• Moderatrice

    Kpi sempre più importanti nella seo secondo lo studio di Distilled

    Leggo e rileggo questo studio per me molto, molto interessante: https://www.distilled.net/resources/how-to-rank-for-head-terms/
    Avete esperienze, pareri, riscontri in merito? Grazie


    sermatica 1 Risposta
  • Moderatore

    E' un articolo chiave, l'ho memorizzato tra quelli da studiare e rivedere.
    E' però un articolo di due anni fa o sbaglio?

    Il post focalizza però ciò che diciamo da tempo: che per la Seo dobbiamo prendere in esame anche KPI (Bounce rate, Scroll rate, Tempo sulla pagina, Pagine per sessione, Visualizzazioni ecc.). Non ho esperienze dirette, ma se un contenuto è ben fatto e di qualità, ha sicuramente degli indici KPI molto positivi, non trovi?

    Ti consiglio di leggere anche questo thread qui nel forum.


    lulu3 1 Risposta
  • Moderatore

    @lulu3

    Ciao,
    lo leggerò con attenzione nei prossimi giorni.
    Grazie


  • Contributor

    Ho finalmente trovato il tempo per leggere l'articolo, a mio parere non riguarda tanto i KPI, quanto il metodo.

    Questa parte poi è molto importante:

    Ranking changes often relate more to Google re-assessing intent than Google re-assessing ranking factors

    E anche:

    It’s important to remember that Google search engineers are people doing jobs with targets and KPIs just like the rest of us. And their KPI is not to get the sites with the best-ranking factors to the top - ranking factors, whether they be links, page speed, title tags or whatever else are just a means to an end.

    (grassetto mio)

    Sembra un po' una scoperta eccezionale messa giù così (l'autore dice di averlo scoperto dopo il Medic Update, ed in effetti l'articolo è del 2018), ma a chi come me da tempo presta attenzione alle SERP... avrà sicuramente già notato che le SERP cambiano assieme agli intenti di ricerca.

    Google da tempo è una macchina pensata nel suo complesso per adattarsi ai bisogni della sua utenza.

    Se cambia l'intento, le pagine di Google cambiano. A volte anche molto in fretta (pensate alle cosiddette ricerche "query deserves freshness", concetto presentato da Amit Singhal nel 2007. DUEMILASETTE!!)

    Io da tempo ormai vado predicando che quello per cui dobbiamo ottimizzare non sono "keywords" bensì i bisogni del pubblico ed il loro intento.

    Ed è loro che dobbiamo inseguire.

    Se siamo fin da subito pronti ad intercettare i loro bisogni, Google seguirà a ruota.

    Per quanto riguarda i KPI: quello che devi misurare (e concordo con l'articolo: non è facile) è se l'utente che arriva da Google "ha trovato" quello che stava cercando.

    Questo punto è dirimente:

    we can track something resembling intent satisfaction via scroll tracking, and I’ve talked before about how to get started measuring brand awareness.

    Aggiungo: ho parlato qualche giorno fa di Clarity e secondo me ci sono delle metriche nuove molto interessanti in questo senso.

    Devo ancora capire come integrarle, Clarity è ancora uno strumento acerbo e dalla documentazione scarsa... ma sarebbe molto figo poter avere le metriche sui clic (dead clicks etc.) a livello di pagina (o meglio ancora a livello di content group) in un'unica dashboard in DataStudio accanto a:

    • impressioni (GSC)
    • clic (GSC)
    • CTR (GSC)
    • sessioni (analytics)
    • rimbalzo (analytics)
    • durata della sessione (analytics)
    • excessive scrolling (Clarity)
    • quick backs (Clarity)

    Il tutto segmentato per la sorgente google / organic.


    lulu3 1 Risposta
  • Moderatrice

    @giannip concordo con te, è il nero su bianco ed è il notare cosa accade nelle prime 5 posizioni e quanto è importante la reazione degli utenti alla "serp del momento" che pare incida molto. Questo lo studio lo riscontra quasi solo nelle prime 5 posizioni di una keyword molto, molto competitiva. Oltre alla tecnica, alla velocità e a tutti gli altri elementi tecnici che devono essere più o meno ineccepibili, la velocità della reazione degli utenti alla serp del momento è da tenere in considerazione. Questo per me è un nuovo elemento, talmente nuovo che ancora non saprei definirlo bene e ancora non ho capito bene come funziona. Non la reazione degli utenti alla serp, ma la velocità di reazioni degli utenti alla serp che determina il posizionamento nelle prime 5 posizioni degli head terms, mi fa riflettere.


  • Moderatrice

    @kal grazie ottimo intervento. E adesso vado a legger il tuo argomento di Clarity. Sì, probabilmente non è quasi nulla di nuovo quello che ho postato, però per me la velocità della reazione alla serp è qualcosa di degno su cui confrontarsi. Mentre ne parlo, approfondisco, leggo i vostri feed e mi chiarisco le idee. L'articolo per me resta difficile e complesso e ne volevo parlare. Adesso mi è un po' più chiaro.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @lulu3 ha detto in Kpi sempre più importanti nella seo secondo lo studio di Distilled:

    però per me la velocità della reazione alla serp è qualcosa di degno su cui confrontarsi.

    Questa metrica è secondo me molto interessante... MA ha un problema: solo Google può misurarla. Il "tempo tra la ricerca ed il clic" è una cosa che avviene su Google e solo Google può sapere i dettagli.

    E' una metrica che oggettivamente si può raccogliere solo tramite costosi esperimenti del tipo "focus group".

    In definitiva: non possiamo farci molto, a meno che Google non condivida con noi questo dato (molto improbabile).

    Dobbiamo "arrangiarci" misurando quello che succede dopo il clic e studiando i comportamenti di ricerca in anticipo sui tempi (ad esempio individuare un picco stagionale prima che questo si verifichi).


    lulu3 1 Risposta
  • Moderatrice

    @kal però conoscere l'esistenza di questa metrica può rivelarsi utile. Magari giusto, si possono solo alzare le mani, ma almeno vagamente si sa cosa succede.