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- Tatuaggi; enigma e culto. Li amate, li odiate o cosa ne pensate?
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Ciao Cherry,
interessante la tua descrizione di questo mondo
che conosco un po' in quanto aerografista, gli aerografisti dipingono le moto (in genere) e i bikers sono conosciuti per essere tatuati e ho qualche amico tatuatore. ( dipingevo solo moto e caschi nella mia vita precedente)Onestamente credo che quasi tutti quelli che conosco, come te, hanno scelto il tatuaggio come simbolo di qualcosa nel quale credono, o se ne sentono rappresentati. A me piacciono, ma penso in quanto ne ammiro il lato "artistico" e non sopporto quelli fatti male. MI piacciono quelli estesi nella schiena o sulla spalla per la donna.
Io stessa sono attirata dal simbolo che puo' rappresentarmi, ma per ora mi limito a quelli all'henne, in genere mi faccio fare una decorazione celtica in verticale partendo dalla caviglia in su, molto delicata. Ho un'attrazione particolare per il mondo celtico e i suoi misteri.
Il mio compagno ne ha uno nel braccio.."zona bicipidi" tribale, che gli sta bene.. ma e' un inglesaccio biker, quindi non fa testo.
Mio figlio e' l'unico che conosco che l'ha fatto in un momento della sua vita dove tutto andava a rovescio ed e' stata una specie di sfida..non so a chi veramente..ora glielo chiedero'.... , lui giocava a basket ed io andavo a vederlo come solito quando ho visto che era sporco nella gamba dietro , per tutta l'estensione del polpaccio.... se non fosse che mi aveva taciuto che si era tatuato e quello che avevo scambiato per sporco era un tatuaggio che da lontano non vedevo bene.. l'ho scoperto cosi!
Mi e' piaciuto leggerti...grazie.
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@Andrez said:
Ciao Cherry.
Mi fa dunque piacere leggere che tali profonde motivazioni sono oggetto di studio anche in occidente dove tendenzialmente un arcaico aspetto culturale di altre genti è quasi sempre trattato a livello di un banale maquillage.Buon giorno Andrez, capisco bene quello che dici e ammetto che anche a me la banalizzazione da spesso fastidio e in ogni cosa; sapessi come soffro a vedere quadri e mobili importanti in mano a buzzurri collezionisti, ricchi solo di moneta e di voglia di possedere solo per mostrare ;).
Abituata però come sono, anche e soprattutto per le forti influenze del pensiero orientale su di me, a "lasciare che sia" e rivolgere tutto ad una maggiore consapevolezza sul reale ... affido il pensiero agli oggetti, ai simboli, pregando loro di influenzare il possessore :).
Io stessa vengo molto giudicata e mischiata (per questo, cioè i tattoo ma non solo) al fenomeno moda ma fa parte del gioco della vita, occorre accettare che tutto viene recepito in miliardi di modi e maniere diverse e che al contrario anche la cosa originariamente o apparentemente più banale può essere attraversata come fosse "il tutto".
Non escludo poi, ne demonizzo, anche -anzi soprattutto in me, l'aspetto leggero, estetico, goliardico. Ultimamente sono molto proiettata verso la leggerezza della vita; credo infatti che il modo di prenderla maggiormente sul serio sia proprio prenderla alla leggera, limitarne il peso e l'importanza .
Come si sarà capito (avendone parlato in campo religioso o comunque filosofico), amo molto l'incontro delle diverse culture, trovando in questo reciproco rispetto e considerazione la vera via per un'evoluzione in pace. Attraverso l'altro e il diverso possiamo trovare la vivificazione di ciò che gia ci appartiene per cultura.
@LorenaS said:
Ciao Cherry,
interessante la tua descrizione di questo mondo
che conosco un po' in quanto aerografista, gli aerografisti dipingono le moto (in genere) e i bikers sono conosciuti per essere tatuati e ho qualche amico tatuatore. ( dipingevo solo moto e caschi nella mia vita precedente)A me piacciono, ma penso in quanto ne ammiro il lato "artistico" e non sopporto quelli fatti male. MI piacciono quelli estesi nella schiena o sulla spalla per la donna.
Ciao LorenaS, conosco abbastanza il mondo delle moto e degli aerografisti, fantastico, come te ammiro, cerco e trovo l'arte dappertutto. Come te, da esteta, pretendo un tatuatore bravo e soprattutto artista che riesca non solo a realizzare ciò che chiedo ma che gli dia anche un valore aggiunto, conoscendo bene misure e proporzioni, traformando cultura e studi in qualcosa che seppur fissato sula pelle continuerà a parlarmi ed insegnarmi :).
