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- non serve la partita iva per adsense
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Una risposta di quel tipo è "ufficiale"? Se un giorno qualcuno mi contesta il fatto di aver guadagnato soldi con AdSense senza avere la p.iva, posso giustificarmi dicendo che l'Agenzia delle Entrate mi ha dato quella risposta tramite email?
PS Come fanno a dire che i corrispettivi sono minimi dato che nella domanda non c'era alcuna cifra?
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@bmastro said:
E' una risposta interessante, ma cosa intendono con "corrispettivi minimi"?
Una cifra di riferimento potrebbero essere i famosi 5000 euro delle prestazioni meramente occasionali, sotto i quali non è obbligatorio iscriversi alla gestione separata INPS.
Comunque, temo che non possa essere considerata una voce ufficiale.
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Mandi perfavore una nuova email chiedendo maggiori informazioni?
Interessa anche a me (studente) di 18 anni..
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Non so se avete mai chiesto informazioni ad impiegati statali tipo INPS o altro: solitamente ne sanno meno di noi!!!
Quindi non mi fiderei assolutamente di quella risposta che oltretutto è generica, parla di corrispettivi minimi no meglio identificati (e se ci facessi 100'000 ? all'anno con AdSense???) e non fa assolutamente fede!Avrebbero fatto meglio ad aggiungere in fondo "ricordati però che se ci siamo sbagliati, pagherai tu, non noi!".
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@Phate said:
Non so se avete mai chiesto informazioni ad impiegati statali tipo INPS o altro: solitamente ne sanno meno di noi!!!
Quindi non mi fiderei assolutamente di quella risposta che oltretutto è generica, parla di corrispettivi minimi no meglio identificati (e se ci facessi 100'000 ? all'anno con AdSense???) e non fa assolutamente fede!Avrebbero fatto meglio ad aggiungere in fondo "ricordati però che se ci siamo sbagliati, pagherai tu, non noi!".in questo caso credo li si possa denunciare..comunque io ho incassato almeno 4-5 pagamenti di 200-350$ da adsense senza avere partita iva..rischio molto?
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Io mi auguro che in Italia la Guardia di Finanza abbia di meglio da fare che "stanare" evasori da 200/350 $....però essendo nella Repubblica delle Banane tutto è possibile....
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@eXoduS90s said:
in questo caso credo li si possa denunciare..comunque io ho incassato almeno 4-5 pagamenti di 200-350$ da adsense senza avere partita iva..rischio molto?
Casomai fondi un tuo partito, ti fai eleggere al Parlamento e dopo cambi le leggi per autoassolverti.
C'è gente che l'ha già fatto.
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@bmastro said:
Casomai fondi un tuo partito, ti fai eleggere al Parlamento e dopo cambi le leggi per autoassolverti.
C'è gente che l'ha già fatto. :Dno grazie non ci tengo ad essere criticato da tutti..comunque io ho evaso perchè lo stato non mi ha dato chance. Sono a carico di mio padre che è dipendente statale, non ho partita iva e non posso aprirla anche perchè, i costi sono troppo alti per poter sopportare le spese ed i guadagni non sono molto alti..Ora ho sospeso i pagamenti e inserisco gli annunci di un altro sul mio sito che mi paga la metà del ricavato..
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Eh ma non è che hai risolto molto perché se quell'altro i soldi te li da in nero tu rimani comunque un evasore....
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Almeno posso dire che si tratta di pagamenti per altre cose..non ci sono fatture o altro..
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Mi dispiace deludervi, ragazzi... ma ricordo perfettamente un utente di un altro forum che alla risposta delle Agenzie delle Entrare chiese di poter avere un documento scritto con dichiarazione che non occorreva la partita Iva con Adsense...
A quel punto il funzionario tergiversò e alla fine non gli firmò un bel niente... le chiacchiere purtroppo non contano nulla senza un documento ufficiale...
Provate a farvi rilasciare una dichiarazione scritta su questa affermazione... se ci riuscite (non una semplice email). Se vi dicessi le boiate che hanno dichiarato alla mia famiglia parecchi funzionari nel corso di trent'anni di attività imprenditoriale... ci sarebbe da ridere per non piangere.
x:x
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@archeoita said:
Mettili nei redditi diversi del tuo 730, nessuno ti metterà in galera, tranquillo, e così ti tieni pure tutta la somma, molto meglio che non dichiarare nulla.
Ma se è uno studente non fa la dichiarazione dei redditi. E se è costretto a farla, allora deve pagare qualcuno che gliela faccia (quindi voglio proprio vedere quanto riesce a mettere da parte).
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@bmastro said:
Ma se è uno studente non fa la dichiarazione dei redditi. E se è costretto a farla, allora deve pagare qualcuno che gliela faccia (quindi voglio proprio vedere quanto riesce a mettere da parte).
Ma sotto un certo "reddito" non è obbligatorio presentare dichiarazione dei redditi. O sbaglio?
