• User

    @fedclaud said:

    Con il regime dei minimi si è fuori dagli studi di settore, indipendentemente dalle attività esercitate.

    Grazie, ma questo lo sapevo fedclaud. Quello che chiedevo era se vi erano ALTRE controindicazioni - non relative agli studi di settore - nell'indicare diversi codici di attività magari piuttosto diverse tra loro.
    Per capirci, estremizzando parecchio il discorso una persona potrebbe aprire una singola partita iva e fare il pescatore, il commerciante, l'editore e il concessionario di spazi pubblicitari insieme senza alcun problema?


  • User Attivo

    @datalight said:

    Grazie, ma questo lo sapevo fedclaud. Quello che chiedevo era se vi erano ALTRE controindicazioni - non relative agli studi di settore - nell'indicare diversi codici di attività magari piuttosto diverse tra loro.
    Per capirci, estremizzando parecchio il discorso una persona potrebbe aprire una singola partita iva e fare il pescatore, il commerciante, l'editore e il concessionario di spazi pubblicitari insieme senza alcun problema?

    In genere si.
    Puntualizziamo che la partita iva per una persona fisica è sempre una, anche se svolge 20 attività.
    Naturalmente, vi sono delle attività che per legge non possono essere esercitate contemporaneamente ad altre, o per le quali non potresti avere la qualifica di artigiano (perchè ad esempio l'attività prevalente è quella di commercio o di lavoro autonomo) ma che potresti esercitare ugualmente.
    Le difficoltà sorgono un pò a livello contabile e fiscale, poichè potrebbe essere obbligatorio avere più contabilità separate ovvero avere diversi regimi fiscali o non poter optare per alcuni di essi, ecc...... :ciauz:


  • User

    @fedclaud said:

    In genere si.
    Puntualizziamo che la partita iva per una persona fisica è sempre una, anche se svolge 20 attività.
    Naturalmente, vi sono delle attività che per legge non possono essere esercitate contemporaneamente ad altre, o per le quali non potresti avere la qualifica di artigiano (perchè ad esempio l'attività prevalente è quella di commercio o di lavoro autonomo) ma che potresti esercitare ugualmente.
    Le difficoltà sorgono un pò a livello contabile e fiscale, poichè potrebbe essere obbligatorio avere più contabilità separate ovvero avere diversi regimi fiscali o non poter optare per alcuni di essi, ecc...... :ciauz:

    OK grazie_ritornando in terra (ed approfittando della tua pazienza) secondo te potrei avere qualcuno dei problemi succitati esercitando la professione di artista, variegata già di per se' (pittore, videoartista, fotografo d'arte) insieme a quella di uno studio che si occupa di web design, grafica, multimedia e postproduzione audio-video?

    Mi sono studiato i codici ATECO2007 e sono parecchi, almeno 5:
    90.03.09 - altre creazioni artistiche e letterarie
    18.13.0 - lavorazioni preliminari alla stampa e ai media
    62.01.0 - produzione di software non connesso all'edizione
    59.11.0 - attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi
    59.12.0 - attività di post-produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi

    La prossima settimana ho appuntamento da un consulente ma orientativamente cosa ne pensi? Praticabile? Grazie.


  • User Attivo

    @datalight said:

    OK grazie_ritornando in terra (ed approfittando della tua pazienza) secondo te potrei avere qualcuno dei problemi succitati esercitando la professione di artista, variegata già di per se' (pittore, videoartista, fotografo d'arte) insieme a quella di uno studio che si occupa di web design, grafica, multimedia e postproduzione audio-video?

    Mi sono studiato i codici ATECO2007 e sono parecchi, almeno 5:
    90.03.09 - altre creazioni artistiche e letterarie
    18.13.0 - lavorazioni preliminari alla stampa e ai media
    62.01.0 - produzione di software non connesso all'edizione
    59.11.0 - attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi
    59.12.0 - attività di post-produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi

    La prossima settimana ho appuntamento da un consulente ma orientativamente cosa ne pensi? Praticabile? Grazie.

