• User Attivo

    Beh, l'oceano blu, da quanto ho capito, è una metafora che sta ad indicare un grosso segmento di mercato in grado di soddisfare meglio le esigenze degli utenti.
    Il mercato Seo non penso sia saturo... anzi... siamo appena all'inizio... quindi il problema non è la concorrenza, ma la competenza del cliente.

    Comunque nbriani c'è una differenza tra l'esempio del circo riportato nel libro e l'ambiente Seo: le barriere d'ingresso.
    Le aziende Seo, per natura sono abbastanza dinamiche, non credi che, trovata una formula soddisfacente le altre aziende si adegueranno in poco tempo? A parte questo, ripeto... penso siamo lontani dalla saturazione... quindi il problema sta nel fornire un servizio adeguato...
    Il metodo di Giorgio, guadagnate voi guadagno io, è il più onesto, una sorta di pay per click...


  • Community Manager

    @Calogero Dimino said:

    Il metodo di Giorgio, guadagnate voi guadagno io, è il più onesto, una sorta di pay per click...

    Direi di più, visto che tu come SEO sei incentivato a fare di più, perchè la % aumenta 🙂

    Il Pay per Click, una volta finito finisce li. Con questo metodo...se finisce il rapporto a lui gli rimane l'aumento lo stesso, col cavolo che lo freghi 😄

    Inoltre, servono solo contratti a lungo termine con clausole precise di rescissione contratto 🙂

    :ciauz:


  • User

    Ho letto con interesse quanto scritto in questo thread.
    Ho avuto occasione di sentire parlare Renée Mauborgne al World Business Forum di Milano dello scorso anno, e devo dire che in quello che raccontava ho riconosciuto il modo di operare di molte agenzie SEO/SEM a livello internazionale. Non tanto nel modo di operare sul singolo progetto, quanto nel modo di operare sul mercato.
    La stessa mia azienda, nella sua fase di start-up, ha identificato e trovato il suo "oceano blu" nel mondo delle centrali media, che (cosa non da poco) anno in mano il budget pubblicitario dei clienti ma che, all'epoca, non avevano al proprio interno le risorse per offrire il servizio e cercavano agenzie cui appoggiarsi ma con specifiche caratteristiche: la capacità di interfacciarsi con grandi clienti, la competenza per integrare le attività SEO nel complesso delle attività on/offline del cliente, indipendenza (non essere legato ad alcun gruppo) e, non ultimo, forti competenze tecniche. Ed è su queste caratteristiche che è stata sviluppata la società, tanto è vero che c'è stato un periodo in cui, di fatto, lavoravamo con la maggior parte delle principali, senza legami particolari non alcuna.

    Non concordo con quanto scrive Giorgio, che siano solo la "disperazione" o le spalle coperte a favorire la ricerca dell'oceano blu; ritengo invece che il trovare l'oceano blu sia il frutto della lungimiranza e della conoscenza del mercato, che possono essere proprie tanto della start-up, che del "colosso", che dell'azienda che tenta la carta della disperazione. Più che i grandi budget, servono le intuizioni... ed il coraggio di provare a metterle in pratica.


  • Super User

    @Calogero Dimino said:

    Beh, l'oceano blu, da quanto ho capito, è una metafora ...

    Bè, non solo una metafora.. gli autori hanno condotto studi ed analisi "scientifici" e su dati storici di tutta una serie mercati e di settori industriali... ed hanno elaborato una loro teoria diciamo sugli elementi di marketing che hanno contraddistinto la storia di quelle aziende che hanno saputo avere un maggiore successo.

    @Calogero Dimino said:

    ...che sta ad indicare un grosso segmento di mercato in grado di soddisfare meglio le esigenze degli utenti.

    o meglio sta ad indicare quel "infinito" segmento di mercato che si apre a quelle aziende che sanno portare "innovazione di valore" nel proprio settore.. aprendosi orizzonti su cui operano su piani innovativi e differenti rispetto alla concorrenza.

    @Calogero Dimino said:

    Il mercato Seo non penso sia saturo... anzi... siamo appena all'inizio...

    Non è sempre una questione di mercato saturo o meno... Gli "oceani rossi" sono infatti quelle aree di mercato "sature" si ma dal punto di vista dell'innovazione, aree in cui gli operatori sviluppano politiche aziendali soprattutto in funzione della concorrenza, non sanno distinguersi sul valore, sull 'innovazione e finiscono per combattere (e farsi male) sul terreno dei costi restringendo marginalità e profitti.

