• ModSenior

    Sono dell'opinione che un buon link, proveniente da un sito in tema e di alta qualità, rimane sempre un buon link anche con il tag nofollow.

    Soprattutto non in ottica seo, ma lato utente.

    Poichè essendo in tema, può essere un ottima risorsa di approfondimeto, ed il visitatore interessato entrerà sempre.

    Oltre a questo, nessuno può garantirci per quanto tempo il tag nofollow sarà valido... se tra un anno perde tutta la sua importanza? Il nostro buon link sarà sempre lì presente 😉


  • Super User

    Concordo con bocas... 🙂


  • Super User

    @dechigno said:

    Concordo con bocas... 🙂
    bhé è difficile non concondare 😄

    cmq la mia domanda era un'altra e vista in ottica seo:

    secondo voi un link con il tag nofollow passa TR? (per me si)

    e sempre in ottica seo un link con il tag nofollow è un buon link ... o meglio, acquisteresti un link con il nofollow proveniente da un sito ad alto TR e magari anche in tema? 😄


  • ModSenior

    @sughero3 said:

    secondo voi un link con il tag nofollow passa TR? (per me si)

    Difficile poterlo affermare con certezza, su cosa ti basi?

    A rigor di logica, se il tag nofollow è stato ideato anche per essere utilizzato nella compravendita di link ecc., perchè dovrebbe fermare il pagerank e passare trust?

    Questo in teoria, perchè in pratica le cose potrebbero essere (sono?) diverse 🙂


  • Super User

    @bocas said:

    Difficile poterlo affermare con certezza, su cosa ti basi?

    A rigor di logica, se il tag nofollow è stato ideato anche per essere utilizzato nella compravendita di link ecc., perchè dovrebbe fermare il pagerank e passare trust?

    Questo in teoria, perchè in pratica le cose potrebbero essere (sono?) diverse 🙂
    bravissimo hai centrato il mio dubbio che è proprio questo:

    se google ha creato il tag nofollow per impedire a chi fa compravendita di links di "sconvolgere" le sue serp è strano che questo tag passi TR (come molti affermano ed io con loro .. (almeno fino ad oggi)), di due una: o il tag nofollow bocca tutto (quindi anche il TR) oppure il TR non ha il "potere" si spostare il posizionamento sulle serp ...

    vi torna il ragionamento ? ... allora perché darsi tanto da fare per cercare siti ad alto TR che linkano il tuo sito con il nofollow? ... a che pro? ... sempre in un ottica seo.

    ... qui qualche cosa non quaglia :mmm:

    P.S.
    @bocas said:

    .. su cosa ti basi?
    mi sono basato su corsi che ho frequentato (anche Extreme di Madri), su alcuni blog di settore e sulla succitata guida.

    Cito dalla guida "I fattori del posizionamento":

    DOMANDA:
    4.11 Backlink da Social bookmarking (delicius, digg, etc.)
    RISPOSTA:
    DECHIGNO (9)
    Iniziano ad avere un buon peso, e molto probabilmente il nofollow serve solo a non passare pagerank ma il trustrank passa.

    DOMANDA:
    4.12 Backlink con attributo nofollow
    RISPOSTE:
    DECHIGNO (7)
    Come sopra, anche i backlink col nofollow sono importanti per Google (forse meno importanti di quelli naturali, ma comunque importanti).
    TAGLIAERBE (6)
    Se seguiti dagli utenti, portano traffico? quindi un po? di importanza ce l'hanno.
    STUART (5)
    Non passano PR, "potrebbe" rimanere salva la tematizzazione.
    GIORGIOTAVE (2)
    Io penso al futuro. Non è detto che le caratteristiche di questo attributo vengano rispettare per sempre. Inoltre, Yahoo! lo ignora 🙂
    PETRO (2)
    Yahoo li segue (e basta), tutti gli altri li contano come un URL semplicemente "scritto" nel testo. Che è comunque diverso dal non averlo scritto per nulla...

    ... come si vede pareri discordanti, quindi la domanda rimane il tag nofollow passa o non passa sto benedetto TR? :bho:
    ... mi sa che l'unica maniera per scoprirlo sia fare test su pagine "sterili", ma non è facile creare un ambiente "sterile" per fare un test del genere, senza contare il tempo che occorre per avere dei risultati attendibili :mmm:


  • Super User

    Ammesso e non concesso che il Trustrank esista, esso si propaga attraverso i link esattamente come il Pagerank, di cui è, diciamo, cugino.

