Il caso che prospetti è giuridicamente complesso e si compone di due elementi: diritto d'autore ed e-commerce diretto.
I due possono essere utilmente combinati fra loro per ottenere dei vantaggi di natura economica e fiscale.
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Il caso che prospetti è giuridicamente complesso e si compone di due elementi: diritto d'autore ed e-commerce diretto.
I due possono essere utilmente combinati fra loro per ottenere dei vantaggi di natura economica e fiscale.
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Ho clienti e-commerce (e non solo), anche nel vicentino.
Riguardo alle mie competenze in materia:
Contabilità e fiscalità e-commerce e drop shipper (sia come imprese che come agenti);
Consulenza aziendale;
Consulenza tributaria;
Finanziamenti agevolati;
Contabilità anche on line;
penso di essere ormai abbastanza conosciuto nell'ambiente, comunque basta che tu ti faccia una ricerca tramite google.
Se vuoi, data la vicinanza, ci possiamo vedere per un incontro di approfondimento. Contattami pure in pvt.
Buona giornata
Ciao lorenzo-74!
Lungi da me fare attacchi personali a chicchessia (non fa parte della mia persona...).
Però vorrei almeno avere diritto alla difesa ed a non essere plagiato da altri nei miei messaggi: se leggi bene i vari messaggi di michelini in questo topic, da una parte c'è una riproposizione praticamente pedissequa (cioè uguale), di delucidazioni/pareri effettuati dal sottoscritto (come in altri forum/topic fatte nei confronti di altri commercialisti/consulenti), oltre a ciò vengono inoltre dati pareri propri quanto meno da prendere con le pinze...
Riprendendo la tua osservazione nei due messaggi non mi sembrava aver attaccato nessuno... sinceramente forse nella prima c'era un po' di sarcasmo, non altro (ero pronto a dirgli la norma), per la seconda editazione invece mi sono stupito alquanto; se ben ricordo richiamavo l'attenzione, tra l'altro nei confronti di chiunque (l'ho già fatto in altri forum e sono stato ben interpretato), semplicemente ad essere attenti a dare suggerimenti ad utenti inesperti che si stanno in buona fede affidando...
Anche perchè altrimenti tutti scrivono (in modo approssimativo), di tutto e si crea disinformazione e malinformazione...
Non sta sicuramente a me decidere cosa sia o non sia una buona informazione o disinformazione ed era per questo che puntualizzavo sul fatto di stare attenti a non scrivere sempre e comunque, tanto per avere un messaggio in più sul contatore o per avere il proprio nome come ultimo utente ad avere scritto su uno specifico topic.
Mi ripeto: dall'altra parte ci sono persone che credono o possono credere ed agire in base a quello che viene scritto e quindi ritengo sia utile anche e soprattutto da parte di moderatori ed amministratori che abbiano a cuore il rispetto e la buona fama conquistati dal forum GT nel corso degli anni che vi sia un richiamo ai principi sopra espressi.
Se mi sbaglio chiedo venia e mi adeguerò al comportamento di michelini... Comunque ho visto che anche in altri topic vi sono stati dei "problemini" e quindi forse proprio proprio non è colpa del sottoscritto...
Ti ringrazio per l'attenzione, spero di essere riuscito a spiegarmi e ti auguro una buona giornata.
Ribadisco il fatto che il regime dei Minimi in questo caso non è conveniente da un punto di vista fiscale:
si paga sostitutiva IRPEF del 20%;
contro il 10% (+ eventuale 3,9% di IRAP);
ma soprattutto l'IVA a credito diventa un costo!!!!
Il regime dei Minimi va bene a chi ha pochi costi come ad es. un professionista, non un impresa commerciale non dettagliante.
[...]
Visto che finalmente si sono indicate due soglie massime differenti fra N.I.P. (62.000) e Minimi (30.000), colgo l'occasione per ricordare che prima del regime ordinario esiste il regime semplificato...
Una chicca dal momento che manca la solita puntualizzazione: se nel corso dell'anno superate come N.I.P. la soglia di 62.000, ma rimanete sotto i 93.000 (l'importo che avevo indicato in precedenza), rimarrete comunque all'interno del regime; l'anno successivo invece dovrete passare al regime semplificato o ordinario.
Dato che fra te e tua moglie non vi sono differenze di reddito sostanziali e considerato il fatto che invece in caso di crisi aziendale i creditori si possono rivalere anche sul patrimonio personale dell'imprenditore individuale ti consiglio, a meno che non vi siano ulteriori situazioni particolari, di aprire tu stesso l'azienda. In questo modo la casa è salva.
