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@zero81 said:
3)perchè probabilmente il portale mi mette a disposizione strumenti per la prenotazione rapidi (booking on line) sicuri (tutti i portali maggiori hanno piattaforme sicure per la gestione dei dati) e per l'affidabilità del marchio (vedi expedia - venere etc)
Perchè io utente faccio richiesta diretta all'albergo anche dopo aver visitato grossi portali di prenotazione?
1)perchè ritengo che si possa aprire una "trattativa" sul prezzo sapendo che quel prezzo sul portale è gravato da una commissione e che l'albergatore per una prenotazione diretta potrebbe farmi un'agevolazione
2)per una responsabilità diretta dell'albergatore. Preferisco prenotare direttamente con la struttura perchè salto un passaggio e mi rivolgo alla struttura in maniera diretta. In caso di problemi questo contatto diretto mi garantisce maggiormente
3)perchè ho bisogno di avere informazioni più profonde che attraverso un portale non riesco ad avere. Ho bisogno di corrispondere con la struttura per particolari esigenze o richieste
etc etc
Concordo anche io.
I portali (o almeno quelli stranieri) si sono già accorti che molti visitatori by-passano arrivando direttamente alla struttura finale, e hanno pensato bene di sostituire il nome reale con uno falso o addirittura con un codice....
Voi da utenti che cercano un albergo come vi comportereste e cosa ne pensate?
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@d-force said:
Voi da utenti che cercano un albergo come vi comportereste e cosa ne pensate?
Ho aperto un thread per approfondire meglio questo argomento
http://www.giorgiotave.it/forum/viewtopic.php?t=11354
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anche se in ritardo ci sono anchio
bene, ho letto le 6 pagine di forum e si trattano argomenti molto interessanti per tutti noi che siamo nel settore pero andrebbero un attimo organizzati gli argomenti di discussione altrimenti l'informazione si disperde.Proporrei di iniziare a condividere esperienze per quanto riguarda il pay per click.
Per quanto mi riguarda io ho due portali sul turismo in Toscana, uno che cresce piano piano con le sue forze (contenuti e bl) e uno su adwords.
A parte adwords ho provato ad inserirlo anche su alcuni portali stranieri ma sinceramente non ricevo quasi links. Non ho mai provato adyahoo o admsn. Qualcuno ha esperienze.
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Ragazzi! [url=http://www.giorgiotave.it/forum/viewtopic.php?t=11707]qui nelle news ho riassunto i post sul turismo, ne avete altri compatibili?
segnalateli.
ciao ste
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@nbriani said:
Post interessante - Mi aggrego!
Purtroppo nella mia zona (..e al mio livello..) capita al 90 % che le richieste sono del tipo:
1° pagina per "Hotel a Firenze" , "B&B a Firenze" o "agriturismo nel chianti" , budget 500 euro (quando va bene)
Che fare?
Dopo aver tentato di spiegare al cliente di turno come funzionano le cose, e non avendo fino ad oggi messo in piedi un mio personale network di spinta nel settore, mi limito a :
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far verificare quali sono i portali da prima pagina per le chiavi richieste... e consiglio di contattarli tutti (se non vi è già presente)
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investo il 90% del budget in PPC... (che funziona sempre!)
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Se non è mai stata fatta prima mi accontento di una ottimizzazione del sito di basso profilo, di basso costo ma di basse aspettative... ( se no poi sono dolori...)
be' un quadro abbastanza "deprimente"..... ma sinceramente non vedo come una piccola e media struttura di una zona a cosi grande concorrenza possa pensare di avere un rapporto budget/risultato migliore... (salvo eccezioni si intende, parlo del 90% dei casi)
Del resto per "agriturismo in toscana" i posti buoni sono 20 e loro sono 10.000 (escluso i portali! ) ... si puo' pensare di far investire migliaia di euro a tutti per arrivarci? ....
Ultimamente pero' ho avuto un incarico un po' piu' stimolante (vedi firma) ecco perchè accolgo l'invito del post ...e dato che devo ancora cominciare a lavorarci (il primo passo è stata proprio la firma in gt!) saro' ben contento di "scambiare" con voi idee e ... argomenti.
Mi aggrego anche io e prendo punto dal tuo post per dire che anche il turismo in Italia risente dei problemi strutturali (nanismo in particolare) che coinvolgono le PMI.
Pensate agli alberghi, in particolare alle grandi catene estere come minotel, encore, ibis, formula1 per non citare i colossi .
Queste catene hanno budget di migliaia di euro da investire online.Da noi la frammentazione delle strutture permette solo budget limitati.
Insomma pochi soldi e molte pretese ..Per gli agriturismi sarebbero necessarie soluzioni alternative magari di promozione collettiva. Esempio forme di "consorziamento" fra diverse struttura o qualche altra soluzione. Mi viene in mente l'idea di un noto imprenditore della mia zona che aveva pensato alla Wellness Valley che presupponeva una alta integrazione delle strutture e la costruzione di un distretto turistico. Questa è una soluzione però che coinvolge le amministrazioni locali e che presuppone il superamento di personalismi ed egoismi e la volontà di "fare sistema" (come direbbe qualcuno) sia online che offline...
