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- Quanto pagare chi scrive gli articoli?
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In genere dipende dall'argomento.
Ci sono argomenti dove trovi un casino di gente disposta a scrivere con molto materiale a disposizione.
E argomenti molto di nicchia dove è difficile trovare persone che scrivono e quelle che trovi le devi pagare care...In giro comunque pagano veramente poco
Anche i grossi network che avete citato.
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Per quanto riguarda una testata giornalistica online, il prezzo dovrebbe essere sui 5 euro per un articolo di cronaca "tempo reale". Se puo' starci un paragone, ho come esempio un quotidiano cartaceo nazionale che paga 20 euro lordi ad un professionista.
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Per farti un'idea puoi consultare il tariffario dei giornalisti. Qui _> diritto.it/archivio/1/24339.pdf trovi quello del 2007.
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@webone said:
Per quanto riguarda una testata giornalistica online, il prezzo dovrebbe essere sui 5 euro per un articolo di cronaca "tempo reale". Se puo' starci un paragone, ho come esempio un quotidiano cartaceo nazionale che paga 20 euro lordi ad un professionista.
Dimenticavo un dettaglio importante: 5 euro intendo per una testata giornalistica online locale...i 20 per un articolo fatto per una pagina cartacea di una sezione del giornale a livello provinciale
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@ApVari said:
Per farti un'idea puoi consultare il tariffario dei giornalisti. Qui _> diritto.it/archivio/1/24339.pdf trovi quello del 2007.
Magari! Non vengono rispettati
Prova un po' ad andare su lavoricreativi.it e chiedi a chi offre lavori del genere quanto è disposto a pagare (quando paga e non si tratta di stage non retribuiti )Nel settore c'è una giungla
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Ciao a tutti,
quoto Luca... e la sua "giungla".personalmente farei una prima distinzione tra articolo (giornalistico) e **intervento **o contenuto testuale **-**su blog, forum, sito- frutto della libertà di espressione (gratuita) o di una commissione commerciale (copywriting o altro).
Poi eviterei di citare il **tariffario per i giornalisti **perchè è una delibera dell'ordine professionale per i suoi iscritti. Da un lato giornalisti e dall'altro - in linea di massima- testate giornalistiche (quindi registrate al tribunale e con direttore giornalista). Tutti con una serie di obblighi di legge etc.
Gli "interventi" su sito possono (devono?) essere scritti come in un blog o in un forum, come stiamo facendo qui: CIOE' GRATIS. Rientrano nella libertà di espressione, tutti amici in corrispondenza e nessun pagamento o obbligo di legge. Era questo lo spirito di internet, no ???
(ma quanto paga quel blog?)
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Vedo che nessuno ha raccolto lo spunto provocatorio del "gratis"... e l'ampliamento di discussione che volevo lanciare.
Come già detto nel post precedente distinguerei il lavoro giornalistico da quello di copywriting... sono un giornalista, mi è capitato anche di scrivere qualche redazionale (quindi pagato a parte dalla pubblicità, si trattava però di lavoro per il cartaceo, per lo stesso quotidiano).
Il punto, in internet, è capire meglio come funziona questo mezzo di espressione: per me, inizialmente, forum e blog (diario, no?) erano strumenti di espressione personale, o di condivisione, che non implicavano pagamenti.
Che i "siti" poi potessero avere un responsabile web o un responsabile testi lo so bene e ci ho pure fatto corsi.
Il punto è capire quando il sito -non strutturato come evidente espressione aziendale, o editoriale- diventa "commerciale". Ecco... qui mi faceva piacere un ampliamento di discussione, perchè in quella giungla c'è un discorso di tariffe variabili a seconda anche del committente -del tipo di prodotto, della regolarità del pagamento, etc- e della condizione (professionale, p.iva, competenze, nome, etc.) dell'articolista.Come prezzi la mia conoscenza personale si ferma comunque a quanto già detto, paghi il giornalista per giornalista ed il resto o è gratis -blog forum-, o rientra nel copywriting... la sfumatura di prezzi in mezzo, tra questi due estremi ben definiti, andrebbe discussa cercando di fare una mappa della situazione attuale delle tipologie di siti e di chi (perchè, come etc) li fa.
Qui non saprei dire molto... e rilancio a chi già si muove nei meandri del nuovo panorama della comunicazione disegnato dal web: mappare la tipologia di siti, cioè del "mercato" dei datori di lavoro per il copywriting per poi poter capire dove si puo' parlare di quei prezzi "professionali" che la categoria vuole sostenere.