    Se ipotizziamo che il Trustrank sia nato come algoritmo per affiancare (e integrare) il Pagerank e colmare le sue pecche qualitative, non vedo per quale motivo un link con rel=nofollow dovrebbe lasciar passare l'uno e filtrare l'altro, essendo due valori complementari.

    .Stuart


  • Super User

    Stuart ha ragione... il ragionamento logico e razionale porta appunto a questa considerazione... 🙂

    Però dalla mia esperienza non è così (anch'io la pensavo esattamente come stuart)...

    Infatti, molti siti ad elevato Trustrank, che utilizzano nei backlink l'attributo nofollow ne passano una fetta al sito linkato.

    Inoltre Google conteggia i link col nofollow.. e non penso solamente per la tematizzazione (basta andare sul WMT di Google per vederli).

    Forse si sono serbati un gruppo di siti ad elevato TRUST che non passano PR ma passano TR.

    Putroppo non posso portare esempi, ma vi posso assicurare che è così, per il momento. 🙂


  • Super User

    @Stuart said:

    Ammesso e non concesso che il Trustrank esista, esso si propaga attraverso i link esattamente come il Pagerank, di cui è, diciamo, cugino.

    Se ipotizziamo che il Trustrank sia nato come algoritmo per affiancare (e integrare) il Pagerank e colmare le sue pecche qualitative, non vedo per quale motivo un link con rel=nofollow dovrebbe lasciar passare l'uno e filtrare l'altro, essendo due valori complementari.

    .Stuart

    Quoto **Stuart **(facile eh?! :1: ... anchio la penso cosi'... 😄

    se parliamo di "TrustRank" (il parametro descritto dall'omonimo brevetto e non di "fiducia", "autorevolezza" in genere, ..vedi qui cosa intendo, ne parliamo proprio in questi giorni nel Weekly Thread) per sua natura non dovrebbe seguire un "No Follow" non avrebbe senso... ma è ovviamente una mia supposizione (logica e razionalmente circostanziata 😄 ma pur sempre una personale opinione) non ho riscontri ne documenti ufficiali da citare .

    nfatti, molti siti ad elevato Trustrank, che utilizzano nei backlink l'attributo nofollow ne passano una fetta al sito linkato.

    Putroppo non posso portare esempi, ma vi posso assicurare che è così, per il momento. 🙂

    Sinceramente provo difficolta' a capire come si possa "testare" un paramentro di cui non conosciamo assolutamente nulla (valore, siti seme, coefficente di propagazione, ecc ) a meno che non si parli di "sensazioni personali" relative al "Trust" ed alla "autorevolezza" di un sito ... ma non di "TrustRank" 🙂

    :ciauz:
    Nicola


  • Super User

    come volevasi dimostrare non c'è concordia sul TR ... ed è giusto che sia così!

    ... qiundi data la natura sfuggente del TR, sfuggente ne senso che non v'è certezza che google effettivamente lo usi, non si conoscono i siti seme, non è misurabile ecc..

    quindi, dicevo, l'unica cosa da fare è come dice Giorgio, pensare al futuro (oggi il tag nofollow viene interpretato in un certo modo, ma domani?) ed adottare tutte quelle tecniche (lecite) che si ritiene portino links autorevoli al proprio sito, indipendentemente dal tag nofollow

    torna a fagiolo l'intervento di **bocas **che,secondo il mio modesto parere, è valido anche in un'ottica seo
    @bocas said:

    Sono dell'opinione che un buon link, proveniente da un sito in tema e di alta qualità, rimane sempre un buon link anche con il tag nofollow.

    Soprattutto non in ottica seo, ma lato utente.

    Poichè essendo in tema, può essere un ottima risorsa di approfondimeto, ed il visitatore interessato entrerà sempre.