Anche a me i tattoo piacciono grandi, se fossi nata altrove probabilmente il mio corpo sarebbe completamente colorato, così come se non avessi incontrato il mio compagno probabilmente sarebbe tutto candido :D.Interessante l'approccio al tatuaggio di tuo figlio, in effetti l'aspetto penetrazione e dolore ha (o meglio può avere) esattamente quel significato: di passaggio, di trasformazione, chiusura di uno stato e apertura di uno nuovo. Immagino la sorpresa quando ti sei accorta del polpaccio "sporco" ma anche la serenità delle buone radici che gli devi aver trasmesso (e che si possono notare anche in queste piccole cose).
Grazie a te di averci raccontato un altro pezzettino della tua storia che si fa sempre più interessante.
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Ciao Cherry, ti ringrazio per avermi dato l'opportunità di dire anche il mio pensiero sui tatuaggi, anche perchè ho fatto il primo proprio pochi giorni fa.
Io non li ho mai amati o odiati, ma ho sempre creduto che quando qualcuno avesse scelto di farlo, doveva avere delle motivazioni importanti.
Ho frequentato molto la Thailandia e la storia che mi ha legato ad essa è stata talmente profonda che da sempre mi sono detto che forse un giorno mi sarei fatto un tatuaggio per sottolinearne l'importanza.
Bene, anche se i ricordi e le emozioni sono e saranno sempre nella mia mente e nel mio cuore , dopo la lunghissima ricerca sul soggetto, pochi giorni fa, prima di tornare a casa, mi sono fatto tatuare un bellissimo Geko sulla parte alta del braccio sinistro, che mi guarda salendo.
Ho scelto il Geko perchè in Thailandia è un simbolo di fortuna, li avevo in camera e in veranda e negi anni ne ho comperati di quelli di gommina identici a quelli veri e ne ho attaccati ai muri nel luogo di lavoro, in casa e ne ho uno anche in macchina, insomma, mi mancava solo di averne uno anche sul corpo.
Sono molto felice di essermelo tatuato proprio nel luogo magico ove ho trascoso dei momenti splendidi e intensi della mia vita e non è finita qui, chissà cosa mi seberà ancora il futuro.........storie nuove? Nuovi tattoo? Vedremo, la vita è bella e ci riserva sempre BELLE COSEEEEEE!:D
Ciao a tutti.
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Ciao Zeitgeist_gt, grazie a te di averci fatto addentrare ancora un po' nel tuo spicchio di mondo.
Anche io amo molti i gechi e spesso ne trovo anche nella mia cucina cittadina (per quanto strano e forse preoccupante). E' l'animaletto che di più e per primo mi ha riconciliato -duante i miei primi viaggi da bambina, specie in africa, con quella natura che non conoscevo e che un po' mi spaventava.
Da quando sono in GT, poi, la voglia di Thailandia -che ancora non conosco- cresce sempre di più. La tua testimonianza nuovamente mi porta a sognare di essere gia li :).
Per il tuo geco hai scelto una forma stilizzata o più realistica?
Molto bella, solare e coinvolgente la tua visione della vita e del futuro...
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Su ispirazione di Zeitgeist, aggiungo due immagini di gechi, anche per sottolineare ancora la differenza di stili che si possono scegliere o preferire.
Il primo polinesiano, il secondo realistico, entrambi in bianco e nero:
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Cara Cherry, appena puoi vai a visitare questo splendido paese e vedrai che ne rimarrai entusiasta.
Per quanto riguarda il Geko che mi sono tatuato, è sul tipo realistico, nero, sul corpo ha una decorazione rossa (il colore che preferisco) che finisce sulla testa con un disegno simile a quello del primo Geko che hai raffigurato e per finire ha quei bei piedini paffutelli con i quali riescono ad andare dappertutto.
Ciao a presto.
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Ho piercing alla lingua da tempo e domani farò il mio primo tatuaggio (regalatomi per il mio, ormai prossimo, compleanno)
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Ciao DarkWolf se ti andrà, passaci poi a raccontare qualcosa.
Alla mia amica -che festeggerà fra poco- sto cercando, per regalo, di fargli fare un disegno (davvero complicato da realizzare bene) per il suo prossimo tatuaggio: dei fuochi d'artificio :).
