• Moderatore

    Google Assistant cambia Logo

    Eh sì!

    Il sito di Google Assistant cambia logo, diventando "Hey Google".
    Lo stesso accade per il "Works with Google", che contraddistingue i device che si possono interfacciare con l'assistente, che diventa "Works with Hey Google"!

    Un tentativo di uniformarsi, visto che l'assistente di Google è l'unico con il nome diverso dalla sua "wake word"?

    Se sì, secondo me è un'ottima idea

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  • Contributor

    Io se devo essere sincero sarei contento se migliorassero il match del riconoscimento vocale.

    O se mi dessero un modo per metterlo in pausa per un tempo X.

    Quando faccio lezione è un dramma.

    Quando parlo di Google Search, quando parlo di Google Ads, quando parlo di Google Analytics...

    Per capirci, ecco un po' di roba che ho recuperato dalla mia cronologia delle ricerche:

    Hai detto rapporto Ok però questo è
    Hai detto il più delle volte è perfettamente in grado di capire che il vostro sito ha una versione principale e ha delle versioni
    Hai detto In che modo

    Hai detto principale perché è quello

    Son tutti stralci delle lezioni/consulenze. Quel poco che è passato perché di solito riesco a intercettare e spegnere il telefono prima che finalizzi effettivamente la ricerca.

    Eviterei di dire proprio "Google", ma col mestiere che faccio capirete che è un po' un casino LOL 🤣


  • Moderatore

    Lo stanno migliorando sempre di più. E' uno dei concetti verso il quale stiamo andando, parallelamente a quello di Ambient Computing, ovvero l'aumento della precisione nel riconoscimento dell'utente e delle sue intenzioni.

    Sono concetti molto semplici da capire e spiegare, ma estremamente difficili da implementare tecnicamente.
    Tra qualche anno, probabilmente, ci verrà da ridere a parlarne 🙂


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @alepom ha detto in Google Assistant cambia Logo:

    parallelamente a quello di Ambient Computing

    Su questo concetto, da esperto e conoscente delle tecnologie che ci stanno dietro, esprimo delle fortissime perplessità.

    Posso arrivare a capire un dispositivo personale che attivo se voglio e da cui eventualmente posso separarmi, ma un computer diffuso e raggiungibile in ambiente domestico assomiglia fin troppo alla sorveglianza di massa.

    Questo anche e SOPRATTUTTO perché conosco la reale efficacia della profilazione in ambito Google (ovvero: molto molto bassa, funziona ancora molto meglio il contestuale).

    L'impressione mia su questo argomento è che anche loro si siano accorti che l'efficacia e bassa.... e la soluzione al problema che sono stati in grado di trovare è quella tipica del falegname con in mano un martello: tutti i problemi diventano dei chiodi.

    La soluzione di Google & Amazon al problema "i dati che raccogliamo fanno schifo" è stata: RACCOGLIAMO PIÙ DATI.

    Non so, non sono entusiasta.


    alepom 1 Risposta
  • Moderatore

    Sorveglianza di massa.. chiediamoci quanti smartphone abbiamo in tasca, quante volte ce ne separiamo e quale disastro abbiamo installato dentro 😉
    Poi ne riparliamo. Ovviamente non mi rivolgo a me e te, ma è un pensiero generale.

    In realtà si tratta di un nuovo (ma non troppo) concetto, che io trovo molto interessante. Di certo siamo ancora all'inizio, c'è molto da migliorare, non è una tecnologia semplice (lato sviluppo), ma i passi in 2 anni sono stati enormi.
    E la persistenza di novità e di sviluppo è notevole.

    Il secondo punto ("raccogliamo più dati") non mi è chiarissimo.

    @kal ha detto in Google Assistant cambia Logo:

    da esperto e conoscente delle tecnologie che ci stanno dietro

    Mi definirei allo stesso modo, quindi restiamo aggiornati e vediamo cosa ci aspetta 😉


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    Premessa: non ce l'ho con te, è solo che l'argomento mi sta particolarmente a cuore.

    @alepom ha detto in Google Assistant cambia Logo:

    Sorveglianza di massa.. chiediamoci quanti smartphone abbiamo in tasca, quante volte ce ne separiamo e quale disastro abbiamo installato dentro

    Come detto, c'è una bella differenza tra avere un computer personale come il telefono che posso scegliere quando e come usare (e se non usare)... oppure piazzare un computer letteralmente anche nella serratura della mia porta in modo che io possa dire "OK Google apri la porta".

    Già dire "Alexa accendi la luce" è ridicolo: il riconoscimento vocale e la mia query viene inviata a dei server remoti che rispondono con una chiamata la cui conseguenza è un'operazione fisica IN LOCALE.

    Questa roba qua è un incubo lato privacy e rende remote operazioni la cui necessità così come la loro esecuzione è puramente locale.

    Sono d'accordo che sia "interessante".

    Ma la domanda da farci (in quanto esperti) per me non dovrebbe essere "è interessante?" bensì: "è davvero necessario?"

    Il secondo punto ("raccogliamo più dati") non mi è chiarissimo.

