@ChiccoSmile said:
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Quando ha capito a sufficenza .... .... ho scoperto che il cliente gli si è annebbiato il "perchè" (la motivazione) per promuoversi.
Uno dei motivi è che si era fatto un'idea (assurda) della semplicità per promuoversi in internet.
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Il problema l'ho risolto documentando efficacemnte i risultati ... e ripetendo + volte:"io mi occupo di sviluppare traffico qualitativo per generare contatti ..... ma a concludere le vendite ci deve pensare Lei".
Ripetendolo + volte faccio chiaramente intendere che non lavoro a provvigioni xkè non sono un rappresentante o agente, quindi il servizio va pagato.
Quoto in pieno. Mi sembra il giusto compromesso tra il far propri gli obiettivi del cliente, senza per questo diventare soci, e il posizionamento fine a se stesso.
Certo, poi gli si può dire che dall'analisi del traffico sul sito si nota un rilevante tasso di abbandono del carrello, forse perché gli step per concludere l'acquisto sono farraginosi (dal nostro punto di vista) o forse perché i suoi prezzi non sono concorrenziali (facendo un po' di benchmark lo si può verificare).
Possiamo consigliare, indicare, dare dei suggerimenti, dargli tutti gli assist possibili e immaginabili, ma comunque la palla in goal deve tirarla lui con il prodotto/servizio che vende.
Nel contratto bisogna indicare degli obiettivi specifici per il servizio che gli si sta fornendo, ma non per forza questi devono coincidere con i suoi obiettivi commerciali.