Per: Euro Roscini
Quando un percorso dialettico stimolante, istruttivo, interessante e bello quale quello che mi hai regalato in queste settimane giunge al termine, in me s'insinua sempre un vago ma tenace sentore di malinconia; una percezione soffusa ma tangibile di dispiacere, mentre la nostalgia si mescola ai ricordi e la memoria di ciò che è stato si fissa profondamente nel mio essere.
Euro, mi hai offerto un viaggio splendido e incredibile: un'immersione straordinaria in una Filosofia che temevo di aver sepolto alla conclusione dell'Esame di Maturità, consegnandola all'oblio per lanciarmi nell'impresa della Scienza (e con quale dolore vi rinunciai lo puoi immaginare).
Intraprendere questo tragitto - in tua compagnia o sotto la tua guida paziente e premurosa - l'ho sempre considerato un onore e un privilegio, una possibilità senza pari di fare Filosofia, non di limitarmi a studiarne la storia come è costume sui manuali; un'occasione straordinaria e irripetibile, dunque, da cogliere al volo e da non lasciare scappar via.
Ora che siamo al capolinea del dibattito sulla tua Tridimensione, scendo dalla deliziosa giostra con una mente carica di intuizioni, pensieri nuovi, punti di vista inediti, curiosità e speranze.
Seguirti nell'esposizione e cercare di afferrare, foss'anche in una panoramica, i mille rivoli del tuo lavoro radicale ed eterodosso è stato interessantissimo e mi ha ovviamente costretto - ma fu imposizione dolce e da me liberamente accettata - a sforzi interpretativi, adeguamento del lessico e introduzione in nuovi rami del sapere.
Ho dovuto esplorare me stesso, il mio modo di pensare il reale e di osservarlo; ho dovuto farmi domande e cercare risposte, inventare parole e dare forma ai concetti, investigare il mio ambito di studio e scandagliarne di contigui o di paralleli.
Se questo dibattito non fosse mai iniziato, oggi sarei una persona senza dubbio meno ricca, meno convinta di certi concetti e meno attenta ad alcuni aspetti.
Ancor più, sarei l'ennesima preda del binario, incapace di considerare anche solo l'ipotesi di una via nuova, di una possibilità supplementare. Forse resterò incagliato per sempre nell'humus culturale in cui sono cresciuto (e nel quale la logica dominante resta quella a due valori), ma oggi mi faccio sempre almeno una domanda in più prima di valutare un problema secondo schemi troppo salomonici.
Il nostro dialogo - qui come altrove - ha avuto i suoi momenti di scontro e si è fatto a volte piuttosto aspro, ma mai gratuitamente offensivo, segnato da rispetto e serietà, da ammirazione (almeno da parte mia) e grandissima pazienza nel sopportare dubbi sciocchi e domande abborracciate (la flemma, ovviamente, era da parte tua).
Mi mancherà questo appuntamento quasi fisso, ma nell'alveo di questa discussione credo di essere cresciuto e maturato più di quanto si immagini, dunque la lascio al suo destino con soddisfazione e gratitudine.
Noi ci rincontreremo ancora, altrove: altre idee da scambiarsi, altre frasi da scrivere, altre poesie da creare (tu) e racconti o note da imbastire (io); a questo scambio, però, dedicherò sempre un ricordo speciale: il nostro primo vero dibattito e quello che ha cercato di portare alla luce gli aspetti salienti di un sistema filosofico nuovo.
Ti ho già ringraziato per la disponibilità, la sopportazione e la sollecitudine nel rispondere; ti ringrazio qui, in conclusione, anche per lo sforzo profuso nel tentativo di esplicitare in un pubblico spazio di quella che tu stesso definisci una cosa "incondivisibile": gesto nobile di altruismo e di amore per il sapere, come nella migliore delle tradizioni filosofiche.
Inutile dire altro: abbandono anch'io il campo, certo che tornerò di tanto in tanto a scorrere queste schermate per fare tesoro dei loro insegnamenti (ad ogni livello) e tuffarmi nel mio passato di utente alle prime armi.
A te do appuntamento altrove, in questo lago cristallino che è il Forum GT: non ho alcuna obiezione a che questo thread sia spostato in area "Fede e Religioni", dunque si proceda pure, a discrezione dei dirigenti.
Ci vediamo in giro, Euro: alla prossima.
Rispettosamente, con riconoscenza,
Leonov (Eolo Di Casola)