    Oltre a questo, nessuno può garantirci per quanto tempo il tag nofollow sarà valido... se tra un anno perde tutta la sua importanza? Il nostro buon link sarà sempre lì presente 😉
    infine devo dire che concordo anche con dechigno, perché un sito ad alto TR (prendiamo ad esempio wikipedia) che ha un link verso il tuo sito un qualche valore lo deve avere per forza, con o senza il nofollow.


  • Super User

    @nbriani said:

    Sinceramente provo difficolta' a capire come si possa "testare" un paramentro di cui non conosciamo assolutamente nulla (valore, siti seme, coefficente di propagazione, ecc ) a meno che non si parli di "sensazioni personali" relative al "Trust" ed alla "autorevolezza" di un sito ... ma non di "TrustRank" 🙂

    Vero nicola, ma per capire questa cosa è molto semplice, basta inserire il link... vedersi in prima pagina con una serp molto competitiva, togliere il link e sparire dalle prime 100 posizioni... 🙂

    Il test l'ho ripetuto per ben 3 volte ed ha sempre dato lo stesso risultato (col link "nofollow" prima pagina -> senza link nofollow fuori dai primi 100 risultati)... 😄

    Questa è la mia esperienza, se voi ne avete altre ne discutiamo, perchè questo argomento (vista la sua poca conoscenza e natura) è molto interessante ed ormai alla base del posizionamento (su Google)... 😉


  • Super User

    @dechigno said:

    Il test l'ho ripetuto per ben 3 volte ed ha sempre dato lo stesso risultato (col link "nofollow" prima pagina -> senza link nofollow fuori dai primi 100 risultati)... 😄

    Ma come fai ad isolare il "trustRank" in un test del genere? gli effetti che riscontri posono dipendere anche da altri fattori... tipo la correlazione anchor/contesto del link con la query, ecc ecc

    Un google bombing ad esempio funziona anche col "no follow" ? ...io credo proprio di si... (questo si lo si potrebbe testare, ma è un fenomeno nato proprio dai Blog..)

    Non sono sicuro che si possa sostenere che un Link o porta PR o porta TR e fine. E che il Tag No follow ci permetta di testare separatamente i due algoritmi....

    Inolre insisto sul fatto che una cosa è parlare di "Trust", di "forza" di un sito , un altra è parlare di "TrustRank"....

    come volevasi dimostrare non c'è concordia sul TR ... ed è giusto che sia così!

    bè, c'è chi grazie a questo fatto indiscutibile, valido per molti aspetti del SEO, ci ha costruito "un impero" 😄 ... vero Giorgio? 😄

    :ciauz:
    Nicola


  • Super User

    @dechigno said:

    Questa è la mia esperienza, se voi ne avete altre ne discutiamo, perchè questo argomento (vista la sua poca conoscenza e natura) è molto interessante ed ormai alla base del posizionamento (su Google)... 😉
    concordo, la discussione e il confronto portano a comprendere meglio questo aspetto della moderna indicizzazione ... che poi si riesca ad arrivare ad una sintesi che vada bene per tutti perché *oggettiva *e non soggettiva è un altro paio di maniche ..


  • Super User

    Sarebbe interessante (sia qui che nel Weekly Thread) un intervento di Beke, che del Trustrank (l'algoritmo originale) conosce vita, morte, miracoli (!) e riesce a fare argomentate speculazioni sulla sua esistenza e sulla sua attuale applicazione.

    In merito al Trustrank ho sempre mantenuto un atteggiamento di pigro agnosticismo: secondo me non esiste, ma se esiste sono felice di ricredermi 🙂

    Esiste di certo un fattore, spesso determinante, "anzianità", che per comodità (anche se spesso protagonista della commedia degli equivoci che è la scena seo) viene chiamato "trust". Termine corretto, se usato come sintesi di quei fattori che caratterizzano un sito in ottima salute (agli occhi del motore), ma che ha la sfiga di assomigliare troppo al termine Trustrank.

    Premesso che sono d'accordo con nbriani quando dice, traducendo liberamente, che non è possibile testare ciò che non è testabile, in assenza di dati certi, non si può che affidarsi alla logica lineare e sperare di vedere giusto:

    Ipotesi 1: ogni documento web è identificato da una serie di caratteristiche, tra cui: topic, subtopic, lingua, pagerank, trustrank (?), anzianità, backlink da stesso dominio, backlink da altri domini ecc ecc.

