Il computer è uno strumento che ci permette d'immagazzinare grosse quantità d'informazioni, è l'estensione della nostra memoria e quindi delle nostre capacità di calcolo per quanto è potente il nostro hard disk, ma la vera rivoluzione è la rete che estende la nostra memoria e le nostre capacità di calcolo a tutti i computer interconnessi e che attraverso la simulazione e l'interazione sta modificando le nostre strutture di pensiero, i nostri metodi di cognizione. (la tecnologia viene scoperta od inventata a fronte di un bisogno umano, ma poi con le sue potenzialità modifica l'uomo).
"Non esiste una semplice catena di causalità. Noi realizziamo le tecnologie, e queste costruiscono noi e le epoche storiche. Le epoche storiche si costruiscono, noi facciamo le macchine, le macchine realizzano le epoche storiche. Diventiamo gli oggetti che realizziamo, ma questi diventano quel che noi ne facciamo.
Ci sono stati grossi cambiamenti in quel che i computer fanno ?per? noi e in quel che fanno ?a? noi.
Riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia significa riflettere sulla nostra natura umana.
Il computer è un oggetto evocativo che provoca la rinegoziazione di vecchi confini tra ciò che è reale e ciò che non lo è; tra astrazione e concretezza, tra umano e non-umano.
Oggi l'informatica ha poco a che fare con il calcolo e le regole; abbiamo a che fare più con la simulazione, la navigazione, l'interazione; l'immagine del computer come macchina da calcolo è diventata eccentrica e datata.
Non è più necessario avere dimestichezza con la programmazione per usare il computer.
Dalla cultura moderna del calcolo si è quindi passati alla cultura post-moderna della simulazione.
Appena 20 - 25 anni fa, la gente si stava appena abituando all'idea che il computer potesse proiettare ed estendere ?l'intelletto? della persona. Oggi si va affermando il concetto che il computer sia in grado di estenderne la ?fisicità?. Dal computer ?logico? siamo passati al computer ?bio-logico?. Infatti, la tradizionale distanza tra macchine e persone è diventata più difficile da mantenere, perché gli esseri umani diventano sempre più interconnessi con la tecnologia ed è quindi sempre più difficile stabilire nettamente che cosa sia umano da che cosa non lo sia".[S.Turkle]