Piccolo non è più bello da diversi anni (almeno secondo me)
Da questo punto i portali come italia.it non sarebbero una cattiva idea se solo fossero fatti per il verso ..
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forse andrò controcorrente ma fino a quando il settore stà così è solo un bene per gli albergatori che investono nel webmarketing (inteso posizionamento + sito benfatto + link).
Far parte di qul 15/20% di PMI che hanno capito come muoversi è un vantaggio competitivo che fa felice gli albergatori in questione e rende più facile la vita a chi realizza siti internet ben fatti oppure chi li ottimizza...non credete?
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@gilberto said:
forse andrò controcorrente ma fino a quando il settore stà così è solo un bene per gli albergatori che investono nel webmarketing (inteso posizionamento + sito benfatto + link).
Far parte di qul 15/20% di PMI che hanno capito come muoversi è un vantaggio competitivo che fa felice gli albergatori in questione e rende più facile la vita a chi realizza siti internet ben fatti oppure chi li ottimizza...non credete?
Quoto in pieno.
Dalle mie parti la maggior parte degli operatori turistici proviene da una generazione che era abituata ad avere le agenzie che gli riempivano tranquillamente gli appartamenti senza fare niente.
In più aggiungo che in Toscana esiste la mentalità che i turisti vengono lo stesso, "tanto l'arte che è qua da noi e il paesaggio famoso in tutto il mondo non è da nessuna altra parte".
In più molti operatori sono classificabili in due categorie principali:
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grossi investitori finanziari (i quali hanno investito ingenti quantità di denaro nel ristrutturare case e coloniche. Principalmente hanno altre attività o aziende e non gestiscono in proprio le strutture ricettive. A loro non importa avere il "tutto pieno" basta non andare a rimessa. Non investono più di tanto in SEM hanno delle agenzie a cui danno l'allotment e gli riempiono tutta l'estate. A loro basta così).
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famiglie rurali (piccole strutture ricettive. Avevano già la casa colonica e sa la sono ristrutturata da soli. I figli fanno una seconda attività e non gestiscono in proprio o non hanno la cultura del marketing e tanto meno capitali da investire per farlo fare a terze parti).
I me la spiego così. Ma il fatto che molti dei miei colleghi non investino minimamente in marketing turistico mi da a che pensare per uno sviluppo futuro sul turismo, nel frattempo il vantaggio competitivo generato da internet va a vantaggio di chi riesce a fare da solo.
Spero di non aver sollevato un polverone, anche perchè si tratta di una mia opinione del tutto personale.
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In più aggiungo che in Toscana esiste la mentalità che i turisti vengono lo stesso, "tanto l'arte che è qua da noi e il paesaggio famoso in tutto il mondo non è da nessuna altra parte".
Questo secondo me non succede solo in Toscana. E' un errore molto generalizzato che stiamo facendo un po' tutti in tutta Italia, basta guardare i dati delle presenze straniere: siamo stati superati anche da Hong Kong che (con tutto il rispetto) ha qualcosina in meno da offrire ai turisti.
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Purio
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@pieru said:
Questo secondo me non succede solo in Toscana. E' un errore molto generalizzato che stiamo facendo un po' tutti in tutta Italia, basta guardare i dati delle presenze straniere: siamo stati superati anche da Hong Kong che (con tutto il rispetto) ha qualcosina in meno da offrire ai turisti.
e la spagna non ci sol osuperato, ma passand oci ha anche sverniciato la fiancata...
Pero' la cosa grave è che non è solo carenza di cultura web, è carenza di cultura marketing ,carenza di approccio al cliente, carenza di competenze gestionali di aziende, carenza di imprenditorialità, di spirito di innovazione, di voglia di osare e di fare: sono tutit seduti perchè credono che funzioni ancora lo "per quest'anno non cambiare, stessa spiaggia stesso mare" solo perchè ha funzionato per la generazione imprenditoriale prima. Se volete sorridere (amaramente) leggete il blog http://www.minimarketing.it/ artixolo del 13 ottobre 2006, titolo "come muore un (turismo) italiano"...
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anche se con molto ritardo (ma solo casualmente inseguendo i post di qualcuno di voi mi sono accorto della presenza di questo argomento), mi unisco al gruppo poichè mi occupo da sempre di turismo e in particolare di marketing, e trovo interessanti le discussioni che state trattando in queste pagine.
ho delle mie idee sul web marketing turistico e spesso vedo che coincidono con chi ha scritto qui, operatori del settore e specialisti del web.
seguirò con passione gli sviluppi!