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@cherryblossom said:
Ciao DarkWolf se ti andrà, passaci poi a raccontare qualcosa.
Alla mia amica -che festeggerà fra poco- sto cercando, per regalo, di fargli fare un disegno (davvero complicato da realizzare bene) per il suo prossimo tatuaggio: dei fuochi d'artificio :).Volentieri!
L'idea sarebbe uno di questi:
hxxp://darkwolf.altervista.org/script/tattoo/
e sono più propenso per il primo (eliminando la parte in eccesso [il footer per intenderci])
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@DarkWolf said:
e sono più propenso per il primo (eliminando la parte in eccesso [il footer per intenderci])
Anch'io sarei più propensa per il primo;
vedo che anche tu, specie per essere il primo tatuaggio, cominci con qualcosa di piccolino .Ti aspettiamo a capolavoro ultimato allora.
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Leggo con estremo piacere questa discussione, che mi sta davvero aprendo le porte ad un mondo di cui riuscivo solo ad intuire molto marginalmente dei confini remoti e confusi (inevitabile, non avendo io alcun tatuaggio e non conoscendo tatuatori o affini).
Grazie alle informazioni che ne sto ricavando, posso finalmente riflettere in modo più serio e profondo sull'universo dei tatuaggi e sulle storie che stanno dietro ad un atto del genere.
Ciò che mi preme sottolineare, innanzitutto, è che personalmente non sono contro la manipolazione del proprio corpo - a quasi tutti i livelli - se essa fa da cerniera di raccordo armonico tra due fasi di una vita e magari segna un progresso, uno sviluppo.
Il pre-requisito fondamentale, irrinunciabile direi, è la consapevolezza di ciò che si sta facendo, delle ragioni per le quali lo si fa e delle possibili conseguenze. Bisogna essere insomma (almeno io la vedo così), adulti, consenzienti e consapevoli: può sembrare una formula sterile, ma non lo è per me.
Prima ho detto di non essere tatuato; essendo minoranza, almeno qui, vorrei spiegarne le ragioni; ebbene sì, io so perché non ho marchi sul corpo, almeno attualmente.
Tutti coloro che hanno parlato fin qui hanno raccontato di un tatuaggio legato ad una storia - d'amore, di vita, personale - della quale il segno è diventato espressione, come se si fosse fatto affiorare sulla pelle il riassunto stilizzato di ciascun episodio. In questo modo, i vostri corpi parlano.
Ebbene, anche il mio parla, sebbene a suo modo: la piccola cicatrice sulla gamba mi ricorda un'estate, da piccolo, quando mi ferii da solo con un retino e mi resi conto di essere irrimediabilmente goffo. Un segno impercettibile sulla fronte mi rammenta la mia varicella infantile (avuta però a 24 anni suonati ); alcuni nèi sono un calco perfetto da analoghe "mappe" genitoriali e via dicendo.
Anch'io ho la mia storia scritta sul corpo (a caratteri meno accesi, si potrebbe dire), e finora non ho mai ritenuto necessario affidarmi ad altri per interpretare ciò che mi era accaduto, né far affiorare cicatrici o segni che mi porto dentro: mi va bene che restino sepolti tra me e me.
Lo dico con il massimo rispetto verso chi la pensa diversamente ed ha scelto altrimenti, ovvio.
Per cambiare idea c'è sempre tempo ed io non ho fretta: un giorno, chissà; quando, oltre alla decisione psicologica, avrò anche affrontato le mie paure del dolore e degli aghi.
Da aspirante scienziato, potrei scegliere un disegno propiziatorio, come l'Einstein di cui sopra (vi prego, parliamone: chi diavolo si fa tatuare Einstein sul corpo? Posso capire Che Guevara, Gesù, la Giapponesina, ma Einstein?) o qualcosa che rispecchi meglio la storia che un giorno farò raccontare al mio corpo.
Per ora sto bene anche così.
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@cherryblossom said:
Anch'io sarei più propensa per il primo;
vedo che anche tu, specie per essere il primo tatuaggio, cominci con qualcosa di piccolino .Ti aspettiamo a capolavoro ultimato allora. Sono dell'opinione che, se devi fare una cosa, bisogna farla bene
PS: data la tua esperienza quanto potrà venire a costare?
