• User Attivo

    Sotto questa ottica è diverso, non ci avevo pensato, ma ci sono le eccezioni.... Se la mia iscrizione va, interamente o in gran parte, allo youtuber per sviluppare le risorse o per poter fare video professionali, o alla piccola etichetta discografica che mi fa vedere e sentire le novità (di qualità) allora mi va bene, se invece devo pagare per iscrivermi al canale della universal music, della MGM, o altre majors, possono anche aspettare in eterno che i miei soldi non li avranno mai


  • User

    Concordo con te Jecks. Per concludere tutto il discorso, ogni caso ha un suo modo di impiego, non ho mai sperato di fare guadagni da youtube, youtube per me ha un altro compito, ovvero quello di avere una vetrina differente di ascoltatori. Per il resto la musica a livello professionale si può monetizzare in svariati modi, cosa che già faccio extra da 6 anni, dipende dalle conoscenze e dagli studi fatti dalla persona.


  • Super User

    Ciao ragazzi,

    su Dailydot mi è capitato sott'occhio un articolo sull'argomento scritto da Jason Schmid, scrittore e regista americano.

    Nell'articolo viene fortemente contestata a YouTube la capacità di possedere canali e programmi in grado di competere con la TV a pagamento: tutt'al più gli si riconosce il fatto di aver raggiunto, con partner della fama di Machinima e company, almeno gli standard della TV free.
    Dopodiché l'autore crede che YouTube abbia fatto male i conti nel pensare che il proprio target sia disposto a pagare per i video online. Divertente la descrizione dell'utente tipo di YouTube:

    An older YouTube consumer is someone who grew up on Napster. For a younger one, who probably started stealing music after Napster shut down in 2001, the idea of paying for online content is just an absurd story old people like to scare them with.

    La riflessione dell'autore verte poi sulla capacità di YouTube di competere/sostituire la televisione: ma la televisione ha una lunga storia di trasmissione free in cambio di pubblicità...

    We tolerated the ads in return for the half hour comedies, the cop shows, the endless hours of housewives of wherever. That was the deal and it largely still is. It’s part of the very soul of television.

    E come diceva Jecks qualche settimana fa:

    @Jecks said:

    Sono molto scettico sul risultato, visto che in rete è facile trovare qualsiasi cosa tramite "vie traverse".

    Anche l'autore mette in dubbio il fatto che YouTube riuscirà a mantenere privati i contenuti a pagamento:

    Remember, the fact is, any video on YouTube can be ripped, downloaded, and re-uploaded to a subscription-free channel faster than you can say “Hey, whatever happened to SOPA?

    Qui l'articolo completo.

    Insomma rispetto a questo annuncio di YouTube si trovano in rete pareri diversissimi e tutti fanno "supposizioni" perché in realtà qualcosa di certo ancora non c'è ed è pressapoco impossibile fare delle stime su cosa accadrà a meno che non si abbia la sfera di cristallo.
    Non è la prima volta che Google/YouTube "impongono" dei cambiamenti radicali al nostro modo di vivere i loro servizi... ma è anche vero che con YouTube noi ne abbiamo già digerite tante nel giro di un solo anno: account solo gmail, stravolgimento grafico della piattaforma, views eliminate, algoritmo di ricerca modificato e la lista potrebbe continuare.

    Sicuramente il pubblico è stanco; allo stesso tempo però è e resterà attratto da YouTube (almeno ancora per un pò...).

    La cosa impressionante è appunto il cambiamento del modello che colossi come Google possono determinare. Insomma se non è più scontato che i video di YouTube siano gratuiti è come se cambiasse un paradigma: una rivoluzione.

    Ripeto però che dubito che questa cosa toccherà noi o i settecentomila canali di Willwoosh: stiamo sempre parlando di grandissimi produttori di contenuti, non del singolo youtuber ;).

    Quindi senza crearci inutili allarmismi sul fatto che "dovremo pagare" è bello riflettere sulla *"rivoluzione" *che l'idea porta con sè, così tanto per fare due chiacchiere e meditare su come tutto cambi... voi cosa ne pensate?

    :ciaosai: Ciao,
    A.


