• Contributor

    Come sempre "it depends".

    Se la categoria vuole coprire un intento di ricerca che è parzialmente informazionale e parzialmente transazionale... allora funzionano più che benone testi lunghi.

    Esempio che faccio sempre, la query [cuoio] con cui sono riuscito a posizionare (in modo altalenante, ma comunque buono) la pagina del sitarello di ecommerce che abbiamo in famiglia:
    Annotazione 2020-06-26 101408.png

    Storicamente ho avuto anche la 2a posizione! Poi scivolata in basso perché secondo me è cambiato leggermente l'intento di ricerca, prima non c'era ma ora c'è chiaramente un intento Locale... intento che non posso coprire perché non ho una sede aperta al pubblico!

    Ad ogni modo, se guardate quella pagina si vede benissimo che il testo è lungo. E ha funzionato proprio GRAZIE al testo lungo.


    EDIT

    Lo stesso trucchetto l'abbiamo usato con successo assieme ad un cliente per la query [alghe]. Non faccio disclosure per tutelare la sua riservatezza, ma se guardate la prima pagina ce n'è uno che ha un testo lungherrimo, coi prodotti sotto. Ed è l'unico ecommerce in mezzo a tanti articoli di blog.


    sermatica 1 Risposta
  • Moderatore

    @kal ha detto in Testo seo nelle pagine categoria? si ma non troppo:

    alghe

    Ora sono curioso, gli utenti che atterrano sui tuoi siti con testi lunghi sulla categoria dello Shop, quelli da mobile in particolare arrivano a vedere i prodotti visto che devono scrollare parecchio?


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @sermatica preferisco non dare informazioni sui siti dei clienti, per un discorso di riservatezza.

    Sappi comunque che poi li andiamo comunque a ripescare con il remarketing dinamico.

    In questo senso essere posizionati per query ad intento misto è una buona cosa se ci costruisci una strategia multicanale sopra.


  • Moderatore

    Anche io in parecchi e-commerce ho spesso usato delle logiche informazionali per generare poi la transazione (e cmq poi si va di remarketing!) usando un "paragrafo di intro", magari più persuasivo e dotato di ancore ad eventuali sottocategorie, ovviamente con UI ottimizzata per renderlo visibile "a comando" nel mobile senza nascondere i prodotti.

    E poi un bel "testo esteso" (alcuni paragrafi ben titolati) dopo la lista prodotti, con uno scopo più informativo, molto SEO oriented... che mi ha sempre fatto ottenere ottimi posizionamenti 😉

    PS: ovviamente vale il "dipende", dal tipo di prodotto e da come si deve "vendere".


  • User Newbie

    @filippo-jatta anchio faccio come te Filippo; inteso che stiamo parlano di e-Commerce


  • Admin

    Dal mio punto di vista il testo su un listato ecommerce è totalmente inutile sia da un punto di vista di UX che SEO.

    Ci sono altri modo migliori di generare del contenuto valido senza scrivere testi banali che non leggerà nessuno. Se poi vogliamo fare contenuti che intercettino altri intenti per poi convertirli in altro alla bisogna ci sono altri modi di farlo senza infarcire un listato di contenuto inutile.

    Se pensiamo anche al mobile tale contenuto diventa ancora di più inutile.

    Ok il motore di ricerca premia il contenuto? Sti cazzi. Io lavoro per l'utente e per massimizzare le conversioni, ma soprattutto lavoro per evitare lavori inutili che sono solo perdite di tempo. Il tempo va investito in cose che creano valore. Un testo in un listato ecommerce non crea valore per nessuno. Al massimo ingrassa solo il DOM e sporca il layout.

    Ma veramente voi leggete i testi in un listato ecommerce quando volete comprare qualcosa?


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @juanin dipende. A volte sono alla ricerca di qualcosa da comprare, ma prima voglio avere maggiori informazioni. Non ho ancora deciso di comprare, ma potrei farlo.

    Esempio scemo: quando devo comprare un nuovo telefonino prima mi leggo recensioni, test e quant'altro.

    Un testo primariamente informativo è utile in questa fase.

    Secondo me non è detto che un ecommerce NON debba fare anche informazione, se è il caso. In particolar modo sui prodotti di nicchia. Discorso differente sui prodotti di largo consumo: se ho bisogno (per dire) di acquistare le cartucce della stampante mi serve la compatibilità col mio modello, il prezzo e BASTA.

    Ma l'ecommerce è un mondo vasto e ci sono molte eccezioni.

