• Moderatore

    @vnotarfrancesco said:

    Hai proprio ragione overclokk.

    Ecco i primi dati pubblicati da Searchmetrics relativi alla Germania, mercato molto simile al nostro.
    Vediamo chi è stato penalizzato e chi invece ha ottenuto dei benefici.

    Google Panda Update, chi vince e chi perde.

    Valerio Notarfrancesco

    Grazie vnotarfrancesco 😄
    Ora rimarrebbe da analizzare meglio il mercato italiano con delle statistiche visibili a tutti come nel link che hai postato 😄


  • Moderatore

    Provo a dire la mia su qualche argomento emerso nel thread, partendo da una citazione di zackmckacken (che ha fatto benissimo a condividere le sue idee):

    vale la pena segnalare questa pagina quantomeno per cercare di capire qualcosa in più sull'algoritmo di Panda.Questo link mi ha fatto molto pensare: si vogliono vendere certezze che non si hanno e non si possono avere. Su certi argomenti nessuno ha la verità in tasca e tutti sono liberi di fare teorie (l'ho fatto anche io, in questo articolo dell'Area Top). Il fatto è che nel post collegato ci sono affermazioni che mi sembrano proprio false (in attesa di una prova contraria) assieme ad altre notevolmente fuorvianti. Ovviamente il problema non è l'errore, ma la malizia. Cito.

    Ecco il link all?articolo in lingua originale: Articolo Google Panda Brevetto
    In pratica nel brevetto in questione vengono riportati alcuni parametri di funzionamento del software su cui si baserebbe Google Panda.

    Ora, per chi non avesse tempo, traduco delle frasi dal documento discutibilmente linkato con ancora ?Articolo Google Panda Brevetto?:
    ?È possibile che ci possa essere una connessione [n.d.t tra il brevetto in questione e Panda], ma le informazioni che ci sono state fornite su Panda sembrano andare oltre ciò che è incluso in questo brevetto.? Ma soprattutto:
    ?Panda sembra concentrarsi sulla creazione di un punteggio di posizionamento basato su caratteristiche trovate su una pagina o un sito più che sui dati reali degli utenti, come fa questo brevetto.?
    Il post chiude con: ?Non sappiamo se Google sta incorporando i dati degli utenti come la frequenza dei visitatori o il numero dei visitatori in come ordina le pagine, ma non sarebbe sorprendente se lo stesse facendo (come parte del Panda o indipendentemente da esso), o se lo farà in futuro.?
    Niente di più.

    Altro estratto dal post:

    I risultati così ottenuti sono ponderati con altre informazioni, come PageRank, tempo di caricamento della pagina, qualità dei contenuti.

    Non si fa menzione nel brevetto del tempo di caricamento della pagina e giudico quantomeno forzato anche il fatto che si tiri fuori la qualità dei contenuti. Gradirei mi venisse segnalato dove non ho capito il brevetto.

    Inizia poi un paragrafo intitolato ?La formula segreta di Google Panda Svelata?. Si conclude con ?Applicando le formule otteniamo la soluzione al problema!?. Ora, in effetti qualcosa di simile sul brevetto è riportato a titolo di esempio, ma certe affermazioni andrebbero pesate: quando viene fornita una formula d?esempio e non è specificato come calcolare i valori da inserirvi, è audace sostenere di avere uno strumento per risolvere ?il problema?.

    Chiudo con la citazione più preoccupante:

    Il punteggio IR è dato dal query-term-based score (ad esempio il Page Rank)
    Quando una persona che vende libri e corsi seo sostiene che il PageRank sia basato sui termini della ricerca effettuata, mi pongo grosse domande.

    Rimanendo in topic: se il principio fondamentale dell'algortimo fosse la frequenza delle visite come si spiegherebbero i 6 mesi per esportare gli aggiornamenti alle altre lingue? E come si spiega che a rimanere ancora fuori siano lingue come il Giapponese, il Coreano ed il Cinese (un trio noto in informatica, per un motivo chiaro)?

    Personalmente concordo che anche fattori riguardanti l?utilizzo del sito da parte degli utenti potrebbero avere un valore in Panda...ma è tutto un altro discorso.

