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Quoto bmastro sul fatto che settori troppo specialistici come quello medico, oltre che tirarsi dietro qualche grana, richiedono una specializzazione elevatissima e competenze specifiche.
Quoto un pò meno sul fatto dei siti in inglese, meglio l'idea è ottima e lo so per certo che è più redditizio, ma occorre un livello di specializzazione elevato : testi correttamente scritti, oltre essere congrui con l'argomento trattato. Alla fine si dovrebbe ricorrere a traduzioni 'specializzate' che notoriamente costano e quindi renderebbero vani i maggiori introiti.
Immaginate ad esempio un sito di gossip in inglese.
A meno di non essere madrelingua o laureati in lingue.
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Bluwebmaster non ha tutti i torti, credo che un sito completamente in inglese sia difficile da portare avanti se non si ha una preparazione elevata (almeno diploma in lingue).
Dipende però anche dal tema; se per ipotesi decidessimo di aprire un sito riguardante grafica amatoriale (le cosiddette signs, ossia banner da firma) la cosa sarebbe molto più fattibile.
Io comunque sono arrivato ad un bivio: ho due idee, la prima di aprire un sito di informatica, in cui riportare news, articoli, recensioni e download (OS ovviamente, no warez nè cose illegali). L'altra è di aprire un sito sul Milan, in cui sarebbe necessario riportare notizie dalla squadra, calciomercato, interviste, sondaggi e via dicendo.
Premesso che dal prossimo anno inizierò il triennio informatico, mi attira di più l'idea di avere un sito riguardante la mia passione e, perchè no, la mia probabile futura occupazione, da poter seguire e modificare secondo le mie competenze (linguaggi di programmazione, ecc.).
Chiedo scusa se mi sono dilungato, però ci tengo a fare le cose per bene. Grazie.
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Ma non è che con un sito su una squadra di calcio c'è il rischio di venire bannati da adsense per colpa degli ultras avversari?
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@bmastro said:
E' un ipotesi, ma improbabile, io ho lavorato su siti ufficiali di squadre di serie A e B e devo dire che gli ultras di squadre avversarie difficilmente tentano qualcosa, in realtà sono spesso i tifosi della stessa squadra che combinano guai per strafare ma quello è un discorso a parte da AdSense.
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Bmastro, spiegati meglio: credi che potrebbero stra-cliccare per fare passare dei guai?
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Sì, e da quel che dice Xander Ares sembrerebbe che anche i tifosi della propria squadra straclicchino
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In realtà non è che straclicchino singolarmente, però per molte squadre il tifo viene dalla stessa città della squadra, cioè dalla stessa area geografica e quando la maggior parte del click sugli annunci viene dalla stessa area geografica è facile supporre qualcosa di pilotato ed ecco che adsense si sospende l'account se il numero di click e molto alto o incomincia comunque a fare dei controlli.
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L'argomento si sta facendo davvero interessante grazie ai contributi davvero notevoli che sto leggendo.
Sono d'accordissimo con archeoita sulla renumeratività del mercato inglese.
In fondo le traduzioni, se non fatte in casa, non costano poi tanto.
Il problema nasce se gli argomenti trattati, e quindi articoli e quanto altro, sono molti e spesso impattano con altre realtà che non conosciamo a fondo.
Faccio un esempio : vi immaginate una magazine di gossip in inglese letto da un pubblico statunitense?
Tutta un altra cosa , ve lo assicuro.
Resta l'alternativa di padroneggiare bene l'inglese : che significa studiare per svariati mesi se non di più.
Ovvio che chi conosce l'inglese, perchè magari residente negli states o in Inghilterra , ha terreno fertile e facile.
E poi resta "il settore" da navigare : non credo sia facile, purtroppo.
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L'idea di fare un sito sul Milan sarebbe ottimo ad esempio da fare in inglese, è una squadra molto seguita dagli stranieri e per uno che vive in Italia significa avere molte delle notizie in anticipo. Essendo i termini calcistici molto ridotti con il tempo diventerebbe abbastanza facile farne le traduzioni. Comunque co sarebbe sempre il problema della concorrenza.
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Se farai il sito sul milan piuttosto che adsense è meglio affiliarsi a bet&win o similari, ma dopo che il sito ha già un numero consistente di utenti.
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Ma non so fino a che punto ti conviene(intendo investire) aprire un blog(o sito), assumere un blogger del settore, creare il sito, un SEO che ti aiuta con il posizionamento e marketing.
Anche se riusciresti ad arrivare a 1000/2000 euro al mese quanto guadagneresti realmente e personalmente tra l'altro a cifre cosi alte devi aprire anche partita iva.
Ma l'investimento non garantisce la riuscita è un po rischioso.
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Provatoo credo, salvo miglior interpretazione, che quello che intendeva Archeoita è che occorre un processo graduale.
Ovvio e scontato che se parti di getto, investi tanto senza un progetto, senza uno schema, senza una direzione ti ritrovi dopo 4 mesi che hai investito 100 e hai un ritorno 5.
Lo spirito a cui si riferiva Archeoita credo sia quello di ...studiare elavorare, lavorare, lavorare.
E le cifre, per quanto ne so , potrebbero essere molto superiori a quei 1000/2000 euro che indichi tu.
Conosco qualcuno che sfiora i 7.000 : ovvio che una parte di questi è reinvestita per produrre quel reddito.
Parti sempre dalla convinzione e dalla considerazione che nessuno ti regala niente e occorre lavorare lavorare lavorare.
Ovvio : ne partono 100 ne arrivano 3, forse.
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@bmastro said:
Personalmente vi sconsiglio di avventurarvi in argomenti ultraspecialistici se non avete una preparazione specifica. Tanto meno creare dei siti ad informazione medica se non siete medici, si potrebbe andare incontro a grosse grane.
Famoso il caso di quel medico che curava i malati di cancro con il bicarbonato. Su usenet se ne parlò moltissimo.
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@extrabyte said:
In realtà le cose sono su due piani diversi, perchè quando è un medico a dire qualcosa del genere e una truffa.
Il creare invece un sito in cui si danno consigli medici se non si ha la giusta preparazione (quindi laurea in medicina, iscrizione all'albo e via dicendo) equivale a esercitare illegalmente la professione medica (non sto scherzando, per la legge italiana anche se consigli ad un amico un antidolorifico senza essere medico puoi essere passibile di questo reato).
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Ovvio che sia un processo graduale ma non è detto che ci sia successo. Il rischio è altissimo.
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@extrabyte said:
Famoso il caso di quel medico che curava i malati di cancro con il bicarbonato. Su usenet se ne parlò moltissimo.
C'è anche su wikipedia.
E' stato radiato dall'ordine e condannato per truffa e omicidio colposo.
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_cancro_è_un_fungo
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@Xander_Ares said:
Il creare invece un sito in cui si danno consigli medici se non si ha la giusta preparazione (quindi laurea in medicina, iscrizione all'albo e via dicendo) equivale a esercitare illegalmente la professione medica (non sto scherzando, per la legge italiana anche se consigli ad un amico un antidolorifico senza essere medico puoi essere passibile di questo reato).
anche nel caso di un sito sull'utilizzo degli integratori naturali, come quello che ho in firma? La cosa mi preoccupa, perché anche se si tratta di divulgare integratori vitaminici e simili, il confine con il mondo farmacologico è sottile.
Comunque ho letto questo:
e qui si parla di prescrizioni di farmaci....