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... e tu perdonerai queste mie domande banali e ricorrenti (anche su altri forum) ...
"Riceverai una certificazione dei compensi 2004 "
purtroppo i clienti non sempre procedono all'invio delle certificazioni. Quest'anno ho dovuto rimandare di un mese la dichiarazione perchè a tutto giugno mi sono arrivate solo la metà di esse. La maggior parte delle persone le ho dovute contattare di nuovo di persona.
Quindi in questo caso specifico devo pretenderne l'invio, giusto?
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Ma figurati ci mancherebbe.
Certo che devi pretenderne l'invio!!!
E' un ben preciso obbligo di Legge inviarle ai percipienti!!!
Il termine ultimo d'invio era il 15 marzo 2005 (per i compensi erogati nel 2004).
NB il prossimo anno il termine potrebbe essere diverso... negli ultimi anni è passato da 28 febbraio a 31 marzo ed ora a 15 marzo dell'anno successivo a quello di erogazione dei compensi.Ciao.
Paolo.
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Non posseggo la PIVA e dovrei essere pagato con ritenuta d'acconto per
prestazione occasionale.Perdonatemi la banalità della domanda: Posso emettere "fattura"? Posso
scrivere la parola "fattura" sulla certificazione di pagamanto? .. così mi é stato chiesto dal mio committente, non so so se sia regolare in quanto non
ho partita IVA.:bho:
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Benvenuto Alasfab sul forum,
il termine "fattura" è ad uso "esclusivo" del regime IVA e ne è il documento principe.
Visto che tu hai svolto una prestazione occasionale (privo peraltro della partita Iva) emetterai, nei confronti del tuo committente (quello per cui hai reso la prestazione) un documento denominato "Ricevuta", che documenterà il tuo incasso al netto della ritenuta d'acconto.
Leggiti bene il topic "SINTESI: le collaborazioni occasionali", in questo forum, dove troverai anche un facsimile di ricevuta.
NB per documenti di importo (al lordo della ritenuta) superiore ai 77,47 euro, devi mettere la marca da bollo da 1,81 euro sull'originale che consegnerai al committente. Tu ne manterrai tra i tuoi documenti una copia.Ciao.
Paolo.
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Mi scuso anch'io per la ignoranza e banalità (lavoro in altro campo).
Un mio amico lavora come farmacista libero professionista presso una farmacia. Ha partita IVA. La sua parcella è così costituita: Prestazione per ?. 1750 - IVA 350. TOTALE 2100. Ritenuta d'acconto: ?.350 - Netto a pagare: 1750. E' corretto? Chiedo poi che cosa riguardi la ritenuta d'acconto e da chi debba essere eventualmente versata e in che tempi (dal committente, ossia dal titolare della farmacia?) e poi che fine fa? Si deve avere qualche ricevuta? Mi scusa ancora per la banalità.
Saluti.
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@velia1950 said:
Mi scuso anch'io per la ignoranza e banalità (lavoro in altro campo).
Un mio amico lavora come farmacista libero professionista presso una farmacia. Ha partita IVA. La sua parcella è così costituita: Prestazione per ?. 1750 - IVA 350. TOTALE 2100. Ritenuta d'acconto: ?.350 - Netto a pagare: 1750. E' corretto? Chiedo poi che cosa riguardi la ritenuta d'acconto e da chi debba essere eventualmente versata e in che tempi (dal committente, ossia dal titolare della farmacia?) e poi che fine fa? Si deve avere qualche ricevuta? Mi scusa ancora per la banalità.
Saluti.
Premetto che non ho clienti famacisti, ma essendo il tuo amico un libero professionista deve avere sicuramente una copertura previdenziale
(Inps gest.separata o altra cassa professionale), si tratta di una percentuale che deve essere evidenziata in fattura, addebitata al committente (il farmacista) e che fa parte dell'imponibile sia ai fini iva che per la ritenuta di acconto.La ritenuta di acconto e' relativa all'IRPEF viene trattenuta dal committente e versata da lui stesso entro il giorno 16 del mese successivo alla data del pagamento della fattura.
Tutte le ritenute versate dal committente durante il corso dell'anno solare verranno certificate da lui stesso entrio i termini di legge che quest'anno erano il 31,03,2005 (relative a quelle versate per l'anno 2004).