    Rinnovo il mio invito ai fatti, oppure alle supposizioni fino a che sono presentate come supposizioni. Stimo persone come Giorgiotave che pur avendo una grossa esposizione mediatica e lavorando con la divulgazione SEO hanno deciso di non parlare di Panda in assenza di certezze.
    Ringrazio chi, anche in questo thread, si è messo in gioco con numeri, teorie e giudizi, senza voler vendere quello che no ha.


  • User Newbie

    @Eugene said:

    Buongiorno.
    Trovo molto interessante questa discussione su Panda anche se al momento non ho blog o siti d'informazione, in ogni caso è sempre bene essere informati sulla presenza e sul funzionamento di determinati algoritimi.

    C'è però una cosa che mi incuriosisce da parecchio e che ho ritrovato in alcuni articoli relativi a questo benedetto Panda, ovvero la dichiarazione "Google (Panda) esalta i contenuti di qualità".
    Ho messo "Panda" tra parentesi poichè questa frase, come già detto, l'ho letta svariate volte in passato anche prima della crezione di questo algoritmo.
    Ora, perdonate la mia ignoranza ma se frequento questo forum è proprio per imparare qualcosa, ma come fa Google (o Panda) a stabilire che un contenuto di un sito sia di qualità?
    Escludendo il fatto che venga fatto un controllo umano su ogni post di ogni blog/sito d'informazione dell'Universo, poichè lo ritengo un lavoro impossibile, in base a quali criteri, oltre la lunghezza e l'unicità del testo ed eventuale densità di termini attinenti/keywords, ne viene stabilita anche la qualità?

    Grazie.

    è proprio grazie a più quality raters umani che il nuovo algoritmo riusciurà a capire meglio quali contenuto siano di qualità e quali no.
    Infatti se leggi i primi due link con cui inizia questa discussione c'e' scritto.
    Inoltre con il nuovo algoritmo lavora molto anche sulla semantica, sul collegamento fra parole e sulla sintassi.
    Insomma è un mix di controllo umano e sempre piu ai.


  • User Attivo

    Quello che mi chiedo io è che è possibile che un sito venga considerato di bassa qualità perchè un utente cercando "uscita notte prima degli esami" perchè vuole sapere la data di uscita al cinema, la trova alla seconda riga dell'articolo e quindi chiude la scheda del sito. E il sito viene considerato di bassa qualità... Inoltre la semantica sembra centrare poco visto che contenuti scritti in italiano sono stati penalizzati, e quelli google translatorati si trovano posizionati meglio.


  • Moderatore

    @LaBussola said:

    Rinnovo il mio invito ai fatti, oppure alle supposizioni fino a che sono presentate come supposizioni. Stimo persone come Giorgiotave che pur avendo una grossa esposizione mediatica e lavorando con la divulgazione SEO hanno deciso di non parlare di Panda in assenza di certezze.
    Ringrazio chi, anche in questo thread, si è messo in gioco con numeri, teorie e giudizi, senza voler vendere quello che no ha.
    Hai confermato quanto pensavo: in effetti, pur avendo citato l'articolo interessato, ho trovato estremamente inverosimile l'idea di un algoritmo Panda già rivelato, commentato e descritto in ogni suo punto.
    Speriamo, però, che thread come questo servano a capirci qualcosa in più di quel poco che sappiamo :bigsmile:


  • User Attivo

    Anche io sono d'accordo con Final player, c'è sicuramente di mezzo anche analitycs, alla fine dei fatti praticamente tutti noi del forum abbiamo almeno un sito colpito da Panda e tutti utilizziamo analitycs... quest'ultimo riesce in tranquillità a farci i "conti in tasca", alla fine perché uno strumento così complesso e ben studiato dovrebbe essere gratis se poi non ritorna nulla a Google?


  • Moderatore

    ...Mmm toglierlo?


  • User Attivo

    @xpx said:

    ...Mmm toglierlo?

    Dopo 1,2 o 10 anni di statistiche e dati raccolti dubito che servirebbe...


  • User

    Salve a tutti,
    vorrei dare il mio contributo a questa discussione e condividere la mia esperienza con questo forum che ha risposto a molte mie domande in passato.