  • User

    Avevo già anticipato tutto questo cambiamento qualche anno fà, internet riflette su "imprenditori che pensano solo a fare sempre più €/$" e pensare solo a fare tanti soldi porta prima o poi ad un crollo, se ti vuoi riempire velocemente le tasche, sempre di più, sempre di più, prima o poi crolli... solo chi sarà umile e di idee chiare saprà come stare sul web e campare cent'anni con l'essenziale e l'indispensabile fatto bene. Sapete che vi dico, la rete odierna per certi versi è lo specchio dell'inquinamento odierno nella vita reale.. per vivere e stare bene tutti quanti, basterebbe stare con i piedi per terra e non essere troppo ingordi. Quando la semplicità funziona bene, bisogna lasciarla andare.:gthi:


  • Super User

    @SimoCuba said:

    Quando la semplicità funziona bene, bisogna lasciarla andare.

    Sarebbe un'illusione troppo bella pensare che su Internet le cose possano essere radicalmente differenti da come lo sono fuori. Questo perché troppo spesso consideriamo Internet e la vita reale come due dimensioni separate ma non è così.

    Comunque staremo a vedere.
    Per fortuna, miti o non miti del web, la curiosità mi resta sempre e fortissima... quindi, nonostante tutto: **Let's web!!

    **Ciao Simo,

    A.


  • User

    @Anna Covone said:

    Sarebbe un'illusione troppo bella pensare che su Internet le cose possano essere radicalmente differenti da come lo sono fuori.

    Hai dannatamente ragione... :dull:


  • Super User

    Ciao a tutti,

    riprendendo il mio ultimo post, riflettevo su come YouTube potrebbe passare da piattaforma che ha portato all'affermazione nel web dell'idea di uno streaming gratuito di contenuti video, a primo network a distribuire contenuti a pagamento su tutti i device: desktop, mobile, smartphone, playstation e TV!

    Parlando di pochi e selezionati canali sembrerebbe che non ci siano reali cambiamenti ma la prospettiva adottata da quest'articolo pubblicato su Online Video Insider va oltre...

    Innanzitutto se questi canali avranno successo potranno potenzialmente generare molti più profitti con gli abbonamenti che con le pubblicità.
    In secondo luogo, questo potrebbe essere solo il via e portare il modello a pagamento come norma per l'online video. Secondo voi c'è davvero questo pericolo?
    Non lo so, io non credo si possa generalizzare e considerare tutti i contenuti allo stesso modo.

    Nell'articolo però si parla di contenuti specifici come sport, concerti e grandi show; la domanda è: se YouTube offrirà questi contenuti a basso prezzo online, ci saranno ancora motivi per abbonarsi a TV private tipo Sky, etc...?

    Why pay a monthly fee on top of the pay-per-view price, when the same video is available online for a lower rate, and available for viewing anywhere?


  • User Attivo

    Concorrenza 🙂 magari le pay-per-view abbasserebbero i prezzi per essere concorrenziali.


  • Super User

    @Jecks said:

    magari le pay-per-view abbasserebbero i prezzi per essere concorrenziali.

    Esatto! Magari... o chissà ;).


  • Super User

    Da un tweet sono arrivata a quest'articolo che parla di come nell'aggiornamento della app di YouTube sia presente un codice che conferma l'arrivo dei canali a pagamento.

    image
    Come sono curiosa :sbav:!!!


  • Super User

    Il famoso giorno è arrivato...
    e la rete non sta tremando. Sono solo 50 canali, per adesso il pericolo è scampato e la sopravvivenza è garantita! 😄

    Ma ricostruiamo bene il quadro...

    Dopo una settimana in cui giornali e blog vociferavano sull'imminente arrivo dei "paid channels" ecco che YouTube irrompe nella scena con un bel comunicato pubblicato ieri sul blog ufficiale.

    Già il titolo la dice lunga: completamente diverso dai titoli utilizzati dai media, YouTube parte subito con l'evidenziare non il carattere "a pagamento" del nuovo servizio, bensì il fatto che questa novità rappresenta *"una nuova forma di supportare i canali di YouTube che producono contenuti di valore".

    *Quindi si vuole evidenziare come questa nuova iniziativa non è stata pensata per ingrassare i profitti di YouTube ma per permettere ai partner che producono contenuti professionali esclusivamente per YouTube di riuscire ad avere delle entrare regolari che permettano loro di essere competitivi.
    Credo infatti che una delle motivazioni principali che ha portato all'adozione di questo nuovo sistema sia stata proprio la necessità per YouTube di garantirsi una posizione competitiva nei confronti di importanti networks americani a pagamento come Netflix e Hulu.

    Il nuovo servizio di YouTube, fa notare il Financial Times, sarà in diretta concorrenza con Netflix, il servizio di streaming che ha più di 30 milioni di iscritti, e con Hulu, di proprietà della Disney, che la settimana scorsa ha superato i 4 milioni di iscritti.Fonte.