    Non dovresti avere grossi problemi.
    Certo che le attività da svolgere vanno approfondite dal punto di vista contabile e fiscale.


  • Non sei obbligato ad inserire tutti i codici, sempre che non ti servano per avere determinati rapporti con i tuoi fornitori.
    Se alcune attività sono marginali, non è necessario che tu aggiunga un codice, per me all'inizio dovresti limitarti a quelli prevalenti, poi li potrai sempre aggiungere in seguito.


  • User

    @archeoita said:

    Non sei obbligato ad inserire tutti i codici, sempre che non ti servano per avere determinati rapporti con i tuoi fornitori.
    Se alcune attività sono marginali, non è necessario che tu aggiunga un codice, per me all'inizio dovresti limitarti a quelli prevalenti, poi li potrai sempre aggiungere in seguito.

    Grazie. Certo potrei inserirli quando ho la specifica commessa...ma poi se nel mio sito e nel materiale pubblicitario riguardante la mia attività dico che svolgo questi servizi con tanto di portfolio dei diversi di servizi/lavori appartenenti a diversi codici che in passato ho realizzato non posso avere qualche problema?


  • User

    @fedclaud said:

    Non dovresti avere grossi problemi.
    Certo che le attività da svolgere vanno approfondite dal punto di vista contabile e fiscale.

    Grazie fedclaud:)


  • User Attivo

    @datalight said:

    Grazie fedclaud:)

    Figurati.
    A disposizione quando possibile.


  • User

    @fedclaud said:

    Il regime fiscale non incide affatto sulla professionalità della tua attività.
    I clienti potranno "scaricare la prestazione" normalmente in quanto tu emetterai regolare fattura (documento giustificativo di spesa) senza addebito di iva.

    ok allora pare sia conveniente.
    ero convinto che i clienti non accettassero queste fatture. Oggi informandomi in giro pare che le accettino perchè molti si sono già convertiti e cominciano ad arrivare.

    La rivalsa inps 4% è sempre da includere?


  • non possono non accettare, ma valuta molto attentamente.
    Se i tuoi clienti sono soggetti passivi d'IVA, ricordati che tutta l'iva sugli acquisti per te diventa un costo e non potrai ricaricare sui tuoi cliente l'iva che non puoi fatturare, come potresti fare con un privato


  • User

    @archeoita said:

    non possono non accettare, ma valuta molto attentamente.
    Se i tuoi clienti sono soggetti passivi d'IVA, ricordati che tutta l'iva sugli acquisti per te diventa un costo e non potrai ricaricare sui tuoi cliente l'iva che non puoi fatturare, come potresti fare con un privato
    mi puoi fare un esempio di questo caso?
    tipo se faccio una brochure per un cliente e devo inserire in fattura la spesa di stampa che ho avuto?

    se invece faccio delle spese per lo studio, o per libri non centra questo discorso no? posso detrarre per intero l'importo adesso, no?


