• Consiglio Direttivo

    Leggo con piacere lo scambio, molto rapido e dinamico.

    Una sola precisazione, però, poiché temo che stiamo confondendo un po' le cose.

    Se non ho capito male - e Cherry potrà confermare o smentire - la sua proposta di didattica innovativa era destinata a bambini molto piccoli, ai quali insegnare il rispetto delle credenze altrui tramite una resa per così dire "giocosa" di alcuni aspetti delle religioni (e dell'assenza di esse).

    Altro è sostituire l'insegnamento della religione cattolica con quello della Storia delle Religioni, per ragazzi di scuole medie e superiori ai quali può essere benissimo spiegata la differenza tra bene e male e l'impatto avuto dai culti sulla Storia.

    Altro ancora è spingere i ragazzi di qualsiasi età a interrogarsi sul problema spirituale - non religioso - con incoraggiamento a fare domande come "chi siamo?", "da dove veniamo?", etc.

    Ora, credo sia più costruttivo separare i vari aspetti, fermo restando il rispetto per le opinioni di tutti, evitando però di pensare che ai ragazzi prossimi ai 18 anni si voglia insegnare il "volémose bbène" e ai bambini in età prescolare le storie dei roghi medievali.

    🙂


  • User Attivo

    Ciao,
    mi sono fatto una domanda:
    come ha affrontato e risolto questa questione la più grande democrazia laica del Mondo, cioè l'India?

    L'India è una nazione nella quale l'aspetto religioso e la presenza di differenti religioni è sempre stato di grande importanza ma nonostante ciò l'India è laica e gli indiani vivono tollerando le differenti scelte religiose.

    Sto provando a cercare in rete qualche documento riguardante i programmi scolastici per vedere se questi prevedono l'insegnamento o l'introduzione alle religioni e se si da che età sono previste queste attività.

    Vi terrò informati.

    Ciao


  • User Attivo

    Ciao,
    per il momento ho trovato solo un articolo all'indirizzo asianews.it/index.php?l=it&art=16188 che non espone nessun programma scolastico ma che, senza entrare nel merito della questione che tratta,
    riporta esplicitamente l'informazione che in India le scuole sono per la maggior parte private e che esistono le scuole cattoliche e protestanti.

    Esplicitamente però non segnala neanche l'esistenza di scuole ad insegnamento religioso 'misto' o 'omni-comprensivo', come se una scuola pubblica potrebbe anche non prevederlo.

    Ciao


  • Super User

    @Leonov said:

    Se non ho capito male - e Cherry potrà confermare o smentire - la sua proposta di didattica innovativa era destinata a bambini molto piccoli, ai quali insegnare il rispetto delle credenze altrui tramite una resa per così dire "giocosa" di alcuni aspetti delle religioni (e dell'assenza di esse).

    Ora, credo sia più costruttivo separare i vari aspetti, fermo restando il rispetto per le opinioni di tutti, evitando però di pensare che ai ragazzi prossimi ai 18 anni si voglia insegnare il "volémose bbène" e ai bambini in età prescolare le storie dei roghi medievali.

    🙂

    🙂 Buongiorno Leonov, confermo.

    Non voleva essere un attacco, una costrizione ne una forzatura. Era un modo per indagare un percorso e chiederci come meglio poterlo interpretare o presentare ai giovani, in un arco che va dalla prima infanzia in su. Indagine non è poi certezza. Aprirsi a un discorso significa non negarlo, dargli una possibilità e vedere se è possibile ;).

    Partendo quindi dalle vostre premesse inziali a cui aderisco e dalle problematiche che si presentano (gia da voi evidenziate) cercavo di vedere se la soluzione potesse essere nel salvare i concetti base e trasformare il loro insegnamento o meglio esposizione in qualcosa di utile e condivisibile anzichè da elemento discriminante.

    Comunque voleva essere un piccolo inciso e una delle tante soluzioni, non LA soluzione; solo mi piace vedere, proporre ed analizzare gli aspetti non considerati delle cose.

    Ci sono però alcuni campi, come questo, in cui -comunque- le scelte in un senso/direzione (anche quando è -più possibile- multidirezionale) vengono vissute come offensive o limitanti dell'altro. E' l'argomento che si presta poichè investe tutto l'essere e tutto il suo modus vivendi. Anche per questo è di difficile soluzione.