    @Calogero Dimino said:

    ...quindi il problema non è la concorrenza, ma la competenza del cliente....

    Un esempio: i dentifrici! Tu scegli in base alla composizione della pasta? sai per caso quali sono i migliori composti attivi per la pulizia dello smalto dei denti? 🙂
    ..io no, io ad esempio scelgo in base al prezzo, spesso a caso e spesso ma MOLTO SPESSO cambio marca e non sono assolutamente in grado di distinguere la bontà di un prodotto rispetto ad un altro...

    E' un mercato "saturo" (certo non smetteremo mai di lavarci i denti quindi non è poi troppo pericoloso...) ma come si distinguono le aziende? Come potrebbe pensare di entrare nel mercato una nuova azienda ed avere successo?

    Bè è un caso esemplare di aree su cui andrebbero aperti "oceani azzurri" (secondo me è questo il colore da usare per rendere il concetto in italiano, ndr) di innovazione: il dentifricio al sapore caramella, quello con la pasta a strisce multicolore, quello col tubetto che è facile da schiacciare, ecc ecc

    No, un "oceano azzurro" non ha a che fare con la competenza del cliente.. ma proprio con lo spirito di innovazione a valore dell'azienda...

    @Calogero Dimino said:

    Comunque nbriani c'è una differenza tra l'esempio del circo riportato nel libro e l'ambiente Seo: le barriere d'ingresso.
    Le aziende Seo, per natura sono abbastanza dinamiche, non credi che, trovata una formula soddisfacente le altre aziende si adegueranno in poco tempo?

    Si certamente, infatti la sfida è nel riuscire a creare continuamente "oceani azzurri " ogni volta che il mercato lo richieda... niente è per sempre solo continuando a fare innovazione e prodotti di valore si rimane decine d'anni su un mercato... no?

    Penso alla Swatch ... quello è un altro esempio di innovazione di mercato .. chi avrebbe pensato di vendere orologi multicolore da collezione a basso costo, prima di loro? ..nessuno!
    Oggi sono seguiti da decine di aziende ma restano una grande azienda di successo nel loro settore... loro hanno trovato ed inventato per primi un nuovo "oceano azzurro"

    @Calogero Dimino said:

    A parte questo, ripeto... penso siamo lontani dalla saturazione... quindi il problema sta nel fornire un servizio adeguato...
    Il metodo di Giorgio, guadagnate voi guadagno io, è il più onesto, una sorta di pay per click...

    Si è una buona idea ma io volevo fare delle considerazioni un po' piu' "ampie" magari "fantasiose" ... esiste nel mondo SEO italiano una "swatch", un "circ du soleil", un "Momo Design" (quelli dei caschi di design) ? e se non esiste come potremmo innovare una offerta SEO per arrivare a creare un "oceano azzurro" ?? (oh! mica detto che ci riusciamo ! ..magari! 🙂 )

    :ciauz:
    Nicola


  • Super User

    @marlog said:

    ... ritengo invece che il trovare l'oceano blu sia il frutto della lungimiranza e della conoscenza del mercato, che possono essere proprie tanto della start-up, che del "colosso", che dell'azienda che tenta la carta della disperazione.
    Più che i grandi budget, servono le intuizioni... ed il coraggio di provare a metterle in pratica.

    Quoto al 100% ...


  • Community Manager

    Grazie Marco per il tuo contributo 🙂

    Hai qualche link riguardo al SES o comunque altri approfondimenti? 😄

    Ammetto che anche i grossi e possano trovare l'oceano blu, ma penso che sia molto più raro che avvenga nei Big. Comunque parliamo del nostro settore 🙂

    Poi, sicuramente non conosco i Big come Marco, quindi il suo parere è molto più autorevole del mio 😉


  • User Attivo

    @nbriani said:

    Bè, non solo una metafora.. gli autori hanno condotto studi ed analisi "scientifici" e su dati storici di tutta una serie mercati e di settori industriali...

    Ehi Nicola, 🙂 non ho messo in dubbio tutto ciò, ci mancherebbe altro 😄 ... ho detto solo che hanno usato una metafora per esprimere il loro concetto 🙂

    @nbriani said:

    o meglio sta ad indicare quel "infinito" segmento di mercato che si apre a quelle aziende che sanno portare "innovazione di valore" nel proprio settore.. aprendosi orizzonti su cui operano su piani innovativi e differenti rispetto alla concorrenza.

    Sicuramente grandissime prospettive... altrimenti non lo avrebbero chiamato oceano 🙂 ... però per non fare la fine di Ulisse o meglio per capire che cosa si sta occupando... io sarei sempre dell'idea di dargliela una bella segmentata 😄

    @nbriani said:

    Non è sempre una questione di mercato saturo o meno... Gli "oceani rossi" sono infatti quelle aree di mercato "sature" si ma dal punto di vista dell'innovazione, aree in cui gli operatori sviluppano politiche aziendali soprattutto in funzione della concorrenza, non sanno distinguersi sul valore, sull 'innovazione e finiscono per combattere (e farsi male) sul terreno dei costi restringendo marginalità e profitti.

    Daccordissimo 🙂

    @nbriani said:

    Un esempio: i dentifrici! Tu scegli in base alla composizione della pasta? sai per caso quali sono i migliori composti attivi per la pulizia dello smalto dei denti? 🙂
    ..io no, io ad esempio scelgo in base al prezzo, spesso a caso e spesso ma MOLTO SPESSO cambio marca e non sono assolutamente in grado di distinguere la bontà di un prodotto rispetto ad un altro...

    [...]

    No, un "oceano azzurro" non ha a che fare con la competenza del cliente.. ma proprio con lo spirito di innovazione a valore dell'azienda...

    Perfettamente daccordo pure su questo 🙂 Ne so qualcosa con l'olio 😄
    Quando parlo di competenza del cliente, parlo di una competenza di base, quanto basta per non farsi sedurre dal posizionamento su 30 milioni di mdr quando sappiamo chi è/sono a portare le visite 😉
    Quando parlo di competenza del cliente mi riferivo anche a quella che gli possiamo trasferire noi. Fargli capire ciò che facciamo, quanto è difficile ottenerlo, le energie che impieghiamo, il valore dei risultati raggiunti.:)
    Fargli capire, con linguaggio semplice e non tecnico, perché agiamo in un determinato modo piuttosto che in un altro. Il cliente non si sentirà uno scemo e ci ci giudicherà più affidabili rispetto a coloro che fanno fanno... vogliono essere pagati... ma poi chissà cosa fanno... chissà cosa c'è dietro :():

    😄 🙂

    Un rapporto più chiaro e trasparente con il cliente non è un valore aggiunto... così come quell'ambiente "comodo e raffinato" offerto dal Circ du Soleil? 🙂


  • User Attivo

    @Giorgiotave said:

    Sei pronto all'offerta da oceano blu?

    Bene, riunisci 3-4 persone in gamba (Programmazione, Marketing, Seo, Fisco) e contatta un E-commerce, magari del campo che siete preparati (informatica :D).

    Prepara un programma di sviluppo, controlla cosa non va o cosa va e presenta un programma dove vi prendete una % piccola in base all'aumento di fatturato.

    Più il fatturato aumenta, più la % cresce. Ovvio non fino a tanto, non è possibile 🙂

    Sei capace di metterti in gioco? 😉

    Calcola che potresti lavorare per mesi senza avere un centesimo 😄

    Se proprio proprio vi serve un e-commerce per questo tipo di contratto, a me non dispiacerebbe...:)


  • Super User

    :vai: ho letto il libro l'anno scorso...ma devo dire che non mi ha aperto mondi...
    l'ho trovato abbastanza banale... o forse la mia lettura è stata superficiale..boh..non so...

    un libro che invece non smetto di rileggere è "ridisegnare l'impresa". piccoli spunti per aprire la mente, ridisegnare il proprio business ascoltando il cliente.... niente stravolgimenti o grandi intuizioni..(chi mi insegna come farmele venire?) ma procedere per business attigui... confronto costante... verifica della soddisfazione del cliente... analisi dei concorrenti...

    credetemi, merita una lettura attente..molti gli esempi.


  • User Attivo

    un caso di "oceano azzurro" credo sia la redbull. ha conquistato in pochi anni una visibilità in un mercato saturo all'inverosimile come quello delle bibite analcoliche. redbull è riuscita in un settore dove player come virgin hanno letteralmente buttato miliardi di dollari in pubblicità.

    per riportare un caso analogo di "oceano blu" nel settore di internet, credo che myspace abbia creato il suo enorme "oceano blu".

    per il settore SEO, andare a proporsi ad aziende come quelle nominate da giorgio non sia la strada da seguire.
    il modo migliore è scegliere un settore, una nicchia molto remunerativa e cominciare a posizionare un proprio progetto. creare il proprio oceano e venderlo.
    non è cosi difficile per gente in gamba, visti i disastri che si vedono in giro.


  • Super User

    hai ragione... ma ribadisco il mio giudizio sul libro.
    sopravvalutato!!!


  • User Attivo

    il libro non l'ho ancora letto ma credo che lo comprero presto. a mio avviso non esiste "il manuale delle giovani marmotte" con tutte le risposte (a parte google ovviamente).


  • Super User

    ovvio.... ma esistono libri che ti aiutano a formalizzare, a destrutturare le tue convinzioni, ad aprire la mente.

    ripeto, in questo "ridisegnare l'impresa" ETAS mi è stato molto utile.


  • Super User

  • Super User

    @SpiderPanoz said:

    :vai: ho letto il libro l'anno scorso...ma devo dire che non mi ha aperto mondi...
    l'ho trovato abbastanza banale... o forse la mia lettura è stata superficiale..boh..non so...

    O forse i suoi concetti a te non sono sembrati nuovi ne interessanti... 🙂 bè è sicuramente soggettivo... a me invece ha fatto pensare al mio lavoro in maniera differente... (ma non è detto che uno riesca a mettere in pratica la teoria...) anche perchè trovo che il per web e tutti i "mercati intorno" che ne fanno parte siano concetti assolutamente determinanti...

    @SpiderPanoz said:

    niente stravolgimenti o grandi intuizioni..(chi mi insegna come farmele venire?)

    Bè invece il "metodo pratico" proposto per analizzare una situazione di mercato e cercare di creare innovazione mi è sembrato utile diciamo d'aiuto...

    @SpiderPanoz said:

    un libro che invece non smetto di rileggere è "ridisegnare l'impresa". piccoli spunti per aprire la mente, ridisegnare il proprio business ascoltando il cliente.... ma procedere per business attigui... confronto costante... verifica della soddisfazione del cliente... analisi dei concorrenti...

    credetemi, merita una lettura attente..molti gli esempi.

    L'ho comprato ! 😉 Fra qualche giorno ti faccio sapere...

    :ciauz:
    Nicola


  • Super User

    @nbriani said:

    O forse i suoi concetti a te non sono sembrati nuovi ne interessanti... 🙂 bè è sicuramente soggettivo... a me invece ha fatto pensare al mio lavoro in maniera differente... (ma non è detto che uno riesca a mettere in pratica la teoria...) anche perchè trovo che il per web e tutti i "mercati intorno" che ne fanno parte siano concetti assolutamente determinanti...

    Bè invece il "metodo pratico" proposto per analizzare una situazione di mercato e cercare di creare innovazione mi è sembrato utile diciamo d'aiuto...

    L'ho comprato ! 😉 Fra qualche giorno ti faccio sapere...

    :ciauz:
    Nicola

    dai, ci tengo... è riuscito a formalizzare parecchie intuizioni che avevo in testa, le ha ordinate in maniera più organica...


  • Super User

    ragazzi vi consiglio anche "marketing laterale" di Kotler 😉


  • Super User

    @alexs2k said:

    ragazzi vi consiglio anche "marketing laterale" di Kotler 😉
    di che parla?


  • Super User

    Oggi più che mai il mercato rappresenta una sfida difficile e pericolosa: spietatamente competitivo, ipersegmentato e mutevole, esso rischia di sfuggire al controllo degli strumenti tradizionali del marketing. Di fronte a un consumatore selettivo e bombardato di messaggi e di prodotti, le strategie di marketing canoniche risultano inadeguate, mentre originalità e creatività sono le parole d'ordine per una politica di vendita proficua. Ma come trovare idee nuove di successo che sfondino nel mercato? Integrando la tecnica del "pensiero laterale" di De Bono nel paradigma tradizionale del marketing, gli autori creano un modello evoluto di marketing, complementare a quello tradizionale e meglio corrispondente all'attuale realtà del mercato.

    Io l'ho letto...dà qualche spunto interessante 😉


  • User

    @nbriani said:

    O forse i suoi concetti a te non sono sembrati nuovi ne interessanti... 🙂 bè è sicuramente soggettivo... a me invece ha fatto pensare al mio lavoro in maniera differente... (ma non è detto che uno riesca a mettere in pratica la teoria...) anche perchè trovo che il per web e tutti i "mercati intorno" che ne fanno parte siano concetti assolutamente determinanti...
    Nicola

    Scusami se insisto su questo punto ma non riesco a metabolizzare mentalmente il senso di "determinanti". Non riesco a capire il tuo punto di vista e mi piacerebbe non poco.
    Determinanti per cosa, per il futuro dei marketer? 🙂