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La risposta fornita dall'Agenzia delle Entrate mi pare alquanto approssimativa e priva di supporto normativo, di prassi o giurisprudenziale.
Sarebbe davvero interessante capire attraverso quale percorso di analisi tecnica e normativa siano giunti a quella (a mio giudizio erronea) conclusione non curandosi ad esempio di una nota sentenza della Corte di Giustizia UE, immediatamente applicabile in Italia.
Mi riferisco in particolare a questo: Corte di Giustizia CEE decisione n. 68/92 del 17 novembre 1993 ha affermato come nelle "prestazioni pubblicitarie" debba intendersi ricompresa ogni attività indirizzata alla trasmissione di un messaggio promozionale, relativo a beni e servizi, purché le prestazioni rese siano riconducibili ad un "unicum", rappresentato dalla prestazione principale(e prevalente), qualificabile come attività pubblicitaria.?
Tenendo conto che i publisher è l'anello finale ed imprescindibile che consente di far giungere il messaggio pubblicitario, come sarebbe dunque possibile "sganciare" la pubblicazione degli annunci dalla più ampia campagna pubblicitaria ????
E se è evidentemente non possibile "sganciare" la pubblicazione come è possibile dire che quell'attività è al contempo "attività pubblicitaria" e "obbligo di fare, non fare, permettere" ???
Se è "attività pubblicitaria" siamo in presenza di una attività d'impresa.... ai sensi del 2195 del CC.
E se ho anche solo una microorganizzazione (PC, modem, connessione, contratto dominio, hosting, contratto adsense) direi proprio che sei un microimprenditore, pur sempre imprenditore.
Lo fai occasionalmente??? No.... le pubblicità restano ad ogni visualizzazione....Sarebbe davvere tenuto un soggetto extraUE (o UE) ad effettuare e versare una ritenuta d'acconto ??? Mi par superficiale affermarlo nel caso specifico.
No direi che è certo una soluzione semplificatissima quella scritta dall'addetto dell'Agenzia, ma mi par lontana dalla realtà purtroppo.
Peraltro segnalo che le risposte via mail o telefono lasciano il tempo che trovano e non tutelano neppure il contribuente che le ha poste ed ha avuto quelle risposte. L'unico metodo sicuro è l'istanza di interpello, che è cosa ben diversa.
Comunque non mi voglio dilungare qui.
Paolo
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Vorrei portare anche la mia testimonianza.
Anche io ho inviato un email all'agenzia delle entrate.
Ve ne riporto il testo:Testo richiesta informazioni:
Salve, sono proprietaria di un sito internet che da 3 mesi mi sta producendo un piccolissimo guadagno. Vorrei regolarizzare le entrate (lavoro giacome dipendente per una azienda)ma non so cosa devo fare. Alcune persone dicono che e
sufficiente dichiarare nel 730 sotto 'altre entrate', altri dicono che devo necessariamente aprire partita iva. Ho scritto alla guardia di finanza, che mi ha indirizzato a voi. Il sito non e` e-commerce, ma guadagno solo con i programmi di affiliazione esponendo banner (come google adsense)...Mi potete aiutare? GrazieTesto risposta:
Gentile signora XXXX,
tutte le operazioni di commercio elettronico diretto, ossia che si realizzano tramite via telematica, sono da considerare sempre prestazioni di servizio a prescindere dai beni o servizi ceduti.La questione merita innanzitutto alcune precisazioni in tema di commercio elettronico, commercio elettronico diretto e indiretto. A differenza di quanto si potrebbe a prima vista pensare, infatti, l'attività di vendita o promozione dei propri beni o servizi via internet non rappresenta di per sé una forma di commercio elettronico in senso stretto. Occorre infatti distinguere tra "commercio elettronico diretto", riguardante la vendita di beni virtuali o di servizi prestati per il tramite di mezzi elettronici (disciplinati a livello normativo dalla direttiva 2002/38/CE), e "commercio elettronico indiretto", in cui rientrano invece tutte le altre attività di compravendita che si servono di internet esclusivamente come mezzo per veicolare o offrire i propri prodotti materiali. Riguardo alla rilevanza ai fini Iva (e ai conseguenti obblighi di fatturazione) delle operazioni di commercio elettronico diretto, poste in essere da operatori Iva residenti in Italia, valgono le regole di cui all'articolo 7 del Dpr 633/72, così come modificate dal Dlgs 273/2003. Esse prevedono che le prestazioni di servizi rese tramite mezzi elettronici (commercio elettronico diretto) sono soggette a regime Iva in Italia se rese a soggetti domiciliati o residenti in Italia. Cordiali salutiLa presente risposta non è resa a titolo di interpello ordinario ai sensi dell'art.11 della legge n.212 del 2000, bensì a titolo di assistenza al contribuente ai sensi della Circolare Ministeriale n.99/E del 18/05/2000.
Scusate, sicuramente sarò ignorante io.... ma non ci ho mica capito nulla!...