    L'antefatto
    Sviluppo da circa 5 anni un sito turistico, seguendone anche gli aspetti SEO. Prediligo la grafica semplice e curata, la navigabilità, la qualità dei contenuti. Non perdo l'occasione per ottimizzare qualsiasi cosa per ottenere una migliore "user experience". Focalizzato in un primo momento per ottenere migliori posizionamenti nelle serp, ho ben presto deciso di lavorare su contenuti e user experience, e i risultati sono arrivati pian piano. Il portale, diviso in 4 sezioni con 4 diverse subdomains è cresciuto costantemente fino a quasi 20.000 visitatori al giorno...

    Il fatto
    E' il 12 agosto 2011, una data da ricordare perché in un solo giorno la sezione con maggior revenue, quella degli hotel, pur mantenendo tutte le pagine nell'indice ha perso il 75% delle visite, mentre le altre sezioni sono rimaste sostanzialmente invariate.
    4 siti, stessa grafica, stessa navigabilità, tutti con adsense (ndr. la sezione hotel ne aveva meno di tutti) e "adsense for search" (verificato e approvato pochi giorni prima da un partner strategist di G appena messo online). La sezione degli hotel, a differenza delle altre, non ha mai raggiunto parole chiave competitive, ma raccoglieva le proprie visite da una "long tail" molto estesa, tanto estesa che in 5 anni non sono riuscito a trovare una sola parola chiave che mi portasse un numero rilevante di visite al mese... tutte diverse.

    L'analisi
    Dopo un paio di giorni di panico ho comiciato ad analizzare la questione. Per prima consulto la partner strategist di G, la quale mi assicura che la mia implementazione non è assolutamente "aggressiva" e che vari fattori potevano influire, tra cui il ferragosto (uh?).
    Do un'occhiata a Webmaster Tools per verificare eventuali problemi... un bug nel codice mi genera errori 404 su una pagina minore, qualche loop nei redirect 301 sempre in una pagina secondaria, site speed non eccezionale... ma niente di sostanziale, fixo i bug e via.
    Passo un paio d'ore su Analytics: verifico e comparo frequenze di rimbalzo, tempo medio di permanenza e numero medio di pagine per visitatore... la sezione penalizzata aveva la più bassa frequenza di rimbalzo, il maggior tempo medio di permanenza sulla pagina e di gran lunga il maggior numero medio di pagine viste per utente.
    Guardo nei log faccio un grep googlebot ... Lui continua il consueto crowling, nella sezione "pandizzata" circa 2 pagine al secondo, come sempre...

    Quando hai eliminato l'impossibile, quello che rimane, per quanto difficile da accettare, dev'essere per forza vero. (Spock: Star Trek VI - Rotta verso l'ignoto)

    "Contenuti duplicati"... Non vedo altro... Le descrizioni degli hotel provengono dal portale a cui sono affiliato, non tutte, perché con molti hotel ho un rapporto diretto, ma la stragrande maggioranza si. Ovvio che Gbot sapeva da tempo che quei contenuti non erano originali, ma l'applicazione di una penalizzazione tanto pesante è un segnale forte, una direzione precisa... o hai contenuti originali o non ci sono più scuse... sei fuori.

    Domande e oscuri presagi
    E' giusto? Non è giusto? E' inutile discutere, è così e basta...
    La domanda è: è la fine del "modello affiliativo"?
    E' un'estinzione di massa? Direi di si, o almeno è questa sembra la direzione intrapresa.
    Dalle estinzioni di massa sopravvivono solo i più forti... Non è un buon presagio...