  • Certo
    Cerco di spiegarmi meglio

    Due situazioni

    Un commerciante al dettaglio e un grafico che lavora prevalentemente con ditte

    1. Commerciante al dettaglio
      Con il regime ordinario prima acquistava un PC a 500+IVA(100) e lo rivendeva al cliente PRIVATO per 600+IVA(120)
      In quel caso l'IVA non era né un costo e né un ricavo.
      Rimanevi a debito di IVA di 120(iva incassata)-100(iva versata) = 20 che versavi allo Stato, e il tuo guadagno era di 720-600-20 = 100 - o più correttamente 600-500 = 100
      Con il regime dei minimi che cosa succede.
      Tu continui a pagare l'IVA al tuo fornitore, ma non la puoi più fatturare ai tuoi clienti, quindi per te l'IVA diventa un costo in più che prima non avevi.
      La differenza è che sul cliente privato tu puoi comunque aggiungerla (aumentando il prezzo).
      Quindi con il regime dei minimi accade questo: acquisti a 500+IVA(100) e tu vendi al tuo cliente a 720.
      In questo caso il tuo guadagno è di 720-600= 120
      In questa situazione come vedi c'è convenienza, perché per il cliente privato non cambia nulla se l'IVA ci sia o meno indicata in fattura, il prezzo che paghera sarà infatti sempre quello (in giro lo troverà sempre a 720 più o meno)
      Da questo punto di vista il regime rischia di rappresentare una distorsione della concorrenza, perché il commerciante potrà giocarsi quel 20% decidendo se utilizzarlo per scontare il prezzo (e facendo concorrenza agli altri commercianti che sono obbligati a mettere l'IVA) o per guadagnare di più.

    Che cosa accade invece nel secondo esempio

    1. Studio grafico che lavora per soggetti passivi IVA (ditte)
      In questo caso il discorso cambia, perché come dicevo l'IVA non è un costo per l'azienda, e non potrai fare il giochino che hai fatto nel caso sopra, non potrai quindi alzare il tuo prezzo, pena uscire fuori mercato con i prezzi.
      Esempio.
      Prima tu avevi spese per acquisti, facciamo di 8000 euro all'anno (software, carta, materiale vario, hosting etc...) e su questi un'IVA di 1600 euro da poter scaricare.
      E per un sito ti facevi pagare 1500+IVA (300)
      Mettiamo 10 siti in tutto l'anno a quel prezzo.
      Incassavi 18000 euro (3000 di IVA) e avevi spese per 9600 (1600 IVA)
      Andavi a debito IVA di 1400 euro che versavi (ma ripeto, non era un costo per te, perché si trattava comunque di soldi che avevi incassato)
      e avevi un guadagno di 15000-8000 = 7000 euro
      Con il nuovo regime, ti ritrovi ad avere COSTI di 8000+1600 euro e a quel punto la situazione cambia con i ricavi.
      Che cosa fai?
      Devi per forza di cose AUMENTARE il prezzo del tuo sito, e non è detto che il tuo cliente sia disposto a pagare più di 1500 euro (ricorda per lui il costo era 1500 e non 1800, come invece sarebbe per un privato che non può scaricare l'IVA).
      Se mantieni invariato il prezzo arrivi ad avere: COSTI 9600 - RICAVI 15000
      Quindi un guadagno di 5400 euro.

    L'esempio sarebbe ancora più chiaro se tu vendessi PC (o altri beni) ad aziende, in quel caso NON POTRESTI assolutamente aumentare i prezzi, perché andresti fuori mercato completamente.

    Se tu hai molte spese, e molta IVA di acquisto, ricordati che rischi di pagartela tutta.

    Questo regime può essere conveniente per chi ha poca iva sugli acquisti e soprattutto opera direttamente con i privati.
    Ricordati anche che perdi tutte le detrazioni e deduzioni, si salvano soltanto come oneri deducibili i contributi INPS per intero, il resto lo perdi (ex no taxarea, spese mediche, moglie e figli a carico, ristrutturazioni etc...).

    Per me, facendo i conti, se hai un basso reddito, lavori con soggetti passivi IVA e avresti spese detraibili o deducibili, si può arrivare a pagare anche 1000-2500 euro in più


  • @kokorojoujou said:

    se invece faccio delle spese per lo studio, o per libri non centra questo discorso no? posso detrarre per intero l'importo adesso, no?

    Certo lo puoi scaricare come costo, ma prima per te l'IVA non era un costo.

