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[grazie alexs2k]
Uhmmmm....
se la domanda iniziale è "quanto pagare chi scrive articoli" e fra le risposte ci sono state cifre che andavano dai 2-3 euro ai 20-35-75.... e suggerimenti di contrattazione senza indicazioni di prezzo? allora la risposta -contro domanda da fare a "Nostress" è: tu chi sei, cosa fai?
In generale, capire **quali sono le tipologie di siti che richiedono testi da writers esterni e che scritti chiedono. **
Questa è la mappa che suggerivo di disegnare. E che rilancio.@LUigi80 - Non facevo distinzione tra scrittura "per carta" o per web, dicevo che non conosco i prezzi del web. Non sto scrivendo in questo momento, se non gratis.
**C'è tanta gente che scrive gratis **(blog, forum, citizen journalism, hobby?). Chiamali se vuoi? missionari (quest?ultima frase va rigorosamente? cantata)@LUCA? Tu parli di contrattazione? qualcun altro aveva tirato in ballo il tariffario (dei giornalisti). Che indica comunque prezzi minimi inderogabili (.....) di riferimento per una serie di prestazioni professionali rilasciate dagli iscritti. Una base da cui partire per la contrattazione individuale.
Io dico solo che ognuno deve fare riferimento a quello che è oltre a quello che fa, non al tariffario di altri. E se non è iscritto (pubblicitari, geometri, giornalisti, medici, architetti?) la sua contrattazione, ovviamente, parte da zero. Qualche volta è meglio non si addentri nemmeno in certe professioni se non è abilitato.... Questa non è un altezzosa presa di posizione, ma la consapevolezza che ci sono molte altre questioni a monte (i contributi reclamati dall?ordine, la tassa annua, le carte, leggi, regole, etica di riferimento, etc). Poi a me, personalmente, fare copywriting e uffici stampa piace molto.Nostress si rende conto che ha bisogno di aiuto per fare quello che vuole e si interroga sul valore della professionalità di chi glielo può fornire.
Ma sei un?azienda che deve fare una campagna pubblicitaria a tutto tondo ?. o sei il ragazzo che si è fatto il sito e spera vengano in tanti a vedere gli articoli così scatta il contatore e può ottenere la pubblicità di Google? C?è un mondo tra questi due esempi estremi.
Torniamo alla necessità di fare una panoramica dei committenti.
Mappiamo la tipologia dei siti, diamo un range di dimensioni, ed un elenco del tipo di interventi testuali che richiedono, magari con relativi prezzi offerti. A grandi linee, sulla base delle esperienze.
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QUando parlavo di "missionari" intendevo persone che scrivono gratis a livello professionale (con impegni fissi e a cadenza regolare) e sono contente di farlo: è ben diverso scrivere su un forum, confrontarsi con gli altri su un tema, affrontare un argomento che ci interessa sul proprio blog oppure scrivere su incarico di altri. So bene che molta gente è costretta a scrivere gratis (ma con la ricompensa di future e labili assunzioni) o per pochi spiccioli...
Credo che Luca abbia ragione sull'importanza della contrattazione individuale: al momento non vedo altra soluzione, fermo restando che quasi mai i compensi che si riescono a spuntare con la contrattazione sono pieni riconoscimenti dell'impegno.
Il tariffario sarebbe la soluzione ideale ma ci vorrebbe una collaborazione che, parlo per esperienza diretta (ma parzialissima), si fa fatica a trovare in questo specifico campo. Molti "scrittori del web" a pagamento tendono a non divulgare le proprie tariffe a tutti, ma negoziano privatamente i compensi: in questo modo, tranne rari casi (per fortuna), è difficile farsi un'idea di quanto si possa "valere" nel mercato degli articoli sul web. Ovviamente sono disponibile a collaborare, nel mio piccolo, alla stesura di un tariffario orientativo.
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@luca said:
Credo che l'errore sia proprio qui.
Oramai vanno aboliti in toto i prezzi "professionali" stabiliti dagli ordini o da altre associazioni. Qui si dovrebbe andare a contrattare fino alla morte.
Nella fattispecie io conosco giornalisti e copywriter per ogni genere di servizi e i prezzi oscillano di tantissimo, da pochissimi euro a decine (anche centinaia) di euro tutto dipende dalla contrattazione.@Luigi80 said:
...Credo che Luca abbia ragione sull'importanza della contrattazione individuale: al momento non vedo altra soluzione, fermo restando che quasi mai i compensi che si riescono a spuntare con la contrattazione sono pieni riconoscimenti dell'impegno.
