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Account Adsense: Google non può chiuderli senza motivo secondo il Giudice
Interessante quanto scritto su WebNews.it:
Il dibattito in tribunale può essere riassunto in uno scambio di battute. «Possiamo cancellare l'account per qualsiasi motivo» ha attaccato la rappresentanza Google. «Non per il colore dei miei occhi» ha risposto Greenspan. Il giudice, non ravvisando motivo alcuno dietro la decisione di Google, ha deciso per una scelta conservativa: il gruppo dovrà rimborsare a Greenspan i 721 dollari accreditati all'account sospeso e dovrà 40 dollari ulteriori per spese ulteriori legate al procedimento legale.Vista l'importanza della sentenza inseriamo la notizia sia nella sezione Adsense che in quella Leggi sul Web (in questa sezione tratteremo la notizie per quanto riguarda gli aspetti legali).
Preghiamo gli utenti, come da anni succede nel forum gt, di trattare questo argomento con la civiltà che ci costraddistingue nel web lasciando perdere i commenti da stadio o da bar.
So che in questo caso la tentazione è forte per chi è stato sospeso da Adsense
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La notizia è molto interessante ma, sono sicuro, Google troverà il modo per non dover cedere spesso a questo precedente.
Una nota a margine: ma davvero si possono spendere solo 40 dollari per spese legali?
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google adsense e' una [...].
Anni fa avevo un sito con google adsense, e assicuro al 100% di non aver mai fatto alcun auto click.
Google, raggiunti i 76 dollari, mi ha bannato l' account per click fraudolenti. Chiesi a google, semplicemente di darmi la prova di questi click fraudolenti, cosa che credo dovrebbe spettare di diritto.
Naturalmente non ho ricevuto alcuna risposta da parte di google.
IO creod sia giusto e doveroso bannare gli account che violano le regole ma trovo altrettanto giusto e corretto, e credo lo sia anche sotto il punto di vista legale, dare atto e visione del motivo per cui un account viene bannato. Se questo non avviene, cosi come infatti e', Google puo' bannare chiunque non gli convenga piu' per un qualsiasi motivo, senza dare spiegazioni, e io direi che quando si tratta di soldi, specie di soldi che fai guadagnare ad una compagnia, essere trasparenti, [...]
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Era ora che venisse fuori una storia del genere!
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Una gran bella notizia che però, come qualcuno faceva notare, non troverà riscontro.
Qualora anche 4 o 5 publisher si coalizzassero e intentassero una causa a Google, i tempi della giustizia italiana, molto vicino a tempi faraonici, farebbero gustare un eventuale vittoria...quando si è nell'età della pensione.
Il punto cruciale è innanizitutto che il titolare di un account, una volta bannato, dovrebbe richiedere per legge l'eliminazione di ogni informazione detenuta da Google.
Se immaginate che Google dispone del vostro Nome, Cognome, Codice Fiscale e Conto Corrente bancario, questi dati sensibili, ricadono in quelli che per legge se ne può chiedere la cancellazione.
Questo sarebbe un primo passo importante perchè se ad un eventuale verifica ciò non avvenisse con poco si può attivare il Garante della Privacy. E qui le procedure sono molto ma molto più veloci.
La seconda cosa da chiedere legalmente sarebbe quella della trasparenza sui report : report sui click voglio dire.
Io posso verificare il numero dei click, ma non vedere quali IP (anche mascherati magari nelle ultime tre cifre) hanno cliccato.
Non sono un esperto giuridico , ma credo che Google debba fornire, in caso di rescisisone del contratto, perchè di contratto si tratta, per LEGGE la prova della fraudolenza o della violazione del regolamento, che in questo caso assumono valenza di norme contrattuali.
Secondo il giudizio di alcuni amici legali anche la forma stessa dell'affiliazione è irregolare.
In ultima analisi il publisher "affitta" uno spazio ad un agenzia pubblicitaria (Google in questo caso) al buio, nel senso che non sono garantite norme contrattuali che danno facoltà al publisher di sapere la renumeratività della pubblicità che appare negli annunci, che andrebbe predeterminata.
Senza escludere che, come sostengono in molti, il Pay per Click va bene , ma come la mettiamo con quei banner 160x720 che in effetti anche se non cliccati permettono all'inserzionista di farsi pubblicità?
E' quello che accade , ad esempio, con pubblicità tipo tradedoubler in cui addirittura si parla di lead !!!!
Ma nel frattempo i banner i visualizzano con effetto pubblicitario del marchio registrato.
