• User Newbie

    Salve a tutti, stavo leggendo con interesse la discussione e vorrei dare la mia opinione a riguardo.

    Io sono di quelli che con lo scrivere ci vive, nel senso che due anni fa ho trasformato una passione (o un'alternativa al lavoro tradizionale che cominciava ad andare un po' stretto) in un lavoro. Un lavoro vero e proprio, nel senso che ci pago le tasse (in Spagna, non in Italia, ma si pagano comunque) e che mi scontro con la realtà del mercato ogni giorno.

    Stabilire un prezzo per quello che scrivi non è mai semplice, in gioco entrano molti fattori: l'esperienza, il valore che ognuno da al proprio tempo, la concorrenza, il mercato (e appunto c'è chi accennava alle offerte sciagurate sullo stile 1 articolo da 500 parole per 1 euro o cose del genere, che - citando Gaber - nemmeno l'Uganda...)... insomma, non è facile poter dare delle indicazioni di massima.

    In due anni (quindi non molto tempo) mi sono capitate proposte più o meno indecenti, sta poi ad ognuno farsi due conti e decidere quali lavori accettare e quali meno, e a che prezzi. Nel mio caso ho risolto la questiono differenziando la mia proposta tra scrittura per blog, articoli (più lunghi dei post per blogs) e main pages per siti web, nel mio caso non superando i 35 ? per pagina, anche se chiaramente poi c'è anche chi ne chiede il triplo (o un terzo).

    Tornando infine alla domanda che ha dato via al thread, direi che un prezzo "equo" lo potresti calcolare stimando un tempo di scrittura per gli articoli e la qualità degli stessi, dando magari un'occhiata alle tariffe per copywriting che puoi trovare sul web e facendo una media, considerando però, come mi pare di capire, che chi scrive per te non ti emetterà fattura.


  • User Attivo

    Giusto oggi ho saputo di uno studio specializzato che paga il copywriting 60 cent a riga. A prescindere dalla lunghezza, etc. Quindi... 18 euro per 30 righe, 9 euro per 15 righe.... Ma sempre 60 cent per una riga sola. Anche se è un head. E parliamo a volte di testi che costano ore, se non giornate intere, di lavoro. Testi che vanno pubblicati su brochures in decine di migliaia di copie. Fate poi voi il confronto con Internet... Il tariffario per i copy non l'ho mai visto, ma dovrebbe esistere, ammesso che sia ancora attuale e rispettato. Come altrove abbiamo già detto non è. Alla faccia di tutti i ragionamenti tempo-impegno che ci metti...


  • User Attivo

    Nostress... ci sei? batti un colpo!

    Che fai... butti il sasso e nascondi la mano???
    Scherzo, ovviamente, ma:
    Ti sei fatto un'idea?
    Cosa ti hanno proposto i tuoi selezionati?
    E Tu da quale cifra eri propenso a partire, e a quale arrivare?

    Soprattutto dicci che tipo di sito è il Tuo.

    Facci sapere...

    P.s. hai pm


  • User Newbie

    Ciao a tutti, ragazzi...ho letto con curiosità quelloc he avete scritto. Io mi occupo di article marketing, ufficio stampa online e vi dirò una cosa: non esiste un prezzo predefinito per articolo. Tutto dipende dall'argomento e da quanto, ogni singolo professionista, venda il proprio lavoro. Bene questa credo sia la chiave di tutto: la professionalità. Articoli a 1 euro? Ma scherziamo? Dietro ogni articolista serio c'è uno studio dell'argometo, una strategia di comunicazione stabilita a priori con chi ti commissiona un lavoro, lo studio del target e tutta una serie di altre cose..altrimenti sarebbe come scrivere un messaggio e lanciarlo in mare...attenzione a chi non fa il proprio mestiere seriamente...ciao a presto


  • User Attivo

    Ho letto tutti i vostri interventi, molto interessanti, ma mi è venuta la malinconia. Sono anni che intervengo qua e là nel forum, sottolineando ostinatamente l'importanza dei testi (importanza anche economica visto che alla fin fine sono quelli che chiamano gli accessi) ma sono costretta a constatare amaramente quanto il mestiere di scrivere sia ancora sottostimato e sottopagato; questo nello stesso ambito (il web) in cui ragazzetti alle prime armi sparano cifre a 3 zeri per mettere su un sito con software preconfezionati. Venti minuti per un articolo? Io (che pure scrivo per mestiere e ho qualche pubblicazione cartacea alle spalle) non ci riuscirei mai, se voglio produrre qualche cosa di autentico; ma lasciamo stare pure me, io sono lenta, lo so, anche nei concorsi pubblici faccio fatica a restare dentro i tempi stabiliti. Prendiamo un bravo professionista, di quelli che scrivono currenti calamo, che ci riesca: l'esperienza, la pratica, l'arte che lo hanno portato a scrivere bene e in fretta non gliele vogliamo pagare? Deve ridursi a vendere il suo tempo allo stesso prezzo di una domestica? (anzi qualcosa di meno, io la signora che mi aiuta ogni tanto nelle pulizie la pago 12 euro all'ora, non 9)


