• User Attivo

    Beh allora tirando le somme potrei fare cosi:
    se il cliente non paga con un metodo di pagamento immediato compilo questo template qui sotto:

    MIEI DATI
    MIEI DATI
    MIEI DATI
    MIEI DATI

    [RIGHT]Spettabile*** ***
    ***
    ***
    _______________[/RIGHT]

    Data //________

    · ASSISTENZA SISTEMISTICA

    Motivo richiesta intervento









    Ora di arrivo


    Tempo impiegato

    6______________________________

    Ora di uscita


    Firma del Tecnico Firma del Cliente per accettazione


    Sotto aggiungo qualcosa riguardante il fatto che deve ancora pagarmi?

    Poi appena arriva il pagamento gli mando la ritenuta d'acconto via mail se non serve la marca da bollo o via posta normale se cè la marca da bollo.
    Puo andare?


  • Consiglio Direttivo

    Siamo usciti fin troppo dal senso di questo thread, oltre al fatto che, messo in questi termini, appare un'attività continuativa e questo esula totalmente dalla ratio delle prestazioni occasionali e, rispetto a questo aspetto, ti consiglio massima prudenza e anche un consulto con un commercialista.

    Se il cliente non paga è un problema legale, da recupero crediti, non inerente alla "formula per ritenuta d'acconto". Alla bisogna apri un thread specifico.


  • User Attivo

    Stavo iniziando un'attività solo che volevo "tastare il terreno" per un paio di mesi e poi aprire la partita iva.


  • User Attivo

    @Nimue del Lago said:

    Devi firmarle soltanto tu: tu dichiari di ricevere i soldi. Non occorrono documenti di identità.

    Un dubbio :). Perchè devo fare e firmare due copie della ritenuta d'acconto se poi una delle due copie la tengo io?


  • Consiglio Direttivo

    Intanto per mantenere memoria di ciò che hai fatto per te stesso ma soprattutto perché potresti:

    • essere tenuto a fare la dichiarazione dei redditi;

    • avere convenienza nel fare la dichiarazione dei redditi per recuperare la ritenuta

    e questo per legge. La ricevuta è l'unica dimostrazione del tuo reddito.

    Se non hai nessun altro reddito dovresti rientrare nel secondo caso ma occorre verificare caso per caso che non ci siano motivi per cui sei comunque tenuto a fare la dichiarazione.


  • User Newbie

    Salve a tutti,
    sono capitato qui in cerca di un aiuto che spero possiate darmi.
    Sono un medico titolare di P.I.(regime dei minimi) che lavora come libero professionista. Devo fatturare un lordo pattuito di 2000? da cui poi il cliente tratterrà il 20% per la ritenuta d'acconto. Se ho capito bene (e vi prego di correggermi se sbaglio) mentre l'IVA si calcola sul netto, la ritenuta si calcola sul lordo, quindi nel mio caso sarebbe di 400?, e quindi il netto da pagarmi di 1600?. E' corretto?


  • Consiglio Direttivo

    Ciao uomo77 e benvenuto nel Forum GT. 🙂

    Sì, il calcolo fatto è corretto: in pratica, partendo dal lordo, la ritenuta è il 20% e il netto l'80%.

    2000 x 0,8 = 1600

    e

    2000 x 0,2 = 400

    Questo è sicuramente corretto se sei nel regime dei minimi e se non ci sono spese anticipate. Già la presenza della rivalsa che a volte è prevista dalle casse di previdenza può complicare le cose, per cui attenzione. 😉


  • User Newbie

    Salve a tutti, io ho un problema di calcolo..sto preparando la parcella per un lavoro di cui il netto è 783.
    Devo calcolare il 4% di inps
    e il 20% di ritenuta.

    non so come fare, fino al mese scorso non avevo la partita iva (regime dei minimi) e quindi il lordo lo calcolavo moltiplicando il netto per 1,25

    Come devo fare?

    Grazie!

    Ari


  • User

    Salve a tutti,

    avrei bisogno del vostro aiuto.

    In Aprile 2010 ho aperto P.I. per regolarizzarmi con il mio lavoro di webmaster.

    Da Giugno 2009 eseguo dei lavori per una società e per mia scelta ho preferito non farmi accreditare i compensi perché sprovvisto di P.I.

    Adesso che sono in regola, mi è stato suggerito di emettere fattura con ritenuta d'acconto per i compensi maturati fino a Marzo 2010 e per quelli successivi di rilasciare regolare fattura con iva.