    :ciauz:


  • Super User

    Buongiorno a tutti. 😄

    Quando si entra in un tema delicato come quello delle religioni e del loro insegnamento è difficile, se non quasi impossibile, cercare di soddisfare tutti.

    La proposta che avevo avanzato si riferiva alle classi della scuola media/liceo e sarebbe stata una sorta di misto fra l'insegnamento (oggettivo) di più religioni e il ragionamento su domande filosofiche che poi (almeno nel mio caso) sorgono spontanee durante lo studio delle religioni.

    Per i ragazzi più "piccoli" visto che potrebbe risultargli difficile seguire un simile programma si potrebbe optare per quello che ha suggerito Cherryblossom. 😄


  • Super User

    @max0005 said:

    La proposta che avevo avanzato si riferiva alle classi della scuola media/liceo e sarebbe stata una sorta di misto fra l'insegnamento (oggettivo) di più religioni e il ragionamento su domande filosofiche che poi (almeno nel mio caso) sorgono spontanee durante lo studio delle religioni.

    Ciao di nuovo Max :),
    come ti sembra che vivano questo aspetto i tuoi amici/coetanei?
    Anche loro sentono la necessità di approfondire, di trovare un'integrazione fra le diverse ideologie? O non ne parlano o sembra non gli interessi?

    Chiedo in quanto sono lontana da voi e dai ricordi di quell'età ...

    Rileggendo anche Mirko mi rendo conto che -in effetti- non può essere una forzatura e quindi interessare persone ed età giustamente proiettate verso altro, altro di più concreto e immediato.


  • Super User

    Ciao cherryblossom,

    l'aspetto religioso, così come quello scolastico e molti altri sono stati "contaminati" da un cattivo sistema. Insegnanti incapaci, svogliate e che non sapevano spiegare e invogliare gli studenti. La chiesa in questi ultimi anni ha fatto davvero poco per cercare di "chiamare" le nuove generazioni in un modo che potesse interessarli.

    Nonostante io non sia d'accordo con molti aspetti delle varie religioni, il messaggio che sta al centro delle molte fedi e che ormai tutti conosciamo bene non posso che apprezzarlo e condividerlo.

    E' ovvio che se, alla fine, una religione ti viene presentata come: "Dio è così e non puoi discutere." "Devi accettare quello che ti dicono i sacerdoti" "Devi andare a messa ogni domenica mattina." mentre dall'altra parte ci sono numerose voci che cercano di screditarla gli studenti sceglieranno di ascoltare quelle voci.

    La logica di "ascolta e accetta senza riflettere" andava forse bene anni fa ma oggi, con le nuove tecnologie e i nuovi mezzi le persone iniziano a farsi domande e a chiedersi se quello in cui credono sia giusto, se forse la chiesa gli ha taciuto certi aspetti.

    Nel corso dei secoli, la chiesa ha fatto molte aggiunte e modifiche alle "regole sacre" fino a trasformarle quasi completamente lasciando tante belle parole ma togliendogli le fondamenta di verità. Si è trasformato in uno stato che è paradossalmente sia il più piccolo al mondo sia quello che ha il maggior numero di abitanti.

    Forse è arrivato il momento in cui la chiesa devi aprirsi al dialogo e accettare di aver commesso alcuni errori o temo che fra qualche decennio potrebbe perdere moltissimi dei suoi sostenitori. 😞


  • User Attivo

    Anche io vorrei dare suggerimenti per come utilizzare in modo costruttivo e concreto l'ora di Religione.

    Io se potessi scegliere una materia importante, educativa e costruttiva delle coscienze civiche per tutte le facse dell'età scolastica, sarebbe l'Educazione Civica.

    Quì l'ignoranza e il vuoto educativo dei cittadini italiani che hanno frequentano le scuole italiane, dalle Materne all'Università, è pressochè incolmabile.:bho:

    Pare che la Gelmini da quest'anno abbia reintrodotto l'ora di Educazione Civica ribatezzandola:"Cittadinanza e Costituzione", da "Il Sole 24 Ore", già il fatto che apprendo ora della reintroduzione mi lascia esterefatto, il tutto in sole 33 ore annuali pari a un'ora settimanale.