  • User Attivo

    @bettacam said:

    Ho letto tutti i vostri interventi, molto interessanti, ma mi è venuta la malinconia. Sono anni che intervengo qua e là nel forum, sottolineando ostinatamente l'importanza dei testi (importanza anche economica visto che alla fin fine sono quelli che chiamano gli accessi) ma sono costretta a constatare amaramente quanto il mestiere di scrivere sia ancora sottostimato e sottopagato...

    Ti quoto, per intero anche se ho ridotto il tuo post, perchè dici quello che gli altri che lavorano da tempo nel settore e anch'io stiamo dicendo.

    Comunque son di nuovo su questo 3d perchè stavo leggendo in un altro forum di comunicazione (quello di alexs2k) e mi è tornata in mente questa discussione:
    mi piacerebbe tanto sapere che fine ha fatto nostress che ha iniziato il 3d e poi è letteralmente sparito senza contribuire alla discussione e senza mai dare risposta a chi ne ha date a lui, sebbene sollecitato a farlo.

    Per quel che mi riguarda... non inteverrò più. La prossima volta che Nostress vuole un parere su quanto pagare chi scrive testi.... glielo facciamo pagare. Il testo e anche il parere. 😉


  • User Newbie

    Sono un traduttore da oltre 20 anni, e lavoro esclusivamente attraverso internet. Vorrei solo farvi presente che per la sola traduzione dall'inglese di un articolo non particolarmente difficile di 500 parole un traduttore professionista come me chiede e ottiene regolarmente sui 45 euro, e su questa tariffa l'agenzia che rivende la traduzione al committente ricarica attorno al 50%.

    Prima di fare il traduttore ero responsabile dei testi italiani per una multinazionale estera. Ebbene i testi originali li pagavamo almeno il doppio delle traduzioni. D'altra parte, per esperienza posso dire che un testo originale semplice richiede il doppio di una traduzione semplice. Sempre che non si usino taglia e incolla o traduzioni automatiche: in tal caso si produce solo spazzatura inutile o dannosa.

    A conti fatti un testo di una cartella (diciamo circa 225 parole) dovrebbe fruttare al lavoratore sui 40 euro e se fornito al cliente finale tramite un intermediario, magari con un controllo di qualità, dovrebbe costare sui 60 euro.

    Naturalmente se si chiede una serie di 4-5 articoli di circa 50 parole allora il singolo articolo potrà anche costare attorno ai 10 euro. Il copywriting poi può costare infinitamente di più: un bello slogan di meno di 10 parole può costare molte giornate di lavoro e valere oro.

    NB questa risposta contiene 216 parole


  • ModSenior

    Ciao basie, innanzitutto ti do il benvenuto nel forum gt e ti ringrazio per aver riportato la tua testimonianza come professionista con qualche anno d'esperienza alle spalle.

    Valerio Notarfrancesco


  • Moderatrice

    @bettacam said:

    Ho letto tutti i vostri interventi, molto interessanti, ma mi è venuta la malinconia. Sono anni che intervengo qua e là nel forum, sottolineando ostinatamente l'importanza dei testi (importanza anche economica visto che alla fin fine sono quelli che chiamano gli accessi) ma sono costretta a constatare amaramente quanto il mestiere di scrivere sia ancora sottostimato e sottopagato; questo nello stesso ambito (il web) in cui ragazzetti alle prime armi sparano cifre a 3 zeri per mettere su un sito con software preconfezionati. Venti minuti per un articolo? Io (che pure scrivo per mestiere e ho qualche pubblicazione cartacea alle spalle) non ci riuscirei mai, se voglio produrre qualche cosa di autentico; ma lasciamo stare pure me, io sono lenta, lo so, anche nei concorsi pubblici faccio fatica a restare dentro i tempi stabiliti. Prendiamo un bravo professionista, di quelli che scrivono currenti calamo, che ci riesca: l'esperienza, la pratica, l'arte che lo hanno portato a scrivere bene e in fretta non gliele vogliamo pagare? Deve ridursi a vendere il suo tempo allo stesso prezzo di una domestica? (anzi qualcosa di meno, io la signora che mi aiuta ogni tanto nelle pulizie la pago 12 euro all'ora, non 9)
    Visto che è stato rinfrescato il thread, quoto bettacam in rappresentanza di tutti colro che come lei, come me, vivono di scrittura.
    Volevo solo aggiungere che dal 2007 tutti gli ordini professionali, compreso quello dei giornalisti, non può più applicare il tariffario minimo (mai tarifarrio fu così poco applicato come quello dell'Ordine dei Giornalisti). In questi giorni, però, nella Commissiona Nazionale del Lavoro Autonomo (Freelance) della Federazione Nazionale della Stampa (FNSI), il sindacato unitario dei giornalisti, si sta discutendo sulla possibilità di riproporlo, visto anche il gran numero di giornalisti freelance che hanno bisogno di maggiori tutele. Riporto questa notizia, non so a quanti qui può interessare, in qualità di membro della Commissione suddetta. Il tariffario, fortemente voluto da chi vive di giornalismo, è solo una delle proposte che la Commissione sta portando avanti. Il proliferare di falsi giornalisti, falsi articolisti, falsi scrittori, ha aperto un dibattito non da poco nella categoria.
    Proprio oggi su un forum di un sito noto ho letto un annuncio: cercasi articolista per copia e incolla...
    Non aggiungo altro.

    Un saluto
    Anna Bruno


  • Moderatrice

    @basie said:

    A conti fatti un testo di una cartella (diciamo circa 225 parole)

    Volendo fare le pulci, credo che una cartella (1800 spazi inclusi) contenga almeno 320 parole 🙂

    Anna Bruno


  • ModSenior

    @FullPress said:

    Riporto questa notizia, non so a quanti qui può interessare, in qualità di membro della Commissione suddetta
    Certo che la notizia è interessante e, se ne avrai voglia, riportaci pure gli aggiornamenti sui lavori incorso perché se vogliamo un web migliore dobbiamo iniziare da ciò che conta di più, il testo e voi professionisti che lo create.
    Buon lavoro.

    Valerio Notarfrancesco


  • Moderatrice

    @vnotarfrancesco said:

    Certo che la notizia è interessante e, se ne avrai voglia, riportaci pure gli aggiornamenti sui lavori incorso perché se vogliamo un web migliore dobbiamo iniziare da ciò che conta di più, il testo e voi che professionisti che lo create.
    Buon lavoro.

    Valerio Notarfrancesco

    Sono a disposizione.

    Anna Bruno

    P.S. La Commissione del Lavoro Autonomo FNSI è l'unica Commissione della FNSI. Questo indica che c'è bisogno di un gruppo di lavoro particolare (siamo 23 giornalisti freelance provenienti da tutta Italia ad occuparcene) per una professione che sta cambiando (prima il giornalista era soprattutto un contrattualizzato, oggi è soprattutto il freelance) e un giornalismo digitale che non è visto più come una serie cadetta. Anzi!


  • User Newbie

    Volendo fare le pulci, credo che una cartella (1800 spazi inclusi) contenga almeno 320 parole 🙂

    Da it.wikipedia.org/wiki/Cartella :
    La cartella è un'unità di misura, usata in campo editoriale, per fogli di testo dattiloscritti. Due sono i tipi di cartelle più utilizzati:
    Cartella editoriale: composta da 1800 battute, suddivise in 30 righe; ogni riga, 60 battute.
    Cartella commerciale: composta da 1500 battute, suddivise in 25 righe; ogni riga, 60 battute.
    La cartella editoriale generalmente viene considerata valida anche per una dimensione di 2000 battute.

    Queste sono le cifre (comprensive degli spazi) più comunemente usate. Credo che esista anche qualche altro tipo di cartella. Evidentemente per il mio calcolo avevo usato la cartella commerciale. In ogni caso si tratta di un numero variabile, data l'estrema variabilità della lunghezza delle parole.

    Ciao


  • Moderatrice

    @basie said:

    Da it.wikipedia.org/wiki/Cartella :

    La cartella è un'unità di misura, usata in campo editoriale, per fogli di testo dattiloscritti. Due sono i tipi di cartelle più utilizzati:
    Cartella editoriale: composta da 1800 battute, suddivise in 30 righe; ogni riga, 60 battute.
    Cartella commerciale: composta da 1500 battute, suddivise in 25 righe; ogni riga, 60 battute.
    La cartella editoriale generalmente viene considerata valida anche per una dimensione di 2000 battute.

