• User

    Lavoro dipendente e: Regime Agevolato (art. 13 L.388/00) o Contribuenti minimi?

    Salve a tutti,
    Avrei una domanda da porre alla vostra attenzione.
    Sono un ingegnere, lavoratore dipendente in una azienda che si occupa di
    sviluppo di software (inquadrato come qualifica analista programmatore).
    Ho la possibilità di svolgere qualche lavoro extra quindi volevo aprire la
    partita IVA. In questo lavoro mi occuperei di consulenza nel settore
    informatico ed elettronico (progettazione di software, di schede
    elettroniche e relativo firmware etc).
    Da ricerche effettuate in rete mi è sembrato di capire che i due regimi
    applicabili sono quelli indicati in oggetto e che fondamentalmente le
    differenze sono:

    Regime agevolato:

    • tassazione del 10% sul reddito (IRPEF sostitutiva)
    • a tutt'oggi si paga l'irap nella percentuale del 3.9% sul reddito ridotto
      di 9500 euro.
    • sono soggetto all'applicazione degli studi di settore, a partire dal
      secondo anno di attività
    • non posso portarmi in deduzione i contributi previdenziali versati
    • sono soggetto al regime IVA (pagamenti annuali)
    • il reddito di impresa non si somma a quello di lavoro dipendente

    Regime dei conttibuenti minimi:

    • tassazione del 20% sul reddito (IRPEF sostitutiva)
    • non pago l'irap.
    • non sono soggetto all'applicazione degli studi di settore
    • posso portarmi in deduzione i contributi previdenziali versati
    • non sono soggetto al regime IVA
    • il reddito di impresa non si somma a quello di lavoro dipendente

    Le domande sono:

    1. Essendo già lavoratore dipendente, devo pagare l'INPS? Se si in che
      misura?
    2. Per il regime agevolato: se non fatturo (ovvero non ho lavoro extra)
      potrei risultare non congruo con gli studi settore o no? Che succede?
    3. Per il regime agevolato: secondo voi visto che l'art. 13 c.2 della legge
      388/00 dice: "la nuova attività non deve costituire, in nessun modo, mera
      prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro
      dipendente o autonomo, anche sotto forma di collaborazione coordinata e
      continuativa.[...]" in questo caso io sarei escluso come lavoratore
      dipendente o no?

    Grazie a tutti per le risposte.
    F


  • User Newbie

    Magari già lo sai, ma da quello che ho letto in questi giorni sull'argomento, che interessa anche me, la prima cosa che devi fare è chiedere un'autorizzazione scritta all' azienda per cui dipendi.
    Spero sia stata una info utile.


  • User

    Che io sappia richiedere l'autorizzazioneè obbligatorio solo se hai firmato insieme al contratto un patto di non concorrenza disciplinato dall'art. 2125 c.c. e vai a svolgere da professionista lo stesso lavoro che fai in azienda. Nel mio caso non ho nè firmato il patto nè vado a fare esattamente le stesse cose.

    C'e' anche un articolo del codice civile:
    L'art. 2105 c.c. sancisce il vincolo di fedeltà che impone al lavoratore di astenersi dal tenere quei comportamenti che «per loro natura e le loro conseguenze appaiano in contrasto con i doveri connessi all'inserimento del lavoratore nella struttura e nell'organizzazione dell'impresa».


  • User Newbie

    @fittizio said:

    Che io sappia richiedere l'autorizzazioneè obbligatorio solo se hai firmato insieme al contratto un patto di non concorrenza disciplinato dall'art. 2125 c.c. e vai a svolgere da professionista lo stesso lavoro che fai in azienda. Nel mio caso non ho nè firmato il patto nè vado a fare esattamente le stesse cose.

    C'e' anche un articolo del codice civile:
    L'art. 2105 c.c. sancisce il vincolo di fedeltà che impone al lavoratore di astenersi dal tenere quei comportamenti che «per loro natura e le loro conseguenze appaiano in contrasto con i doveri connessi all'inserimento del lavoratore nella struttura e nell'organizzazione dell'impresa».

    Però c'è qualcosa che non va,
    non hai firmato per il 2125 e quindi saresti ''in regola'', ma dico saresti perchè l'articolo 2105 del codice civile da te citato sembrerebbe andare comunque a tuo discapito dato che l'amministrazione della tua azienda potrebbe sempre rivalersi su di te al tuo primo errore appellandosi alla tua scarsa concentrazione nello svolgimento delle tue mansioni, dovuta all'assorbimento della seconda attività, o sbaglio?


  • User

    scarsa concentrazione nello svolgimento delle tue mansioni, dovuta all'assorbimento della seconda attività

    Scusa ma il mica durante l'orario lavorativo faccio la seconda attività... Io durante l'orario lavorativo lavoro. Visto che forse potrei arrondondare con altri lavoretti sarei anche disposto a sacrificare sabato e domenica...