Il tariffario sarebbe la soluzione ideale ma ci vorrebbe una collaborazione che, parlo per esperienza diretta (ma parzialissima), si fa fatica a trovare in questo specifico campo. Molti "scrittori del web" a pagamento tendono a non divulgare le proprie tariffe a tutti, ma negoziano privatamente i compensi: in questo modo, tranne rari casi (per fortuna), è difficile farsi un'idea di quanto si possa "valere" nel mercato degli articoli sul web.
Ovviamente sono disponibile a collaborare, nel mio piccolo, alla stesura di un tariffario orientativo.A parte che ti contraddici da solo...
Non serve!
Esistono già i tariffari per i professionisti e i contratti collettivi nazionali per i dipendenti di ogni tipo. Anche le segretarie scrivono informative su richiesta dei loro datori di lavoro, così come gli impiegati relazioni e lettere! E tutti possono essere assunti, a tempo indeterminato o determinato, o lavorare cocopro, occasionali, in nero o con partita iva.
Come dici bene tu se non hai un'esperienza in uno specifico campo professionale... sei solo un lavoratore indipendente che si vende volta per volta ad aziende diverse, con esigenze diverse. Non puoi fare un tariffario per questo!A no stress Alexs2k ha subito risposto: dipende da cosa vuoi e da chi te lo fa. Io ho detto: dipende anche da chi te lo chiede.
Puoi anche essere un ingegnere.... ma se vai a fare il vigile urbano... ti pagano per quello: dipendente pubblico con quella qualifica.
Al contrario non è però che il vigile urbano diventa automaticamente architetto se mette il disegno -magari copiato- di una bella casetta in internet e poi pretende anche di contrattare per farselo pagare come un progetto....
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Dimenticavo: tanto di cappello al ragazzino che si mette su il sito... **mai **vorrei che qualcuno gli chiedesse cifre stratosferiche, snaturando quell'intraprendenza che è l'argento vivo di internet.
Però occhio a non confondere hobby e inizi con il lavoro vero, dove c'è un mercato di persone adulte -spesso quei genitori che hanno comprato il pc da cui si smanetta- che devono campare, pagare l'affitto etc.
Qualcuno dice i nomi di quei network e se sa quanto pagano?
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IN tutta onestà, pur rileggendomi, non ho trovato contraddizioni in quanto ho scritto, ma tant'é.
So bene come funziona il mondo del lavoro e so anche che esistono vari tariffari che, come diceva bene qualcuno, vengono spesso ignorati.
E' in questo senso che mi rendevo disponibile a dare un contributo di esperienza (cosa che, ripeto, non ho la sensazione abbiano voglia di farlo in molti!) per stilare una tabella indicativa dei prezzi minimi: è un progetto che ritorna periodicamente qui sul forum, segno evidente che la necessità è viva ma, allo stesso tempo, che realizzarlo non è così facile come sembra (le variabili in gioco, come hai osservato, sono tante).Chiarito ciò lascio spazio agli altri che possano fornire le indicazioni richieste da questa discussione.
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Salve a tutti, stavo leggendo con interesse la discussione e vorrei dare la mia opinione a riguardo.
Io sono di quelli che con lo scrivere ci vive, nel senso che due anni fa ho trasformato una passione (o un'alternativa al lavoro tradizionale che cominciava ad andare un po' stretto) in un lavoro. Un lavoro vero e proprio, nel senso che ci pago le tasse (in Spagna, non in Italia, ma si pagano comunque) e che mi scontro con la realtà del mercato ogni giorno.
Stabilire un prezzo per quello che scrivi non è mai semplice, in gioco entrano molti fattori: l'esperienza, il valore che ognuno da al proprio tempo, la concorrenza, il mercato (e appunto c'è chi accennava alle offerte sciagurate sullo stile 1 articolo da 500 parole per 1 euro o cose del genere, che - citando Gaber - nemmeno l'Uganda...)... insomma, non è facile poter dare delle indicazioni di massima.