    Se tu avevi 5000+IVA (1000) di spese, prima il tuo costo era 5000, ora diventa 6000, ovvero hai 1000 euro in più di costo.
    Se riesci a ricaricarlo in un qualche modo alzando il prezzo al tuo cliente bene, se no sono miseriacce! 🙂


  • User

    @archeoita said:

    Se riesci a ricaricarlo in un qualche modo alzando il prezzo al tuo cliente bene, se no sono miseriacce! 🙂

    ah ho capito... si fa come i caffè e i conti al ristorante che lievitano improvvisamente! 🙂

    già stamattina ho fatto 3 figure di merda perchè l'impiegata del commercialista ha detto (erroneamente) che dovevo ricaricare del 20% la fattura! cioè forse ricarico quelle di nuovi clienti... vabbè non sono certo una volpe.
    proposto al cliente del cambio di tariffa, fra un po' mi denuncia!


  • User Newbie

    Vogliamo fornire anche noi il nostro contributo a questo discorso fornendo di seguito la comunicazione pervenutaci da uno Studio di Consulenza Tributaria e Societaria di Roma.
    ** COMUNICAZIONE:**
    Riteniamo opportuno segnalare una novità della Legge Finanziaria che potrebbe essere di aiuto agli affiliati che avevano il timore di aprire la partita IVA nel momento in cui avessero superato il famoso limite dei 5.000 Euro di compensi totali guadagnati in un anno.
    La Legge Finanziaria per il 2008 introduce una nuova disciplina per i cosiddetti "contribuenti minimi": successive circolari ne hanno illustrato i meccanismi di funzionamento.
    In sintesi, la nuova disciplina si rende applicabile alle persone fisiche, in possesso di partita IVA, che:

    • nel corso del 2007 hanno conseguito ricavi o compensi in misura non superiore a 30.000 Euro;
    • non hanno sostenuto spese per lavoro dipendente o per collaboratori a progetto;
    • non hanno eseguito nei tre anni precedenti acquisti di beni strumentali per valore complessivo superiore a 15.000 Euro;
    • non hanno eseguito cessioni all'esportazione e non hanno erogato somme sotto forma di utili di partecipazione con apporto costituito da solo lavoro.

    I soggetti titolari di partita IVA in possesso dei requisiti di cui sopra rientrano "automaticamente" nel nuovo regime, che prevede che:

    • i contribuenti minimi sono esonerati da obblighi di tenuta delle scritture contabili e da tutti gli adempimenti IVA, non sono soggetti agli studi di settore e non versano IRAP;
    • le fatture emesse non recano l'addebito dell'IVA e, conseguentemente, non vi è alcun obbligo di conteggio e di versamento relativo a tale imposta;
    • il reddito netto prodotto, determinato secondo criteri di "cassa", è assoggettato ad un'imposta sostitutiva del 20%;
    • l'imposta sostitutiva si applica sul "reddito netto", quindi restano deducibili le spese sostenute ed anche il contributo previdenziale INPS;
    • resta fermo l'obbligo di conservazione dei documenti, nonché l'obbligo di canalizzare le operazioni su un conto bancario.
      I soggetti in possesso dei requisiti possono comunque optare per l'applicazione del regime ordinario con semplice "comportamento concludente", applicando l'IVA sulla prima fattura emessa nel 2008.
      In ogni caso, escono dal regime forfetario i contribuenti che nell'anno precedente hanno conseguito ricavi superiori a 30.000 Euro; se i ricavi superano il limite di 45.000 Euro la cessazione della disciplina semplificata ha effetto immediatamente.
      Per gli aspetti pratici, riteniamo opportuno consigliare a coloro che opteranno per il regime di cui sopra di inserire in calce alle fatture emesse in applicazione della nuova normativa la seguente dicitura: "Operazione non soggetta ad IVA ai sensi dell'Art. 1 commi 96 e ss. L. 24/12/2007 n. 244".