    Ipotesi 2: ogni documento web ha un potere, più o meno elevato e differente da altri documenti web, di "votare" altri documenti web, inserendo un collegamento ipertestuale verso di essi.

    Ipotesi 3: tramite questo "voto", o endorsement, vengono passate alcune informazioni allo spider che legge e segue il link esterno.

    Ipotesi 4: Tuttavia non tutte le informazioni vengono trasferite tramite link al documento target.

    Ipotesi 5: L'attributo di relazione nofollow, secondo l'utilizzo suggerito da Matt Cutts stesso, permette di linkare una risorsa senza che vi sia passaggio di "link juice". Vero che ad una risorsa Google può arrivare in 1000 modi differenti, ma secondo le sue stesse parole:

    **nofollow'ed links are dropped out of our link graph; we don't even use such links for discovery. **http://www.seomoz.org/blog/questions-answers-with-googles-spam-guru

    Ipotesi 6: Link Juice non è (e non può essere) solo il Pagerank, ma la somma di tutte quelle informazioni che il motore utilizza per il calcolo della link popularity, quella vera, quella che aumenta la rilevanza (e il ranking) della risorsa linkata; quel valore che Google difende con le unghie e con i denti perchè alla base dell'intero link-model dalla cui genuinità il motore pare al momento non poter prescindere.
    **
    TESI**

    Esistono valori e informazioni (il link juice) che vengono sicuramente passati tramite link: tematizzazione, pagerank, autorevolezza, lingua e, se esistesse , anche il trustrank.

    Esistono valori e informazioni che non vengono passati tramite link: l'anzianità del documento, ad esempio, o il trust nel suo insieme.

    L'attributo di relazione nofollow blocca il valore di un link, non lo fa rientrare nei calcoli normali che il motore fa per assegnare un "peso" al link e riversarne i positivi effetti sul documento target.

    (Parentesi: vero che Yahoo e Google possono "conteggiare" i link con nofollow. Ma conteggiare non vuole dire "valutare". I tools Site Explorer e WMT infatti conteggiano gli INLINKS, tutti. E lato UTENTE, gli inlinks sono tutti uguali 🙂 )

    La logica dice che il trustrank non può essere passato attraverso il link con attr. di relazione nofollow. Diversamente, sarebbe un clamoroso autogol per il motore 🙂

    Un link seppur con il nofollow ha comunque una sua utilità, seppur non direttamente collegata all'attività SEO.

    Porta traffico, ad esempio. Viene cliccato (e chissà che questi click non vengano monitorati? 😉 ), potrebbe -condizionale d'obbligo- portare un minimo di tematizzazione.

    .Stuart


  • User

    per quello che vale:
    negli strumenti per webmaster di gg i link con nofollow vengono conteggiati e riportati


  • Super User

    Grazie stuart per la tua analisi, sempre esposta in modo eccezionale (complimenti!). 🙂

    A mio avviso il trustrank è proprio l'insieme di determinati fattori (quelli che hai indicato tu: anzianità, tematicità, etc.), non un valore numerico che deriva da un calcolo matematico "semplice" come quello del pagerank.

    A questo punto, a mio avviso, se tutti i siti SEEDS adottassero il "nofollow" nei loro link, questo meccanismo/algoritmo di raking non sarebbe più valido (alcuni presunti siti SEEDS hanno introdotto il nofollow negli outboundlinks).

    Visto che il trustrank, inteso come algoritmo, si dovrebbe "passare" sempre ma non esclusivamente tramite i links, non considerare i link nofollow sarebbe come avere una ferrari, metterci la benzina da competizione, ma dimenticarsi dell'olio per il motore... 🙂

    In effetti, a rigor di logica, questo ragionamento potrebbe affiancarsi al tuo, nel senso che google fa differenze fra un link follow (benzina) e un link nofollow (olio), considerandoli con modalità e valori differenti.

    Questa discussione inizia proprio a piacermi... 😄


  • Super User

    Ah... dimenticavo...

    A tal proposito, sto portando a termine un nuovo esperimento sul nofollow... 🙂

    Nel senso che vorrei capire se influisce un sito che linka un sito spam:

    il sito A (nuovo di zecca) -> Linka con il "nofollow" il sito B (dominio bannato)

    I primi risultati sono positivi, nel senso che Google, vedendo il link al sito bannato (non SPAM, solo bannato) lo ha escluso dagli indici.

