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Grazie a Milva della risposta. Per quanto riguarda le previdenziali, so che il mio amico, di tasca sua, paga l'enfap, che credo sia l'ente di previdenza per i farmacisti, ma nulla di questo credo compaia nella fattura. Anche questo non so fino a che punto sia giusto. Comunque, se ho ben capito, anche questo dovebbe essere a carico del committente (farmacista) e sull'imponibile, cioè sempre sui 1750 ?. Ma alla fine, quanto ci rimane attaccato allo stipendio, per così dire? Posso chiederti un'altra cosa?
Prima lui aveva la qualifica di responsabile della farmacia, poichè il suo capo nn aveva il titolo di studio, ora figura collaboratore, può percepire di meno? ..... Io sono estranea, ma ho l'impressione che questo contratoto sia una bella fregatura!!!
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Come ti ripeto io non ho clienti farmacisti, ma basandomi sulla cassa previdenziale dei ragionieri e di altrie tipologie di professionisti che conosco una parte (4% nei casi che conosco)e' inserita in fattura e addebitata al committente ed inserita sul calcolo della base imponibile iva e ritenuta irpef.
Essendo inquadrato in un rapporto non vincolato da contratto di lavoro dipendente, ma come un professionista, purtroppo cio' che percepisce di "stipendio"deve essere concordato solo ed esclusivamente dalle parti, quindi mi sento di dirti che anche se la qualifica e/o responsabilita' da lui rivestita professionalmente e' elevata,l'ammontare del compenso deve essere concordato solo tra di loro .
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buongiorno,
il mio problema è il seguente: un professionista con partita iva mi ha chiesto un compenso per una sua prestazione di 2500 euro Iva inclusa che io, titolara a mia volta di partita iva, ho regolarmente pagato.
Dopo molte insistenze perchè mi venisse rilasciata regolare fattura, questo professionista mi dice che lui lavora in regime di ritenuta d'acconto. Come mi devo regolare ? Io l'Iva glielo gia pagata, devo pretendere la restituzione per poi fare il versamento come sostituto d'imposta ? c'è eventualmente un sistema alternativo ?
grazie
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No, se 2500 era il compenso lordo devi pretendere la restituzione del 20% e versalo tu come ritenuta d'acconto sul suo compenso .... versamento in ritardo da verificare con il commercialista se possibile il ravvedimento operoso.
PS per domande nuove... nuovi topic, e non ripetere la stessa domanda in 4 topic diversi. Grazie.
Paolo
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grazie molte per la risposta
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buonasera, avrei bisogno del vostro aiuto.
vi è un a diatriba riguardo alla ritenuta d acconto e al limite che non bisogna superare.faccio presente che lavoro con svariate agenzie e molti commercialisti mi hanno riferito che non bisognava superare i 5000€ per ogni agenzia.adesso ho avuto una sorpresa perchè un agenzia mi chiede di firmare una lettera prima di ricevere il pagamento dove dovrei affermare che supero o non supero i 5000€ in totale annui(secondo loro questo è il limite ).
mi aiutate io non ci capisco più niente!!!in caso avessero ragone loro cosa dovrei fare considerando che molte ricevute le ho già mandate!
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Guarda il topic top sulle collaborazioni occasionali.... vedrai che ne esistono di due tipi.... con due limiti differenti (leggi bene quando si parla di reddito globale e quando invece di compenso da singolo committente).
Purtroppo c'è molta confusione in merito in tante persone.
Spesso poi si pensa di applicare i limiti diversi previsti nei due casi vengono erroneamente applicati insieme.
Paolo
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Una curiosità il dpr 445/97 all'articolo 2 prevede per alcuni sostituti d'imposta "minimi" la possibilità di provvedere al pagamento della ritenuta d'acconto in un unica soluzione col pagamento delle tasse a giugno/luglio.
Se si opta per questa soluzione è comunque dovuta la certificazione delle ritenute effettuate? Perchè a rigor di logica non la si ha ancora pagata a marzo, l'unica cosa si può certificare che la si intende pagare nei tempi e nei modi previsti dalla normativa.
E per curiosità, il fornitore che la riceve potrà comunque portarla in detrazione in quest'anno (2007)?
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Bellissima domada davvero, mai capitato il caso..... mai avuto a che vedere con le "ritenute minime".
Puoi vedere magari nelle due circolari collegate se trovi un riferimento:
Risoluzione del 04/02/1999 n. 13 - Ministero delle Finanze - Dipartimento delle Entrate - Dir.centrale: RiscossioneAmbito temporale di applicazione del DPR n. 445/1997. Quesito.
