Alcune noterelle veloci sul tema:
--- Da un'esplorazione molto "a volo d'uccello" dell'iniziativa, dai nomi e dall'assetto dell'associazione mi sembra di capire che esistono sostanzialmente un "ramo Instagram" e un "ramo LinkedIn", quindi una settorializzazione abbastanza spinta verso alcune piattaforme. Niente YouTube o Twitch, o TikTok, per dire. È perché non hanno ancora trovato interlocutori su altre piattaforme, o è una scelta deliberata da parte del gruppo dei fondatori?
--- Quando penso alle categorie, per lo più in senso sociale e a livello globale, solitamente ho in testa numeri più grandi. I braccianti agricoli sono una categoria, come i metalmeccanici, o perfino gli attori. Gli influencer quanti sono? Chi li conta? Con quali criteri? Magari sono molti di più dei piloti di aereo o dei notai, per dire, ma come estrapoliamo dei dati numerici attendibili?
--- L'atto costitutivo dell'iniziativa potrebbe essere in effetti qualcosa in più che il tentativo di costituire un club per stabilire chi è dentro e chi è fuori; al di là di chi e come ha fatto partire il movimento, potrebbe essere un passo verso una "coscienza di categoria" (non di classe) più profonda e sistematica. Qualcosa di nuovo nel corpo sociale contemporaneo, che riconosca un avvenuto cambiamento di paradigma nel modo di stare al mondo. Chissà, magari è davvero qualcosa di grosso...
--- Allo stesso tempo, probabilmente per inadeguatezza dei miei modelli mentali, faccio fatica a riconoscere forme di tensione collettiva nel mondo iper-competitivo e sovra-personalizzato della Rete: ho troppi esempi di gente che va per conto suo, anche a buon diritto, e non solo in ambito virtuale. Magari l'iniziativa è, all'opposto, il segno di una nuova atomizzazione.
Varrà la pena seguire gli sviluppi e capire come il progetto andrà avanti, con quali obiettivi e azioni concrete.