    Chiaro che va pensata appositamente l'architettura del contenuto... mettere pappardelle su tutte le pagine di categoria è scemo.

    Ma ci possono benissimo essere alcune pagine che informano prima di vendere.


    juanin 1 Risposta
  • Moderatore

    Il @juanin Pernicione ha sempre ragione 😄
    A parte gli scherzi, esempio non su ecommerce ma su listing di "prodotti" non propriamente prodotti (appositamente non vi svelo la categoria merceologica di cui parlo)
    Una volta funzionavano i testi esaustivi, ora la concorrenza si posiziona meglio nelle pagine di categoria solo fornendo i prodotti e senza dare un minimo di spiegazione, con un profilo backlink nemmeno troppo valido. Il perchè? UX fatta benissimo e risultati ben chiari ed esaustivi sul singolo prodotto rispetto alla categoria, ergo intento di ricerca soddisfatto.
    Io continuerò SEMPRE a dare un minimo di spiegazione di cosa sto presentando nelle mie pagine, ma evidentemente non è più così importante spiegare se si capisce perfettamente di cosa stiamo parlando 😉 .


  • Admin

    @kal ha detto in Testo seo nelle pagine categoria? si ma non troppo:

    @juanin dipende. A volte sono alla ricerca di qualcosa da comprare, ma prima voglio avere maggiori informazioni. Non ho ancora deciso di comprare, ma potrei farlo.

    Esempio scemo: quando devo comprare un nuovo telefonino prima mi leggo recensioni, test e quant'altro.

    Eh no aspetta. Qui non si parla di scheda prodotto, ma di listato prodotti.
    Sono cose TOTALMENTE differenti :d:


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @juanin no, secondo me anche sul listato ha senso. Non sempre eh, ma in alcuni casi sì.

    Un esempio che ti posso dare schietto e diretto è Trovaprezzi: https://www.trovaprezzi.it/Fprezzo_cellulari_huawei_p30_128gb.aspx

    L'intento di ricerca è comunque prevalentemente transazionale (e ci sta, il sito serve a quello). Ma coprono comunque anche l'intento informazionale (recensione e scheda tecnica). Non gli danno rilievo nel senso che il testo non è in prima fila.

    Ma direi che è comunque corposo e completo (c'è la recensione della redazione, ci sono le opinioni dei clienti).

    E ci sono comunque due richiami all'azione belli visibili in cima e se hai un intento parzialmente informazionale ci clicchi sopra.

    Secondo me è un buon esempio di pagina di listing che copre bene l'intento misto informazionale/transazionale con un testo non breve, ma lungo "il giusto".


    juanin 1 Risposta
  • Admin

    @kal secondo me Trovaprezzi non è un e-commerce in senso stretto. E' un comparatore e infatti quella che tu linki come categoria non è una categoria (in senso stretto e-commerce classico), ma è un elenco di prezzi diversi di una scheda prodotto.

    Cercherei di confrontare le pere con le pere 🤡

    Se parliamo di categoria di prodotti come presumo sia la discussione in questione quella descrizione non ha molto senso e neanche la recensione. Dovresti mettere 65 recensioni se in una categoria ci sono 65 prodotti diversi.

    Qui cosa fai? Metti una recensione per ogni t-shirt?
    https://www.zalando.it/t-shirt-polo/

    Se scrolli fino in fondo trovi il classico esempio di testo INUTILE :d:


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @juanin sono d'accordo con te che nell'esempio che hai fatto il testo sia inutile.

    Ma appunto: sono magliette, una vale l'altra. Sulle magliette alla fine a contare è il disegno e il prezzo. Bel disegno prezzo basso, maglietta venduta.

    L'esempio che ho fatto sopra sulle alghe è perfettamente calzante: prodotto di nicchia con una fortissima componente informazionale sulle ricerche (la gente prima di mangiarsi le alghe cerca di capire quali sono e se son buone e come si cucinano etc.).

    Arriva su quella pagina perché è curioso ed ha magari una mezza idea di comprarsele ma non è che abbia ancora proprio deciso.

    La maggior parte si ferma al testo, ma comunque qualcuno ha un'intenzione transazionale latente (e quelli li puoi recuperare efficacemente col remarketing dinamico).

    Qualcuno invece addirittura si convince ed acquista.

    Per me è perfettamente valido se parliamo di prodotti particolari/di nicchia.

    Se son prodotti di largo consumo invece è assolutamente inutile, concordo.

