• User Attivo

    sfridi

    Salve, Vorrei chiedervi ai fini fiscali precisamente per gli studi di settore, come devo trattare gli sfridi che ogni anno rimangono in un'azienda che produce porte e finestre e cancelli? E' giusto decurtare per esempio di ?3.000,00 dall'acquisto di materiale per la produzione e poi inserirli in oneri straordinari? Per le pezze giustificative, il cliente mi deve produrre un'autocertificazione? Vi ringrazio in anticipo e aspetto con ansia una vostra cortese risposta!:bho:


  • Non vedo il problema.
    In una corretta gestione del magazzino si preleva il materiale grezzo e si generano il materiale finito e gli eventuali scarti che possono o meno avere un valore.
    Se non hanno un valore si inseriscono semplicemente a magazzino a valore nullo e ciclicamente si provvede allo smaltimento, anche pagando.
    Se hanno un valore si inseriscono al valore presunto (basso) e quando si smaltiscono si provvede alla fatturazione.


  • User Attivo

    quindi il mio procedimento è sbagliato?


  • Questo materiale ha un valore o no?
    Ovvero, quando poi lo date via pagate voi per smaltirlo o vi danno qualche cosa in cambio?


  • User Attivo

    Io non sò di preciso se viene pagato o no!Devo chiedere, la ditta non sono io!ma mi spieghi questa differenza per favore???Ciao e grazie in anticipo. :bho:


  • Semplicissimo, se il materiale avanzato non ha alcun valore commerciale basta ignorarlo nei conteggi di chiusura contabile e rlevare il costo dello smaltimento nel momento in cui si effettuerà.
    In questo caso tutto il costo della merce acquistata avrà contribuito alla vendita del prodotto finito.

    Se invece ha un qualche valore basterà rilevarne il valore a fine anno come giacenze di magazzino. ed allora influenzerà per tale valore sia la determinazione dell'utile o delle perdite sia i risultati degli studi di settore.
    Ed in questo caso solo la differenza tra il costo di acquisto e la rimanenza avrà contribuito alla vendita del prodotto finito.
    Nel caso pratico da te proposto (ipotizzando che i 3000 siano il valore di tali sfridi) non è corretto considerarli costi ma vanno rilevati come rimanenze. Però se ho interpretato male e i 3000 sono il costo di acquisto della parte finita a sfrid il procedimento è sicuramente errato e tale cifra deve essere considerata costo per materie prime utilizzate nella produzione e non onere straordinario.

    Perdona per la poca chiarezza, ma una cosa che di persona porterebbe via pochi minuti diventa problematica con queste botte e risposte.
    E adesso aspettiamo con fiducia qualche altro parere dei colleghi forumisti.


  • Consiglio Direttivo

    Parto con un parere tecnico, e non fiscale.
    In genere gli sfridi sono scarti di lavorazione che sono già stati messi in conto ai committenti.
    Come per esempio accade con altri materiali edili: se devo posare in opera 10mq di pavimento, ne farò acquistare al committente 12mq; nel prezzo della posa in opera, inoltre terrò conto del fatto che dovrò sostenere una spesa per smaltire quei 2 mq di mattonelle tagliate e quindi inservibili.

    Azzardando una considerazione fiscale, quindi, mi pare sensata la considerazione di Criceto:

    Semplicissimo, se il materiale avanzato non ha alcun valore commerciale basta ignorarlo nei conteggi di chiusura contabile e rlevare il costo dello smaltimento nel momento in cui si effettuerà.
    In questo caso tutto il costo della merce acquistata avrà contribuito alla vendita del prodotto finito.