    La polemica
    Io la butto sul ridere... ma mettetevi nei mie panni.
    Poche settimane prima mi chiamano (loro) dall'Irlanda e mi offrono, visti i buoni risultati ottenuti, di implementare un nuovo servizio, per renderlo anonimo lo chiamerò con un nome di fantasia "adsense for search". Mi dicono anche che il servizio non viene dato a tutti, ma solo a siti di qualità. Mi sento orgoglioso! Studio le linee guida, implemento, vado online, faccio verificare, approvare e dopo 15 giorni gli stessi mi penalizzano per... mancanza di qualità.
    Scrivo in Irlanda e mi dicono che è tutto a posto e forse è colpa del ferragosto (ma per chi mi hai preso?) e mi rimandano ad un post in cui mi aspetto di trovare risposte... invece trovo 20 domande! "Altre indicazioni per la realizzazione di siti di alta qualità" Ma chi le ha scritte? Nostradamus? Leggo e mi viene da ridere. Mando un'email con un grafico in cui evidenzio che il calo è pesante ed estremamente localizzato, è evidente che il ferragosto non centra nulla, chiedo rassicurazioni sul fatto che adsense sia a posto... NESSUNA RISPOSTA. Mando un'ultima email in cui chiedo rassicurazioni sul fatto che eventuali violazioni delle guidelines adsense vengono notificate con un'email... NESSUNA RISPOSTA. Sono passati 3 giorni... NESSUNA RISPOSTA. Penso ecchecaz! un minimo di umanità perdio...
    Ed eccomi qui, in mezzo ad una strada, tre figli, una moglie che vuole una nuova cucina, penso e ripenso... oltre a Charles Dickens chi era quel tale che diceva "Don't be evil"?

    Buona notte
    Trilli0


  • User Attivo

    @Trillio: purtroppo è così, le risposte le avremo (sempre secondo me) solo fra un paio di mesi e te lo dice uno che ha perso l'80% delle sue entrate su siti semplici e con contenuti di qualità ma che andavano su long tail (di certo non per scelta personale ma sempre per scelta di Google).
    Quello che ho visto è che i network non hanno subito un grande calo, anzi si posizionano molto meglio dei siti minori, Panda voleva tagliare lo spam ma ha tagliato fuori i piccoli e medi blogger. Con 20k visite al giorno su un portale di viaggi avrai un bel po' da parte, ritieniti fortunato.


  • ModSenior

    Ciao Trilli0, grazie della tua testimonianza innanzitutto.
    @Trilli0 said:

    Domande e oscuri presagi
    E' giusto? Non è giusto?

    Non è giusto né commercialmente corretto e nessuno può farmi cambiare idea.
    E' assurdo e scorretto che un altra azienda, Google, spesso in concorrenza con noi (spesso), possa permettersi di danneggiare un'attività economica in questo modo senza che le autorità antitrust intervengano.

    @Trilli0 said:

    (verificato e approvato pochi giorni prima da un partner strategist di G appena messo online)

    [...]

    Poche settimane prima mi chiamano (loro) dall'Irlanda e mi offrono, visti i buoni risultati ottenuti, di implementare un nuovo servizio, per renderlo anonimo lo chiamerò con un nome di fantasia "adsense for search". Mi dicono anche che il servizio non viene dato a tutti, ma solo a siti di qualità.

    Qui però mi sento abbastanza sicuro dal dirti che la situazione è diversa e non corrisponde a quanto ti hanno riferito Trilli0.
    I team di Google che si occupano della ricerca e della lotta allo spam dai quali è fuoriuscito questo Google Panda sono diversi dai team che si occupano di Adsense.
    Quindi significa che qualunque sito può essere un ottimo sito di qualità per Adsense ma di pessima qualità per Google Panda e la verifica e approvazione di un partner strategist di Google Engage (ex Google Aqua) non può assicurare nulla.

    Ti va di aprire una discussione qui in Consigli Seo e Penalizzazioni per il tuo caso? Magari con l'aiuto di tutti quanti riesci a trovare una soluzione.

    Valerio Notarfrancesco


  • Moderatore

    Spero che sia possibile condividere alcune statistiche italiane: www.kawakumi.com/2011/08/20/google-panda-update-in-italia-chi-vince-e-chi-perde

    Francamente, escludendo gli aggregatori, non tutti i siti proposti penalizzati da Panda mi sembrano di bassa qualità, troppo generalisti, con articoli brevi o comunque meritevoli di penalizzazione.


  • User

    @vnotarfrancesco said:

    Non è giusto né commercialmente corretto e nessuno può farmi cambiare idea.
    E' assurdo e scorretto che un altra azienda, Google, spesso in concorrenza con noi (spesso), possa permettersi di danneggiare un'attività economica in questo modo senza che le autorità antitrust intervengano.

    Sono d'accordo con te, nel mio caso, questa penalizzazione stà mettendo in grave difficoltà persone che lavorano con passione e diligenza da anni.