    In estrema sintesi: dipende TANTISSIMO dall'intento di ricerca.


    juanin 1 Risposta
  • Admin

    @kal scusa però fammi capire la user journey per cui uno dovrebbe arrivare a una pagina di categoria di un e-commerce di alghe cercando informazioni dentro un listato.

    Non è più probabile che siano più utili contenuti "correlati" piuttosto che descrizioni sbrodolose dentro un elenco?


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @juanin riguarda l'intento di ricerca della query [alghe]

    Se guardi la SERP, è evidente che l'intento di ricerca sia PRIMARIAMENTE informazionale. E per quel tipo di prodotti è una costante, al 90% le query hanno un intento informazionale... perché sono prodotti "strani", che attirano e incuriosiscono ma le persone di base sono diffidenti.

    E quindi prima di tutto si informano. Ma eventualmente poi comprano anche, per provare, perché sono incuriositi, etc.

    Quindi in realtà la query [alghe] ha sì un intento informazionale, ma anche transazionale latente.

    Una volta che hai capito come usarle in cucina, che ricette farci etc... se sei convinto alla fine te le comprerai.

    Una parte (la più grossa) si perde per strada. Anche perché essendo appunto una cosa strana, non è raro che le persone tornino e ritornino più volte sulle stesse pagine per leggere e rileggere gli stessi contenuti informativi. E i più certamente si stufano, presi dal logorio della vita moderna.

    Ad un certo punto qualcuno invece si convince e dice "proviamo dai" e acquista.

    Almeno questo è il comportamento che ho visto nei casi che seguo.

    Ovviamente funziona meglio se riesci a coprire bene gli utenti in modo quanto più multicanale possibile e non solo con il SEO, perché il momento "proviamo dai" non è detto che avvenga subito su quella pagina, magari su altre o in giro per il web (il remarketing è fondamentale infatti).


    juanin 1 Risposta
  • Admin

    @kal ok questo mi va anche bene. Ma perché usare la pagina categoria prodotti?

    Ci sono altre n-mila possibilità anche migliori per intercettare tali intenti latenti e anche non latenti.

    Probabilmente riusciresti pure a creare un contenuto più esaustivo dove potresti iniettare come elemento "non primario" dei rimandi transazionali.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @juanin beh, nel mio caso è presto detto: il budget è una copertina corta. A volte ti arrangi con quello che hai 🙂

    Però sì, sono d'accordo che le cose si possono fare sempre meglio. Del resto l'ottimizzazione è uno stile di vita HAHAHA

    Certo è che la pagina di listing comunque "funziona" e fa il suo dovere.


    juanin 1 Risposta
  • Admin

    @kal ecco vedi il "constraint" è un elemento fondamentale nel definire i confini del progetto, però ora in questa discussione mi sembra che stiamo volando a un livello più alto e aulico.

    Stiamo ragionando su cosa sia il bene e cosa sia il male ah ah.

    Stiamo parlando del "testo SEO" quindi per me l'assioma è semplice -> "* SEO" in generale non serve.

    Se non siamo in generale prendiamo il tuo caso di ALGHE dove avrai si e no 3 categorie allora che si dedichi pure qualche ora a creare un testo esaustivo e collocarlo in modo utile li dentro, ma qui secondo me se prendiamo piccoli ecommerce con micro-categorie allora ci avviciniamo più al concetto di Landing che al concetto di Listato.

    Andiamo su due approcci e campi molto distanti sia in termini pratici che teorici.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @juanin ha detto in Testo seo nelle pagine categoria? si ma non troppo:

    allora ci avviciniamo più al concetto di Landing che al concetto di Listato.

    Secondo me è inevitabile che il confine sia sfumato.

    Dove inizia la Landing e dove finisce il Listato?

    Sono veramente due cose diverse?

    Io cerco sempre di ragionare in termini più generici, validi sempre in qualunque contesto ovvero: la pagina che abbiamo davanti soddisfa l'intento di ricerca? Possiamo progettarla secondo degli stilemi predefinti ("categoria di ecommerce", "pagina di blog", "landing page") o possiamo progettare qualcosa di nuovo, ma il concetto di base non cambia.

    Possiamo fare un bel progetto di UX innovativa oppure possiamo limitarci ad utilizzare le funzionalità del CMS che abbiamo sotto mano, il concetto di base di nuovo per me non cambia.

    Possiamo avere un sito "bello e moderno" oppure un sito "brutto e antiquato" e ancora: il concetto di base per me non cambia.

    Ho visto posizionarsi benissimo dei siti oggettivamente BRUTTISSIMI e vecchi, ma avevano una cosa che altri non avevano: coprivano l'intento di ricerca in modo esaustivo ed efficace.