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@DarkWolf said:
Sono dell'opinione che, se devi fare una cosa, bisogna farla bene
PS: data la tua esperienza quanto potrà venire a costare?Rispondendo e quotando pienamente questa prima frase di DarkWolf mi riaggancio a Leonov; lo stesso sentimento ha portato me a cominciare con qualcosa di grande (la scelta è avvenuta prima di conoscere il mio attuale compagno ed in questo non è stata per nulla influenzata).
Del tatuaggio amo più di tutto l'arte, non si può chiedere di esprimerla in un centimetro, pretendendo poi linee sottili e definite, che debbano oltretutto perdurare uguali (ed esteticamente piacevoli e comprensibili) nel tempo.
Quando dalla farfallina o dalla letterina giapponese si passa a qualcosa di diverso e maggiormente impegnativo, sia per il tatuatore che per chi si tatua, cambiano tutti i parametri di scelta, in quanto cambia il livello artistico. A quel punto vedo poca differenza (sostanziale) tra una tela appesa e un tatuaggio sul corpo.Personalmente -quindi- preferisco la pelle di Leonov, con i soli segni della vita quotidiana con i suoi profondi insegnamenti che marchietti vari senza senso e di facile esecuzione. Ma questo, insisto e non mi stancherò mai di ripetere, vale solo per me e comprendo perfettamente tutto il resto dei pensieri e realizzazioni in merito.
P.S. per DarkWolf, non saprei e non mi sentirei di risponderti in questo. Lo stesso tatuaggio cambia di valore a seconda dello studio e soprattutto del tatuatore; importanti sono poi le dimensioni, i particolari ed il tempo che servirà a realizzarlo. Ti suggerisco di chiedere un preventivo e soprattutto di guardare e riguardare lavori gia eseguiti dalla persona che hai scelto, meglio se lavori dello stesso genere e stile che vuoi tu; non è detto, infatti, che siano tutti esperti ed ugualmente bravi in tutti gli stili. Se il lavoro è eseguito in più sedute, puoi anche (forse) chiedere di pagare un po' per volta.
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Io sono sulla stessa lunghezza d'onda di Leonov; non ho tatuaggi e non ho mai portato piercing, orecchini, ecc.
Onestamente parlando vedo il tatuaggio, il piercing, il depilarsi le sopracciglia (per gli uomini), ecc... più come una "moda", un desiderio di omologazione al branco. O al contrario, quando si eccede (troppi e/o estesi tatuaggi, esagerati piercing, ecc), un desiderio di trasgredire, di essere a tutti i costi alternativi alle masse.
Con la differenza però che i buchi si richiudono, i peli ricrescono, ma i tatuaggi sono eterni, indelebili. O meglio solo il dolore (il laser e un bel pò di quattrini) può togliere un tatuaggio.
I tatuaggi non fanno parte della mia cultura; è come se andassi al mercatino domenicale e mi riempissi di gadget, arredi, ornamenti delle bancarelle indios, o mi riempissi la camera con maschere tribali africane. Non ne comprendo il significato e quindi non ho la possibilità di attribuirgli i valori che meritano. Questo è il mio modo di vedere le cose, pur avendo totale rispetto di chi invece trova in questa pratica significati particolari.
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@lorenzo-74 said:
I tatuaggi non fanno parte della mia cultura; è come se andassi al mercatino domenicale e mi riempissi di gadget, arredi, ornamenti delle bancarelle indios, o mi riempissi la camera con maschere tribali africane. Non ne comprendo il significato e quindi non ho la possibilità di attribuirgli i valori che meritano. Questo è il mio modo di vedere le cose, pur avendo totale rispetto di chi invece trova in questa pratica significati particolari.
E mi sembra molto coerente quello che dici e che poi fai.
Anche se ... all'inizio dici che (di partenza mentale) vedi l'esagerazione come una moda o omologazione o desiderio di trasgressione.In effetti, in questo mondo c'è anche questo, seppure oggi è molto più trasgressivo essere puliti che tatuati ;).
Sicuramente c'è voglia di comunicare apertamente qualcosa. Non temere ripensamenti ne di ammetterlo in caso avvenga. Le persone che si tatuano consapevolmente non ricorreranno al laser (costoso e doloroso, è verissimo).
Io un pensierino al laser l'ho fatto ma solo perchè -scioccamente- anni luce or sono, credetti ad un'estetista che mi disse di usare dei colori vegetali che duravano solo qualche mese; e così ora ho dietro al collo, fortunatamente sotto ai capelli, un piccolo diavoletto di mordillo davvero indecente :D, che resiste da più di 20 anni.