    Google raccoglie dati ed informazioni e con quei dati ed informazioni ci fa principalmente tre cose:

    1. le analizza per comprendere i trend di mercato (in quali mercati c'è un aumento di domanda di servizi internet, etc.)

    2. le analizza per capire come si muove la concorrenza (quanti usano Amazon, quanti Windows, quanti Apple, etc.)

    3. le fornisce agli inserzionisti sotto forma di strumenti di targeting

    E' il terzo punto a fare (fondamentalmente) schifo. Tutte le mie esperienze di targeting per interessi/affinità/segmento in market sono naufragate in un nulla di fatto. Non ci sono differenze di perfomance sostanziali tra un segmento o un altro e francamente devo ancora vedere un caso di successo che sia uno su questo.

    L'unico targeting su segmenti di pubblico che funziona davvero per gli inserzionisti è e resta il remarketing.

    Io non so se i dati degli altri due punti citati sopra facciano ugualmente schifo, ma lo sospetto fortemente. Perché i dati vengono raccolti in maniera confusa e sporca e come oramai si dice tra chi si occupa di reti neurali applicate all'analisi dei big data: Garbage In, Garbage Out.

    Ovvero: se i dati che hai fanno schifo, anche la loro elaborazione farà schifo.

    E come detto sopra, apparentemente la soluzione a questo problema scelta dalle Big Tech non è quella di raccogliere meno dati, ma meglio profilati... bensì di intensificare la pesca a strascico.

    Ci credi che quando faccio corsi di SEO e chiedo agli studenti "Secondo voi, quale è l'obiettivo di Google", sempre più persone mi rispondono "raccogliere più informazioni"?

    Questo è un chiaro segno del fatto che si è superato il limite.

    C'è e ci deve essere un modo per sviluppare questo tipo di tecnologie per il bene di tutti senza che questo faccia rima con "raccolta indiscriminata di dati personali".


  • Moderatore

    @kal ha detto in Google Assistant cambia Logo:

    "non ce l'ho con te, è solo che l'argomento mi sta particolarmente a cuore"

    Ci mancherebbe @kal, è molto interessante discuterne, come ogni punto di vista 👌

    @kal ha detto in Google Assistant cambia Logo:

    "è davvero necessario?"

    Questa è una domanda che possiamo iniziare a fare.. da che momento nella storia della tecnologia? 🙂

    --

    Io sviluppo soluzioni conversazionali, ed è questo l'ambito che più mi affascina. L'aspetto della smart home, per dirti, mi appassiona e lo conosco, ma non è il mio. E' davvero necessario? Come dico sempre, secondo me ogni momento ha la sua interfaccia ideale.

    Il poter usare la voce per accedere a servizi in mobilità (mentre sto guidando o facendo altre cose con le mani, ad esempio.. vogliamo parlare dei dati di utilizzo delle applicazioni vocali di GialloZafferano?), il miglioramento della produttività (vedi l'evoluzione dei CRM che fanno azioni analizzando il meeting report dettato), le applicazioni che facilitano l'utente nel cercare informazioni (ad esempio nei siti web o nella applicazioni della pubblica amministrazione), i servizi per chi purtroppo ha delle disabilità (ipovedenti o che ha difficoltà ad esprimersi, ad esempio).. questi sono esempi di ambiti che io ritengo interessanti, non "Alexa, apri la porta" 🙂

    @kal ha detto in Google Assistant cambia Logo:

    "C'è e ci deve essere un modo per sviluppare questo tipo di tecnologie per il bene di tutti senza che questo faccia rima con "raccolta indiscriminata di dati personali""

    La famosa differenza tra la tecnologia e l'uso che ne si fa 🙂
    Ma tra gli esempi citati qualcosa di buono credo ci sia.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @alepom ha detto in Google Assistant cambia Logo:

    Ma tra gli esempi citati qualcosa di buono credo ci sia.

    Guarda, io sarò realmente convinto quando potrò pagare un applicativo che attacco alla mia LAN e mi gira interamente in locale, senza mandare informazioni PRIVATE fuori dai confini di casa/ufficio.

    Ah, non son neanche contento di Micrsoft se è per questo.

    I dati di telemetria che si è messo a raccogliere con Windows 10 sono ben oltre il necessario e si vede tantissimo che han provato a scimmiottare Google/Apple (quest'ultima a dispetto dei proclami è TERRIBILMENTE invasiva della privacy dei suoi utenti. L'unica differenza con Google è che non li usa per il punto 3 di cui sopra).

    Insomma, è tanta bella roba in teoria, ma la gestione della privacy per me è dirimente.

    E per privacy non intendo semplicemente "essere informati e ottenere il consenso".

    Intendo proprio il concetto di "Privacy by Design" che è stato introdotto con la GDPR.

    Per il momento nessuno degli assistenti vocali rispetta questo principio.

    E non solo se ne fregano della privacy, ma funzionano pure male (vedi il mio primissimo commento).

    Insomma, ce n'è ancora di strada da fare.


    alepom 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal ha detto in Google Assistant cambia Logo:

    Insomma, ce n'è ancora di strada da fare.

    Su questo, non ci piove 🙂