    Inoltre si aggiungono le previsioni di eMarketer sul video advertising online che stimano una crescita della raccolta pubblicitaria dai 2,93 miliardi del 2012 ai 4,14 miliardi nell'anno corrente.

    La raccolta pubblicitaria di YouTube è cresciuta, ma rimane una piccola parte del budget raccolto dalle reti televisive. Fonte.

    Un modo dunque per competere con i networks televisivi, sia online che offline. Avere abbonati significa avere un pubblico fisso del quale gli inserzionisti andranno ghiottissimi!! In questo articolo di Reelseo si evidenzia infatti come YouTube pur essendo tra i giganti della pubblicità video online, in America abbia dei validi competitor che incassano delle belle fette del mercato del video online. Non c'è nulla di sbagliato, anzi sembra piuttosto naturale ma sappiamo che "Google vuole tutto" o almeno "sempre di più"...


  • Super User

    Ecco come viene indicato un canale a pagamento:

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    Ed ecco come lo visualizziamo noi in Italia, non essendo questa formula ancora accessibile per noi :(.

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  • Super User

    A questo link YouTube offre in maniera ufficiale la lista di tutti i canali che per ora potranno usufruire della formula a pagamento, che comunque renderà disponibile per coloro che sono interessati 2 settimane gratuite di prova :).

    Among the test partners are several kids channels including Sesame Street, DHX Junior and Jim Henson Family TV; niche sports players like UFC and SportsSkool Plus; and hard-to-find fare like Digital Theatre (offering the best of British theater). Fonte.

    C'è anche un form che i partner interessati possono compilare per richiedere di aderire al programma a pagamento:
    https://docs.google.com/forms/d/1vOgLrhP7v7KU1i9qu8jptkLA4e4mc1PPQP1hpS4kK-I/viewform


  • Super User

    Le prezzature sono molto diverse tra loro:

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  • Super User

    Quindi riassumendo:

    • A fronte dell'abbonamento nei video, in molti canali, non ci sarà pubblicità;
    • Se si effettua un abbonamento annuale ci potranno essere degli sconti;
    • Ci sarà una prova gratuita di 14 giorni;
    • Si parte dai 0,99 $ ma si può arrivare anche a 5,99 $!

    Cosa ne pensate? 😉


  • Super User

    I canali che invece presenteranno anche la pubblicità saranno segnalati come nell'immagine:

    image

    Scusate, forse sono la sola... ma non trovate orribile la segnalazione del necessario pagamento per iscriversi al canale, con quel verdino dollaro ed il simbolo del dollaro???

    HIHIHI... Terribile YouTube ;)!!


  • User Newbie

    Secondo me, la tv vuol rovinare lo spirito libertario del web...ed è davvero una brutta cosa. E tutto per concorrere con Netflix...


  • Super User

    Anche a questo indirizzo è possibile trovare la lista dei canali pilota, si può notare subito come tutti i canali non siano disponibili per l'Italia.
    Gli argomenti vanno dal fitness ai programmi per bambini...

    Torniamo all'articolo del blog ufficiale. Pare che YouTube abbia risposto ad un'esigenza che partiva proprio dai partner:

    Today, there are more than 1 million channels generating revenue on YouTube, and one of the most frequent requests we hear from these creators behind them is for more flexibility in monetizing and distributing content. We’ve been working on that and wanted to fill you in on what to expect.

    La presenza del form per effettuare la richiesta, conferma quest'altra affermazione presente nell'articolo:

    This is just the beginning. We’ll be rolling paid channels out more broadly in the coming weeks as a self-service feature for qualifying partners.

    Questi alcuni dei commenti all'articolo del blog di YouTube che mi sono piaciuti di più:

    Mike Gasper:

    I think the risk here is going to be with the current YouTube content creators when they make their decision to move their Channel to paid or stay free. If they over value their content they risk loosing subscribers. On the other hand the new flexibility allows YouTube to attract a whole new market of professional content providers. Time will tell all. 

    Michael Ellis:

    I want the market to somehow break the monopoly that cable companies have. I would love to buy programs from Food Network or certain shows from Discovery Channel or History Channel, etc. But I don't want to have to buy 3 sports channels to get my fix of news and cooking and history. 

    La questione è molto complessa, voi cosa ne pensate?