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@greenbaby said:
...
Qui non saprei dire molto... e rilancio a chi già si muove nei meandri del nuovo panorama della comunicazione disegnato dal web: mappare la tipologia di siti, cioè del "mercato" dei datori di lavoro per il copywriting per poi poter capire dove si puo' parlare di quei prezzi "professionali" che la categoria vuole sostenere.Credo che l'errore sia proprio qui.
Oramai vanno aboliti in toto i prezzi "professionali" stabiliti dagli ordini o da altre associazioni. Qui si dovrebbe andare a contrattare fino alla morte.Nella fattispecie io conosco giornalisti e copywriter per ogni genere di servizi e i prezzi oscillano di tantissimo, da pochissimi euro a decine (anche centinaia) di euro tutto dipende dalla contrattazione.
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Anche lo spirito del giornalismo, per riprendere l'efficace provocazione proposta, era quello di diffondere liberamente le idee e non quello di farsi pagare per scrivere ma di missionari in giro ce ne sono pochi.
Credo che distinguere così nettamente tra "giornalisti cartacei" e "copywriter" non sia utile a definire il valore del lavoro in sé.
In entrambi i casi c'è bisogno di conoscere un argomento, di fare delle opportune verifiche, di ricercare le notizie più interessanti per poi redigere un pezzo: che poi finisca su un giornale o su un blog non cambia poi molto.
Ci sono bravi giornalisti e bravi copywriter che riescono a fornire un valore aggiunto a quel che scrivono delineando un proprio stile e fidelizzando (parola orribile ma rende bene l'idea) gli utenti (che io preferisco chiamare lettori!); e ce ne sono tantissimi meno bravi che finiscono con l'imbrattare pagine di parole a caso con un'ortografia discutibile...
La soluzione è semplice (almeno a dirsi): pagare di più chi scrive meglio e in maniera più adeguata al tema che tratta e al mezzo che utilizza. Poi sta a chi tira fuori i soldi decidere che tipo di testo vuole che compaia sul proprio sito/giornale. Fermo restando che si vendono molti giornali scritti talvolta maluccio e ci sono siti web piazzati brillantemente nelle SERP che hanno strafalcioni grammaticali in bella vista sulla home page...
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Non ci siamo.
Se la domanda iniziale è "quanto pagare chi scrive articoli" e fra le risposte ci sono state cifre che andavano dai 2-3 euro ai 20-35-70....
se abbiamo già sviscerato che, OVVIAMENTE, chi scrive più bravo è meglio è per lui...
la risposta-contro domanda da fare a "nostress" è: ma tu, CHI SEI???Cioè chi è che paga, quali sono le tipologie di siti! Ecco qui la mappa che suggerivo di disegnare!
Per quanto riguarda la contrattazione ricordo che i tariffari sono dati a chi è iscritto ad un ordine (c'è anche quello dei pubblicitari per i copywriter, no?) come indicazione "minima". Giusto per non sfruttare la gente capace, come si presume sia chi ad un albo è arrivato ad iscriversi. Che poi quei tariffari siano scandalosamente non rispettati in alcune situazioni... anche questo è stato detto.
Ma se la mia amica STRAbrava scrive, STRAsfruttata, per un quotidiano dove le danno un pezzo di pane, e il ragazzino quindicenne prende 70 euro per scrivere dieci righe sull'ultimo I-pod... forse la differenza di prezzo parte anche dalla disponibiità - e dalle consuetudini - del "datore di lavoro", no?
Quindi mappare la tipologia di siti - e prezzi - che offrono può aiutare a definire dei giusti prezzi base (qualcuno ha fatto un ragionamento euro/ora, su testi di cinema, se non sbaglio) per un lavoro minimo standard. A beneficio di tutti, a maggior ragione di chi è bravo, ma anche dei siti stessi, che se abbracciano un pubblico molto vasto è giusto, e sappiamo possono, pagare di più. Al ragazzo che vuole meter su il sito della classe per fare pratica... tanto di cappello! Gli dico grazie e accetto i 2 euro simbolici se proprio voglio scrivere per il piacere di farlo.