Questo, per aggiungere di non farvi mai prendere da entusiasmi giovanili in questo campo e di informarvi bene su cosa vi fanno ed utilizzano e chi sono.Un'ultima cosa: Ho visto e assistito ad un utilizzo fantastico del tatuaggio, per ricostruire -ridisegnando con l'inchiostro- (più verosimilmente possibile) sopracciglia e lineamenti di persone terribilmente sfregiate (era un progetto medico -che prevedeva anche interventi chirurgici- e gratuito a sostegno delle donne sfregiate dagli acidi); piccole cose che hanno però ridato un momento di sorriso a quelle donne, mi piace -nel bene e nel male- ricordarlo.
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@cherryblossom said:
E mi sembra molto coerente quello che dici e che poi fai.
Parlerei più di curiosità di sviluppare un argomento con chi ha idee diverse dalle mie :). Ad esempio qui sono stato ben lieto di confrontarmi con chi non ha idee esattamente uguali alle mie.@cherryblossom said:
Anche se ... all'inizio dici che (di partenza mentale) vedi l'esagerazione come una moda o omologazione o desiderio di trasgressione.
No , ho detto che in diversi casi, spesso tra i più giovani, la scelta di farsi un tatuaggio o di farsi il piercing è semplicemente "per essere alla moda" per "omologarsi al branco", scelta pertanto non sempre consapevole!
Ho parlato di trasgressione quando si eccede! Non credo che farsi un piercing all'ombelico, più uno al sopracciglio, uno nella lingua, uno nel naso, portare dieci orecchini per orecchio e, perchè no, tingersi i capelli di verde sia "per omologazione".
@cherryblossom said:
In effetti, in questo mondo c'è anche questo, seppure oggi è molto più trasgressivo essere puliti che tatuati ;).
Permettimi di dissentire! Non ritengo trasgressivo farsi un tatuaggio o un piercing, e non ritengo trasgressivo chi non se lo fa; ritengo trasgressivo chi eccede!
@cherryblossom said:
Sicuramente c'è voglia di comunicare apertamente qualcosa. Non temere ripensamenti ne di ammetterlo in caso avvenga. Le persone che si tatuano consapevolmente non ricorreranno al laser (costoso e doloroso, è verissimo).
Io un pensierino al laser l'ho fatto ma solo perchè -scioccamente- anni luce or sono, credetti ad un'estetista che mi disse di usare dei colori vegetali che duravano solo qualche mese; e così ora ho dietro al collo, fortunatamente sotto ai capelli, un piccolo diavoletto di mordillo davvero indecente :D, che resiste da più di 20 anni.
Questo, per aggiungere di non farvi mai prendere da entusiasmi giovanili in questo campo e di informarvi bene su cosa vi fanno ed utilizzano e chi sono.
Non ho assolutamente alcun ripensamento! Anzi, la penso esattamente come la pensi tu!@cherryblossom said:
Un'ultima cosa: Ho visto e assistito ad un utilizzo fantastico del tatuaggio, per ricostruire -ridisegnando con l'inchiostro- (più verosimilmente possibile) sopracciglia e lineamenti di persone terribilmente sfregiate (era un progetto medico -che prevedeva anche interventi chirurgici- e gratuito a sostegno delle donne sfregiate dagli acidi); piccole cose che hanno però ridato un momento di sorriso a quelle donne, mi piace -nel bene e nel male- ricordarlo.
Qui sei andata un pò OT; in questo caso comunque condivido al 100%
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Angelina Jolie si è legata doppiamente alla Thailandia ed i suoi tatuaggi.
Il primo sono cinque righe verticali in lingua Khmer (popolo antichissimo che viveva nell'antico territorio che oggi ospita la Thailandia) che, secondo le credenze locali scacciano la sfortuna. A fare il pittogramma è stato un noto artista, Noo Kamphai, a Pathum Thani, a 16 miglia di Bangkok.Il secondo una tigre larga 20 centimetri e lunga 30, sul dorso, all'altezza dei reni. Il felino avrà il compito di proteggerla dalla sventura, per questo Kamphai mentre lavorava cantava un antico inno per benedire l'animale, in modo che la sua pelliccia diventasse più fitta e proteggesse la Jolie dal male.
Fonte: http://jolieangelina.altervista.org/tatuaggi.html
La Thailandia è molto famosa anche per i suoi festival con riti particolari dedicati ai Tattoo: uno e due.