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Beh.. io sono un'operatore turistico.. o qualche struttura ricettiva un po di portali turistici e sto cercando di comprare un po' di mezzi per distribuire un prodotto dop in tutta italia.. quindi come vedete ho investito tutto sul turismo.. e quindi conosco molto bene le problematiche sia dell'utenza che del gestore.. per la mia esperienza posso dire che: e vero che il turismo e' il settore piu' competitivo, che avvolte quando capita un gestore che che mi richede servizi di web marketing metto sempre le mani avanti come per dire vabbeh.. ma nulla e' sicuro.. mentre invece per altri settori la dai gia' un po piu' sicura.. la posizione. Comunque sia io credo che il segreto nel commercio in generale e' sempre lo stesso: essere furbi e cercare di arrivare prima.. quindi ritornando alla struttura ricettiva un paio di cose sono essenziali: Risposte veloci alle richieste e sopratutto il dialogo con l'interlocutore.. avolte chiamo certi alberghi che ti danno le risposte dopo giorni e col contagocce con delle ragazze che sembrano druidi non umane.. non e' una cavolata io ho riscontrato che il dialogo tra il gestore e' l'utente paga molto.. un'altra cosa e' curare le publiche relazioni sia su internet che sul posto.. tipo io mi faccio almeno una volta la settimana i tre aereoporti della mia regione cercando di crearmi delle amicizie che possano in qualche modo aiutarmi a publicizzare al meglio le mie strutture.. (a me e' capitato un sacco di volte di rivolgermi a persone in aeroporto per sistemazioni) lo so che puo' apparire troppo dispensioso ma naturalmente non giro solo per gli aeroporti mi faccio le stazioni, le universita', e se ho tempo un po di locali.. e lascio i depliant dappertutto.. questo per quanto riguarda la zona.. per internet faccio un'altra puntata anche se mi rendo conto che sono talmante tante le variabili per avere successo che potremmo stare qui' a parlarne per settimane
Cia'.
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Ciao a tutti,
anch'io tra i vari settori mi occupo di turismo, come potete vedere dalla prima voce in firma. sono molto interessato all'argomento e sto leggendo pian piano tutti i post precedenti. Fortunatamente sono moltissimi!
Pronto a partecipare alla discussione!
Ale
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Forse mi ripeterò ma per mia esperienza personale è difficile affrontare un argomento come questo quando molti (mi scuso se non ho dati misurabili) alberghi non hanno nemmeno una politica di "customer relation". I soliti americani insegnano che i clienti acquisiti sono il patrimonio più importante per un'azienda.
Mi domando: quanti albergatori inviano gli auguri di buon compleanno ai loro clienti? Oggi è facile e costa quasi zero: basta una email ben costruita.
Quanti albergatori inviano gli auguri di buon natale o buon anno o buona pasqua o buone-feste-per-la-ricorrenza-religiosa-del-tuo-paese?
Quandi albergatori sanno che l'anno successivo una famiglia cliente abituale potrebbe arrivare con un neonato di 1 anno e gli fa sapere che c'è un nuovo servizio di baby sitter?
Quanti albergatori investono un pochino di tempo nel fidelizzare clienti i quali, anche grazie all'Internet, potrebbero decidere di andare in Spagna l'anno prossimo perchè tutti dicono che sulle noste spiagge i prezzi sono aumentati?Potremmo essere tanto bravi da scucire migliaia di euro per campagne di web marketing e magari aumentare di qualche zero-virgola le prenotazioni online ma quello che mi preoccupa è sempre la stessa cosa: non basta dipingere d'oro una vecchia auto per tentare di venderla come nuova con un primo posto su Google. Così come non basta firmare un assegno al primo bravo Seo e lasciare il lavoro duro a lui. Quello che manca nelle strutture turistiche è la consapevolezza che il lavoro si deve fare in due: cliente in primis e poi l'esperto del caso.
Grazie,
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@marinobac said:
Quanti albergatori investono un pochino di tempo nel fidelizzare clienti i quali, anche grazie all'Internet, potrebbero decidere di andare in Spagna l'anno prossimo perchè tutti dicono che sulle noste spiagge i prezzi sono aumentati?
Su questo vorrei aggiungere che da un certo punto di vista non siamo in America, infatti una buona politica di marketing da parte di un operatore, spesso può essere "soffocata" da politiche di marketing territoriale superficiali da parte di qualche amministrazione pubblica. IMHO.
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Caspita quanti post da leggere !
E' stata dura ma li ho terminati di leggere .Anche se in ritardo vorrei poter contribuire.
La prima domanda che mi sovviene è:
ma non è meglio mettere le proprie competenze
(qualora vi siano) al proprio servigio...
...piuttosto che a quello dei clienti ?Chessò...
- prendere in gestione un Hotel e pensare di fare business- attraverso anche il webmarketing- e pagarsi tale gestione?
- gestire un proprio portale a tema ...magari geolocalizzato.P.S. Non ho letto post sui settori di nicchia (strutture per disabili, cicloturismo, percorsi enogastronomici)... secondo me non ve ne sono
perchè spesso non consideriamo tali mercati.
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Anch'io mi occupo di promozione turistica, ma ho poca esperienza, e poco tempo (lavoro quando mia figlia dorme :sonno:), comunque partecipo volentieri..ho fatto molti corsi di comunicazione per la vendita, magari servono...