    Riassumendo:
    Coloro che dovessero superare il limite di 5.000 Euro annui di ricavi, e che pertanto non possono emettere ulteriori ricevute per "prestazioni occasionali", potranno aprire la posizione IVA usufruendo del nuovo regime che consente di limitare gli adempimenti amministrativi a quelli che, in definitiva, erano già previsti per le stesse "attività occasionali" (conservazione dei documenti e dichiarazione dei redditi), evitando anche le problematiche di controllo relative agli studi di settore: in pratica, il Commercialista serve solo una volta all'anno !
    L'unico aspetto "negativo" rispetto alle prestazioni occasionali sta nel fatto che, superato il limite dei 5.000 Euro, occorre versare il contributo INPS per la pensione: ricordate però che si applica sul "reddito netto" e che comunque, nell'attuale quadro normativo, si applica ormai su quasi tutte le tipologie di reddito.
    Sperando di avervi fatto cosa gradita.
    Saluti,
    Sprintrade Team


  • User

    @mruoppolo said:

    Chiedo ancora qualche lume.

    Da quello che ho capito ci sono due strade

    1. Segno il bollo in fattura ma non me lo faccio pagare dal cliente egli quindi è obbligato ad apporlo.

    2. faccio tutte le cose per benino, compro il bollo e lo appiccico e do la fattura al cliente.

    nel caso 1 ci guadagno 1.81 euro perché il bollo lo metto cime un arrotondamento

    nel caso 2 vado in pari col bollo ma perdo in operatività, perché l'email la posso usare solo se passo attraverso uno scanner altrimenti sono costretto alle poste e in tal caso ci rimetto l'affrancatura.

    tutto ciò è corretto?

    Spiegami un'altra cosa (per piacere ovviamente) indicare il netto da pagare equivale a coobbligare il cliente all'acquisto del bollo? Ovvero, esiste qualche dicitura che può farlo?

    Perché se nn ricordo male nn mettere il bollo può equivalere ad evaderlo e non vorrei ritrovarmi con una sanzione da 100 a 500 volte ecc ecc

    Ciao a tutti,

    faccio un'altra domanda riguardante il bollo nel regimo minimo:
    svolgo attività legale.
    E' prevista anche nel mio settore professionale l'affrancatura del bollo sulla fattura del cliente? Anche se il cliente è persona giuridica?
    Grazie di nuovo,

    Emanuele


  • @sprintrade said:

    L'unico aspetto "negativo" rispetto alle prestazioni occasionali sta nel fatto che, superato il limite dei 5.000 Euro, occorre versare il contributo INPS per la pensione: ricordate però che si applica sul "reddito netto" e che comunque, nell'attuale quadro normativo, si applica ormai su quasi tutte le tipologie di reddito.

    L'unico? ce ne sono molti di più invece.
    Se uno ha un basso reddito perde tutte le detrazioni e deduzioni IRPEF.
    Sotto i 7-8 mila euro di reddito (ma vorrei poi vedere chi riesce a viverci, magari uno studente che ha altri aiuti) prima praticamente non pagavi nulla di tasse (grazie alla ex no taxarea) o potevi andare a credito, ora paghi eccome.

    Per i contributi INPS dipende, se sei imprenditore li paghi anche se non fatturi, se sei libero professionista va in base al reddito.


  • User

    infatti secondo me questo regime va bene proprio per chi inizia da zero o ha qualche prestazione occasionale.


  • User

    una ulteriore domanda..qual'è il riferimento normativo che consente di dedurre interamente il costo di un bene strumentale che supera i 516 euro nell'anno senza procedere ad ammortamenti? E l'aliquota del 50% in relazione alle spese autoveicoli dove viene stabilita?


  • Super User

    @Emy said:

    Ciao a tutti,

    faccio un'altra domanda riguardante il bollo nel regimo minimo:
    svolgo attività legale.
    E' prevista anche nel mio settore professionale l'affrancatura del bollo sulla fattura del cliente? Anche se il cliente è persona giuridica?
    Grazie di nuovo,

    Emanuele

    La circolare n. 7/E del 28/01/2008 ha chiarito (risposta al quesito 6.4) che i contribuenti che applicano il regime dei minimi sono tenuti all'applicazione della marca da bollo qualora le stesse siano di importo superiore a 77,47 euro.
    Saluti.