    Bene, io userei l'ora di Religione per portare a due ore settimanali l'"Educazione Civica", questo termine mi piace di più, nelle scuole di ogni ordine e grado al fine di educare finalmente tutti gli Italiani ad un maggior rispetto della Cosa Pubblica, delle Leggi e della Costituzione.:vai:

    A questo punto istituirei però anche un seminario di aggiornamento per i nostri politici che non danno certo esempi tali per cui possiamo imparare qualcosa da loro.:o
    A dimenticavo, per la Religione, metterei all'interno della materia di Storia, anche la Storia delle Religioni.

    :ciauz:


  • Super User

    Ciao Zeitgeist_gt,

    la tua idea è più che buona e va sicuramente tenuta in considerazione. 🙂 Educazione Civica è solo una delle materie che non godono nemmeno lontanamente dell'attenzione e del tempo che meriterebbero. Ci sono all'interno della scuola molte materie ritenute "secondarie" semplicemente perché insegnate come tali... ad esempio: Educazione Civica, Arte, Musica, Educazione Fisica e nei casi più estremi anche Inglese, Informatica... ognuna di queste materie se insegnate nel giusto modo sarebbe tutt'altro che secondaria ma, purtroppo, mancano le persone con le giuste competenze e motivazioni.

    Eliminare Religione completamente per assegnare un'ora ad un'altra lezione temo non risolverebbe niente, specie se assegnata a una materia "secondaria" durante la quale, come spesso accade, si fa poco e niente. Sarebbe invece meglio "riorganizzare" queste materie secondarie per renderle più complete ed interessanti. 😉


  • User Attivo

    Buona giornata a tutti,
    per tornare al titolo originale della discussione,
    è notizia di oggi che la Gelmini vuole mettere il tetto massimo delle presenze di non italiani in classe al 30% e trattare la religione come fosse una materia al pari di matematica o italiano.

    Non c'è più il problema di insegnare anche altre religioni e soprattutto chi si rifiuterà di seguire l'ora di religione non potrà beneficiare dei crediti che gli insegnanti di tale nuova materia possono concedere ai propri studenti: quindi chi non seguira l'ora di religione avrà un handicap in partenza (come se si trattasse di una partitella di golf :?)

    W il sistema laico di cui, ancora oggi, non abbiamo traccia se non un lugubre accenno scritto in una carta costituzionale che evidentemente non serve a niente e che nessuno tra i nostri politici si degna di rispettare.

    Avanti così la nuova costituzione sarà completamente ispirata alle sacre scritture: mi ricorda qualcosa, forse l'Islam ma non ne sono sicuro 😮

    Ciao


  • User Attivo

    Caro mirkoagrati, mi sembra o piove sul bagnato?:?

    Mentre noi stiamo qui a discutere:"Ora di religione sì, ora di religione no", la cara Gelmini stà facendo danni irreparabili per la laicità del nostro stato solo declamata ma per niente rispettata da questi governanti.:o

    E queste son bruttissime cose.

    :bho:? Che non sia mai! Continuiamo per ora ad indignarci, poi vedremo.:vai:

    :ciauz:


  • User Attivo

    Ecco cosa ha detto la Gelmini:
    "Sugli insegnanti di religione sono assolutamente d'accordo con il Vaticano" ha poi aggiunto il ministro. "A loro vanno grantite le stesse condizioni degli altri insegnanti, e credo che l'ora di religione debba avere pari dignità rispetto alle altre materie. L'Italia non può non riconoscere l'importanza della religione cattolica nella nostra storia e nella nostra tradizione".

    @mirkoagrati said:

    Avanti così la nuova costituzione sarà completamente ispirata alle sacre scritture: mi ricorda qualcosa, forse l'Islam ma non ne sono sicuro 😮

    E inoltre ecco che cosa dice (il colmo):
    "Ci sarà anche una nuova materia, l'educazione alla cittadinanza e alla Costituzione".

