Interessa eccome, in particolare a tutte gli operatori che si limitano ad offrire il solo servizio SEO/SEM senza offrire servizi complementari.
Da tempo ormai Google ha adottato una strategia differente da quella di proporre esclusivamente pubblicità testuale e contestuale, fin da quando propose forme alternative di targeting (il site targeting) e l'introduzione dei banner animati e no, per il circuito adsense.
I video-banner non sono altro che l'evoluzione naturale di questa strategia in un momento storico dove l'intero mercato dell'advertising online sta guardando nella direzione del video grazie alla sempre maggiore diffusione dei collegamenti a banda larga e alla crescescente "inefficacia" dei banner tradizionali.
In questo modo Google riesce ad offrire un network molto corposo dove far comparire gli annunci dei propri clienti nei formati che l'inserzionista ritiene più opportuno, il tutto naturalmente incrementando i prezzi per comparire, modificando il modello di pricing che in questo modo si sposta dal pay per click al "pay per impression" e puntando ad uscire dall'ottica di internet come canale da valutare attraverso le sole metriche del direct response
Il dubbio su cosa comporti l'ampiamento del ventaglio di prodotti viene, eccome, ma le risposte potrebbero non essere così scontate, soprattutto sul medio termine.
Come si evolverà la domanda? Chi sarà in grado di rispondere all'esigenza di produrre contenuti ad hoc per il video adv, oltre che alla sua pianificazione? Di che entità saranno le ripercussioni che tutto questo avrà sui costi della pubblicità online?