E anche qui, con il citizen journalism conosco qualcuno che si è messo in piedi una bella aziendina, poi si è pure candidato alle elezioni, ma di giornalisti "non vuol sentire parlare". Escluso il suo "socio" al quale ha fatto fare tutto l'iter per potergli assicurare ruolo e stipendio, nonchè credibilità per offrirsi come datore di stages e farsi ancor più nome... sulla pelle di tanti "cittadini" che "partecipano attivamente". Naturalmente la qualità dei pezzi lascia a desiderare, la verifica, la faziosità.. non sai manco cosa pensare. Però c'è un bel po' di notizie gratis da verificare...Quindi: a volte c'è gente non pagata, a volte c''è gente bravissima pagata una miseria perchè tanto abita dove non troverà mai altro e allora non ti può dire di no, a volte c'è qualcuno che paga.
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[grazie alexs2k]
Uhmmmm....
se la domanda iniziale è "quanto pagare chi scrive articoli" e fra le risposte ci sono state cifre che andavano dai 2-3 euro ai 20-35-75.... e suggerimenti di contrattazione senza indicazioni di prezzo? allora la risposta -contro domanda da fare a "Nostress" è: tu chi sei, cosa fai?
In generale, capire **quali sono le tipologie di siti che richiedono testi da writers esterni e che scritti chiedono. **
Questa è la mappa che suggerivo di disegnare. E che rilancio.@LUigi80 - Non facevo distinzione tra scrittura "per carta" o per web, dicevo che non conosco i prezzi del web. Non sto scrivendo in questo momento, se non gratis.
**C'è tanta gente che scrive gratis **(blog, forum, citizen journalism, hobby?). Chiamali se vuoi? missionari (quest?ultima frase va rigorosamente? cantata)@LUCA? Tu parli di contrattazione? qualcun altro aveva tirato in ballo il tariffario (dei giornalisti). Che indica comunque prezzi minimi inderogabili (.....) di riferimento per una serie di prestazioni professionali rilasciate dagli iscritti. Una base da cui partire per la contrattazione individuale.
Io dico solo che ognuno deve fare riferimento a quello che è oltre a quello che fa, non al tariffario di altri. E se non è iscritto (pubblicitari, geometri, giornalisti, medici, architetti?) la sua contrattazione, ovviamente, parte da zero. Qualche volta è meglio non si addentri nemmeno in certe professioni se non è abilitato.... Questa non è un altezzosa presa di posizione, ma la consapevolezza che ci sono molte altre questioni a monte (i contributi reclamati dall?ordine, la tassa annua, le carte, leggi, regole, etica di riferimento, etc). Poi a me, personalmente, fare copywriting e uffici stampa piace molto.Nostress si rende conto che ha bisogno di aiuto per fare quello che vuole e si interroga sul valore della professionalità di chi glielo può fornire.
Ma sei un?azienda che deve fare una campagna pubblicitaria a tutto tondo ?. o sei il ragazzo che si è fatto il sito e spera vengano in tanti a vedere gli articoli così scatta il contatore e può ottenere la pubblicità di Google? C?è un mondo tra questi due esempi estremi.
Torniamo alla necessità di fare una panoramica dei committenti.
Mappiamo la tipologia dei siti, diamo un range di dimensioni, ed un elenco del tipo di interventi testuali che richiedono, magari con relativi prezzi offerti. A grandi linee, sulla base delle esperienze.
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QUando parlavo di "missionari" intendevo persone che scrivono gratis a livello professionale (con impegni fissi e a cadenza regolare) e sono contente di farlo: è ben diverso scrivere su un forum, confrontarsi con gli altri su un tema, affrontare un argomento che ci interessa sul proprio blog oppure scrivere su incarico di altri. So bene che molta gente è costretta a scrivere gratis (ma con la ricompensa di future e labili assunzioni) o per pochi spiccioli...
Credo che Luca abbia ragione sull'importanza della contrattazione individuale: al momento non vedo altra soluzione, fermo restando che quasi mai i compensi che si riescono a spuntare con la contrattazione sono pieni riconoscimenti dell'impegno.
Il tariffario sarebbe la soluzione ideale ma ci vorrebbe una collaborazione che, parlo per esperienza diretta (ma parzialissima), si fa fatica a trovare in questo specifico campo. Molti "scrittori del web" a pagamento tendono a non divulgare le proprie tariffe a tutti, ma negoziano privatamente i compensi: in questo modo, tranne rari casi (per fortuna), è difficile farsi un'idea di quanto si possa "valere" nel mercato degli articoli sul web. Ovviamente sono disponibile a collaborare, nel mio piccolo, alla stesura di un tariffario orientativo.