La Thailandia ed i suoi tatuaggi appaiono anche nel telefilm Lost, nella terza serie:
In flashbacks, Jack is in Phuket, Thailand where he meets a local woman named Achara (Bai Ling); the two soon enter into a relationship. After finding out that she owns a tattoo parlor, Jack demands that she give him a tattoo. Achara is hesitant to give him a tattoo because he is not a member of her religion, but she does so anyway and tells him there will be consequences. The next morning, he is beaten up by her brother and other locals and told to leave.
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Buongiorno a tutti, soprattutto a te Cherry che hai aperto questa interessantissima discussione.
Premetto che non ho tatuaggi ma questo mondo mi ha sempre affascinato e, anche se ne sono spesso venuta in contatto per via di amici che ne hanno e che mi hanno raccontato, non ho ancora sentito il bisogno di farmene uno. Ciò non toglie che prima o poi mi venga
Ho piercing all'ombelico da solo 5 anni e 6 buchi alle orecchie fatti nel corso degli anni, 2 dei quali fatti con il sistema dei piercing. Diciamo che per ora il massimo sfogo è questo anche perchè a casa mia, ci sono opinioni un po' contrapposte.
Come mio fratello adoro piercing (possibilmente non sul viso) e tatuaggi, soprattutto su schiena, braccia (entrambi) e gambe (lui). L'idea è di farlo su punti nascosti se si fa un lavoro dove non sono ammessi...e purtroppo in molti posti non sono ben tollerati .
Poi c'è mia mamma che preferisce un tatuaggio piccolo in punto non visibile piuttosto che un piercing sul viso... Ma più che altro lo diceva a mio fratello che, appena maggiorenne, si sarebbe fatto piercing e tatuaggi ovunque solo perchè i suoi amici ce li avevano e non per reale consapevolezza del gesto. Per ora mio fratello ha solo i classici 2 buchi alle orecchie.
Poi c'è mio papà che quando gli ho mostrato il piercing all'ombelico mi ha detto che non gli piaceva ed ora dice che non mi saprebbe vedere senza :?.
Poi c'è il Petit, che ho conosciuto qualche anno dopo i piercing, gli piace quello all'ombelico ma sull'argomento tatuaggi è un po' tradizionalista e dice che mi preferisce con la pelle candida...
Ribadisco che i tatuaggi mi piacciono, soprattutto se per la persona che li fa hanno un significato profondo. Chi si tatua solo per la moda o per ostentare qualcosa mi fa pensare che forse fra qualche anno si stancherà e dovrà convivere con qualcosa che non vuole...e non mi pare carino. Non amo gli eccessi su di me ma, può sembrar strano, mi piacciono sugli altri.
E' una decisione che bisogna ponderare bene, ci si deve fidare del tatuatore ed occorre essere legati al disegno da un significato profondo. Non ci si tatua cose copiate dagli altri solo perchè in quel momento sembrano carine...A me dispiacerebbe avere lo stesso tatuaggio di qualcun altro. Se dev'essere voglio che sia unico, voglio che sia mio. Fino ad ora non ho ancora pensato seriamente alla cosa...vedremo fra un po'.L'idea del tatuaggio per coprire segni irreversibili del corpo sulle donne sfregiate la trovo poi, come Cherry, molto giusta e non la conoscevo. Scusa Lorenzo per l'OT
La cultura thailandese sta affascinando anche me sempre più. Da quando sono su questo forum sto scoprendo lentamente frammenti molto interessanti di questo paese che a quanto pare ha molto da offrire, anche umanamente.
Ci si sente in giro!
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Personalmente la penso come Leonov e come Lorenzo.
Non comprendendo il significato del tatuaggio, per me, sarebbe solo uno scarabocchio indelebile sulla mia pelle.Non mi farei mai (e poi mai) stampare addosso il nome di una ragazza (con l'ultima è finita dopo 5 anni e ha già lasciato troppi segni, ahimè, indelebili).
Ammetto però che mi piace vederli su corpi altrui...
Un saluto.
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Fatto!
Sopportabilissimo (quasi piacevole ), un'ora circa, benda ancora piena di sangue ma, nonostante sia ancora presto per dirlo, è davvero molto bello
PS: se dovessi stampare il nome di una donna sul mio corpo l'unico possibile sarebbe (e chissà forse un giorno lo farò) quello di mia madre
(La compagna può non essere "per sempre", la mamma è una e una sola )@giuseppe8383 noi ci conosciamo già vero? (Pisa, ma col cuore in Calabria, Questa frase l'ho già letta)