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    Post creati da marseb

    • RE: Sparisce Internet dai programmi scolastici. Proprio mentre Obama invece...

      E' stato molto interessante per me riflettere sugli spunti di Cherryblossom e Giorgiotave: l'una nel microcosmo dell'apprendimento infantile e l'altro sul macrocosmo della forma mentale che sviluppa una società nel suo complesso. Credo infatti che, comprendere meglio l'impatto che l'uso del computer può avere sulla mente sia la chiave di lettura che va data a fatti come quelli oggetto della nostra discussione.
      Voi avete fatto degli esempi concreti su come l'uso metodico (intendo con metodo) delle IT possa aiutare ad apprendere l'ordine (attraverso le finestre e le cartelle), sviluppare strategie di ricerca e problem solving (attraverso la formulazione di strighe da inserire nei motori di ricerca) o favorire il progresso di una società fino a ieri tra le più disastrate, a diventare leader nella produzione di software e quant'altro.

      Io per quanto mi riguarda ho notato come il giusto uso del computer possa impattare sul metodo di studio e modificare la strutturazione del sapere. Le forme ipertestuali, ad esempio, aiutano i ragazzi a comprendere che il sapere non si struttura a compartimenti stagni e cioè in materie, periodi storici, parti del libro da studiare relative ad un'interrogazione, che una volta passate, si staccano dalla mente con la stessa facilità con cui un post-it si stacca da una parete solo dopo qualche ora.

      ... Nella mia scuola ideale, ci sono invece insegnanti che lavorano in cooperative-learning con i loro studenti; dove si fa storia in aula informatica, andando alla ricerca (guidata) di documenti storici, informazioni di autori che la pensano diversamente; la mia è una scuola dove il materiale raccolto viene selezionato, discusso e rielaborato su supporto informatico per essere modificato, ampliato e migliorato nel tempo e da altri; è una scuola dove il lavoro di storia si collega con link ipertestuali a matematica, filosofia, letteratura, disegno tecnico ... insomma dove mentre si studia si impara ad apprendere.

      ... Ma poi mi sveglio e mi dicono che l'informatica sarà tolta dai programmi scolastici e allora anche l'incubo della maestra robot 😮
      ... beh! ... mi sembra meno aberrante.

      postato in GT Fetish Cafè
      M
      marseb
    • L'apprendimento Infantile con l'informatica

      E' stato molto interessante per me riflettere sugli spunti di Cherryblossom e Giorgiotave: l'una nel microcosmo dell'apprendimento infantile e l'altro sul macrocosmo della forma mentale che sviluppa una società nel suo complesso. Credo infatti che, comprendere meglio l'impatto che l'uso del computer può avere sulla mente sia la chiave di lettura che va data a fatti come quelli oggetto della nostra discussione.
      Voi avete fatto degli esempi concreti su come l'uso metodico (intendo con metodo) delle IT possa aiutare ad apprendere l'ordine (attraverso le finestre e le cartelle), sviluppare strategie di ricerca e problem solving (attraverso la formulazione di strighe da inserire nei motori di ricerca) o favorire il progresso di una società fino a ieri tra le più disastrate, a diventare leader nella produzione di software e quant'altro.

      Io per quanto mi riguarda ho notato come il giusto uso del computer possa impattare sul metodo di studio e modificare la strutturazione del sapere. Le forme ipertestuali, ad esempio, aiutano i ragazzi a comprendere che il sapere non si struttura a compartimenti stagni e cioè in materie, periodi storici, parti del libro da studiare relative ad un'interrogazione, che una volta passate, si staccano dalla mente con la stessa facilità con cui un post-it si stacca da una parete solo dopo qualche ora.

      ... Nella mia scuola ideale, ci sono invece insegnanti che lavorano in cooperative-learning con i loro studenti; dove si fa storia in aula informatica, andando alla ricerca (guidata) di documenti storici, informazioni di autori che la pensano diversamente; la mia è una scuola dove il materiale raccolto viene selezionato, discusso e rielaborato su supporto informatico per essere modificato, ampliato e migliorato nel tempo e da altri; è una scuola dove il lavoro di storia si collega con link ipertestuali a matematica, filosofia, letteratura, disegno tecnico ... insomma dove mentre si studia si impara ad apprendere.

      ... Ma poi mi sveglio e mi dicono che l'informatica sarà tolta dai programmi scolastici e allora anche l'incubo della maestra robot 😮
      ... beh! ... mi sembra meno aberrante.

      postato in GT Fetish Cafè
      M
      marseb
    • RE: presentazione

      Ho trovato una discussione interessate nello spazio Società e Impegno Civile sull'esclusione dell'informatica dai programmi scolastici. Spero di averne colto il senso, così ho postato una mia riflessione.
      Arrivederci in nuovi spazi e nuove discussioni :ciauz:

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      M
      marseb
    • RE: Sparisce Internet dai programmi scolastici. Proprio mentre Obama invece...

      Mi inserisco in questa discussione, che trovo interessantissima, per proporre uno spunto di riflessione rispetto all'utilizzo delle tecnologie informatiche (da ora in poi IT) applicate alla didattica. Sono una pedagogista e, sia nel mio percorso di studi, che in quello professionale, ho avuto modo di verificare e confermare come l'utilizzo delle IT siano cruciali nella formazione del pensiero critico e della strutturazione del sapere dei ragazzi che vivono nell'attuale società.

      Informatica non è solo "uso del computer" ma può rappresentare una metologia di pensiero adeguata alla formazione delle competenze necessarie alla gestione dei molteplici linguaggi del nostro tempo. Se mi consentite vorrei citare Umberto Margiotta (Pedagogista) che nel suo libro "Pensare in rete" (CLUEB editori) a pagina 168 dice "il problema che l'informatica oggi pone agli insegnanti, è di decidere quale sia il modo migliore per insegnare a distinguere, ordinare, suddividere le conoscenze, utilizzando dell'informatica tutto ciò che aiuta a selezionare tra dati di conoscenze e programmi di sviluppo della conoscenza".
      Non si tratta più di considerare l'informatica come una materia da inserire nei curricula scolastici, piuttosto di un metodo di lavoro per apprendere.

      I desolanti risultati che gli studenti delle scuole italiane raggiungono nelle ricerche internazionali continua a dirci che qualcosa non va.
      Forse è colpa degli studenti che guardano troppa televisione? Forse è colpa delle famiglie troppo prese da loro stesse da non riuscire più a fornire ai figli le motivazioni per studiare ed andare bene a scuola? Forse è colpa della società che non attribuisce più il giusto valore al sacrificio nello studio e invia continuamente messaggi contraddittori a questi studenti disorientati? E gli insegnanti nel complesso, quando cominceranno ad interrogarsi sui loro metodi, sulle loro lezioni frontali, sulla didattica uguale per tutti, sull'esigenza di una reale integrazione (e non il semplice inserimento) della diversità nelle loro classi? Ci sono ottimi insegnanti che si impegnano come veri avanguardisti per dare ai loro studenti ciò che è adeguato per loro, ma probabilmente nel complesso, essi sono la manifestazione del disagio e della melanconia della nostra scuola.:bho:
      La società muta, si trasforma e la scuola.... mette le pezze sul suo vecchio vestito.
      Queste sono le mie riflessioni, ma sarei contenta di considerare altri punti di vista sull'impatto che possono avere le IT sul modo di pensare dei bambini e sull'importanza che l'informatica non esca dalla scuola, non solo come materia, ma tanto più come metodologia di pensiero.

      Marseb

      postato in GT Fetish Cafè
      M
      marseb
    • Tecnologia Informatica (IT) e Pedagogia

      Mi inserisco in questa discussione, che trovo interessantissima, per proporre uno spunto di riflessione rispetto all'utilizzo delle tecnologie informatiche (da ora in poi IT) applicate alla didattica. Sono una pedagogista e, sia nel mio percorso di studi, che in quello professionale, ho avuto modo di verificare e confermare come l'utilizzo delle IT siano cruciali nella formazione del pensiero critico e della strutturazione del sapere dei ragazzi che vivono nell'attuale società.

      Informatica non è solo "uso del computer" ma può rappresentare una metologia di pensiero adeguata alla formazione delle competenze necessarie alla gestione dei molteplici linguaggi del nostro tempo. Se mi consentite vorrei citare Umberto Margiotta (Pedagogista) che nel suo libro "Pensare in rete" (CLUEB editori) a pagina 168 dice "il problema che l'informatica oggi pone agli insegnanti, è di decidere quale sia il modo migliore per insegnare a distinguere, ordinare, suddividere le conoscenze, utilizzando dell'informatica tutto ciò che aiuta a selezionare tra dati di conoscenze e programmi di sviluppo della conoscenza".
      Non si tratta più di considerare l'informatica come una materia da inserire nei curricula scolastici, piuttosto di un metodo di lavoro per apprendere.

      I desolanti risultati che gli studenti delle scuole italiane raggiungono nelle ricerche internazionali continua a dirci che qualcosa non va.
      Forse è colpa degli studenti che guardano troppa televisione? Forse è colpa delle famiglie troppo prese da loro stesse da non riuscire più a fornire ai figli le motivazioni per studiare ed andare bene a scuola? Forse è colpa della società che non attribuisce più il giusto valore al sacrificio nello studio e invia continuamente messaggi contraddittori a questi studenti disorientati? E gli insegnanti nel complesso, quando cominceranno ad interrogarsi sui loro metodi, sulle loro lezioni frontali, sulla didattica uguale per tutti, sull'esigenza di una reale integrazione (e non il semplice inserimento) della diversità nelle loro classi? Ci sono ottimi insegnanti che si impegnano come veri avanguardisti per dare ai loro studenti ciò che è adeguato per loro, ma probabilmente nel complesso, essi sono la manifestazione del disagio e della melanconia della nostra scuola.:bho:
      La società muta, si trasforma e la scuola.... mette le pezze sul suo vecchio vestito.
      Queste sono le mie riflessioni, ma sarei contenta di considerare altri punti di vista sull'impatto che possono avere le IT sul modo di pensare dei bambini e sull'importanza che l'informatica non esca dalla scuola, non solo come materia, ma tanto più come metodologia di pensiero.

      Marseb

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      marseb
    • RE: Partita iva e cocopro

      Grazie, ho capito. Siete stati chiari. Farò tesoro delle vostre indicazioni. Vi farò sapere gli esiti. Nei prossimi giorni definirò la questione. ciao ciao

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      marseb
    • RE: presentazione

      Vi ringrazio delle indicazioni che mi avete dato nelle vostre risposte. Avete innescato una miccia!!
      L'argomento dell'utilizzo delle tecnologie informatiche, legate alla didattica, è per me uno degli argomenti di maggior interesse e che suscitano in me forti reazioni (è stato anche la materia della mia tesi di laurea).
      Purtroppo spesso l'utilizzo del computer in ambito scolastico è spesso solo strumentale, e ciò impedisce lo sviluppo del potenziale fornito dalle IT.
      Il computer potrebbe consentire, dal punto di vista cognitivo, un valido strumento per gestire ed integrare le differenze caratteristiche dei singoli alunni e l'acquisizione di competenzerelative sia al metodo di studio, sia alle strutturazioni del sapere.
      Purtroppo (lo ripeto) la scuola non sfrutta questo potenziale, non adegua le sue metodologie e lo standard rimane: lezioni frontali e tradizione. A parte le iniziative di qualche insegnante avanguardista la scuola, come istituzione, rimane ancorata a modelli sganciati dalla società... ci sarebbe davvero molto da discutere...