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@luca said:
Credo che l'errore sia proprio qui.
Oramai vanno aboliti in toto i prezzi "professionali" stabiliti dagli ordini o da altre associazioni. Qui si dovrebbe andare a contrattare fino alla morte.
Nella fattispecie io conosco giornalisti e copywriter per ogni genere di servizi e i prezzi oscillano di tantissimo, da pochissimi euro a decine (anche centinaia) di euro tutto dipende dalla contrattazione.@Luigi80 said:
...Credo che Luca abbia ragione sull'importanza della contrattazione individuale: al momento non vedo altra soluzione, fermo restando che quasi mai i compensi che si riescono a spuntare con la contrattazione sono pieni riconoscimenti dell'impegno.
Il tariffario sarebbe la soluzione ideale ma ci vorrebbe una collaborazione che, parlo per esperienza diretta (ma parzialissima), si fa fatica a trovare in questo specifico campo. Molti "scrittori del web" a pagamento tendono a non divulgare le proprie tariffe a tutti, ma negoziano privatamente i compensi: in questo modo, tranne rari casi (per fortuna), è difficile farsi un'idea di quanto si possa "valere" nel mercato degli articoli sul web.
Ovviamente sono disponibile a collaborare, nel mio piccolo, alla stesura di un tariffario orientativo.A parte che ti contraddici da solo...
Non serve!
Esistono già i tariffari per i professionisti e i contratti collettivi nazionali per i dipendenti di ogni tipo. Anche le segretarie scrivono informative su richiesta dei loro datori di lavoro, così come gli impiegati relazioni e lettere! E tutti possono essere assunti, a tempo indeterminato o determinato, o lavorare cocopro, occasionali, in nero o con partita iva.
Come dici bene tu se non hai un'esperienza in uno specifico campo professionale... sei solo un lavoratore indipendente che si vende volta per volta ad aziende diverse, con esigenze diverse. Non puoi fare un tariffario per questo!A no stress Alexs2k ha subito risposto: dipende da cosa vuoi e da chi te lo fa. Io ho detto: dipende anche da chi te lo chiede.
Puoi anche essere un ingegnere.... ma se vai a fare il vigile urbano... ti pagano per quello: dipendente pubblico con quella qualifica.
Al contrario non è però che il vigile urbano diventa automaticamente architetto se mette il disegno -magari copiato- di una bella casetta in internet e poi pretende anche di contrattare per farselo pagare come un progetto....
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Dimenticavo: tanto di cappello al ragazzino che si mette su il sito... **mai **vorrei che qualcuno gli chiedesse cifre stratosferiche, snaturando quell'intraprendenza che è l'argento vivo di internet.
Però occhio a non confondere hobby e inizi con il lavoro vero, dove c'è un mercato di persone adulte -spesso quei genitori che hanno comprato il pc da cui si smanetta- che devono campare, pagare l'affitto etc.
Qualcuno dice i nomi di quei network e se sa quanto pagano?
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IN tutta onestà, pur rileggendomi, non ho trovato contraddizioni in quanto ho scritto, ma tant'é.
So bene come funziona il mondo del lavoro e so anche che esistono vari tariffari che, come diceva bene qualcuno, vengono spesso ignorati.
E' in questo senso che mi rendevo disponibile a dare un contributo di esperienza (cosa che, ripeto, non ho la sensazione abbiano voglia di farlo in molti!) per stilare una tabella indicativa dei prezzi minimi: è un progetto che ritorna periodicamente qui sul forum, segno evidente che la necessità è viva ma, allo stesso tempo, che realizzarlo non è così facile come sembra (le variabili in gioco, come hai osservato, sono tante).Chiarito ciò lascio spazio agli altri che possano fornire le indicazioni richieste da questa discussione.
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Salve a tutti, stavo leggendo con interesse la discussione e vorrei dare la mia opinione a riguardo.
Io sono di quelli che con lo scrivere ci vive, nel senso che due anni fa ho trasformato una passione (o un'alternativa al lavoro tradizionale che cominciava ad andare un po' stretto) in un lavoro. Un lavoro vero e proprio, nel senso che ci pago le tasse (in Spagna, non in Italia, ma si pagano comunque) e che mi scontro con la realtà del mercato ogni giorno.