    Fonte: La Repubblica


  • Super User

    Buongiorno a tutti,

    il problema non è l'ora di religione in se, ma bensì tutto quello che le è associato. Il monopolio del vaticano su ciò che viene insegnato durante l'ora, "l'handicap" imposto a chi non frequenta la lezione. Finché l'ora di religione resterà come è adesso, la laicità nelle scuole sarà solamente una bella frase scritta nella costituzione e nelle varie leggi.

    è notizia di oggi che la Gelmini vuole mettere il tetto massimo delle presenze di non italiani in classe al 30%

    Potrei capire se in una scuola si stessero (volontariamente da parte delle autorità) formando delle classi di soli non italiani, e che ciò ostacolasse l'apprendimento della lingua italiana, ma così mi sembra semplicemente discriminazione nei confronti dei cittadini di altre nazioni.


  • User Attivo

    Ciao Max0005,
    aggiungerei alla tua riflessione che:

    siccome gli stranieri sarebbero sempre una minoranza non ci sarebbe neanche più la necessità di pensare all'ora di religione come un momento per riflettere su altre religioni o sul perchè si sceglie di non seguire neanche una di esse.

    Ciao


  • Super User

    @mirkoagrati said:

    Ciao Max0005,
    aggiungerei alla tua riflessione che:

    siccome gli stranieri sarebbero sempre una minoranza non ci sarebbe neanche più la necessità di pensare all'ora di religione come un momento per riflettere su altre religioni o sul perchè si sceglie di non seguire neanche una di esse.

    Ciao

    Ciao Mirkoagrati,

    non capisco il tuo ragionamento... anche se gli stranieri sono una minoranza hanno comunque il diritto a frequentare una scuola ad orientamento laico e sarebbe ingiusto nei loro confronti obbligarli a partire con un "handicap" semplicemente perché hanno credenze diverse dai cattolici. 🙂 Oltretutto è sempre interessante e utile essere a conoscenza del fatto che esistono molte religioni oltre a quella cattolica e scoprirne qualcosa. 😉

    max


  • User Attivo

    Certo,
    da questo punto di vista la penso come te.

    Ma tornando al titolo della discussione, a questo punto non ci sarebbero proprio le basi per aprire le lezioni anche ad altre culture e religioni.

    Non si porrebbe proprio l'esigenza.


  • Super User

    Credo Mirko intendesse dire che agendo sul numero massimo di stranieri si aggira -in un certo senso- il problema religioni.

    Il problema stranieri è molto serio. Ascoltando alcune insegnanti sul campo, pare, che il problema della discriminazione sia fortemente presente.
    Sicuramente è un tema ancora da dibattere e per cui trovare soluzioni adeguate e che vadano oltre la sfera religiosa.

    A Roma ci sono alcune scuole che -al contrario- sono frequentate solo da stranieri e dove è l'italiano che ci capita a sentirsi solo.
    Sarebbe stato più logico un intervento mirato sulla distribuzione territoriale, guidato -però e a monte- da principi certi e ispirati davvero all'integrazione.

    :rollo:


  • User Attivo

    Grazie cherryblossom,
    era proprio quello che volevo esprimere.

    Ciao


  • Super User

    Ciao Mirko e ciao Cherryblossom. 🙂

    Secondo me il discorso va oltre la presenza di stranieri in classe. L'Italia è un paese Laico e pertanto non trovo giusto che all'interno di questa situazione una religione venga privilegiata sopra le altre. Sarei più d'accordo se la religione venisse spiegata durante le ore ma da quanto capisco gli insegnanti spingono gli studenti a praticarla senza porsi troppe domande.


  • Consiglio Direttivo

    @cherryblossom said:

    Sarebbe stato più logico un intervento mirato sulla distribuzione territoriale, guidato -però e a monte- da principi certi e ispirati davvero all'integrazione.

    Questa, ahimè, non è la terra e l'epoca i cui domina la logica.

    Se poi l'integrazione e l'accoglienza non fanno decisamente parte delle politiche sociali (e non mi riferisco ai respingimenti in mare, ma al modo in cui si affrontano i problemi sul territorio, per chi è residente da anni e con le carte in regola), allora inutile aspettarsi dei tentativi a livello statale e ministeriale di privilegiare fin dalla più tenera età un approccio di inter-cultura o una mentalità da "cittadini del mondo".

    :rollo: