• Super User

    😉


  • User Attivo

    @Catone said:

    Beh il tuo post è stato positivo sono venuti fuori molti interventi quindi continua così! 😄

    Infatti, anche per me è positivo.

    E vorrei a questo punto "espandere" la discussione e renderla concreta.

    Ecco due punti che a mio avviso andrebbero analizzati.

    Il primo è quello esposto da ArkaneFactors:

    ultralunga e infarcita di (pseudo)testimonial e altre info non verificabili

    E' un punto che mi fa pensare molto in quanto nonostante il fatto che si tratti di testimonianze vere (nel caso specifico sono state prese da una mailing list che gestisco ed i personaggi sono conosciuti), non sono verificabili.

    In passato ho provato a mettere i dettagli per rendere le persone reperibili per un "controllo", ma non mi va di ledere la privacy dei miei clienti ANCHE se mi autorizzassero in quella direzione.

    Voi come vi comportereste?

    Un altro punto interessante è il fatto che tutti parlino di "adattare alla mentalità locale" ma nessuno entra nello specifico.

    Cosa andrebbe a vostro avviso fatto per "adattarsi" alla mentalità locale?
    Io ho sempre lavorato online e sempre con quello stile (dal 2000).
    Ma sono pronto a cambiarlo per migliori risultati.

    Tenendo presente che tra i miei obiettivi c'è anche quello di filtrare e tenere fuori alcune tipologie di persone.

    E' una mia scelta di business, discutibile ma personale.

    Grazie dei consigli,
    Piernicola


  • User Attivo

    @Catone said:

    Il concetto di landing, del tutto in una pagina, a volta mi sembra incoerente con i principi di copywriting per il web, la dissonanza cognitiva, la confusione, di cui si parlava qualche post fa è sempre in agguato e io mi sto sempre più convincendo che il modello vincente fra qualche mese sarà il minisito di tre/quattro pagine costruito secondo il principio della piramide capovolta (prima l'essenziale e poi il secondario) con, appunto, una pagina generale generica e delle pagine secondarie ottimizzate non più per i motori di ricerca, ma per le categorie di utenti che potrebbero navigare la pagina principale.

    Idee buttate lì...

    Ho ricevuto questa osservazione anche io dal mio consulente attuale ed infatti stiamo ultimando il minisito da mettere al posto di quello che c'è ora.

    Sarà online tra un paio di giorni e tra qualche mese vi farò sapere.

    Personalmente sono dubbioso, ma visto che quello è un sito test sono ben felice di provare qualcosa di nuovo e portarne a casa l'insegnamento.

    Come dice sempre un famoso consulente americano che ho la fortuna di avere come amico: "non posso permettermi di avere un ego, costa troppo" 🙂


  • Super User

    @Tymba said:

    porco cane che vespaio che ho suscitato.
    prima di tutto chiedo scusa se qualcuno si è sentito offeso! 🙂 :vai: (e per primo all'autore del sito che abbiamo il piacere di avere tra di noi, benvenuto!)

    in seconda battuta ho iniziato questo 3d (che, mea culpa, poi mi sono dimenticato) per avviare una discussione su quel partioclare stile di landing che si trova più volte in giro per il web proprio per capire che conversione si ottiene.

    sorry again per la mia cattiva capacità di esprimermi, non era affatto un'accusa.

    MA SCHERZI??? ce ne fossero di più di interventi che spingono come il tuo!! ti dobbiamo solo RINGRAZIARE
    saluto ovviamente anche piernicola, siamo molto contenti di avere avuto le sue risposte

    a questo punto mi sembra che le opzioni siano 2:

    landing page più o meno "stile madri" (giusto per capirsi) ma da adattare allo stile italiano (anche se non è stato chiarito come).

    vs

    minisito di 3-4 pagine con una pagina generica ma mirata e altre di approfondimento / dettaglio

    chi la vincerà? 😉

    una domanda per chi non è praticissimo di landing: dove le posizionate?


  • Super User

    ciao ragazzi 😄 ....che bel topic... quasi quasi dico la mia.... 🙂

    Innanzitutto credo, da quello che ho letto, che si stia un pò troppo generalizzando e mi spiego meglio.....

    Credo che sia un tantino azzardato parlare di differenza di "conversione" tra landing page e minisiti senza specificarne gli obiettivi e prima di ogni altra cosa "il settore"....

    Concordo col fatto che ciò che funziona in USA non è detto che funzioni in Italia.....
    ....come sono convinto che in italia ciò che funziona per vendere corsi di inglese potrebbe non funzionare per vendere mozzarelle...
    ....è davvero difficile dunque individuare la giusta metodologia da applicare il maniera orizzontale a tutti i settori....

    Anche io sto scrivendo delle landing page (primissima esperienza) rifacendomi al metodo "madri" (proprio perchè la loro landingpage ha "incastrato" anche me 😄 )...

    ....vi dirò che trattandosi di un settore completamente diverso le difficoltà che incontro non riguardano la forma ma il contenuto e cioè ciò che ci scrivo...
    ...qualunque "forma" vogliamo adottare senza un "contenuto persuasivo" non credo IMHO faremmo tanta strada....

    Riassumendo le cretinate che ho detto: non dovremmo forse concentraci a testare i "contenuti"?

    p.s. non è ammesso il lancio di insalata 😄

    ciao ragazzi, buona giornata 😉


  • User Attivo

    @alexs2k said:

    ....come sono convinto che in italia ciò che funziona per vendere corsi di inglese potrebbe non funzionare per vendere mozzarelle...
    ....è davvero difficile dunque individuare la giusta metodologia da applicare il maniera orizzontale a tutti i settori....

    Ottima considerazione, complimenti!

    In effetti se dovessi scrivere una scheda prodotto di un PC probabilmente non inizierebbe con *** "hai mai provato l'emozione di tornare a casa con un PC nuovo di zecca e non vedi l'ora di spacchettarlo e metterlo in funzione?"*** (anche se tutto sommato tanto male non è :1:

    Nei casi specifici miei e di madri vendiamo informazioni, e quindi ci rivolgiamo a persone in cerca di informazioni.... che non disdegnano di leggersi mezz'ora di pagina di vendita.

    E' una generalizzazione che mi viene da 5, 6 anni di esperienza nella vendita in internet di corsi/prodotti/etc.

    Sono sempre pronto a cambiare idea, ma per ora la lunghezza ha premiato.

    Piernicola

    P.S. Ovviamente dipende anche da persona a persona, con i miei vecchi clienti la lettera di vendita è "ué, è uscito un nuovo prodotto, costa X, ti serve?" 🙂


  • User Attivo

    Premesso che trovo utili tutti gli spunti letti in questa discussione, vorrei uscire dal seminato e cogliere un altro aspetto.

    Vi siete mai chiesti perché tutti prendano in giro Wanna Marchi, ma lei ha fatto i milioni?
    Vi siete mai chiesti perché tutti dicono di voler cancellare i reality show, intanto quelle trasmissioni fanno share da paura?
    Vi siete mai chiesti perché tutti dicono di non amare il calcio, poi gli stadi sono stracolmi?

    Noi troppo spesso sui forum discutiamo tra noi, ci confrontiamo, diciamo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ma scordiamo una cosa fondamentale.

    Gli utenti di Internet, prima di essere visitatori e navigatori, sono persone, con una loro testa, che usano come gli pare, fregandosene di ciò che secondo noi è giusto o sbagliato.

    Che voglio dire?

    Che non c'è una landing giusta ed una sbagliata, una tenere ed una aggressiva, una vuota ed una piena. C'è una landing giusta per quel tipo di visitatore, per quel tipo di servizio, per quel contesto.

    A volte bisogna essere "stra-commerciali", a volte è meglio essere soft. A volte bisogna avere una pagina con tutte le informazioni inline, a volte le informazioni accessorie devono stare fuori, a piramide rovesciata (che è un concetto vecchio di anni, molti anni, molti più della Rete).

    1. fai una landing
    2. metti un sistema di tracking
    3. alimenta con una campagna di pay per click per un paio di settimane
    4. controlla
      ...
      ripeti (o metti in parallelo) con una landing di tipo diverso

    Quando poi farai un secondo progetto per un altro cliente, rifai tutti i test. Ti potrà stupire verificare che cambiando il settore, cambia il risultato.
    Come dire: cambiando l'ordine degli addendi, cambia il risultato.

    [...rumore di fradefra che scappa per evitare i pomodori....]


  • Super User

    @fradefra said:

    1. fai una landing
    2. metti un sistema di tracking
    3. alimenta con una campagna di pay per click per un paio di settimane
    4. controlla
      ...
      ripeti (o metti in parallelo) con una landing di tipo diverso

    Sono perfettamente d'accordo, tranne che per un'unica cosa...
    secondo me, un vero test (con sistema di tracking) per essere affidabile dev'essere eseguito sempre in parallelo... infatti il contesto temporale (sempre a mio avviso) risulta essere un fattore determinante...


  • User Attivo

    @dechigno said:

    Sono perfettamente d'accordo, tranne che per un'unica cosa...
    secondo me, un vero test (con sistema di tracking) per essere affidabile dev'essere eseguito sempre in parallelo... infatti il contesto temporale (sempre a mio avviso) risulta essere un fattore determinante...

    Se è per lo stesso progetto, sì, lo penso anche io.


  • Super User

    @fradefra said:

    Quando poi farai un secondo progetto per un altro cliente, rifai tutti i test. Ti potrà stupire verificare che cambiando il settore, cambia il risultato.
    Come dire: cambiando l'ordine degli addendi, cambia il risultato.

    Grande Fradefra....almeno so di non aver scritto una caxxxta 😉


  • Super User

    @fradefra said:

    Vi siete mai chiesti perché tutti prendano in giro Wanna Marchi, ma lei ha fatto i milioni?
    Perchè, stando a quanto la Giustizia italiana ha recentemente appurato, li estorceva.
    Prima di arrivare all'estorsione, ha sviluppato un modello nuovo di televendita, improntata sul social-engineering più puro (sia che vendesse creme anticellulite --- "ciccione fate schifo e vostro marito vi lascerà!!"--- sia che vendesse riti voodoo. Inoltre ha scelto ottimamente il target: anche qui sempre il medesimo, ossia la gente che ha problemi (di peso, di calvizie, di soldi, di salute, di sfiga generica).

    Sulle landing Usa/Madri: un approccio aggressivo e 'urlato', può sicuramente avere impatto su una gran fetta di audience, ma dipende cosa si vende. Per una lozione anticalvizie probabilmente mi orienterei su questo tipo. Per un hosting, un software (serio), un servizio probabilmente mi orienterei verso la creazione di un minisito. Il tempo di creazione è lo stesso (insomma + o -) e mi consentirebbe un maggior dettaglio su prodotto.

    @fradefra said:

    Vi siete mai chiesti perché tutti dicono di voler cancellare i reality show, intanto quelle trasmissioni fanno share da paura?
    Ottimo spunto. I reality sono stati una ventata di freschezza nel panorama Tv italiano, prima del GF1 abbastanza stantìo e soddisfavano una serie di impulsi incosci dell'individuo: voyeurismo e il mito dello sconosciuto che diventa famoso.
    Lo share degli ultimi reality (GF, Music Farm...) è stato infinitamente più basso delle aspettative. Indice probabilmente che il pubblico ne è assuefatto.

    Sulle landing Usa/Madri: anche qui secondo me c'è da mettere in conto una sorta di assuefazione a questo stile. 5 anni fa una determinata forma comunicativa mi affascinava. Vederla ora applicata in italia mi fa dire "Ah!".

    @fradefra said:

    Vi siete mai chiesti perché tutti dicono di non amare il calcio, poi gli stadi sono stracolmi?
    Il calcio è il calcio 🙂
    E il calcio si vende da solo. Mai visto uno spot suggerire esplicitamente "andate allo stadio". Non ce n'è bisogno.

    Sulle landing Usa/Madri: crea un servizio / prodotto innovativo che possa interessare ad una vasta fetta di pubblico (bambini, donne, uomini, anziani, teenager..) e si venderà da solo.

    @fradefra said:

    Che non c'è una landing giusta ed una sbagliata, una tenere ed una aggressiva, una vuota ed una piena. C'è una landing giusta per quel tipo di visitatore, per quel tipo di servizio, per quel contesto.
    Sono d'accordo, e non sono l'unico a quanto pare.
    Utopisticamente parlando sarebbe necessaria una landing diversa per ogni visitatore, che in qualche modo tenga conto della sua sensibilità, del suo vissuto, delle sue aspettative, dei suoi desideri.

    @fradefra said:

    1. fai una landing
    2. metti un sistema di tracking
    3. alimenta con una campagna di pay per click per un paio di settimane
    4. controlla
      ...
      ripeti (o metti in parallelo) con una landing di tipo diverso
      E' ciò che, se non ho capito male, farà a breve Piernicola sul sito preso in esame ad inizio topic e sono certo che ne condividerà ---almeno in parte, non è che possa venire sul Forum a dire i fatti suoi :)--- i risultati.

    Cordialmente,
    Stuart


  • Super User

    Concordo con quanto detto da Fradefra anche se faccio notare che qui cerchiamo, laddove possibile, di creare delle linee guida (parola grossa, forse meglio dei consigli) generiche che funzionino nel caso medio.

    Ora so che qualcuno mi assalirà e mi dirà che non esiste nel web un "caso medio". Io rispondo, che è vero, ma che comunque vi sono dei principi generali applicabili a tutte le situazioni.

    E sono proprio questi che mi piacerebbe tirare fuori in tutti i post, mi pare che qui abbiamo raggiunto lo scopo.

    Quanto agli esempi citati noto una contraddizione, oltre a vendere una prima volta la landing deve permettere di reiterare l'azione. D'accordo se vendo una pelliccia o un'automobile posso essere soddisfattissimo anche se il cliente non tornerà da me la prossima volta. Ma se la landing promuove un oggettino da 10 euro, perdere il cliente significa di fatto un mezzo fallimento. E quindi molti degli esempi fatti da Fradefra cadono in questa contraddizione (reality in primis, i dati di ascolto vedono la trasformazione da spettacolo di massa a spettacolo di quasi nicchia), con un'eccezione Wanna Marchi, che è riuscita a reiterare l'acquisto, ma con una modalità estorisiva e quindi non mi sento di prenderla come esempio statisticamente rilevante.

    D'accordissimo quando si dice che bisogna provare, testare e valutare ogni tipo di landing.
    In effetti, spesso, è solo l'osservazione empirica che permette di definire la struttura più adatta allo scopo, si parte dall'intuizione su quale possa essere la strategia più adatta (quanto ad una landing), ma si deve testare anche la strategia opposta e quella intermedia.

    Infine noto che pochi hanno parlato del linguaggio, della sintassi, della grammatica, del gergo. Indipendentemente dallo stile della landing, americano, di Madri o qualsiasi altro, se la landing non è scritta bene, senza errori, se non genera curiosità e fiducia in pochi istanti è perdente, sempre.

    Quindi nel mio piccolo dico, cerchiamo di scrivere il miglior testo possibile, corretto, ricco di spunti e che faccia innamorare il potenziale cliente del nostro prodotto, che gli ispiri fiducia e onestà e poi valutiamo tutti gli altri aspetti delle landing.


  • User Attivo

    @Catone said:

    ...Infine noto che pochi hanno parlato del linguaggio, della sintassi, della grammatica, del gergo. Indipendentemente dallo stile della landing, americano, di Madri o qualsiasi altro, se la landing non è scritta bene, senza errori, se non genera curiosità e fiducia in pochi istanti è perdente, sempre....

    Questo non l'ho detto, perché l'ho abbondamente ribadito nel mio intervento al SES di Milano 😄 e quindi sono più che d'accordo.
    La comunicazione è sempre su più livelli. Le immagini, i colori, i testi. Ed i testi non sono gli ultimi per importanza, tutt'altro.


  • Super User

    Lo immagino Fra! Ma purtroppo al SES non ci sono potuto andare, mi mancano alcune slide da leggermi tra cui le tue!

    :ciaosai:


  • User Attivo

    @Catone said:

    Quanto agli esempi citati noto una contraddizione, oltre a vendere una prima volta la landing deve permettere di reiterare l'azione. D'accordo se vendo una pelliccia o un'automobile posso essere soddisfattissimo anche se il cliente non tornerà da me la prossima volta. Ma se la landing promuove un oggettino da 10 euro, perdere il cliente significa di fatto un mezzo fallimento. E quindi molti degli esempi fatti da Fradefra cadono in questa contraddizione (reality in primis, i dati di ascolto vedono la trasformazione da spettacolo di massa a spettacolo di quasi nicchia), con un'eccezione Wanna Marchi, che è riuscita a reiterare l'acquisto, ma con una modalità estorisiva e quindi non mi sento di prenderla come esempio statisticamente rilevante.

    Ovviamente dipende da cosa intendi per "perdere" il cliente.

    Non ritorna più sul sito?
    Acquista una volta e poi non continua ad acquistare?

    Faccio un esempio personale.

    Madri ha organizzato due seminari con me da cui sono nati due videocorsi dei relativi eventi.

    Le landing avevano due obiettivi:

    1. iscrizione all'autoresponder con un minicorso (vero, con quattro lezioni selezionate e non 4 email che dicevano "frequenta il corso" :1:
    2. acquisto del seminario/video

    E' vero che con quel tipo di sito non si offre una risorsa consultabile nel tempo e che "fidelizzi" il cliente, ma se almeno uno dei due obiettivi del sito è raggiunto allora la sua necessità cessa di esistere.

    Ed una volta raggiunto questo obiettivo sta a te.

    Dipende dalla qualità del tuo prodotto e dalla tua capacità di gestire le relazioni con i clienti.

    E dipende da quanto sei in grado di far si che le aspettative che crei siano in linea con ciò che i clienti riceveranno.

    Buon week end,
    Piernicola


  • Community Manager

    Enrico Madrigrano ribadisce sempre il concetto e l'importanza dello split-test.

    Quello è solo uno stile di landing page che rende un TOT.

    Noi ce ne possiamo inventare altre 10000, l'importante è testare come dice spesso anche Fradefrà.

    Testare quella landing in contemporanea con le altre, muovendo un solo fattore per vedere come cambia tutto 🙂

    :ciauz:


  • User Attivo

    @piernicola said:

    Ho ricevuto questa osservazione anche io dal mio consulente attuale ed infatti stiamo ultimando il minisito da mettere al posto di quello che c'è ora.

    Sarà online tra un paio di giorni e tra qualche mese vi farò sapere.

    Eccolo qui, mancano ancora degli elementi ma è già online

    http://www.tecniche-di-memoria.com

    Appena ho dei dati vi faccio sapere come va,
    Piernicola


  • Super User

    @Giorgiotave said:

    Enrico Madrigrano ribadisce sempre il concetto e l'importanza dello split-test.

    @piernicola said:

    Eccolo qui, mancano ancora degli elementi ma è già online
    http://www.tecniche-di-memoria.com

    Appena ho dei dati vi faccio sapere come va,
    Piernicola

    Mia opinione. Molto meglio di prima.
    Ovviamente secondo il mio personalissimo modo di vedere le landing

    Sarà interessante vedere se aumenta la percentuale di conversione.

    OT: figo l'uso del sIFR per i titoli.

    Cordialmente,
    Stuart


  • User Attivo

    @Stuart said:

    Mia opinione. Molto meglio di prima.
    Ovviamente secondo il mio personalissimo modo di vedere le landing

    Sarà interessante vedere se aumenta la percentuale di conversione.

    OT: figo l'uso del sIFR per i titoli.

    Cordialmente,
    Stuart

    Girerò i complimenti a chi di dovere (anche se legge questo forum e quindi lo sa :)).

    Per me è un esperimento ed il sito mi piace MOLTO di più di prima (lo avevo fatto da solo come test).

    Aspettiamo le conversioni...

    Piernicola


  • Super User

    Ottimo! Tienici informati... così possiamo "testare" come va rispetto alle landing stile "Americano"...

    Grazie per la tua disponibilità a condividere le tue esperienze con l'intero forum...