Tale procedura è corretta ex. art. 176 del TUIR così come novellato dalla riforma del 2004.
Non capisco però il fine e la convenienza fiscale.
Stando ai dati trasmessi e a quello che posso ipotizzare (cioè evitare liti successorie) una delle possibilità che intravedo (non è detto che sia la migliore perchè dovrei avere il giusto quadro della situazione con TUTTI i dati rilevanti):
P.S.: Non vi sono problemi anche se il valore della partecipazione è maggiore del versamento dei contanti...
Bisogna innanzi tutto valutare il carattere dell'attività: a mio parere si può ricondurre a commercio di servizi; da quì devi aprire un'impresa individuale e non devi sostenere ulteriori contributi INPS dal momento che sei dipendente full time
Di prim'acchito, ritengo che la norma da cui discende la disposizione sopra richiamata sia adeguata anche al tuo caso (apprendistato professionalizzante).
Ritengo comunque che ti convenga porre un quesito direttamente all'INPS a meno che non vi sia magari qualche Consulente del Lavoro in ascolto in grado di eliminare ogni dubbio.
Chiedo venia sul valore dei 77.000 euro, effettivamente la soglia limite per alexesprit è di circa 93.000 euro... avevo fatto mente locale già ieri sull'errata indicazione, ma purtroppo ero già uscito dallo Studio per poterla correggere.
[...] anche se i limiti per le Nuove Iniziative sono normalmente assimilati a quelli dei Minimi, non è proprio così... non è sempre N.I.P. 31.000 e Minimi 30.000 euro.
A rigor di logica la differenza fra un'attività di import-export si differenzia da un'attività in cui si hanno fornitori esteri proprio per il fatto che acquisto all'estero e rivendo in Italia ad altri imprenditori.
Dalla CCIAA di Brescia:
Definizione:
[LEFT]L?attività di import/export è assimilabile al commercio all?ingrosso, che è l?attività di chiunque
professionalmente acquisti (importi) merci in nome e per conto proprio e le rivenda (esporti) ad altri
commercianti, all?ingrosso o al dettaglio, o ad utilizzatori professionali, o ad altri utilizzatori in grande. In questa attività rientra anche chi acquista e vende merci in ambito comunitario.[/LEFT]
Va bene, ma anche in questo caso per un'attività di import-export intra-UE, il regime dei Minimi è antieconomico dato che si andrà a compravendere verso imprese e quindi l'Iva a credito diverrà un costo.
@michelini said:
- Se il reddito d'impresa non supera il reddito di lavoro dipendente sì, ti converrebbe anche perché non hai contributi INPS da pagare;
vorrei puntualizzare... (quando bisogna puntualizzare, bisogna)
che l'attività di esportazione esclude la possibilità di aderire al regime dei minimi
A Lorenzo - 74: se il dipendente lavora per meno di 26 ore allora è costretto ad iscriversi anche alla gestione commercianti.
A alexesprit: auto, carburante, cell, adsl, pc, telefono fisso, vitto, alberghi, spese rappresentanza,...
La convenienza se farla aprire a tua moglie o meno non c'è a meno che non facciate un fatturato superiore a poco più di circa 77.000 euro che vi farebbe uscire dalle Nuove Iniziative Produttive e quindi bisognerebbe valutare chi fra voi due ha l'aliquota marginale IRPEF maggiore: in sostanza dovreste vedere ora chi ha maggiori redditi fra voi; (ho parlato dell'aliquota marginale in modo che se qualcuno ha voglia di puntualizzare sui maggiori redditi si tranquillizza subito).
Quindi in sostanza:
Proprio no, si può eccome generalizzare! A norma di legge (cioè atto giuridico avente valore generale ed astratto) al dipendente full time (almeno 26 ore settimanali), che costituisca anche un'impresa, l'INPS non può richiedere l'iscrizione alla gestione Commercianti.
Un Agente di Commercio è per sua natura un'impresa, quindi basterà al limite estendere a più settori attività la partita IVA.
P.S.
Se non ho capito una cosa:
Tieni presente che dovrai pagare contributi ENASARCO come agente e INPS come impresa se avrai due settori attività, quindi è bene valutare se conviene e/o se è possibile restringerli ad uno.
