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- Ambiente: lavare senza detersivi? Biowashball?
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Anche a me le spiegazioni sul funzionamento mi hanno lascito un pò perplessa, ma ho deciso di provarla.
Effettivamente i panni sono usciti puliti. Ho lavato a 40° e ho aggiunto pochissimo ammorbidente. Certo forse così il bucato viene bene anche senza pallina o detersivo.
Forse potremmo usare 1/10 del detersivo che usiamo...
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Ho saputo anchio della BIOWASHBALL, prodotto Svizzero, ed abitando vicino alla Svizzera ho chiesto a delle mie amiche se la conoscevano. Ma nessuna sapeva nulla. Idem negozi e farmacie dove ero andata a chiedere informazioni. E lì mi è sorto il dubbio, possibile che un prodotto made in Swiss nessuno lo conosca proprio lì, nel suo paese Natale?
Alice72, credo tu abbia ragione, usare meno detersivo!N.B. anchio nella lavastoviglie come "brillantante" ed "antiodori" uso il limone
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La cosa che però non mi torna e che se fosse completamente una bufala avrebbero potuto marciarci di più.
La cosa che ho notato facendo il bucato è che un certo effetto washball c'è, ma no saprei descriverlo. Fatto sta che il bucato è pulito e senza cattivi odori.Booooh.
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[LEFT]Ciao Alice, io so che la pallina che si mette nella lavatrice (quella dosatrice ad esempio ma anche una pallina da tennis fa lo stesso effetto) svolge essenzialmente un'azione meccanica: aumenta, cioè, lo sbattimento dei capi nel cestello della lavatrice che, a sua volta, favorisce lo scioglimento del detersivo e la resa del lavaggio.
Per lo stesso motivo è utile non caricare troppo la lavatrice, in modo che gli indumenti abbiano lo spazio necessario. Ho letto ancora, infatti, che le lavatrici che hanno risultati migliori, sono quelle che, a parità di detersivo, sbattono di più i capi.
Quindi e ricapitolando: acqua calda, meno detersivo, meno panni e pallina (anche da tennis).Il dosaggio (al minimo possibile) del detersivo (ho letto che, in caso di sporco normale, basta solitamente la metà delle dosi indicate) è -almeno per ora- il rimedio più sicuro e di base.
[/LEFT]
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Grazie.
Un persona competente che conosco conferma la tua spiegazione e mi invita a leggere cosmeticoblog.it/2008/10/07/la-bufala-delle-palline-nella-lavatriceE direi che si inizia a capire la questione.
Conclusione: ormai la pallina ce l'ho e continuerò ad usarla, ma in futuro continuerò ad usare una qualche palla(molto più economica) che sbatte i panni in lavatrice con il 10% del detersivo che ho usato fino ad oggi (solo per capi senza macchie) e a 40°.Ciao
Alice72
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@Andrez said:
Voi che dite, ce la fa Grillo?
Più che altro mi sembra che "ce fa"....
Scusato il post improduttivo, ma era proprio il caso
Paolo
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Non mi sembra improduttivo caro Paolo, ci consente anzi una rapida riflessione sul ... "farcela".
Grillo sostiene che in questa prima fase di lancio siano stati venduti 2 milioni di palline.
(*) 800'000 Biowashball in Europa, Svizzera, Francia, Germania, Spagna, Austria, Belgio, Italia …. 250’000 in Sudafrica Australia, Nuova Zelanda. 950'000 in Asia : Corea, Singapore, Giappone, Vietnam, ... 50'000 negli USA nel primo mese dal lancio.
Viene venduta 40 €. mi sembra.
Sarebbero 80 milioni di €.
Non male per la fase di lancio di un oggetto di fatto inutile.
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Potremmo inventare il maccherone di plastica che purifica l'acqua di cottura !!!! Cosa ne dite ???? Poi facciamo anche il chicco di riso e ne vendiamo qualche miliardo!!!
Non so ma questa vicenda non riesce a mantenermi serio.
Paolo
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@i2m4y said:
Potremmo inventare il maccherone di plastica che purifica l'acqua di cottura !!!! Cosa ne dite ????
Grandiosa!!!
Secondo me funziona. Nella societa' odierna c'e' tanta voglia di cose magiche. Quelle cose che ti fanno fare o avere tutto senza l'ossessione della fatica dell' impegno ...Siamo forse una societa' in declino?
ciao,
grey
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@greybear said:
Nella societa' odierna c'e' tanta voglia di cose magiche. Quelle cose che ti fanno fare o avere tutto senza l'ossessione della fatica dell' impegno ...
Siamo forse una societa' in declino?
ciao,
greyCiao Grey, secondo me nella società moderna c'è tanto bisogno di cose magiche più che voglia.
La voglia, invece, di trovare soluzioni ed impegnarsi in tal senso la valuterei in senso positivo.L'impegno: lo vedo nel capire che siamo in emergenza, che c'è bisogno che ognuno faccia la sua pur piccola parte e in ogni direzione.
La fatica: è nel capire come, in questa giungla di notizie e di poca o discontinua affidabilità nelle persone che ce le propongono.