Il committente entro tale data deve rilasciare una certificazione che puo' essere cumulativa (somma di tutte le ritenute annuali), o dettagliata per singolo versamento,il tuo amico poi in sede di dichiarazione annuale dei redditi dall'imposta IRPEF dovuta per l'intero anno detrarrà tutte le ritenute subite nel corso dell'anno e versera' solo il saldo se dovuto.
Comunque la cosa migliore e' per cio' che concerne la copertura previdenziale informarsi presso un professionista oppure nella proria sede INPS di residenza o se iscritto ad un albo professionale direttamente alla cassa dell'albo di appartenenza.
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Grazie a Milva della risposta. Per quanto riguarda le previdenziali, so che il mio amico, di tasca sua, paga l'enfap, che credo sia l'ente di previdenza per i farmacisti, ma nulla di questo credo compaia nella fattura. Anche questo non so fino a che punto sia giusto. Comunque, se ho ben capito, anche questo dovebbe essere a carico del committente (farmacista) e sull'imponibile, cioè sempre sui 1750 ?. Ma alla fine, quanto ci rimane attaccato allo stipendio, per così dire? Posso chiederti un'altra cosa?
Prima lui aveva la qualifica di responsabile della farmacia, poichè il suo capo nn aveva il titolo di studio, ora figura collaboratore, può percepire di meno? ..... Io sono estranea, ma ho l'impressione che questo contratoto sia una bella fregatura!!!
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Come ti ripeto io non ho clienti farmacisti, ma basandomi sulla cassa previdenziale dei ragionieri e di altrie tipologie di professionisti che conosco una parte (4% nei casi che conosco)e' inserita in fattura e addebitata al committente ed inserita sul calcolo della base imponibile iva e ritenuta irpef.
Essendo inquadrato in un rapporto non vincolato da contratto di lavoro dipendente, ma come un professionista, purtroppo cio' che percepisce di "stipendio"deve essere concordato solo ed esclusivamente dalle parti, quindi mi sento di dirti che anche se la qualifica e/o responsabilita' da lui rivestita professionalmente e' elevata,l'ammontare del compenso deve essere concordato solo tra di loro .
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buongiorno,
il mio problema è il seguente: un professionista con partita iva mi ha chiesto un compenso per una sua prestazione di 2500 euro Iva inclusa che io, titolara a mia volta di partita iva, ho regolarmente pagato.
Dopo molte insistenze perchè mi venisse rilasciata regolare fattura, questo professionista mi dice che lui lavora in regime di ritenuta d'acconto. Come mi devo regolare ? Io l'Iva glielo gia pagata, devo pretendere la restituzione per poi fare il versamento come sostituto d'imposta ? c'è eventualmente un sistema alternativo ?
grazie
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No, se 2500 era il compenso lordo devi pretendere la restituzione del 20% e versalo tu come ritenuta d'acconto sul suo compenso .... versamento in ritardo da verificare con il commercialista se possibile il ravvedimento operoso.
PS per domande nuove... nuovi topic, e non ripetere la stessa domanda in 4 topic diversi. Grazie.
Paolo
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grazie molte per la risposta
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buonasera, avrei bisogno del vostro aiuto.
vi è un a diatriba riguardo alla ritenuta d acconto e al limite che non bisogna superare.faccio presente che lavoro con svariate agenzie e molti commercialisti mi hanno riferito che non bisognava superare i 5000€ per ogni agenzia.adesso ho avuto una sorpresa perchè un agenzia mi chiede di firmare una lettera prima di ricevere il pagamento dove dovrei affermare che supero o non supero i 5000€ in totale annui(secondo loro questo è il limite ).
mi aiutate io non ci capisco più niente!!!in caso avessero ragone loro cosa dovrei fare considerando che molte ricevute le ho già mandate!
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Guarda il topic top sulle collaborazioni occasionali.... vedrai che ne esistono di due tipi.... con due limiti differenti (leggi bene quando si parla di reddito globale e quando invece di compenso da singolo committente).
Purtroppo c'è molta confusione in merito in tante persone.
Spesso poi si pensa di applicare i limiti diversi previsti nei due casi vengono erroneamente applicati insieme.
Paolo
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Una curiosità il dpr 445/97 all'articolo 2 prevede per alcuni sostituti d'imposta "minimi" la possibilità di provvedere al pagamento della ritenuta d'acconto in un unica soluzione col pagamento delle tasse a giugno/luglio.
