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- PR 7 ESTERI e BACKLINK SU YAHOO
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@fheller said:
Può essere che accada...ma ovviamente questo lo fa chi non sa bene come va fatta una campagna di incremento della link popularity (che non preclude la "ricerca della qualità").
Ma si presume che stiamo tutti parlando tra persone che sanno fare il proprio lavoro.ho imparato a non dare mai nulla per scontato.
Il link ovviamente ha il suo prezzo e il rapporto costi/benefici va valutato caso per caso. Spesso il rapporto è favorevole
nel caso in esame, é da vedere. sicuramente puó essere favorevole per il beneficio che ne traggono le pagine inglesi. se l'obiettivo vero invece é spingere pagine italiane, é possibilissimo che il valore del link sia inferiore al suo prezzo.
Everfluxx: il caso di cui parli tu mi pare da "Manuale su come non comprare i link"
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@must said:
Everfluxx: il caso di cui parli tu mi pare da "Manuale su come non comprare i link"
Concordo, soprattutto per quanto riguarda la non-tematizzazione degli stessi, e il fatto che sono da siti in inglese verso un sito in italiano (sembra una replica dell'esperimento "doopcircus al contrario").
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@Stuart said:
** - Sito multilingue in cui tutte le lingue sono allo stesso livello (stile kelkoo.com , per intenderci)
- Utilizzare sottodomini - it.sito.com , de.sito.com, ecc ecc.. (stile Yahoo.com , per intenderci) In realtà anche Kelkoo, come Yahoo!, usa domini di terzo livello per le versioni localizzate del motore di ricerca. Soluzione preferibile, a mio avviso, per siti di una certa importanza: la rule of thumb è usare sottodomini per meglio raggruppare un grande numero di pagine che condividono lo stesso tema (o la stessa lingua), creando un sito indipendente. In questi casi, dico .
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@Stuart said:
[a] - Sito in inglese, con divisioni linguistiche secondarie in sottodirectory (stile googlerank.com, per intenderci)
** - Sito multilingue in cui tutte le lingue sono allo stesso livello (stile kelkoo.com , per intenderci)
- Utilizzare sottodomini - it.sito.com , de.sito.com, ecc ecc.. (stile Yahoo.com , per intenderci)
?
Dipende dall' importanza/grandezza del progetto.
Al "Top":
- lingua inglese su un secondo livello (sito.com) con connettività americana
- altre lingue su terzi livelli con IP differenti (it.sito.com) geolocalizzati nella nazione della lingua
Anche la mia crocetta va dunque sulla
@fheller said:
Sì certamente sarà quella inglese a beneficiarne maggiormente, ma la questione secondo me è: se il sito è bilingue vale la pena oppure no cercare tra i siti in lingua inglese per spingere anche delle keyword italiane, è possibile trarne un beneficio tangibile per le keywords italiane ("filtrando" il passaggio in modo adeguato)?
Da quel che vedo io ne vale la pena, anzi spesso è una strada più agevole che rivolgersi solo al "mercato" italiano, inevitabilmente più ristretto
"filtrare" link da risorse straniere per trarne benefici indiretti anche nelle serp italiane è possibile.
Ci vuole necessariamente un passaggio intermedio (il "filtro" appunto), ma il mercato dal quale si può attingere è infinitamente più ampio di quello italiano: tecnica da tenere in considerazione.Cordialmente
Alessio
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leggendo questo 3D si ha quasi l'impressione che se, per assurdo, acquistassi qualche link ad alto pr da siti stranieri e li facessi puntare verso il sito italiano di un mio competitor questo perderebbe posizioni su google.it
... ho capito bene?
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@sughero3 said:
leggendo questo 3D si ha quasi l'impressione che se, per assurdo, acquistassi qualche link ad alto pr da siti stranieri e li facessi puntare verso il sito italiano di un mio competitor questo perderebbe posizioni su google.it
... ho capito bene?
Mmhh.. non penso sia proprio così..
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@Rammo said:
Mmhh.. non penso sia proprio così..
ovviamente la mia voleva essere una provocazione, però ho i miei dubbi sul fatto che links da siti stranieri facciano perdere posizioni nelle serp di google.it, magari questo può essere vero per un sito.com, o nomeSito.net ecc.. , ma per dei siti.it ho i miei dubbialmenoché i BL non siano tutti (o al 90%) stranieri, ma su 100 BL 10 stranieri (a parità di pr) non credo che possano far danni IHMO
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@sughero3 said:
leggendo questo 3D si ha quasi l'impressione che se, per assurdo, acquistassi qualche link ad alto pr da siti stranieri e li facessi puntare verso il sito italiano di un mio competitor questo perderebbe posizioni su google.it
... ho capito bene?
Non lo escluderei a priori...chi vuole provare?
Mi offro volontario con un sito
A parte gli scherzi ne parlavamo proprio l'altro giorno io e Diliberto, potrebbe essere l'unico caso in cui il cosiddetto GoogleBlowling non è pura leggenda.
Resto convinto (è più che una convizione per la verità, ma una pratica) che link da pagine in lingua inglese, fatti filtrare da una sezione in lingua inglese sul proprio sito, sono utili anche all'italiano.
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IO HO PROVATO
Ho messo il link del mio sito in un sito estero con media PR 3.
Il link è stato messo su tutte le pagine del sito.Morale: sono schizzato al primo posto con un paio di keyword importanti e in generale ho migliorato la serp.
L'ho fatto in febbraio 2010 e oggi a Dicembre non ho notato alcun peggiormento o penalizzazione... tanto per farvi capire il miglioramento che ho avuto: il myday non so proprio cosè ho scoperto la sua esistenza al web marketing experience 2010
Ovvio, il sito non è in lingua inglese ma in lingua latina, simile all'italiano appunto.
Sono convinto che se lo avessi fatto in un sito a lingua inglese o turca non avrei avuto lo stesso risultato.
ciao
lore
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Ciao,
avevo fatto dei testi sul mio sito in lingua italiana e tedesca. I link venivano si considerati, ma il modo in cui venivano considerati dipendeva da moltissimi fattori, quali per esempio le keyword del link che puntavano al sito dovevano essere nella lingua che il mio sito presentava. Per es. se puntavo un link alla versione tedesca da una pagina inglese, il link doveva avere keyword in lingua tedesca. Questo però non basta, poichè google legge i contenuti e se vi sono parole straniere che non hanno a che fare con il testo, non hai quel valore che potresti ricevere se il sito che ti collega avesse un contenuto tedesco.
Quello che però desidero aggiungere, sperando di non uscire di tema, riguarda i link a pagamento.
Desidero qui riportarti due righe del mensile in lingua tedesca PC-WELT, che ha avuto la possibilità di intervistare Kaspar Szymanski, esperto di motori di ricerca che lavora per Google come strategico fin dal 2006. Le sue parole sono state queste:La vendita e il comprare link può rovinare la fama del sito stesso con conseguenza di penalizzazione, sino all'espulsione dallo stesso motore di ricerca...poi aggiunge ancora:
similmente tra l'altro come i Links che vengono comperati e spariscono velocissimi dal nostro indice.è perciò possibile, che in caso non vi siia una penalizzazione, questi link non vengano considerati
ora non so l'esperienza che abbiano avuto altri webmaster, ma posso farti l'esempio del sito della BMW di Monaco che ha dovuto pregare in ginocchio anni fa, per essere ripresa nell'inidcizzazione di google.
ciao
Antonio