In due anni (quindi non molto tempo) mi sono capitate proposte più o meno indecenti, sta poi ad ognuno farsi due conti e decidere quali lavori accettare e quali meno, e a che prezzi. Nel mio caso ho risolto la questiono differenziando la mia proposta tra scrittura per blog, articoli (più lunghi dei post per blogs) e main pages per siti web, nel mio caso non superando i 35 ? per pagina, anche se chiaramente poi c'è anche chi ne chiede il triplo (o un terzo).
Tornando infine alla domanda che ha dato via al thread, direi che un prezzo "equo" lo potresti calcolare stimando un tempo di scrittura per gli articoli e la qualità degli stessi, dando magari un'occhiata alle tariffe per copywriting che puoi trovare sul web e facendo una media, considerando però, come mi pare di capire, che chi scrive per te non ti emetterà fattura.
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Giusto oggi ho saputo di uno studio specializzato che paga il copywriting 60 cent a riga. A prescindere dalla lunghezza, etc. Quindi... 18 euro per 30 righe, 9 euro per 15 righe.... Ma sempre 60 cent per una riga sola. Anche se è un head. E parliamo a volte di testi che costano ore, se non giornate intere, di lavoro. Testi che vanno pubblicati su brochures in decine di migliaia di copie. Fate poi voi il confronto con Internet... Il tariffario per i copy non l'ho mai visto, ma dovrebbe esistere, ammesso che sia ancora attuale e rispettato. Come altrove abbiamo già detto non è. Alla faccia di tutti i ragionamenti tempo-impegno che ci metti...
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Nostress... ci sei? batti un colpo!
Che fai... butti il sasso e nascondi la mano???
Scherzo, ovviamente, ma:
Ti sei fatto un'idea?
Cosa ti hanno proposto i tuoi selezionati?
E Tu da quale cifra eri propenso a partire, e a quale arrivare?Soprattutto dicci che tipo di sito è il Tuo.
Facci sapere...
P.s. hai pm
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Ciao a tutti, ragazzi...ho letto con curiosità quelloc he avete scritto. Io mi occupo di article marketing, ufficio stampa online e vi dirò una cosa: non esiste un prezzo predefinito per articolo. Tutto dipende dall'argomento e da quanto, ogni singolo professionista, venda il proprio lavoro. Bene questa credo sia la chiave di tutto: la professionalità. Articoli a 1 euro? Ma scherziamo? Dietro ogni articolista serio c'è uno studio dell'argometo, una strategia di comunicazione stabilita a priori con chi ti commissiona un lavoro, lo studio del target e tutta una serie di altre cose..altrimenti sarebbe come scrivere un messaggio e lanciarlo in mare...attenzione a chi non fa il proprio mestiere seriamente...ciao a presto
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Ho letto tutti i vostri interventi, molto interessanti, ma mi è venuta la malinconia. Sono anni che intervengo qua e là nel forum, sottolineando ostinatamente l'importanza dei testi (importanza anche economica visto che alla fin fine sono quelli che chiamano gli accessi) ma sono costretta a constatare amaramente quanto il mestiere di scrivere sia ancora sottostimato e sottopagato; questo nello stesso ambito (il web) in cui ragazzetti alle prime armi sparano cifre a 3 zeri per mettere su un sito con software preconfezionati. Venti minuti per un articolo? Io (che pure scrivo per mestiere e ho qualche pubblicazione cartacea alle spalle) non ci riuscirei mai, se voglio produrre qualche cosa di autentico; ma lasciamo stare pure me, io sono lenta, lo so, anche nei concorsi pubblici faccio fatica a restare dentro i tempi stabiliti. Prendiamo un bravo professionista, di quelli che scrivono currenti calamo, che ci riesca: l'esperienza, la pratica, l'arte che lo hanno portato a scrivere bene e in fretta non gliele vogliamo pagare? Deve ridursi a vendere il suo tempo allo stesso prezzo di una domestica? (anzi qualcosa di meno, io la signora che mi aiuta ogni tanto nelle pulizie la pago 12 euro all'ora, non 9)
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@bettacam said:
Ho letto tutti i vostri interventi, molto interessanti, ma mi è venuta la malinconia. Sono anni che intervengo qua e là nel forum, sottolineando ostinatamente l'importanza dei testi (importanza anche economica visto che alla fin fine sono quelli che chiamano gli accessi) ma sono costretta a constatare amaramente quanto il mestiere di scrivere sia ancora sottostimato e sottopagato...
Ti quoto, per intero anche se ho ridotto il tuo post, perchè dici quello che gli altri che lavorano da tempo nel settore e anch'io stiamo dicendo.