    Queste sono le cifre (comprensive degli spazi) più comunemente usate. Credo che esista anche qualche altro tipo di cartella. Comunque ovviamente per il mio calcolo avevo usato la cartella commerciale. In ogni caso si tratta di un numero estremamente variabile, data l'estrema variabilità della lunghezza delle parole.
    Ciao

    Da giornalista ho pensato alla "cartella giornalistica" quella che una volta era composta da 60 battute x 30 righe (ricordo ancora i fogli in redazione quando si usava la macchina da scrivere) per un totale di 1800 battute. All'esame di Stato di Giornalista Professionista (da un paio di anni si usa il PC, ho fatto l'esame con la macchina da scrivere nell'era di Internet) una delle tre prove scritte viene assegnata con il termine "cartella", quindi 1800 battute.

    Senza polemica 🙂

    Anna Bruno


  • User Newbie

    Molto interessante l'iniziativa della Commissione FNSI. Anche i le associazioni dei traduttori subirono il divieto del 2007 e si pongono problemi simili, per le tariffe come per la professionalità.
    Saluti,
    Luca


  • Moderatrice

    @basie said:

    Molto interessante l'iniziativa della Commissione FNSI. Anche i le associazioni dei traduttori subirono il divieto del 2007 e si pongono problemi simili, per le tariffe come per la professionalità.
    Saluti,
    Luca

    Sembra che gli avvocati siano riusciti a riavere il loro tariffario. Sulla scorta di questa iniziativa vorremmo provarci anche noi, anche se l'operazione non è facile. Per ciò che concerne la Commissione della FNSI, il lavoro è ambizioso ma siamo molto determinati. Su questo forum non posso fare autopromozione ma sul blog di chi scrive puoi trovare gli aggiornamenti sulle discusioni (per il moderatore, se ho violato, cancella pure quest'ultima parte).

    Anna Bruno


  • User Attivo

    Mamma mia... che brutte storie.

    Quando sento ste cose di mettere le tariffe minime stabilite da un ordine io rabbrividisco.
    Poi ci lamentiamo che l'Italia va male mentre qui pensiamo a rafforzare gli ordini o a stabilire tariffe minime...


  • User Newbie

    Anche io sono contrario alla costituzione di nuovi ordini e per l'abolizione di quelli esistenti. Però mi sembra che a volte le necessarie norme contro la manipolazione del mercato vengoano abusate per interferire con la possibilità di discutere apertamente le tariffe e i criteri di riconoscimento della professionalità. Magari le tariffe minime non potranno essere obbligatorie, tuttavia dovrebbe essere possibile parlarne come di uno degli indicatori di soglia per la professionalità.

    Il libero mercato è un concetto importantissimo, e nessuno negherà che negli USA viene applicato. Eppure provate a guardare com'è organizzato, per esempio, il sindacato musicisti in America.

    Certo è una questione delicata, ma mi sembra che in questo momento ci siano lobby organizzate che approfittano dell'ingenuità dei free-lance disorganizzati.

    Luca


  • ModSenior

    @FullPress said:

    Sono a disposizione.
    Anna Bruno

    Anche io sono a disposizione.
    Purtroppo i miei tentativi di aiutare in qualche modo chi lavora nel vostro settore non hanno avuto successo, sono stati un fallimento, quindi ben venga la vostra iniziativa.
    @basie said:

    Credo che esista anche qualche altro tipo di cartella. Evidentemente per il mio calcolo avevo usato la cartella commerciale. In ogni caso si tratta di un numero variabile, data l'estrema variabilità della lunghezza delle parole.
    Hai evidenziato un aspetto importante, ovvero che esistono tante categorie ognuna che svolge il proprio lavoro con caratteristiche e complessità specifiche e quindi modi di valorizzare il lavoro diverso.
    Chi fa il copy fa un lavoro diverso da chi fa le revisioni delle traduzioni e dagli scrittori tecnici.
    @luca said:
    Mamma mia... che brutte storie.
    Quando sento ste cose di mettere le tariffe minime stabilite da un ordine io rabbrividisco.
    Concordo con te Luca, sia nel concetto sia sul tono per spronare e incentivare un atteggiamento imprenditoriale; del resto ho espresso la stessa cosa dall'altra parte dove si parla dell'istituzione "dell'albo dei seo".
    Tuttavia sono favorevole all'iniziativa della Commissione del FNSI perché potrebbe almeno far nascere lo spirito di squadra e creare quella unità e quella consapevolezza che a mio parere oggi manca alle categorie dei "professionisti delle parole".

    Valerio Notarfrancesco