    1. E' la soluzione più corretta? Oppure posso fatturare normalmente anche per prestazioni risalenti al periodo antecedente all'apertura della P.I. ?

    2. Andro a pagare più tasse rispetto a una fatturazione normale di tutto il compenso?

    Grazie per l'aiuto :gthi:


  • Super User

    Bisogna vedere nel modello di apertura della partita IVA quale giorno hai indicato come data di inizio dell'attività.
    Tutte le prestazioni successive all'inizio dell'attività vanno fatturate, quelle precedenti no. Per quelle precedenti, considerabili come prestazioni occasionali (purchè si rientri nei limiti di legge), puoi emettere una ricevuta. Come prestazioni occasionali non rientrano nel campo di applicazione dell'IVA e dunque non c'è fattura. Nella ricevuta, comunque, è meglio indicare nel dettaglio il periodo cui fanno riferimento tali compensi, per evidenziare che sono antefedenti all'inizio dell'attività da lavoratore autonomo. Sulla ricevuta non scordare di applicare la marca da bollo da € 1,81.
    Precisazione: la ritenuta d'acconto la subisci in entrambi i casi.
    Che paghi più o meno tasse, infine, ce lo dirai tu alla prossima dichiarazione dei redditi, ora non si può sapere ma solo fare ipotesi che lasciano un po' il tempo che trovano. Fra l'altro, bisognerebbe anche sapere se aderisci ad un regime contabile sostitutivo.


  • User

    Ciao OJE, grazie per la risposta.

    Quali sono i limiti di legge per potersi considerare prestazioni occasionali? Sono legati all'importo ricevuto? O ad altri fattori?

    Il dubbio sulla maggiore tassazione mi è venuto confrontando la ricevuta con ritenuta d'acconto rispetto a un eventuale fattura che avrei potuto emettere se avessi aperto prima la partita iva.

    Mettiamo che abbiamo accordato un compenso di 1000 euro.
    Se avessi emesso fattura avrei avuto un netto di 833 e 166 di iva.
    Con la ritenuta d'acconto invece ho un netto di 800 e una ritenuta di 200.
    E' corretto dire che ho guadagnato meno? Preciso che ai tempi non si era mai discusso di iva quindi pattuivo importi senza alcuna valutazione se fossero netti o lordi.


  • Super User

    Le prestazioni occasionali sono tali se la loro durata nell'anno solare non supera i 30 giorni e se il compenso complessivo non supera 5.000 euro. Questo per singolo datore di lavoro, poi magari puoi avere nell'anno 10 datori, lavorare 30 giorni per ciascuno e guadagnare in tutto 50.000 euro.

    Nel tuo esempio c'è un errore importante: se il tuo compenso è 1.000 e fatturi, il totale della fattura è 1.200: 1.000 di compenso e 200 di IVA.
    Su quei 1.000 subisci una ritenuta di 200, mentre i 200 di IVA li devi riversare allo Stato.


  • User

    Scusa ma io non posso aver pattuito anche un compenso di 1000 iva compresa e quindi fatturare 833 + 166?

    Ho lavorato per la stessa società da giugno 2009 a marzo 2010 per un importo complessivo di 4500 euro... temo che non ricada in una prestazione occasionale 😞


  • Super User

    Nessuno ti vieta di fatturare 833 + IVA, ma così facendo perdi 167 euro di compenso rispetto all'altro caso. E' come se dicessi: "Pagatemi di meno".
    Tieni conto, oltretutto, che su quei 833 ci devi pagare imposte e contributi previdenziali, per cui alla fine te ne resteranno in tasca 500, suppergiù.

    A rigor di legge, la prestazione precedente non era occasionale. Questo significa che, come minimo, doveva essere stipulato un contratto a progetto.
    Per uscire dall'intoppo, una soluzione semplice potrebbe essere rinunciare a farti pagare per le prestazioni precedenti (che dunque sarebbero gratis) e aumentare in proporzione il compenso che ora vai a fatturare, in modo che alla fine i conti tornino.