Comunque son di nuovo su questo 3d perchè stavo leggendo in un altro forum di comunicazione (quello di alexs2k) e mi è tornata in mente questa discussione:
mi piacerebbe tanto sapere che fine ha fatto nostress che ha iniziato il 3d e poi è letteralmente sparito senza contribuire alla discussione e senza mai dare risposta a chi ne ha date a lui, sebbene sollecitato a farlo.Per quel che mi riguarda... non inteverrò più. La prossima volta che Nostress vuole un parere su quanto pagare chi scrive testi.... glielo facciamo pagare. Il testo e anche il parere.
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Sono un traduttore da oltre 20 anni, e lavoro esclusivamente attraverso internet. Vorrei solo farvi presente che per la sola traduzione dall'inglese di un articolo non particolarmente difficile di 500 parole un traduttore professionista come me chiede e ottiene regolarmente sui 45 euro, e su questa tariffa l'agenzia che rivende la traduzione al committente ricarica attorno al 50%.
Prima di fare il traduttore ero responsabile dei testi italiani per una multinazionale estera. Ebbene i testi originali li pagavamo almeno il doppio delle traduzioni. D'altra parte, per esperienza posso dire che un testo originale semplice richiede il doppio di una traduzione semplice. Sempre che non si usino taglia e incolla o traduzioni automatiche: in tal caso si produce solo spazzatura inutile o dannosa.
A conti fatti un testo di una cartella (diciamo circa 225 parole) dovrebbe fruttare al lavoratore sui 40 euro e se fornito al cliente finale tramite un intermediario, magari con un controllo di qualità, dovrebbe costare sui 60 euro.
Naturalmente se si chiede una serie di 4-5 articoli di circa 50 parole allora il singolo articolo potrà anche costare attorno ai 10 euro. Il copywriting poi può costare infinitamente di più: un bello slogan di meno di 10 parole può costare molte giornate di lavoro e valere oro.
NB questa risposta contiene 216 parole
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Ciao basie, innanzitutto ti do il benvenuto nel forum gt e ti ringrazio per aver riportato la tua testimonianza come professionista con qualche anno d'esperienza alle spalle.
Valerio Notarfrancesco
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@bettacam said:
Ho letto tutti i vostri interventi, molto interessanti, ma mi è venuta la malinconia. Sono anni che intervengo qua e là nel forum, sottolineando ostinatamente l'importanza dei testi (importanza anche economica visto che alla fin fine sono quelli che chiamano gli accessi) ma sono costretta a constatare amaramente quanto il mestiere di scrivere sia ancora sottostimato e sottopagato; questo nello stesso ambito (il web) in cui ragazzetti alle prime armi sparano cifre a 3 zeri per mettere su un sito con software preconfezionati. Venti minuti per un articolo? Io (che pure scrivo per mestiere e ho qualche pubblicazione cartacea alle spalle) non ci riuscirei mai, se voglio produrre qualche cosa di autentico; ma lasciamo stare pure me, io sono lenta, lo so, anche nei concorsi pubblici faccio fatica a restare dentro i tempi stabiliti. Prendiamo un bravo professionista, di quelli che scrivono currenti calamo, che ci riesca: l'esperienza, la pratica, l'arte che lo hanno portato a scrivere bene e in fretta non gliele vogliamo pagare? Deve ridursi a vendere il suo tempo allo stesso prezzo di una domestica? (anzi qualcosa di meno, io la signora che mi aiuta ogni tanto nelle pulizie la pago 12 euro all'ora, non 9)
Visto che è stato rinfrescato il thread, quoto bettacam in rappresentanza di tutti colro che come lei, come me, vivono di scrittura.
Volevo solo aggiungere che dal 2007 tutti gli ordini professionali, compreso quello dei giornalisti, non può più applicare il tariffario minimo (mai tarifarrio fu così poco applicato come quello dell'Ordine dei Giornalisti). In questi giorni, però, nella Commissiona Nazionale del Lavoro Autonomo (Freelance) della Federazione Nazionale della Stampa (FNSI), il sindacato unitario dei giornalisti, si sta discutendo sulla possibilità di riproporlo, visto anche il gran numero di giornalisti freelance che hanno bisogno di maggiori tutele. Riporto questa notizia, non so a quanti qui può interessare, in qualità di membro della Commissione suddetta. Il tariffario, fortemente voluto da chi vive di giornalismo, è solo una delle proposte che la Commissione sta portando avanti. Il proliferare di falsi giornalisti, falsi articolisti, falsi scrittori, ha aperto un dibattito non da poco nella categoria.