Aprendo partita IVA con il regime delle Nuove Iniziative Produttive paghi il 10% di sostitutiva IRPEF sugli utili, puoi dedurre dei costi altrimenti indeducibili come dipendente, inoltre dato che sei anche dipendente (se lavori per più di 26 ore settimanali) non devi nemmeno pagare i contributi INPS.
La situazione di un dipendente che voglia aprire anche un'impresa è quindi in generale la migliore sia da un punto di vista fiscale che contributivo; tieni inoltre presente che attualmente c'è una spinta da parte di Stato, Regioni e UE per dare finanziamenti a tasso agevolato e a fondo perduto (vedi ad esempio mio messaggio di ieri su questo ed altri forum su Finanziamenti a Fondo Perduto al 50% da parte della Regione Veneto).
Segnalo che la Regione Veneto ha emesso un bando con scadenza il 16 novembre 2009 per finanziamenti a fondo perduto per il 50% della spesa per imprese giovani e femminili con sede operativa in Veneto (sede legale ovunque).
Gli investimenti ammissibili sono i seguenti:
**
P.S.
Prego l'amministratore di spostare la discussione in altro forum se ve ne è uno con tematica migliore
Mi spiace, ma non puoi farlo vedi d.lgs. 165/01 e norme precedenti, CCNL Scuola personale ATA. Potresti però "ovviare" all'incompatibilità in più modi (me ne vengono in mente almeno due/tre).
Ciao, concordo con fab75.
Esistono anche enti, solitamente regionali, che sono deputati al finanziamento agevolato e allo sviluppo di nuove attività, imprese giovani, femminili e di settori ritenuti meritevoli.
Tenete presente che nella stragrande maggioranza dei casi il finanziamento va a pagare un investimento e quindi delle spese già avvenute.
Per quanto riguarda l'assunzione di dipendenti vi sono delle modalità diverse.
Per la definizione del business plan, la preparazione della documentazione necessaria ed altro [...].
Saluti
Per quanto riguarda la questione fiscale concordo pienamente con quanto giustamente scritto da fab75.
Attenzione però; seguendo l'esempio, nel caso di snc, i figli soci sono automaticamente iscritti all'INPS per cui il vantaggio fiscale verrebbe ad essere inficiato dal carico contributivo.
Per ovviare a ciò, bisognerebbe quindi costituire una sas con i figli come accomandanti.
Saluti
Puoi farlo.
Si tratta comunque di un argomento complesso.
Provo a darti una risposta che seppur parziale e succinta possa toglierti qualche dubbio.
A seconda che tu voglia vendere beni di terzi o tu voglia mettere a disposizione un sito e la tua organizzazione, si seguiranno strade diverse (per la prima dovrai fare istanza all'autorità locale di P.S. ed utilizzerai il regime del margine, nella seconda bisogna valutare il caso).
Come dicevo si tratta comunque di un argomento complesso che ha bisogno di approfondimenti personali, per cui se non riesci a venirne fuori, [...].
Saluti
In questo caso non sussiste alcun tipo di incompatibilità.
Al contrario, nel caso tu invece svolgessi l'insegnamento a tempo indeterminato, dovresti chiedere l'autorizzazione al dirigente scolastico per effettuare altri tipi di attività lavorativa.
Buona giornata
@i2m4y said:
Ciao Paolo,
è' proprio per questo che avevo scritto "la migliore delle strade percorribili..." da scegliere proprio per evitare pesantezza burocratica e costi...
D'altra parte un elemento caratterizzante del nostro lavoro è proprio quello di scegliere fra il ventaglio di soluzioni disponibili la più efficiente ed efficace per una determinata questione.
Per Wordpress
Le affiliazioni e la pubblicità si configurano come attività d'impresa e quindi devi richiedere l'iscrizione alla CCIAA, ecc.
Se inizi la tua attività l'1/10 (tre mesi a fine anno), il limite massimo per rimanere nel regime dei minimi è 30.000/12*3, quindi se superi i 7.500 euro esci dal regime, cosa che invece non succede nel regime delle nuove iniziative produttive.
Saluti
Vi sono più strade percorribili:
probabilmente la migliore nel tuo caso, in base ai dati che hai riferito e quindi con un congruo ammontare di corrispettivi derivanti da affiliazioni, è aprire partita Iva come impresa del settore commercio indicando le due tipologie di attività che intendi svolgere (consulenziale e pubblicitaria).
In questo caso però dovrai pagare i contributi INPS con il minimo dei 2.800 euro.
P.S.: Attenzione che il regime dei minimi prevede la valutazione del volume d'affari rapportato al tempo.
Buona giornata