  • User

    Scusa ma ho bisogno di fare chiarezza... fatturando 1000? + 200? di iva non perdo ugualmente 200? che in proporzione corrispondono ai 167 dell'altra fattura.
    Mettiamo che ricevo un bonifico di 1000 euro che è il mio compenso reale.
    Se è compreso di tasse ricevo 1000 e pago 167 di iva.
    Se non è compreso di tasse io ricevo sempre 1000, fatturo 1200 e ne pago 200 di iva.
    Sicuramente sto sbagliando ma non capisco dove :mmm:


  • User

    Che mi dici OEJ? Dove sto sbagliando?

    Qualche anima pia che mi dà una mano a capire se il mio ragionamento è corretto o meno?? Grazie 😞

    Tutti in ferie eh?


  • User

    Sarebbe stato meglio riportare i miei ultimi messaggi all'interno dell'ultimo pubblicato.

    Scusate se insito ma mi serve urgentemente questa delucidazione :bho:.


  • User Attivo

    Salve AssoBis
    in merito al tuo quesito, se incassi un bonifico di ? 1.000,00 e devi fare fattura con ritenuta d'acconto ti troverai di fronte ad una situazione del genere.

    Imponibile per ....... ? 1.000,00 +
    IVA 20% ........ ? 200,00 =

    Totale Fattura ...... ? 1.200,00 -
    Ritenuta d'acconto
    20% su imponibile... ? 200,00 =

    Netto a ricevere ... ? 1.000,00.

    Come webmaster con partita iva, in qualità di professionista sei soggetto alla trattenuta della ritenuta d'acconto del 20% sulla base imponibile e sei obbligato ad esporla in fattura.


  • User

    Grazie Siantona,

    il mio quesito era in merito alla fatturazione normale e non con ritenuta d'acconto. Quello che voglio capire io è quale dei due metodi di fatturazione è quello corretto. Se io ricevo un bonifico di 1000 euro, come devo fatturarli? Quali sono i vantaggi di uno e dell'altro?

    Compenso: 1000 euro

    caso A:
    totale fattura: 1000 euro
    iva: 166 euro
    netto: 833 euro

    caso B:
    totale fattura: 1200 euro
    iva: 200 euro
    netto: 1000 euro

    Quale dei due metodi è il piu corretto e perchè?

    Grazie di nuovo


  • User Attivo

    Salve Assobis,
    io non so in particolare cosa devi fatturare. Ma se hai una partita come webmaster, immagino che non sei un rivenditore di pezzi di pc ma esegui delle prestazioni di lavoro (esempio manutenzione rete aziendale) e rientri nella categoria dei professionisti. Come professionista bisogna inserire in fattura la ritenuta d'acconto del 20%. Inoltre dovresti aver aperto anche la posizione Inps come libero professionista e, anche se non obbligatorio potresti inserire in fattura la rivalsa inps del 4%.

    Comunque in merito alla tua richiesta la procedura applicata è sempre la stessa. Quello che cambia è quanto effettivamente deve essere il compenso che remunera effettivamente il tuo lavoro.

    Nel caso di un bonifico incassato pari ad ? 1.200,00 avrai percepito come compenso al netto di iva ? 1.000,00 (sulle quali poi dovrai pagare le imposte) mentre gli ? 200,00 andranno versati da te obbligatoriamente allo stato (naturalmente parto dal presupposto che tu emetta solo fatture attive). La cadenza del versamento dell'iva dipende dal regime fiscale impiegato. Ad esempio nel regime semplificato l'iva si versa trimestralmente, mentre con il regime fiscale delle nuove iniziative produttive si paga insieme a tutte le altre imposte in fase di dichiarazione dei redditi. Nel regime dei minimi invece l'iva non viene applicata.

    Nel caso di un bonifico incassato pari ad ? 1.000,00 avrai percepito come compenso al netto di iva pari ad ? 833,33 (sulle quali poi dovrai pagare le imposte) mentre ? 166,67 andranno versati da te obbligatoriamente allo stato.

    La differenza sostanziale tra i due metodi è l'importo che percepisci per aver eseguito la tua prestazione di lavoro. In ogni caso, sia che percepisci ? 1.000,00 o percepisci ? 833,33, su tale importo dovrai applicare le imposte sui redditi e alla fine di ciò, come ti spiegava OEJ, la cifra finale che andresti a percepire dopo aver sottratto tutte le imposte, oscillerebbe nel primo caso intorno ad ? 700,00 mentre nel II° caso resteresti con circa ? 500,00.

    Non ti confondere tra IVA e Ritenuta d'acconto.
    L'iva non la recuperi, la ritenuta d'acconto si.