    E gli intenti di ricerca non sono sempre limpidi, sono spessissimo mischiati uno all'altro. Giusto oggi Elisa di Sistrix mi ha dato questa novità che francamente aspettavo da un po'... e ci permette di fare l'analisi multivariata degli intenti di ricerca.

    Identificare parole chiave (e ancora meglio: cluster di parole chiave) con intenti misti e soprattutto in che percentuali... è tanta roba.

    Io ho visto che in generale se per una chiave c'è un intento misto e la pagina li copre entrambi... avrà moltissima probabilità di posizionarsi meglio (anche senza linketti, vedi il caso del mio sitarello con la parola [cuoio]).

    Io credo che il dibattito sul "testo SEO" sia effettivamente sterile ed abbiamo il dovere di andare oltre, di governare la complessità. Gli strumenti ci sono.


    juanin 1 Risposta
  • Admin

    @kal ha detto in Testo seo nelle pagine categoria? si ma non troppo:

    la pagina che abbiamo davanti soddisfa l'intento di ricerca

    Io sono assolutamente d'accordo con te sull'evolverci, però attenzione perché qui dobbiamo sempre considerare che non c'è solo l'intento di ricerca da soddisfare.

    Si tratta anche di misurare perché va bene che parliamo di SEO, però non necessariamente il traffico da motore di ricerca che ti porta su un listato categoria sia più performante del traffico brand che poi ti porta al listato e che ti fa usare i filtri o comunque non è detto che la navigazione dell'ecommerce dalla home alla categoria/ricerca interna non ti porti più conversione se ottimizzata nel normale flusso di navigazione.

    Se guardiamo la cosa solo dal punto di vista seo c'è assolutamente il rischio che lo sforzo non valga il beneficio. Qui l'analisi da fare è molto più complessa e articolata di dire che dobbiamo matchare l'intento di ricerca.

    Il matchare l'intento di ricerca per me deve partire prima dalla soddisfazione dei cristiani che entrano nel mio sito.

    Magari sto li a perdere giorni e giorni a ottimizzare qualcosa pensando all'intento di ricerca e magari il 90% di passaggio su queste pagine non sono da motori di ricerca. Insomma qualche domanda secondo me c'è da farsela. Penso anche che matchare un intento di ricerca in modo forzato sia qualcosa che a lungo termine avrà le gambe corte.

    Certo se guardo la cosa da SEO (consulente pagato per aumentare traffico dai motori di ricerca) credo sia una via assolutamente ottima, ma se guardo la cosa a 360° e cerco di visualizzare la "big picture" non ne sono poi più così convinto...e secondo me un buon consulente dovrebbe sempre guardare le cose da più angolazioni.

    Però comprendo il punto e il contesto e comprendo che qui vogliamo aumentare il traffico dai motori di ricerca, ma la crisi esistenziale è dietro l'angolo :d:


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @juanin come avrai capito, mi piace molto generalizzare. E generalizzo ancora: è chiaro che non c'è solo l'intento di ricerca nel momento in cui vai a progettare l'UX di un sito... ed il rischio di fare tutto solo per i motori è certamente concreto.

    Ma alla fine il SEO è per molti aspetti un aspetto specifico della UX più in generale. Ricordo che qualcuno parlava di "Search Experience Optimization" ed in questo senso "SEO" è al 100% un aspetto specifico della UX.

    Perché dico questo?

    Perché quando progettiamo un sito e mettiamo un menu, mettiamo degli elementi di navigazione secondari, mettiamo dei richiami all'azione... quello che stiamo facendo è comunque dirigere gli intenti degli utenti fornendo loro degli elementi interattivi che permettano di orientarsi.

    Chi vuole acquistare cliccherà su "ACQUISTA", chi vuole avere più informazioni cliccherà su "LEGGI TUTTO", etc.

    Insomma: anche la navigazione interna è comunque governata dagli intenti delle persone che lo utilizzano.

    Che non saranno più intenti di ricerca e quindi non saranno più (strettamente parlando) SEO, ma comunque io credo che in buona parte possano essere sovrapponibili.

    (a meno che non parliamo dei motori di ricerca INTERNI ma lasciamo perdere sennò diventa ricorsivo ahahaha)

    Poi io sono un'esperto di SEO... non un esperto di UX. E quindi è inevitabile che io mi fermi prima...

    Certo mi piacerebbe fare qualche conversazione con qualche esperto di UX che veda le cose da un'altro punto di vista.


    juanin 1 Risposta