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    Post creati da damnic

    • RE: Giorno (dimenticato) della libertà

      @paolino said:

      io non sto approvando la rivoluzione d'ottobre nè però la demonizzo....mi limito ad osservare che nella Costituzione dell'URSS la democrazia era contemplata......democrazia che poteva esistere solo dopo aver trasformato il sistema.....

      Non sono i discorsi e le buone intenzioni che contano, ma i fatti. E nei fatti il comunismo sovietico è stato una delle peggiori dittature di tutti i tempi. La caduta del muro di Berlino e il ritorno alla libertà di milioni di persone è uno dei momenti più belli della storia ed è giusto ricordarlo.

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      damnic
    • La grande bugia (di Domenico Riccio)

      “Abbiamo cercato di fare un lavoro onesto. E se qualcuno rognerà, lasciamolo rognare. A noi che ce ne importa?”. Sono le ultime parole de “La grande bugia” di Giampaolo Pansa.
      Io non intendo rognare, ma ringraziare questo importante scrittore di sinistra che con i suoi ultimi libri (I figli dell’Aquila, Il sangue dei vinti, Sconosciuto 1945 e quest’ultimo) ha cercato di riempire quelle “zone d’ombra” nella storia della Resistenza, durante e dopo la fine della guerra civile, e riportare gli “eccessi” e le “aberrazioni” dei vincitori contro i vinti, di cui ha parlato il Presidente Napolitano nel discorso del suo insediamento.
      Interessanti e anche commoventi le storie personali riportate, come quelle di Carlo e Sylva, per citare le ultime, da cui si evince che anche chi è morto dalla parte sbagliata merita la stessa dignità di chi è morto dalla parte giusta, perché gli uni e gli altri hanno combattuto fino al sacrificio della vita credendo in un ideale.
      Degna di attenzione è l’affermazione di Luca Tadolini sulla “guerra civile”, che è tale solo se c’è una partecipazione massiccia della popolazione. Fra il ‘43 e il ‘45 la partecipazione di civili fu molto limitata: da una parte c’era l’esercito tedesco e della RSI, dall’altra l’esercito degli anglo-americani aiutato dalla guerriglia resistenziale composta in prevalenza da comunisti. La maggior parte della popolazione è rimasta in attesa, in quella “zona grigia”, come la definisce lo storico Renzo De Felice, e sperava solo che la guerra finisse.
      Fanno molto riflettere le parole di Sergio Luzzatto, “l’antifascista delle caverne”, quando ancora oggi sostiene che “esistono cause per le quali è giusto uccidere”.
      Pansa ricostruisce le vicende di coloro che prima di lui sono stati bersagliati dalla potente guerra delle parole e della propaganda di sinistra, che ha sempre rifiutato ogni benché minima revisione della “grande bugia”, del “ritratto reticente, incompleto, spesso falso e dunque bugiardo della nostra guerra civile, che le sinistre italiane hanno costruito e protetto per sessant’anni”.
      “I comunisti - diceva Giorgio Almirante – hanno capito che la guerra delle parole è la più importante e che nessun tipo di armamenti resiste agli eserciti delle parole. Hanno associato la parola comunismo alle parole che la gente gradisce: pace, libertà, giustizia, progresso; e sono stati capaci di farlo nel periodo storico in cui, dall’Ungheria alla Cecoslovacchia, dalla Corea all’Indocina, da Cuba al Medio Oriente, tutto il mondo è stato testimone dell’associazione di fatto della parola comunismo con le tremende parole che si chiamano: guerra, oppressione, tirannia, strage”.
      Ma tornando alla “Grande bugia”, essa non riguarda, a mio avviso, solo il periodo della guerra civile. Gli anni settanta, gli anni di piombo, delle stragi, sono anch’essi avvolti nella menzogna e nella falsa propaganda della sinistra, la quale ritiene ancora che tutte le stragi siano state fasciste, che gli estremisti di sinistra caduti siano dei martiri e che i ragazzi di destra uccisi altro non sono che topi di fogna. Mi piacerebbe che un uomo onesto come Giampaolo Pansa, che quei periodi ha vissuto, scrivesse qualcosa d’interessante anche sulla stagione del terrorismo.
      E l’ultimo tentativo della sinistra di nascondere la verità è quello relativo al “dossier Mitrokin”, che poteva permettere di fare chiarezza sui contatti tra i nostri utili idioti, pronti a tradire la Patria per soldi o ideologia e consegnarla alla dittatura sovietica, e il KGB. Mitrokin riportava nomi e cognomi ed altri nomi in codice che potevano diventare reali, se solo si voleva. Ma tutto è stato semplicemente silenziato.
      Sono convinto che, fino a quando rimarrà intoccabile il tabù della grande bugia, fino a quando tutti gli scheletri non saranno usciti dagli armadi, fino a quando non si scoperchierà la pentola colma di falsi miti, fino a quando la storia non metterà ognuno al suo posto, non ci potrà essere pacificazione fra gli italiani.
      Il merito di Giampaolo Pansa, che ieri sera è venuto a Lucca a presentare il suo libro, è quello di aver cominciato a sistemare al loro giusto posto i tasselli fondamentali di questo processo.

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      damnic
    • RE: I martiri di Nassiriya

      @Hotshot said:

      Guarda io ripongo tutta la mia buona/ottima/fiducia/affetto/rispetto/ e non solo .... a chi ciè andato, ma diciamolo: l'italia è andata non perchè crediamo nella libertà delle persone(ma all'italia ci pensiamo? e poi solo l'iraq?) e non perchè volevamo riportare in iraq la democrazia(perchè solo in iraq?), ma per il nostro governo:
      una 60ina di persone hanno deciso che cosi' gli faceva comodo, o gli piaceva l'idea, fate voi, sta' di fatto che abbiamo mandato la nostra gente ad una guerra NON nostra.

      Questo è un altro discorso, che allora vale anche per l'Afganishan, per il Kossovo, per il Libano ecc..
      O l'Italia ha sbagliato tutto, o invece ha ritenuto di dover avere un ruolo positivo in un mondo che altri hanno rovinato, pagando purtroppo anche con i morti, che non vanno dimenticati.

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      damnic
    • RE: I martiri di Nassiriya

      @Hotshot said:

      No effettivamente hai ragione, era un Villaggio Vacanze!!!

      Che stupido che sono, cacchio, basta! basta guardare i telegiornali che ti fanno vedere le immagini così sgranate che non ti fanno capire quello che realmente sta' succedendo!

      La guerra non esiste!
      Evvai!!!

      Allora te lo ripeto: L'Italia non è andata in guerra, ma in missione di pace, lo ha detto anche Napolitano due giorni fa.
      Ho però aggiunto, e forse non l'hai notato, che lo ha fatto pensando che la guerra fosse finita e invece non è.

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      damnic
    • RE: Giorno (dimenticato) della libertà

      @Andrez said:

      Damnic, ho più volte ribadito che questo non è il luogo per esternare proclami propagandistici aizzanti all'odio ed al rancore.

      Esistono altri forum dove questo è possibile.
      Sei pregato di usarli. 🙂

      Ti ringrazio per aver tagliato ancora una volta il mio post.
      Di cosa hai paura? Forse del fatto che leggendolo qualcuno potesse cambiare idea? O forse ritieni bestemmie da non riportare le considerazioni sui modi di fare della "sinistra"? O non ti piace sentire voci fuori dal coro?
      Il tuo atteggiamento è identico a quello di molti pseudocambiati "compagni" che, come avevo scritto, osteggiano chiunque e qualunque cosa non sia di sinistra o non è ad essa confacente. E quando non si riesce ad osteggiare, per lo meno si ignora. Bravo!

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      damnic
    • RE: Giorno (dimenticato) della libertà

      @paolino said:

      mmm interessante.....

      ma sul terreno politico spesso si finisce per scivolare....seguendo tale ragionamento anche i popoli del medioriente dovrebbero ricordare l'8 novembre come il giorno della fine dell'oppressione della banda di Bush

      poi non dimenticare che coloro che vengono additati come traditori e criminali da una parte vengono definiti eroi dalla parte avversa.....

      anche noi "Paesi democratici" facciamo uso per esempio dei servizi segreti sul cui operato non si sa praticamente nulla....

      insomma all'epoca si chiamavano Gulag oggi si chiama Guantanamo, allora erano i comunisti oggi sono i neocon....

      è inutile parlare di oppressione comunista e scemenze varie...tale oppressione era percepita soltanto da noi perchè infarciti dalla propaganda occidentale....così come oggi definiamo terroristi i mediorientali ma la verità è che noi non sappiamo un tubo di come stanno veramente le cose da quelle parti così come non sapevamo cosa effettivamente accadeva nell'URSS

      certo i crimini ci sono stati ma quale Stato può permettersi di scagliare la prima pietra? direi proprio nessuno....

      i vari Pansa, Panza, Cicciacalda trovano il tempo che trovano, sono i tuttologi, quelli che sanno tutto ma poi non sanno nulla....

      il Comunismo è stato un qualcosa di negativo? lasciatelo dire ai russi, lasciate che a dirlo siano quei 10 o 20 milioni di morti ( non si sa quanti esattamente ) di fame dell'era Eltsin......la democrazia di facciata voluta dagli USA in Russia portò quel Paese sull'orlo della catastrofe....a questo punto mi chiedo: "ha fatto più nulla il comunismo o la pseudo-democrazia russa?"

      smettiamola di bollare il comunismo come l'origine di tutti i mali....il comunismo era un sistema economico le cui componenti sociali venivano aggiunte di volta in volta dai vari Lenin, Stalin, Mao di turno.....direi che non è il comunismo quello da condannare ma piuttosto il socialismo reale ovvero la parte politica, burocratica e sociale di quello che è stato impropriamente definito comunismo....

      i sistemi economici sono modelli per "fare i conti" non impongono le dittature nè tantomeno le guerre preventive

      Ti pregherei di non confondere i gulag e i milioni di morti del comunismo con Guantanamo, sebbene quest'ultimo non sia un esempio di carcere modello.
      Certo non è il comunismo in quanto teoria o ideologia che mi interessa, ma ciò che esso è stato in realtà e, cioé, una delle più spietate dittature.
      Ma, a parte tutto, ritieni davvero che nei paesi dell'est si stava meglio col comunismo? Che la caduta del muro di Berlino non sia un simbolo della libertà ritrovata? Se pensi questo, ciò che dici non fa una grinza.

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      damnic
    • RE: I martiri di Nassiriya

      @Hotshot said:

      Condolianze a tutti i militari italiani morti a Nassiriya.

      Io riguardo a questa questione, dei nostri militari in Iraq, mi domando:
      l'Italia è andata in guerra e ogni guerra ha i propri morti, quindi non c'è nulla da stupirsi, o da enfatizzare, o da mitizzare, o da litigare(i partiti che litigano) sono purtroppo caduti, perchè cosi' è la guerra.

      Non è così. L'Italia non è andata in guerra, ma ha partecipato ad una missione di pace con i rischi di una guerra che sembrava finita.

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      damnic
    • I martiri di Nassiriya

      Il 12 novembre 2003, alle ore 8,40 italiane, un camion carico di esplosivo salta in aria dinanzi alla caserma che ospita il contingente italiano a Nassiriya, devastando la palazzina che è avvolta dalle fiamme. Perdono la vita 19 italiani: 12 carabinieri, 5 soldati, 2 civili italiani, e 8 iracheni. I feriti sono numerosi. L’atto terroristico è firmato da Al Qaeda.
      “Tutti gli italiani – dichiara il Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi - sono stretti intorno alle loro forze armate e alle famiglie dei caduti: soldati, Carabinieri, civili. Da decenni l’Italia è impegnata in missioni di pace nelle più varie parti del mondo, missioni segnate da stragi e da morti. Non daremo tregua ai responsabili di questo orrendo attentato. La lotta al terrorismo è una priorità per tutti i popoli”.
      “Sono orgoglioso per il coraggio e l’umanità dei nostri soldati”, aggiunge il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
      Cesare Salvi, Vicepresidente del Senato, sospende la seduta e esprime a nome del Presidente Marcello Pera “il dolore più pieno e la totale adesione, al di là delle diverse posizioni su questo specifico tema, ai familiari delle vittime e all’Arma dei Carabinieri”.
      Anche Pierferdinando Casini, Presidente della Camera, sospende i lavori.
      Parole di cordoglio arrivano dal presidente dell’Onu, da molti governi stranieri, da tutti i partiti italiani e dall’Unione delle comunità islamiche in Italia.
      “Sono caduti per un ideale, sognavano di portare la pace in Iraq – dice Tiziana Montalto, vedova del maresciallo Alfio Ragazzi. – Sono sicura che di lassù ci guarda contento. Sono orgogliosa di mio marito”.
      Ai funerali del 18 novembre, il popolo italiano, commosso, si stringe intorno alle vittime, riscoprendo il valore della solidarietà nazionale, la riconoscenza per i nostri caduti in missione di pace e l’orgoglio di essere italiani.
      “La nostra vita è tutta qui dentro – afferma Margherita Caruso, vedova del vicebrigadiere Giuseppe Coletta, indicando il vangelo. – Fu detto – aggiunge leggendo un brano di San Matteo – amerai il tuo prossimo e odierai il nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siete figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, che merito avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate dunque perfetti, come è perfetto il vostro Padre celeste”.
      "La sposa di uno dei caduti – dice nell’omelia il cardinale Ruini, - dopo aver letto il brano del Vangelo nel quale Gesù ci invita ad amare anche i nostri nemici, ci ha detto con semplicità che di quella parola di Gesù lei e suo marito avevano fatto la regola della propria vita. E' questo il grande tesoro che non dobbiamo lasciar strappare dalle nostre coscienze e dai nostri cuori, nemmeno da parte di terroristi assassini. Non fuggiremo davanti a loro, anzi, li fronteggeremo con tutto il coraggio, l'energia e la determinazione di cui siamo capaci. Ma non li odieremo".
      .......
      A Marano di Napoli, il sindaco, esponente del partito dei comunisti italiani cancella “via Martiri di Nassiriya, istituita in precedenza dal commissario prefettizio.
      I padri comboniani baresi si chiedono se sia giusto dare la comunione ai soldati italiani in Iraq che si sono arruolati volontari per una guerra criminale.
      In alcuni cortei di pacifisti si grida: “dieci, cento, mille Nassiriya”.

      12 novembre 2006 Domenico Riccio

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    • Giorno (dimenticato) della libertà

      Giorno (dimenticato) della libertà

      Sono indignato!
      Ia giornata della libertà, istituita per oggi 9 novembre in ricordo della caduta del muro di Berlino di diciassette anni fa, non è stata celebrata. Non lo hanno fatto le istituzioni: governo, regione, provincia e comune; non lo hanno fatto le scuole, e non mi risulta neanche un messaggio, sempre pronto per ogni altra circostanza, del Presidente della Repubblica. Eppure la ricorrenza è stata sancita da una legge della Repubblica, la n. 61 del 15 aprile 2005, e sarebbe fatto obbligo a chiunque di rispettarla
      ?La Repubblica italiana dichiara il 9 novembre ?Giorno della libertà? ? dice testualmente la legge nel suo unico articolo, - quale ricorrenza dell?abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo. In occasione del ?Giorno della libertà?, di cui al comma 1 ? aggiunge con chiarezza, - vengono annualmente organizzati cerimonie commemorative ufficiali e momenti di approfondimento nelle scuole che illustrino il valore della democrazia e della libertà evidenziando obiettivamente gli effetti nefasti dei totalitarismi passati e presenti?.

      .../... *
      Sono indignato perché le istituzioni non dovrebbero essere di parte e invece lo sono, perché le scuole dovrebbero insegnare e invece indottrinano, perché le leggi, tutte le leggi, dovrebbero essere rispettate e non lo sono.

      9 novembre 2006

      • Edit by Andrez.
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      D
      damnic
    • Mario Zicchieri

      29 ottobre 1975: Mario Zicchieri è ucciso dalle Brigate Rosse. Per non dimenticare

      “Si parla tanto di perdono – esordisce, - però io mi rivolgo a Morucci, voglio sapere se il nome di mio figlio, Mario Zicchieri, gli dice qualcosa, se si ricorda di avere ucciso un ragazzo che si affacciava alla vita... lei, Morucci, si ricorda di avere ucciso mio figlio, lei, assassino...”
      E’ la domanda, lo sfogo di Maria Lidia, la mamma di Mario Zicchieri, che irrompe in diretta nella trasmissione di Sky che Luca Telese sta conducendo sugli anni di piombo, che telefona inaspettatamente e lascia tutti di ghiaccio.
      Ho letto queste parole su Tiscali-blog sotto il titolo “Strali del terzo Millennio”, che comincia con “Caro brigatista” ed è stato postato da Uno nessuno centomila venerdì 28 ottobre 2005 alle ore 18.04.

      ../..*

      Mi pongo spesso anch’io questa domanda. E come la mamma di Mario Zicchieri, anch’io spero che tanti assassini abbiano il coraggio, dopo tanti anni, di ammettere i loro gravi errori, di riconoscere i crimini che hanno commesso e che, se è difficile che possano ancora pagare, per lo meno chiedano scusa o si vergognino. *

                                       Domenico Riccio
      

      *Edit by Andre@
      Come già abbondantemente scritto, qui non deve esservi spazio per istigazioni, sfoghi rancorosi ed odio.
      E' possibile trattare questi argomenti con ragionevole pacatezza.
      Invito Damnic e chi si accinge a postare a non ripetere tale atteggiamento.

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      damnic
    • Invasione Ungheria-50 anni dopo.

      Invasione dell’Ungheria – 50 anni dopo. Per non dimenticare.

      Alle 4,25 del quattro novembre 1956, l'armata rossa entrava in Butapest e, sparando su studenti ed operai, spezzava ignobilmente il sogno di libertà del popolo ungherese, ripristinando la dittatura comunista.
      La rivoluzione cominciò nel pomeriggio del 23 ottobre. Un folto gruppo di studenti universitari si ritrovò in piazza a Pest per manifestare solidarietà al polacco Gomulka. Agli studenti si unirono moltissimi cittadini ed anche i soldati ungheresi intervenuti per disperderli. La folla crescente, non meno di centomila persone, dopo aver reclamato Nagy, mosse verso il Parlamento, al di là del grande fiume, rovesciò un'enorme statua di Stalin e assediò il palazzo della radio che si era rifiutata di trasmettere un comunicato. Intervenne la polizia di sicurezza, l'AVH, e aprì il fuoco sulla folla uccidendo molte persone. La protesta allora si allargò rapidamente e si trasformò in insurrezione.
      Due giorni dopo Imre Nagy formava un governo con la presenza di molti moderati, tra cui il filosofo Lukacs, e senza la presenza di stalinisti.
      Intanto la rivoluzione si era estesa in tutto il paese. Ripresero vita sindacati, associazioni culturali, emittenti e giornali liberi, a suo tempo schiacciati dal totalitarismo comunista, ed in ogni fabbrica si formarono consigli operai. Chiedevano il ritiro dei sovietici e libere elezioni.
      Ma il 3 novembre il generale Pal Maleter, il ministro della difesa che si era schierato con gli insorti, venne arrestato dai sovietici mentre trattava proprio il loro ritiro dall'Ungheria; e la mattina del 4 novembre i carri armati del generale Lascenko, sostenuti dall'artiglieria e dall'aeronautica, invasero Butapest, trovando un'accanita opposizione soprattutto nei quartieri operai, e repressero nel sangue la resistenza anticomunista.
      Imre Nagy fu costretto a rifugiarsi nell'ambasciata jugoslava, che poi lo consegnò ai sovietici, e fu impiccato in gran segreto nel giugno del '58, insieme con Maleter ed altri, dopo un processo sommario.
      Il 7 novembre a capo di un governo fantoccio venne messo Kadar. La sua nomina fu poi retrodatata al giorno 4 per consentire ai sovietici di giustificare il loro intervento a sostegno proprio di quel governo.
      Kadar, col supporto dell'URSS, annientò in breve tempo le sacche di resistenza rimaste nel paese e ristabilì l'ordine comunista. Fu un bagno di sangue che costò la vita di migliaia di operai, contadini e studenti.
      L'Unità, organo del PCI, manipolando la voglia di libertà di un intero popolo, scrisse che la rivoluzione socialista aveva il sacrosanto diritto, "guai se così non fosse!", di intervenire con le armi per sconfiggere i “ribelli controrivoluzionari”.
      Palmiro Togliatti, informato dal Politburo mediante l'ambasciata russa a Roma, dette l'assenso all'invasione. In Parlamento il PCI inneggiò all'armata rossa e "alla funzione liberatrice dell'esercito sovietico”.
      Giorgio Napolitano chiamò "teppisti e spregevoli provocatori" gli operai e gli studenti ungheresi insorti e, giustificando l'intervento sovietico, lo definì un "contributo alla pace nel mondo".
      Oggi in Ungheria il 23 ottobre, data di inizio della rivoluzione, è festa nazionale.
      Il 26 settembre di quest'anno il Presidente Giorgio Napolitano, in visita ufficiale in quella nazione, ha reso omaggio alla tomba di Imre Nagy e al monumento ai caduti della rivoluzione.

      Domenico Riccio

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    • RE: La UE dichiara illegittima la detraibilità dell'Iva sulle auto

      @i2m4y said:

      *La decisione della Corte di Giustizia europea sulla detraibilità dell?Iva relativa alle autovetture aziendali è l?ennesima, pesante eredità lasciata dal governo Berlusconi al centrosinistra. *
      P.

      Hai fatto molto bene a tirar fuori il comunicato dell'ufficio stampa di Visco che, come usa fare una parte politica, dà la colpa di tutti i mali italiani, anche quelli che durano da una vita, a Berlusconi.
      Sono con te.

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      damnic
    • RE: Il governo Berlusprodi (di Domenico Riccio)

      @Lkv said:

      Sinceramente non capisco lo stupore, era prevedibile tutto quanto. La politica semiliberista (influenzata dall'area radical-socialista del governo e da idee pseudoliberiste di Bersani note da tempo), la continuazione della presenza dei militari in Iraq e Afganistan (varie aree del governo hanno posto come "condicio sine qua non" il rispetto dell'impegno militare in queste aree) e poi non dimentichiamo che nei Balcani e' stata la sinistra a mandare i militari all'epoca. Gia' il precedente (e breve) governo Prodi e il successivo governo d'Alema avevano fatto capire che la sinistra come la intendono gli italiani non esiste piu', gli unici a credere ancora ad una sinistra che salendo al governo toglie ai ricchi per dare ai poveri sono forse solo Berlusconi, Bondi, Schifani e qualcuno della Lega, di AN forse solo Gasparri, ma lui e' piu' Berlusconiano che Finiano.

      Per il resto, tutto questo contrasto non lo vedo, hanno posizioni simili, a tratti combacianti, ma per giustificare l'esistenza di ogni singolo partito devono pur cercare di far vedere che esistono differenze (la diversita' e' la giustificazione per l'esistenza). Per cui cercano il contrasto. E' tutto finto!
      Non tutto anzi, qualche differenza esiste, ma e' piu' sulla forma che sulla sostanza, e i contrasti "di piazza", non tra i politici ma tra gli elettori, sono piccole frange estreme, molto rumorose, ma piccole, e non hanno poi cosi' tanta voce in capitolo, anche se dicono cose che molti "moderati" pensano ma hanno paura di dire (destra e sinistra, e pure centro). I partiti ogni tanto fanno finta di dar loro peso, tanto per accattivarsi qualche elettore, ma saliti al governo dimenticano ogni promessa, e l'obiettivo cambia.

      Per quanto riguarda il Libano ci mancherebbe altro che non avessero mandato le truppe, dei vari paesi che vanno, Francia e Italia sono gli unici ben visti e amati dal popolo e dal governo libanese. Ed e' molto diverso dell'Afganistan e dall'Iraq, perche' si lavora fianco a fianco coi militari libanesi, stato sovrano, democratico e non e' un'invasione di uno stato sotto dittatura come le altre due missioni.

      :ciauz:

      Le tue considerazioni sono molto interessanti e mi fanno riflettere. Grazie

      postato in GT Fetish Cafè
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      damnic
    • RE: Il governo Berlusprodi (di Domenico Riccio)

      @franguzzo said:

      ecco, adesso ti capisco e condivido il tuo pensiero 🙂

      Ti ringrazio.

      postato in GT Fetish Cafè
      D
      damnic
    • RE: Il governo Berlusprodi (di Domenico Riccio)

      @Vernade said:

      ciò che mi domando sin dal primo post e che non mi è ancora chiaro è perché è proprio un rappresentante della opposizione politica a porsi questa domanda e per quale motivo 🙂

      mi dispiace ma è per questo fatto che non riesco a capire il tuo testo 🙂

      polemica sul fatto che prodi faccia per te una "politica di destra"?
      da un esponente della casa della libertà trovo questa affermazione alquanto sorprendente.
      non dovresti essere contento che il nuovo governo ha deciso di continuare alcuni filoni della politica del governo precedente che sta in linea con i tuoi principi politici visto che ritieni tale politica vincente?
      è una questione di principio?
      ah si ecco.

      allora che cosa fai tu? ti metti nella scia della sinistra a criticare le mosse del governo? scusa, ma lo trovo altrettanto...incoerente... 😉

      a parte il fatto che parliamo solo di una parte del tuo discorso...
      (che del resto non avevo nemmeno commentato, perciò nel dubbio non ti permettere giudizi sulle mie capacità di comprendere un testo o meno... ).

      il discorso, nel suo messaggio globale, è semplicemente delirante.
      l'ironia è una figura retorica e come tale va usato con destrezza e con una certa Konsequenzin tutto il testo. altrimenti diventa confusionaria.
      l'ironia, in quanto consiste nel dire esattamente il contrario di quello che si vuole dire (e in modo esagerato), è sopratutto pericolosa mischiata con affermazioni iperboliche perché diventa difficile per il lettore rendersi conto dove sta l'affermazione "positiva" e dove quella "negativa" perché entrambi usano il surplus.

      perciò ti chiedo:
      come mettiamo la prima parte?:

      ecc ecc.

      forse ti dovresti decidere stilisticamente per quale figura e per quale punto di vista optare.
      esagerazione? gioco di specchi?
      tutte e due insieme in un unico test fanno parecchio casino e il testo diventa un po' assurdo.
      alla fine l'unico filone rosso è il rancore verso la sinistra, questo si capisce. ma con un considerevole spreco di parole 😉

      Mi fa piacere che tu abbia capito che non sono di sinistra, ma una persona libera cui piace irridere anche le contraddizioni evidenti di alcuni (o molti, chissà) di sinistra.
      Se a me dovrebbe far piacere che Prodi faccia una politica di destra (e ci sarebbe tanto da dire su cosa è di destra e cosa di sinistra), a te suppongo dovrebbe dispiacere, ma non mi pare che tu sia così dispiaciuta.
      Sullo stile ti prego di lasciare decidere a me come meglio fare.
      Infine, quando c'è ironia non c'è rancore, almeno per me, non ti pare?
      Domenico

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      damnic
    • RE: Il governo Berlusprodi (di Domenico Riccio)

      @i2m4y said:

      Andrò controcorrente, ma è un ironico messaggio che condivido in molti molti apsetti....

      .... però che soddisfazione vedere un governo di sinistra fare una politica di destra.... come me la ghigno, ma come me la ghigno.....

      P.

      Ti ringrazio per essere controcorrente. In questo forum ce n'è proprio bisogno. Hai sentito Benigni? "Per 5 anni abbiamo preso in giro la maggioranza e ora, per par condicio, prenderemo in giro per 5 anni l'opposizione". Benigni è un grande ed ha fatto subito centro. Per qualcuno in Italia, se si prende in giro chi non è di sinistra si fa dell'ironia, se invece si prende in giro chi è di sinistra allora si delira. Tant'è.
      Ciao

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    • RE: 5 anni fa...11 settembre 2001

      @manuela said:

      ho poco da dire, guardo un servizio in tv e la pelle d'oca sulle mie braccia non va via, gli occhi sono costantemente umidi, ho visto united 93, sto male per chi ha lottato atrocemente fino alla fine, sto male per chi ha perso un pezzo di famiglia in un attentato così atroce.

      i miei pensieri, le mie lacrime stasera vanno a chi se ne è andato quel giorno, senza un corpo, e a chi è rimasto per ricordare il loro nome

      Grazie, Manuela,
      per aver avuto e ricordato sensazioni tali che non potranno mai essere cancellate. Ti rendi conto che nel 2001, e anche dopo, ho sentito squallidi individui di sinistra che, accecati da un odio viscerale difficilmente comprensibile e spiegabile, hanno avuto il coraggio di dire: hanno fatto bene!! Ti rendi conto? E ora c'è qualcuno che per non dire "hanno fatto bene", se la prende col presidente americano!

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    • RE: 5 anni fa...11 settembre 2001

      @ludus said:

      ma fu davvero un attentato?
      dove sono gli aerei?
      perché le torri in cemento armato sono cadute?
      perché non esistono immagini frontali del pentagono colpito dal fantomatico aereo?

      hai sentito l'intervista di quell'americano? non è per nulla convinto di questi aerei.

      senza dubbio solidarietà con le vittime e coi parenti, ma NON col governo bush.

      Caro Ludus, ma fammi il piacere!!!
      Ma è mai possibile che di fronte ad un attentato di una gravità indefinibile per chi è morto e anche per noi, se ci sono di mezzo gli Stati Uniti e per di più un presidente repubblicano, c'è sempre qualcuno col paraocchi che o è addirittura contento di ciò che è accaduto (mi viene in mente: dieci, cento, mille Nassirija) o deve convincersi che è stato il "nemico" Bush a organizzarlo, neanche fosse un novello Togliatti?

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    • RE: Il governo Berlusprodi (di Domenico Riccio)

      @Giorgiotave said:

      Penso che hanno sbagliato un sacco di mosse, per non dire tutte 🙂

      Se domani ci fossero le Elezioni Prodi si voterebbe da Solo 😄

      LOL

      E mi viene da fare un'altra considerazione: a cosa serve aver cambiato il governo se poi sostanzialmente si fanno le stesse cose?

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    • RE: Il governo Berlusprodi (di Domenico Riccio)

      @Giorgiotave said:

      A parte alcune, piccole, parti davvero ironiche, il messaggio è delirante per moltissimi aspetti 🙂

      Caro Giorgiotave,
      penso che il significato di ciò che ho scritto tu l'abbia colto. C'è una parte della sinistra che non è coerente. Se una cosa è buona, lo è a prescindere da chi la fa; se è negativa, lo è a prescindere da chi la fa. Sei d'accordo? E una cosa che prima veniva ritenuta negativa non può la stessa cosa di colpo diventare positiva solo perché fatta dalla parte che ci piace. Non ti attaccare ai particolari, che non devono mai diventare rilevanti, perché ciò che conta è la sostanza del messaggio, che vale per quelli di destra che ragionano e per quelli di sinistra che ragionano. Che ne pensi?
      Domenico

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