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      M
      marseb
    • RE: presentazione

      Grazie di tutte le indicazioni! Ne farò tesoro.

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      M
      marseb
    • RE: presentazione

      Grazie del benvenuto! Sarò ben contenta di partecipare a discussioni su temi di interesse pedagogico educativo. Puoi darmi dei riferimenti per trovare sul forum le discussioni già in corso su questi temi?
      Grazie tante

      postato in Presentati alla Community
      M
      marseb
    • RE: Partita iva e cocopro

      Prima di tutto grazie dei chiarimenti generali. Per quanto riguarda il mio caso, la formula di contratto prevista nel bando (e la relativa indicazione della retribuzione) era specificata come "contratto di collaborazione" a supporto della didattica, e non c'erano riferimenti a eventuali inquadramenti per liberi professionisti. Io avevo dato per scontato che l'espressione "contratti di collaborazione" si riferisse alla formula relativa ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa e infatti, per questi incarichi, fanno proprio contratti cococo.
      Ieri però mi hanno informato che questi contratti vengono applicati: a coloro che non sono titolari di partita iva,
      a coloro che sono titolari di partita iva ma per attività diverse da quelle per cui si riceve l'incarico relativo al bando (attività didattico-educative).
      Poichè nel mio caso le attività coincidono, secondo loro sarei tenuta a rilasciare fattura.
      (Il problema per me non è fare la fattura, ma rivalutare la cifra del compenso: in questo caso i contributi sono tutti a carico mio, mentre nella cococo sarebbero 2/3 a carico loro e 1/3 a carico mio).
      A complicare il tutto c'è anche il fatto che sono un minimo.
      Avrei voluto sapere prima di fare il concorso come stavano le cose, e non ritrovarmi a cose fatte, a dover accettare lo status quo.
      Per questo vorrei capire se queste disposizioni siano un loro arbitrio, o se c'è una legge che prevede che i professionisti titolari di partita iva non possano stipulare contratti cococo per incarichi relativi ad attività simili a quelle svolte come professionisti.
      Mi era stato detto che non potevo accettare prestazioni occasionali, ma credevo che relativamente alle cococo o cocopro non si ponessero dei divieti.
      Spero di aver dato elementi di chiarimenti e ringrazio di tutti i chiarimenti che mi darete

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      marseb
    • Partita iva e cocopro

      Pongo una domanda di non facile risposta, in quanto neanche il call-centre dell'AdE ha saputo rispondermi, in quanto sembrerebbe una questione "interpretabile". Un professionista con partita iva, può stipulare un contratto di cococo o cocopro, anche se il lavoro svolto in cococo è simile all'attività che svolge come professionista? Qualcuno sa qual'è la normativa di riferimento?
      Per darvi più elementi: ho vinto un concorso per un contratto a progetto in una pubblica amministrazione, e adesso loro mi dicono che, dal momento che sono titolare di partita iva, e che il lavoro che svolgerei è assimilabile a quello svolto come professionista, devo emettere fattura. Ma allora gli importi dovrebbere essere adeguati? O no?
      Se ne sapete qualcosa... grazie

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      marseb
    • presentazione

      Salve :smile5: sono una pedagogista che ha iniziato da poco l'attività come libera professionista. Negli ultimi mesi ho visitato il vostro forum e spesso ho trovato risposte alle mie domande, relativamente alle questioni di natura legale-fiscale che mi interessavano per l'apertura della mia attività. Ho apprezzato particolarmente il vostro forum non solo per la correttezza delle affermazioni poste nelle discussioni, ma soprattutto per la correttezza e serietà del vostro ambiente di discussione. Ho deciso così di iscrivermi per partecipare in modo più attivo e, qualora fossi in grado di farlo, apportare anche il mio contributo.
      Marseb

      postato in Presentati alla Community
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      marseb