Proprio oggi su un forum di un sito noto ho letto un annuncio: cercasi articolista per copia e incolla...
Non aggiungo altro.Un saluto
Anna Bruno
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@basie said:
A conti fatti un testo di una cartella (diciamo circa 225 parole)
Volendo fare le pulci, credo che una cartella (1800 spazi inclusi) contenga almeno 320 parole
Anna Bruno
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@FullPress said:
Riporto questa notizia, non so a quanti qui può interessare, in qualità di membro della Commissione suddetta
Certo che la notizia è interessante e, se ne avrai voglia, riportaci pure gli aggiornamenti sui lavori incorso perché se vogliamo un web migliore dobbiamo iniziare da ciò che conta di più, il testo e voi professionisti che lo create.
Buon lavoro.Valerio Notarfrancesco
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@vnotarfrancesco said:
Certo che la notizia è interessante e, se ne avrai voglia, riportaci pure gli aggiornamenti sui lavori incorso perché se vogliamo un web migliore dobbiamo iniziare da ciò che conta di più, il testo e voi che professionisti che lo create.
Buon lavoro.Valerio Notarfrancesco
Sono a disposizione.
Anna Bruno
P.S. La Commissione del Lavoro Autonomo FNSI è l'unica Commissione della FNSI. Questo indica che c'è bisogno di un gruppo di lavoro particolare (siamo 23 giornalisti freelance provenienti da tutta Italia ad occuparcene) per una professione che sta cambiando (prima il giornalista era soprattutto un contrattualizzato, oggi è soprattutto il freelance) e un giornalismo digitale che non è visto più come una serie cadetta. Anzi!
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Volendo fare le pulci, credo che una cartella (1800 spazi inclusi) contenga almeno 320 parole
Da it.wikipedia.org/wiki/Cartella :
La cartella è un'unità di misura, usata in campo editoriale, per fogli di testo dattiloscritti. Due sono i tipi di cartelle più utilizzati:
Cartella editoriale: composta da 1800 battute, suddivise in 30 righe; ogni riga, 60 battute.
Cartella commerciale: composta da 1500 battute, suddivise in 25 righe; ogni riga, 60 battute.
La cartella editoriale generalmente viene considerata valida anche per una dimensione di 2000 battute.Queste sono le cifre (comprensive degli spazi) più comunemente usate. Credo che esista anche qualche altro tipo di cartella. Evidentemente per il mio calcolo avevo usato la cartella commerciale. In ogni caso si tratta di un numero variabile, data l'estrema variabilità della lunghezza delle parole.
Ciao
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@basie said:
La cartella è un'unità di misura, usata in campo editoriale, per fogli di testo dattiloscritti. Due sono i tipi di cartelle più utilizzati:
Cartella editoriale: composta da 1800 battute, suddivise in 30 righe; ogni riga, 60 battute.
Cartella commerciale: composta da 1500 battute, suddivise in 25 righe; ogni riga, 60 battute.
La cartella editoriale generalmente viene considerata valida anche per una dimensione di 2000 battute.Queste sono le cifre (comprensive degli spazi) più comunemente usate. Credo che esista anche qualche altro tipo di cartella. Comunque ovviamente per il mio calcolo avevo usato la cartella commerciale. In ogni caso si tratta di un numero estremamente variabile, data l'estrema variabilità della lunghezza delle parole.
CiaoDa giornalista ho pensato alla "cartella giornalistica" quella che una volta era composta da 60 battute x 30 righe (ricordo ancora i fogli in redazione quando si usava la macchina da scrivere) per un totale di 1800 battute. All'esame di Stato di Giornalista Professionista (da un paio di anni si usa il PC, ho fatto l'esame con la macchina da scrivere nell'era di Internet) una delle tre prove scritte viene assegnata con il termine "cartella", quindi 1800 battute.
Senza polemica
Anna Bruno
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Molto interessante l'iniziativa della Commissione FNSI. Anche i le associazioni dei traduttori subirono il divieto del 2007 e si pongono problemi simili, per le tariffe come per la professionalità.
Saluti,
Luca