è possibile inserire codice anche in fotogrammi successivi al primo.
tuttavia:
Il sistema AdWords esamina il codice di tutti gli annunci Flash quando vengono caricati. Non è consentito utilizzare i seguenti comportamenti codificati:
in pratica il buon Google si legge bene tutto il codice del flash, non solo quello del fotogramma contenente la funzione clickTAG
richiamare oggetti esterni è quindi impossibile. suppongo che anche l'atto di chiedere qualcosa al sito che 'ospita' il nostro banner sia da intendersi come una "chiamata al server esterno"
aggiungo che gli annunci video e gli annunci flash sono in realtà due cose separate:
nonostante ciò che viene mostrato all'utente sia in entrambi i casi un oggetto flash, nel caso di annunci video gli oggetti da dare in pasto al buon Google sono un'immagine(.gif, .jpg, ecc.) e un filmato(.mpg, .avi, ecc.).
già che sono sul tema aggiungo qualche considerazione di bieco marketing:
sugli annunci video:
per trarre giovamento da un annuncio video occorre:
.: invogliare l'utente a riprodurre il filmato (immagine statica performante)
.: invogliare l'utente a visitare il sito dopo (o durante) la visione del filmato (filmato performante)
il primo obiettivo è probabilmente più difficile da raggiungere del secondo:
l'iniziale entusiasmo per questa nuova forma di comunicazione porterà nel breve a parecchi play, tuttavia la gente si stancherà in fretta e tra poco eviterà di cliccare i filmati così come adesso fa con i banner.
risulta quindi importante in questo caso convincere il target a sorbirsi la nostra réclame. se infatti l'utente si prende un minuto per vedersi il filmato significa che con ogni probabilità è sufficientemente interessato all'argomento da dare un'occhiata anche al sito
sugli annunci flash:
ciò che rende una campagna vincente è la sua "appetibilità" per il pubblico
credo che il trucco in questo caso stia nello sfruttare ciò che maggiormente contraddistingue gli annunci flash dagli annunci video: l'interattività.
di "mini giochi" che al momento della vittoria portano l'utente al sito pubblicizzato se ne vedono già da oltre un anno. il target è quasi sempre stato giovane e informatizzato (screen saver, giochi in flash, loghi e suonerie), ma il mondo dei giochi in flash si sta espandendo sempre di più: insieme a messenger stanno diventando il classico passatempo-perditempo negli uffici connessi a internet e molti giochi diventano dei veri e propri "tormentoni" che si propagano di mail in mail. ciò implica un potenziale bacino di utenza per quei piccoli "quasi-adverGame".
il rischio in questo caso è che l'utente interessato al 'gioco' non sia necessariamente interessato anche al sito. risulta pertanto opportuno progettare l'interattività in modo che oltre a divertire comunichi anche il prodotto/servizio pubblicizzato.
...ora smetto che sto andando OT