    Tolto il link, tempo 2 giorni il sito è tornato nei risultati delle ricerche... con discreti posizionamenti (keywords poco competitive ma non troppo).

    Ora devo fare il processo inverso... 🙂


  • Super User

    io insisto... 🙂

    @stuart said:

    Esiste di certo un fattore, spesso determinante, "anzianità", che per comodità (anche se spesso protagonista della commedia degli equivoci che è la scena seo) viene chiamato "trust". Termine corretto, se usato come sintesi di quei fattori che caratterizzano un sito in ottima salute (agli occhi del motore), ma che ha la sfiga di assomigliare troppo al termine Trustrank.

    Grassetto mio 😉

    Esatto, concordo con questo, una cosa è parlare di TRUST una cosa di TrustRank...

    Il "trust" si, è molto probabilmente la somma di piu' fattori, l'anzianità (come sostenuto da Stuart) ma anche il PageRank contribuisce all'autorevolezza, e ..probabilmente anche il "TrustRank", che altro non è (almeno nel suo algoritmo originale) che un valore che viene trasmesso da siti seeds verso la rete con una formula esattamente uguale al PageRank (se non per una variabile di differenza che influisce sul valore distribuito)...

    Tutto insieme ci permette di parlare di "Trust" di un sito....

    Quindi dire...

    @Dechigno said:

    A mio avviso il **trustrank **è proprio l'insieme di determinati fattori (quelli che hai indicato tu: anzianità, tematicità, etc.), non un valore numerico che deriva da un calcolo matematico "semplice" come quello del pagerank.

    A questo punto, a mio avviso, se tutti i siti SEEDS adottassero il "nofollow" nei loro link, questo meccanismo/algoritmo di raking non sarebbe più valido (alcuni presunti siti SEEDS hanno introdotto il nofollow negli outboundlinks).

    secondo me è come "come parlare del sesso degli angeli" 😄 ( ndr: come disse Must la prima volta che ha letto le mie considerazioni su Bigtable :1:

    Nel senso, che volevi dire "Trust" non "Trustrank" vero? 🙂

    Pérchè se l'anzianità puo' forse influire sulla scelta dei siti seeds che generano il Trustrank , dopo NON HA PIU' NULLA a che vedere nella formula di distribuizione del valore del paramentro (almeno a leggere l'algoritmo originale) che è basata unicamente sulla "distanza" dai siti seeds...

    Le ipotesi che fai sono assolutamente ipotesi, ma se la formula tenesse conto dell'anzianità di ogni documento che incontra (a parte la difficolta nel calcolo) si tratterebbe di qualcos'altro, non del "TrustRank"...

    Non vorrei sembrare puntiglioso ma mi pare che sia corretto far emergere bene quali siano i concetti di cui si discute... una cosa cio' che sempre chiamiamo "Trust" ed un altra il "trustrank" specificatamente indicato dal brevetto relativo...

    Ma vi sembra proprio una castroneria questa? 🙂

    :ciauz:
    Nicola


  • Super User

    Ti ringrazio, ora ho capito bene cosa intendete per trust e trustrank... 🙂

    In effetti, quando parlavo di quello intendevo trust di un sito... che giustamente si differenzia dal trustrank...prettamente algoritmico... 🙂


  • Super User

    @dechigno said:

    Ti ringrazio, ora ho capito bene cosa intendete per trust e trustrank... 🙂

    In effetti, quando parlavo di quello intendevo trust di un sito... che giustamente si differenzia dal trustrank...prettamente algoritmico... 🙂
    quindi, se ho ben capito, il nofollow non passa il Trust Rank, ma passa Trust ... passatemi il termine e la sintesi estrema

    questa chiccherata è molto interessante ed istruttiva per me, quindi vorrei essere certo di aver capito bene :bho:


  • Super User

    A mio avviso si...
    anche perchè ho visto gli effetti che questi link generano in temini di posizionamento... (se non sbaglio Madri parlava di boost)...

    Ecco, potremmo dire che il nofollow, non passa PR non passa TR ma passa Boost... che ne dite? 🙂