  • User

    Ciao, non so se è il caso di paragonare youtube con sky, ma, per quanto mi riguarda si può e come...
    Sky:
    -Offre tantissimi contenuti
    -C'è tantissima pubblicità (molto ripetitiva e snervante, tanto da farmi cambiare spesso canale e guardare due cose contemporaneamente tra un intervallo e l'altro)
    -Ci sono valanghe di repliche
    -Ti prendono in giro in ogni modo possibile (Un esempio su tutti è il pacchetto Calcio che non comprende la Champions League, per vedere la Champions devi avere il pacchetto Sport. Quindi per vedere il calcio devi avere due pacchetti Calcio+Sport come se la Champions non fosse calcio)
    -E' un salasso vero e proprio al portafogli, ammenochè non si prenda il pacchetto base che comprende poche cose, di media si spendono 40\50 € al mese
    -L'HD di sky necessita di un'abbonamento aggiuntivo e di un nuovo decoder, non comprende tutti i canali e non ci sono i canali +1 +2 etc ed inoltre è buggata da far schifo visto che il segnale è in 1080i e non in 1080p col risultato che le super tv (enormi) di ultima generazione riproducono il segnale come una tv media in 720p.
    -I nuovi abbonati vengono serviti e riveriti con sconti e controsconti mentre i vecchi abbonati (da più di 3 anni) vengono svenati e non possono usifruire delle offerte fatte ai nuovi abbonati ammenochè non disdicano l'attuale abbonamento e ne rifacciano uno da zero, un sistema macchinoso e assurdo più che mai.

    A fronte di quanto sopra è possibile che, in un futuro non troppo lontano, youtube possa fare concorrenza a Sky. Gli basta sistemare qualche grave bug nel sistema di riproduzione video ed aumentare la banda.
    Ad esempio se ci fosse un canale AMC a pagamento dove vedere tutta la serie The Walking Dead (anche solo in inglese) ed un canale dedicato alla Serie A non esiterei a disdire Sky e pagare Youtube.
    Non voglio sminuire Sky sia chiaro, è solo una mia opinione.


  • User Newbie

    Ciao Anna!
    E' come sempre un piacere leggere le tue descrizioni puntuali e dettagliate 🙂

    Questo rappresenta un ulteriore (grosso) passo per l'audiovisivo online, anticipato peraltro da Vimeo che aveva lanciato proprio qualche settimana fa il suo **Vimeo on Demand.
    **
    E' chiaro ormai che per YouTube non si tratta più (o non si tratta solo) di guadagnare denaro quanto di attrarre più pubblico possibile, e non più con la semplice iscrizione al canale ma con un vero e proprio abbonamento che consente agli utenti di fruire di uno standard qualitativo probabilmente migliore e più competitivo come giustamente dicevi nel tuo post; allo stesso tempo permette ai produttori di avere un quadro ben più chiaro e attendibile del pubblico che segue i loro canali, e questa mi sembra una enorme risorsa per poter incontrare meglio i gusti dei nuovi web-spettatori 😄

    La cosa che mi lascia un po' di amarezza è la solita esclusione dell'Italia dalla fruizione di questi nuovi canali: lasciamo stare la questione linguistica, è proprio il fatto che il nostro Paese sia escluso dal Partner program a dirla lunga sulla scarsa volontà di investire tempo e denaro su nuove piattaforme e su nuovi linguaggi.

    Dopo il Partner Program per gli utenti, gli Original Channels e le edizioni del NextUp per nuove generazioni dell'audiovisivo arrivano anche i canali a pagamento, ma l'Italia continua a rimanere in disparte... parliamo di un mercato che da un anno all'altro ha raddoppiato gli investimenti e il trend è destinato a crescere esponenzialmente di anno in anno!

    Un'indagine Nielsen di marzo parla di **Zero-TV home **(non posso linkarti l'articolo ma lo trovi su Next-tv.it)per indicare i comportamenti del pubblico americano nei confronti della TV via cavo e satellitare in contrapposizione alla fruizione di contenuti multipiattaforma su più dispositivi, la metà che usa dispositivi mobili per accedere all'online video lo fa attraverso servizi in abbonamento, ciò mi fa pensare che non sarà poi così difficile per gli americani abituarsi ai **paid channels **(tra l'altro parliamo di 0.99 $ al mese, che in confronto alla spesa per il satellitare è quasi insignificante).

    Se non l'hai già trovato da sola ti consiglio la lettura dell'articolo Pay to play: Can YouTube succeed with its paid channel subscriptions? letto su paidcontent.org, che fa una panoramica abbastanza interessante sull'argomento! 🙂