    @vnotarfrancesco said:

    I team di Google che si occupano della ricerca e della lotta allo spam dai quali è fuoriuscito questo Google Panda sono diversi dai team che si occupano di Adsense.
    Quindi significa che qualunque sito può essere un ottimo sito di qualità per Adsense ma di pessima qualità per Google Panda e la verifica e approvazione di un partner strategist di Google Engage (ex Google Aqua) non può assicurare nulla.

    Chiarissimo, ma permettimi, Houston we have a problem...
    Torniamo indietro di qualche anno: nessun quality-rater, nessun strategist, un solo algoritmo che, a suo modo, fa le proprie scelte di fronte a parametri "oggettivi" e uguali per tutti.
    Oggi c'è quality-rater, il cui scopo è quello di valutare la qualità, e uno strategist, il cui scopo è quello di generare un maggior profitto. Le due figure sono prima di tutto umane (con quel che ne consegue), hanno finalità diametralmente opposte e soprattutto non comunicano tra loro. Tu che hai un sito puoi a malapena parlare con lo strategist, ma la decisione finale spetta al quality-rater, sconosciuto a te e allo strategist. Lo strategist e il quality-rater, ironia della sorte, fanno parte della stessa azienda.

    Mi faccio delle domande, mi do delle risposte...

    Quanti casi si potrebbero verificare in cui le opinioni dell'uno non corrispondo alle opinioni dell'altro ma per mancanza di comunicazione l'unico a perderci è il sito penalizzato, lasciato senza una risposta o peggio con l'opinione dello strategist che ti dice che è tutto a posto?
    Dipende dai numeri, quanti sono i quality-rater? quanti gli strategist? quanti i siti valutati? Anche con bassi margine di errore i casi possono essere moltissimi.

    Dove pensi che si possano verificare con maggior frequenza casi del genere?
    Ovvio, siti affiliati adsense di grosse dimensioni, i primi che a logica vengono valutati dai quality rater, i primi che ovviamente vengono contattati dagli strategist...
    E' logico infatti pensare che dove ci sia Adsense e ci siano dimensioni/volume di traffico ci sia una maggior possibilità che si sia di mezzo uno Strategist, che potrà più facilmente perseguire il proprio fine di generare profitto.
    E' altrettanto logico che un Quality-Rater inizi da siti più grandi, non dovendo fare una valutazione per pagina, perché la sua valutazione si ripercuoterà instantaneamente su tutte le pagine del sito valutato (e sarà quindi molto più efficace sulle long-tail).

    E dove si stanno verificando questi casi?
    Siti per lo più affiliati adsense di medie-grosse dimensioni spesso basati su "long-tail"... E solo un caso?

    Buona domenica a tutti
    Trilli0

    @vnotarfrancesco said:

    Ti va di aprire una discussione qui in Consigli Seo e Penalizzazioni per il tuo caso? Magari con l'aiuto di tutti quanti riesci a trovare una soluzione.

    Lo farò presto... il tempo di organizzare un pò di materiale


  • Community Manager

    @Trilli0 said:

    Salve a tutti,
    vorrei dare il mio contributo a questa discussione e condividere la mia esperienza con questo forum che ha risposto a molte mie domande in passato.

    Nè i nostri siti, nè quelli dei nostri clienti, per ora, sono stati colpiti da Panda.

    Ma sono anni che lotto contro questo modo di comunicare di Google, lato webmaster.

    Sono con te 🙂

    Questa mancanza di comunicazione, di vicinanza ai webmaster, che in realtà loro dichiarano il contrario, è un problema molto serio.

    Ma loro, se ne fregano.

    Che peccato, davvero.


  • ModSenior

    Ecco i dati relativi all'Italia elaborati da Searchmetrics.
    Vediamo chi vince e chi perde dopo il Panda Update.
    Google Panda Update in Italia:

    Attenzione, l'articolo discute in modo aggregato i dati per l'Italia e la Spagna, dovete scorrere fino a trovare il paragrafo relativo a noi intitolato "Gewinner & Verlierer des Panda Updates in Italien".

    Edit:
    Ci sono siti che hanno perso oltre il 95% 😮

    Valerio Notarfrancesco


  • Super User

    @vnotarfrancesco said:

    Non è giusto né commercialmente corretto e nessuno può farmi cambiare idea.
    E' assurdo e scorretto che un altra azienda, Google, spesso in concorrenza con noi (spesso), possa permettersi di danneggiare un'attività economica in questo modo senza che le autorità antitrust intervengano.