Risoluzione del 02/11/1998 n. 165 - Ministero delle Finanze - Dipartimento delle Entrate - Dir.centrale: RiscossioneD.P.R. n. 445/1997. Scomputo delle eccedenze di ritenute versate dal sostituto d'imposta. Quesiti.Paolo
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Ho ricevuto la seguente fattura di un professionista del 2006:
prestazione professionale 800,00 euro
CPA 2% 16,02 euro
spese 150,00 euroTOTALE 966,80 euro
IVA 20% 193,36 euroTOTALE FATTURA 1.160,15 euro
RIT.ACCONTO 20% 160,15 euroTOTALE 1.000,00 euro
Premesso che non mi sembra proprio corretta, l'imponibile usato per la ritenuta è 800 euro, che fra l'altro dovrebbero essere, per ottenere quegli importi, 800,78 euro. Per fare la certificazione per le ritenute d'acconto e in futuro per compilare correttamente il 770, come compensi corrisposti cosa ci devo mettere???(non ho ancora versato la ritenuta trattandosi di sostituto minimo) Perchè se scrivo quello che dice la fattura cosa devo metterci?Che poi non quadra la ritenuta!Se invece faccio i conti io ho pagato 800,78 euro in realtà, ma, se scrivo questa cifra, non vorrei ci fossero incoerenze quando vado a compilare il 770!
Ringrazio chiunque mi riesca a dare un parere!
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Mi spiace, ma senza la fattura in mano è impossibile dirlo.... non quadra memmeno la prima somma che hai postato ;-).
Paolo
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Il problema è proprio che la fattura è identica a come l'ho scritta, è se fosse così, che torna tutto (o quasi)?
prestazione professionale 800,78 euro (aggiungo 0,78 centesimi)
CPA 2% 16,02 euro
spese 150,00 euroTOTALE 966,80 euro
IVA 20% 193,36 euroTOTALE FATTURA 1.160,15 euro
RIT.ACCONTO 20% 160,15 euroTOTALE 1.000,00 euro
In questo caso in una certificazione delle ritenute quale sarebbero i "corrispettivi pagati al lordo della ritenute"? in altre parole come verrebbe la certificazione?
Nel caso sia corretta, se sia io che la persona che ha emesso la fattura aggiungessero a penna quei 0,78 centesimi, legalmente è corretto?Anche perchè IVA, pagamenti e ritenute son già stati calcolati ed effettuati su quella cifra
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Alla fine l'IVA è calcolata su 966,80
mentre la ritenuta d'acconto su 800,78
è corretto?Anche se non lo fosse, per mettermi a posto io pagando la ritenuta correttamente cosa devo fare?E, come già detto, quale sarebbe "l'importo corrisposto al lordo" da inserire in certificazione e poi eventualmente nel 770?
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Ripeto che è quasi impossibile dire se sia corretta o meno senza conoscere la tipologia di prestazione sottostante ed avere la fattura in mano, ma appunto una cosa:
Le spese di 150 euro sembrano entrare a far parte degli importi imponibili iva, quando non invece soggetti a CPA e Ritenuta.
La cosa mi "puzza"..... normalmente o sono parte a tutti gli effetti dei compensi.... con CPA, IVA e ritenuta, oppure sono riaddebiti esclusi da CPA, IVA e ritenuta in quanto riaddebiti di "spese sostenute in nome e per conto" (art. 15 dpr 633/72), frequenti e tipiche nella professione legale.Prima di procedere allo storno e riemissione fattura per errata fatturazione, dunque riapprofondire il contenuto della fattura in quest'ottica, per capire se c'è davvero un errore di questo tipo.
Paolo
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Ti ringrazio, vado a vedermi "spese sostenute in nome e per conto" (art. 15 dpr 633/72).
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Una parcella del 2005 pagata nel Dic. 2005 e Ritenute pagate il 16/01/2006 è da inserire nella cerificazione del 2005 o del 2006?
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Mi sembra di aver capito che vada con quella del 2006 se sei un professionista, perchè e competenza=cassa nel caso di un professionista
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Se ne è già parlato nella discussione sul regime di franchigia iva.
Tuttavia mi rimane il dubbio e non ho ben capito se nelle ricevute fiscali emesse da chi è in regime di franchigia non va inclusa l'iva (e questo è pacifico) ma va anche detratto o meno il 20% a titolo di ritenuta di acconto?
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Secondo me sì, perchè mentre nei regimi agevolati sarebbe stata incompatibile una ritenuta del 20% quando l'imposta sostitutiva era al 10%, nel regime a franchigia IVA i vantaggi sono soltanto ai fini IVA, per cui immagino che la ritenuta sia applicata normalmente.
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Grazie.
In effetti, anche da altre discussione, è emerso l'orientamento favorevole alla normale applicabilità della ritenuta d'acconto.