No, che c'entra ? Una testata giornalistica si occupa di notizie e commenti all'attualità. La questione dei banner e della pubblicità riguarda blog che si occupano di notizie ma che non svolgono un ruolo tipo giornale, semplicemente è un blogger che dice la sua sugli argomenti del giorno, che il governo vorrebbe equiparare ai periodici, solo perchè guadagna qualche euro con adsense.
Un portale di ecommerce non c'entra nulla.
Per quanto riguarda l'editoria in crisi, è vero. Negli USA infatti i giornali si stanno spostando su internet (la differenza è data dalla pubblicità che nei paesi più sviluppati ormai è quasi tutta su internet). E' vero che c'è crisi anche per le testate giornalistiche in rete, ma non le migliori. Diciamo che si sente la concorrenza di siti che fanno informazione in maniera più precisa e meno asservita al potere, cosa che comunque accade raramente negli altri paesi.
In Italia, invece, la crisi è totale, ma i giornali non la sentono solo perchè finanziati pesantemente dallo Stato (tutti indistintamente, dal Corriere e La Repubblica, fino a minuscoli giornali da una pagina). Leggevo qualche giorno fa un dibattito nel quale la conclusione era che i giornali (quelli cartacei) dovevano essere difesi da internet (!?!?!?). Cosa che mi sembra anacronistica e la dice lunga sulla capacità dei nostri politici di comprendere dove sta andando il mondo. Loro sono arroccati sulle loro posizioni privilegiate, e i giornali (che grazie ai finanziamenti pubblici si reggono) non fanno molto per farli dispiacere. Ecco perchè, sempre a parere mio, i politici italiani invece di prendere atto del fatto che internet regge lo sviluppo mondiale, addirittura il 50% della crescita europea è lagata ad internet (fonte Viviane Reading, commissario europeo), vedono la rete come il fumo neglio occhi, consci che essendo un luogo sostanzialmente libero e difficilmente controllabile, è solo da lì che può venire la svolta per eliminare i privilegi della politica.
L'Italia è molto indietro, addirittura è l'unico paese dove la percentuale di persone connesse alla rete è diminuito (43% nel 2007, 42% nel 2008), mentre in altri paesi raddoppia.