    Ragioniamo da un'altro punto di vista: Google è un'azienda, e il motore di ricerca è un SUO prodotto, quindi le regole le decide Google anche se il motore di ricerca è di pubblico utilizzo.

    Per questo bisogna differenziare le fonti di traffico, Google è comunque un'azienda e cerca di fare ciò che fa comodo a lei.

    Con ciò non voglio assolutamente dire che sono d'accordo con la "nuova politica" di Google, ma per ora fino a quando non avrà un competitor serio si potrà fare ben poco per cambiare la situazione IMHO.


  • User

    @vnotarfrancesco said:

    Attenzione, l'articolo discute in modo aggregato i dati per l'Italia e la Spagna, dovete scorrere fino a trovare il paragrafo relativo a noi intitolato "Gewinner & Verlierer des Panda Updates in Italien".

    Valerio Notarfrancesco

    Questi sono dati molto interessanti su cui si può iniziare a ragionare.
    Non so quanto siano precisi perchè mi sembra strano che un sito come webbando facesse 50000 visite al giorno.


  • User

    @vnotarfrancesco said:

    Ecco i dati relativi all'Italia elaborati da
    Attenzione, l'articolo discute in modo aggregato i dati per l'Italia e la Spagna, dovete scorrere fino a trovare il paragrafo relativo a noi intitolato "Gewinner & Verlierer des Panda Updates in Italien".

    Edit:
    Ci sono siti che hanno perso oltre il 95% 😮

    Valerio Notarfrancesco

    Quei dati sembrano essere MOLTO approssimativi. Gli stessi proprietari dei siti elencati stanno smentendo quelle percentuali esagerate, vedi commenti: blog.tagliaerbe.com/2011/08/google-panda-italia.html

    Prima di ragionare su quei dati, forse prima bisogna ragionare su come li rilevano... andreascarpetta.com/i-guardoni-dei-siti-e-le-implicazioni-dopo-il-panda/


  • ModSenior

    Un momento, non facciamo confusione che altrimenti facciamo solo il gioco di Google qua.
    I dati di quella tabella esposta da Searchmetrics NON rappresentano il numero delle visite dei siti.
    E' un indice statistico composito che tiene conto delle posizioni in serp in relazione ad alcune keywords campione di cui si conoscono le visite.

    Searchmetrics chiama questo indice indicatore di visibilità, OPI (Organic Performance Index) e non tiene assolutamente in conto né il traffico in arrivo da altre fonte diverse rispetto alla ricerca organica su Google, né il traffico diretto, pertanto non può essere influenzato dalle variazioni stagionali bensì solo da dalla posizione che un sito ha in serp e dal numero delle ricerche che le persone fanno per le keywords campione.

    Qui comunque spiegano meglio di quanto abbia fatto io cos'è l'OPI.

    Pertanto il sito webbando non aveva webbando non aveva 58.590 visitatori al giorno bensì un punteggio dell'OPI pari a 58.590 che è calato, o meglio crollato dopo il lancio di Google Panda ad un valore di 17.346, ovvero una perdita del 70%.

    Ragionare e cercare di capire Google Panda considerando il numero delle visite secondo me è sbagliato perché da come interpreto Io il Panda è un filtro che abbassa la posizione in serp e il calo delle visite è solo una conseguenza, ecco perché un'analisi statistica che "tenta" di tenere in considerazione solo le posizioni in serp mi sembra la più idonea.

    Ovviamente è anche molto probabile che io stia sbagliando tutto, ragionando e studiando insieme però troveremo prima la soluzione.

    Valerio Notarfrancesco


  • User

    @vnotarfrancesco said:

    Searchmetrics chiama questo indice indicatore di visibilità, OPI (Organic Performance Index) e non tiene assolutamente in conto né il traffico in arrivo da altre fonte diverse rispetto alla ricerca organica su Google, né il traffico diretto, pertanto non può essere influenzato dalle variazioni stagionali bensì solo da dalla posizione che un sito ha in serp e dal numero delle ricerche che le persone fanno per le keywords campione.

    Ora è più chiaro
    grazie