Stabilire un prezzo per quello che scrivi non è mai semplice, in gioco entrano molti fattori: l'esperienza, il valore che ognuno da al proprio tempo, la concorrenza, il mercato (e appunto c'è chi accennava alle offerte sciagurate sullo stile 1 articolo da 500 parole per 1 euro o cose del genere, che - citando Gaber - nemmeno l'Uganda...)... insomma, non è facile poter dare delle indicazioni di massima.
In due anni (quindi non molto tempo) mi sono capitate proposte più o meno indecenti, sta poi ad ognuno farsi due conti e decidere quali lavori accettare e quali meno, e a che prezzi. Nel mio caso ho risolto la questiono differenziando la mia proposta tra scrittura per blog, articoli (più lunghi dei post per blogs) e main pages per siti web, nel mio caso non superando i 35 ? per pagina, anche se chiaramente poi c'è anche chi ne chiede il triplo (o un terzo).
Tornando infine alla domanda che ha dato via al thread, direi che un prezzo "equo" lo potresti calcolare stimando un tempo di scrittura per gli articoli e la qualità degli stessi, dando magari un'occhiata alle tariffe per copywriting che puoi trovare sul web e facendo una media, considerando però, come mi pare di capire, che chi scrive per te non ti emetterà fattura.
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Giusto oggi ho saputo di uno studio specializzato che paga il copywriting 60 cent a riga. A prescindere dalla lunghezza, etc. Quindi... 18 euro per 30 righe, 9 euro per 15 righe.... Ma sempre 60 cent per una riga sola. Anche se è un head. E parliamo a volte di testi che costano ore, se non giornate intere, di lavoro. Testi che vanno pubblicati su brochures in decine di migliaia di copie. Fate poi voi il confronto con Internet... Il tariffario per i copy non l'ho mai visto, ma dovrebbe esistere, ammesso che sia ancora attuale e rispettato. Come altrove abbiamo già detto non è. Alla faccia di tutti i ragionamenti tempo-impegno che ci metti...
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Nostress... ci sei? batti un colpo!
Che fai... butti il sasso e nascondi la mano???
Scherzo, ovviamente, ma:
Ti sei fatto un'idea?
Cosa ti hanno proposto i tuoi selezionati?
E Tu da quale cifra eri propenso a partire, e a quale arrivare?Soprattutto dicci che tipo di sito è il Tuo.
Facci sapere...
P.s. hai pm
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Ciao a tutti, ragazzi...ho letto con curiosità quelloc he avete scritto. Io mi occupo di article marketing, ufficio stampa online e vi dirò una cosa: non esiste un prezzo predefinito per articolo. Tutto dipende dall'argomento e da quanto, ogni singolo professionista, venda il proprio lavoro. Bene questa credo sia la chiave di tutto: la professionalità. Articoli a 1 euro? Ma scherziamo? Dietro ogni articolista serio c'è uno studio dell'argometo, una strategia di comunicazione stabilita a priori con chi ti commissiona un lavoro, lo studio del target e tutta una serie di altre cose..altrimenti sarebbe come scrivere un messaggio e lanciarlo in mare...attenzione a chi non fa il proprio mestiere seriamente...ciao a presto
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Ho letto tutti i vostri interventi, molto interessanti, ma mi è venuta la malinconia. Sono anni che intervengo qua e là nel forum, sottolineando ostinatamente l'importanza dei testi (importanza anche economica visto che alla fin fine sono quelli che chiamano gli accessi) ma sono costretta a constatare amaramente quanto il mestiere di scrivere sia ancora sottostimato e sottopagato; questo nello stesso ambito (il web) in cui ragazzetti alle prime armi sparano cifre a 3 zeri per mettere su un sito con software preconfezionati. Venti minuti per un articolo? Io (che pure scrivo per mestiere e ho qualche pubblicazione cartacea alle spalle) non ci riuscirei mai, se voglio produrre qualche cosa di autentico; ma lasciamo stare pure me, io sono lenta, lo so, anche nei concorsi pubblici faccio fatica a restare dentro i tempi stabiliti. Prendiamo un bravo professionista, di quelli che scrivono currenti calamo, che ci riesca: l'esperienza, la pratica, l'arte che lo hanno portato a scrivere bene e in fretta non gliele vogliamo pagare? Deve ridursi a vendere il suo tempo allo stesso prezzo di una domestica? (anzi qualcosa di meno, io la signora che mi aiuta ogni tanto nelle pulizie la pago 12 euro all'ora, non 9)