Io faccio sempre l'esempio dello spazio pubblicitario di un giornale : l'inserzionista, constato il numero di copie vendute ecc., paga l'inserzione indipendentemente s ela gente acquisterà quel prodotto reclamizzato.
E' come , in pratica, se l'insezionista dicesse : gurda ti pago pe rogni persona che verrà conla copia del giornale in mano e comprerà un mio articolo.
Beh quella non sarebbe pubblicità, ma rappresentanza commerciale e quale testata accetterebbe?Io credo, per concludere, che i publisher dovrebbero costituirsi in associazione, in una sorte di network, a tutela dei diritti propri.
Fino a quando ognuno coltiva il suo piccolo orticello , giganti come Google faranno il bello e cattivo tempo.
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@bluwebmaster said:
Il punto cruciale è innanizitutto che il titolare di un account, una volta bannato, dovrebbe richiedere per legge l'eliminazione di ogni informazione detenuta da Google.Se immaginate che Google dispone del vostro Nome, Cognome, Codice Fiscale e Conto Corrente bancario, questi dati sensibili, ricadono in quelli che per legge se ne può chiedere la cancellazione.
Non si tratta di dati sensibili.
Inoltre la cosa è complicata dal fatto che la controparte è estera.
Quindi, qual'è la legge che si applica in tema di protezione di dati personali?
Quella italiana, quella irlandese, quella USA?
Inoltre, vi sono dei dati personali che, se esiste (o è esistito) un contratto, non possono esser cancellati per legge.
Se esiste un contratto tra X ed Y, il contratto riporterà dati personali di entrambi.
Nel momento in cui il contratto viene rescisso, è necessario comunque conservarne la copia in archivio per 10 anni.
E se X chiede ad Y la cancellazione dei dati, questo non obbliga X a distruggere la propria copia del contratto...Io credo, per concludere, che i publisher dovrebbero costituirsi in associazione, in una sorte di network, a tutela dei diritti propri.
Fino a quando ognuno coltiva il suo piccolo orticello , giganti come Google faranno il bello e cattivo tempo.Hai presente da quanti anni si chiede in Italia la class action?
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Stai scherzando? Non sono dati sensibili?
Nome, Cognome, indirizzo, codice fiscale, telefono, email , città di residenza , coordinate bancarie non sono dati sensibili?
Perdonami e quali sarebbero secondo te i "dati sensibili" allora?
Il punto è proprio quello : secondo te come fa Google a impedire la tua reiscrizione e spesso, confortato dall'esperienza di alcuni amici che ci sono incappati, anche di parenti prossimi?
Un mio amico tempo fa fu bannato. Dopo un pò tento di iscrivere la moglie , ovviamente con un sito ex-novo. Gli fu negata l'iscrizione.
Dopo alcuni mesi, con un nuovo sito, tentò l'iscrizione di un'altra persona convivente nello stesso domicilio: stesso trattamento.
Non credo che abbiano facoltà di veggenza , ma più semplicemente che quei dati "sensibili" vengano riportati alla persona che chiedeva l'iscrizione (l'indirizzo ad esempio).Negli USA mi risulta vige una legge a tutela della privacy migliore di quella italiana. Chiuso un rapporto sono tenuti pe rlegeg anche li a cancellare ogni dato sensibile.
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Ciao bluwebmaster
sono ritenuti dati sensibili:
- l'origine razziale ed etnica,
- le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere,
- le opinioni politiche,
- l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale,
- lo stato di salute e la vita sessuale
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@mister.jinx said:
Ciao bluwebmaster
sono ritenuti dati sensibili:
Tratto da ,wikipedia,org/wiki/Dati_sensibili
Scusa ma wikipedia non può mica essere editata da chiunque, anche da gente che di privacy non sa nulla?
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Dal post iniziale vedo che nel tempo si è divagato.
La cosa per chi ha voglia da fare, è leggersi bene il contratto che tutti o quasi hanno cliccato per "Accettazione" di Google AdSense.
Il sistema dei Fraud Clicks è antiquato e mi sorprende che Google non abbia ancora avviato dei tools in grado di capire se sono veri o falsi...
INoltre manca ancora uno standard di classificazione dei siti MFA!
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Buona Notizia, speriamo google riattivi a richiesta gli account degli utenti e fornisca le prove dopo il ban dell'account.
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Così, en passant... la prima cosa che mi passa per la testa, è che Google Adsense debba tenere uno storico degl ip che hanno generato click sospetti... Magari è alla base di quello che definiscono un caso di click fraud...ma a quanto risulta dalle varie testimonianze, non vi sono mai esaurienti esplicazioni dei motivi che inducono ad un ban! Si parla spesso di messaggi in auomatico, nessun contatto diretto con i publisher...