Se si opta per questa soluzione è comunque dovuta la certificazione delle ritenute effettuate? Perchè a rigor di logica non la si ha ancora pagata a marzo, l'unica cosa si può certificare che la si intende pagare nei tempi e nei modi previsti dalla normativa.
E per curiosità, il fornitore che la riceve potrà comunque portarla in detrazione in quest'anno (2007)?
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Bellissima domada davvero, mai capitato il caso..... mai avuto a che vedere con le "ritenute minime".
Puoi vedere magari nelle due circolari collegate se trovi un riferimento:
Risoluzione del 04/02/1999 n. 13 - Ministero delle Finanze - Dipartimento delle Entrate - Dir.centrale: RiscossioneAmbito temporale di applicazione del DPR n. 445/1997. Quesito.
Risoluzione del 02/11/1998 n. 165 - Ministero delle Finanze - Dipartimento delle Entrate - Dir.centrale: RiscossioneD.P.R. n. 445/1997. Scomputo delle eccedenze di ritenute versate dal sostituto d'imposta. Quesiti.Paolo
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Ho ricevuto la seguente fattura di un professionista del 2006:
prestazione professionale 800,00 euro
CPA 2% 16,02 euro
spese 150,00 euroTOTALE 966,80 euro
IVA 20% 193,36 euroTOTALE FATTURA 1.160,15 euro
RIT.ACCONTO 20% 160,15 euroTOTALE 1.000,00 euro
Premesso che non mi sembra proprio corretta, l'imponibile usato per la ritenuta è 800 euro, che fra l'altro dovrebbero essere, per ottenere quegli importi, 800,78 euro. Per fare la certificazione per le ritenute d'acconto e in futuro per compilare correttamente il 770, come compensi corrisposti cosa ci devo mettere???(non ho ancora versato la ritenuta trattandosi di sostituto minimo) Perchè se scrivo quello che dice la fattura cosa devo metterci?Che poi non quadra la ritenuta!Se invece faccio i conti io ho pagato 800,78 euro in realtà, ma, se scrivo questa cifra, non vorrei ci fossero incoerenze quando vado a compilare il 770!
Ringrazio chiunque mi riesca a dare un parere!
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Mi spiace, ma senza la fattura in mano è impossibile dirlo.... non quadra memmeno la prima somma che hai postato ;-).
Paolo
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Il problema è proprio che la fattura è identica a come l'ho scritta, è se fosse così, che torna tutto (o quasi)?
prestazione professionale 800,78 euro (aggiungo 0,78 centesimi)
CPA 2% 16,02 euro
spese 150,00 euroTOTALE 966,80 euro
IVA 20% 193,36 euroTOTALE FATTURA 1.160,15 euro
RIT.ACCONTO 20% 160,15 euroTOTALE 1.000,00 euro
In questo caso in una certificazione delle ritenute quale sarebbero i "corrispettivi pagati al lordo della ritenute"? in altre parole come verrebbe la certificazione?
Nel caso sia corretta, se sia io che la persona che ha emesso la fattura aggiungessero a penna quei 0,78 centesimi, legalmente è corretto?Anche perchè IVA, pagamenti e ritenute son già stati calcolati ed effettuati su quella cifra
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Alla fine l'IVA è calcolata su 966,80
mentre la ritenuta d'acconto su 800,78
è corretto?Anche se non lo fosse, per mettermi a posto io pagando la ritenuta correttamente cosa devo fare?E, come già detto, quale sarebbe "l'importo corrisposto al lordo" da inserire in certificazione e poi eventualmente nel 770?
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Ripeto che è quasi impossibile dire se sia corretta o meno senza conoscere la tipologia di prestazione sottostante ed avere la fattura in mano, ma appunto una cosa:
Le spese di 150 euro sembrano entrare a far parte degli importi imponibili iva, quando non invece soggetti a CPA e Ritenuta.
La cosa mi "puzza"..... normalmente o sono parte a tutti gli effetti dei compensi.... con CPA, IVA e ritenuta, oppure sono riaddebiti esclusi da CPA, IVA e ritenuta in quanto riaddebiti di "spese sostenute in nome e per conto" (art. 15 dpr 633/72), frequenti e tipiche nella professione legale.Prima di procedere allo storno e riemissione fattura per errata fatturazione, dunque riapprofondire il contenuto della fattura in quest'ottica, per capire se c'è davvero un errore di questo tipo.
Paolo