    Ma vorrei riportare l'attenzione sulle domande originali... nessuno risponde?
    Grazie


  • User Newbie

    Scusa se risulto pignolo, ma questo è uno dei quesiti a cui nessumo mi ha mai risposto esaustivamente,

    proprio se sacrifichi il sabato e la domenica per un secondo lavoro la tua azienda potrebbe additare un tuo primo errore a scarsa concentrazione dovuto al mancato riposo per via del secondo lavoro.

    Tutto qua.


  • User

    A parte il fatto che ognuno è libero di gestirsi il proprio tempo libero (=non lavorativo) come gli pare, a parte il fatto che sarebbero sporadici i sabati e le domeniche impiegate a lavorare (uno deve pur vivere mica solo lavorare...) allora paradossalmente se invece di fare una seconda attività io decidessi di correre una maratona il sabato e una la domenica l'azienda si potrebbe in..ca.re perchè il lunedì sono troppo stanco? Ti assicuro che è molto più impegnativa una maratona che passare qualche ora al pc....

    Lasciando stare l'eccesso sopra se mai una azienda dovesse trovare tale pelo nell'uovo (che tra l'altro penso sia non supportato da nessuna norma giuridica) probabilmente non avrei nessun problema a salutarla io liberamente.

    PS: Ma proprio nessuno sa rispondere alla domanda originale?


  • User Attivo

    Se sei dipendente e apri partita IVA devi iscriverti alla gestione separata INPS e paghi il 25,72% quest'anno sul reddito imponibile IRPEF dell'attività professionale. Devi chiedere comunque in ogni caso l'esenzione a Inarcassa, altrimenti potrebbero mandarti i pagamenti che poi ti rimborsano l'anno dopo, è successo.
    Dato quello che hai scritto mi pare ovvio che quello dei minimi ti conviene.


  • User

    Scusa perchè dici ti pare ovvio il regime dei minimi?
    In questo la tassazione è del 20% e non scarichi l'iva

    Nell'altro si tassa il 10% e scarichi l'iva....

    che ne pensi?
    Grazie


  • User Attivo

    Intendo relativamente alla situazione di chi ha fatto la domanda e ai punti 2) e 3) la scelta più conveniente è quella dei minimi, non intendo a livello di imposte. Comunque i minimi hanno il vantaggio che i redditi non si cumulano, l'agevolato non so.


  • User

    Per quello che mi dice il commercialista i redditi non si dovrebbero cumulare nemmeno nel caso dell'agevolato...
    nessuno conferma?


  • User Newbie

    I reddidi di lavoro dipendente e quelli derivanti da attività professionale non sono comulabili neanche con il regime agevolato, in quanto il reddito professionale è sottoposto ad imposta sostitutiva dell'Irpef.


  • User

    @marcoaroma said:

    Se sei dipendente e apri partita IVA devi iscriverti alla gestione separata INPS e paghi il 25,72% quest'anno sul reddito imponibile IRPEF dell'attività professionale. Devi chiedere comunque in ogni caso l'esenzione a Inarcassa, altrimenti potrebbero mandarti i pagamenti che poi ti rimborsano l'anno dopo, è successo.
    Dato quello che hai scritto mi pare ovvio che quello dei minimi ti conviene.

    se lui è dipendente a tempo pieno x 365gg all anno , non paga l inps, in nessuno dei due casi.

    ciaoo:)


  • User

    Grazie per la risposta!
    Ti posso chiedere la norma che determina il fatto che se sono dipendente 365gg l'anno non devo pagare l'inps?
    I commercialisti che ho sentito hanno parere diverso...
    Grazie.
    G


  • User Attivo

    Gli iscritti all'albo con altra forma di previdenza obbligatoria (quindi non iscrivibili alla cassa di categoria professionale) devono comunque iscriversi alla gestione separata per i redditi di lavoro autonomo conseguiti (con aliquota al 17%).:ciauz:


  • User Attivo

    Si potrebbe verificare se svolgere l'attività non come professionista ma come impresa.
    Allora, in questo caso, potrebbe non essere dovuta la contribuzione.


  • User

    @fittizio said:

    Grazie per la risposta!
    Ti posso chiedere la norma che determina il fatto che se sono dipendente 365gg l'anno non devo pagare l'inps?
    I commercialisti che ho sentito hanno parere diverso...
    Grazie.
    G

    Allora mi son basato su cio che mi ha detto la confcommercio, che essendo un lav.dipendente a tempo pieno x 365 giorni non sono soggetto a inps.
    Io devo aprire un sito x vendita prodotti (commercio) ed ho aperto una ditta individuale con p.i.
    L' inps tramite numero verde mi ha detto che ce una norma che non specifica bene il tutto, ma lascia alle sedi inps la valutazione caso x caso e cosi......
    Lunedi chiamero la sede perche oggi l ufficio preposto a cio era chiuso.

    Ciaoooo:)


  • User

    @serdep said:

    Si potrebbe verificare se svolgere l'attività non come professionista ma come impresa.
    Allora, in questo caso, potrebbe non essere dovuta la contribuzione.

    :gthi:🙂