Insomma, quando si parla di soldi... penso che un minimo di rispetto verso chi ha generato impressioni per gli advertisers lo meriti...
Io, nel mio piccolo ritengo altresì che vi sia una sorta di tutela, da rischi di ban, nella sottoscrizione attiva di campagne AdWords: ovvero, un publisher che riceve 100 euro al mese da AdSense, ma ne spende 30-40 in compagne AdWords, sicuramente godrà di un certo occhio di riguardo.
Un publisher che guadagna per anni 100 euro al mese, con siti e blog di media qualità, per non dire bassa, senza reinvestire un centesimo in campagne AdWords, sicuramente rischia di più... O sbaglio?
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Ciao ragazzi,
è da tempo che mi chiedo una cosa... forse questo è il posto giusto.Anche io ho ricevuto un ban per click "illegali", cosa che non ho mai potuto riscontrare visto che google se ne fregato altamente.
Ma a questo punto la domanda è una.
Se andiamo in giro per il web a cliccare sugli annunci adsense ripetute volte, google si troverebbe costretto a bannare tutti gli account????
Lo so che è una cosa assurda e la mia non vuole essere una provocazione, ma proprio non riesco a far luce su questa cosa.
Saluti.
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Credo proprio che la loro politica dei "ban" sia dalla parte di chi vuole rompere le uova nel paniere.
In parole povere, se ho un sito web che mi sta antipatico, per farlo bannare da Google Adsense, non dovrò fare altro che cliccare dieci, cento volte al giorno sui suoi ads di Google: nel giro di breve tempo, questo ignaro webmaster si troverà bannato dal programma!
A questo punto è ovvio che questa loro politica del "ban" faccia acqua!
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@petkuna said:
Credo proprio che la loro politica dei "ban" sia dalla parte di chi vuole rompere le uova nel paniere.
In parole povere, se ho un sito web che mi sta antipatico, per farlo bannare da Google Adsense, non dovrò fare altro che cliccare dieci, cento volte al giorno sui suoi ads di Google: nel giro di breve tempo, questo ignaro webmaster si troverà bannato dal programma!
A questo punto è ovvio che questa loro politica del "ban" faccia acqua!Visto che la parte debole siamo noi webmaster, ma è risaputo che l'unione fa la forza, credo che una protesta del genere potrebbe far cambiare la politica di google, visto che la storia degli adsense frutta un bel pò di soldi.
Voi cosa ne pensate?
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In ogni caso, bisogna avere con certezza ogni informazione di quanto sia successo ad una vittima di ban, per non fare figuracce. Onestamente, nel tuo caso, il ban è avvenuto nei tuoi confronti: che tipo di siti web gestivi? come apparivano? in tutta franchezza, alcuni erano "made for adsense" ?
Ma sopratutto, mentre avevi un account attivo come publisher, hai mai aperto campagne AdWords?
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Salve,mi sono appena iscritto in questo forum e trovo che sia davvero un forum interessante,complimenti a chi lo ha creato.La cosa che mi ha spinto ad iscrivermi è la domanda che si è posto Tino iuliano che nel regolamento di adsense non è trattata.
Se qualcuno vuole farmi bannare da google adsense perché in un certo senso crede che il mio blog dia fastidio dal punto di vista pubblicitario al suo,come faccio a dimostrare a google che non è stata una mia idea per aumentare gli introiti ma un complotto per farmi bannare?
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Allora nel mio caso è stato un po di tempo fa, gestivo inseme ad amici un sito di un gioco di ruolo che ora ho abbandonato.
Il sito era abbastanza frequentato e il counter dei soldini nell'account di adsense stava salendo un bel pò.
Considera che google il primo pagamento me l'ha inviato tranquillamente.
No non ho mai aperto campagne AdWords.
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In teoria basterebbe, a mio avviso, dimostrare che non vi sono legami alcuni tra te (proprietario del blog) e colui che ti ha fatto bannare con tanti click fraudolenti!
La questione, secondo il mio modesto parere è, per dimostrare ciò, a cosa bisogna fare ricorso? Basta una semplice causa aperta dal proprio avvocato? In quale regime di spesa si rischia di entrare dentro? Ne vale la pena? Certamente direte voi...
Uno scoglio insormontabile è che probabilmente il foro competente per le azioni giudiziarie non è certo in Italia, ragion per cui le circostanze si complicano sempre più...