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- Le offerte a basso prezzo uccidono il mercato?
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@Andrez said:
Come Pinco Pallino licenzierei in ogni caso XX per aver assunto AA o BB senza realmente aver testato a fondo le loro capacità, indipendentemente dal CV o Diploma presentati.
E' la stessa cosa che stavo pensando oggi mentre leggevo.
Concordo fino all'ultima sillaba.E aggiungo...sono i lavori che devono parlare di noi, non la nostra bocca.
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Ok, anche io concordo che XX avrebbe dovuto testare le varie capacità. Era solo per far capire che molte volte si guarda più la carta che i fatti
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Sul fatto del tempo libero che ha lo studente non sono completamente d'accordo...
Io studio al liceo, ritengo di avere una media buona e le ore di studio non arrivano sempre a 3 ore, è vero, capita che prima di un compito importante si debba studiare 3 ore se non di più, ma ci sono anche giornate in cui si riesce a fare tutto in 10-15 minuti...
La tabella che sto vivendo in questi anni è più o meno questa14:30 --->> Fine pranzo e tempo relax(torno da scuola alle 13:40- 2:00), inizio studio
Tempo Variabile di studio, generalmente oscilla dalle 15:00 fino alle 17:30(poi magari ci sono casi estremi che capitano poche volte l'anno in cui ci si deve preparare a fondo su 3-4 materie e quindi lo studio viene prolungato fino alle 18:30)17:30--->>19:30 sport(quattro giorni a settimana, compresi incontri agonistici nel fine settimana, quindi tre giorni di allenamento) 20:30 cena
In media d'inverno si trovano dalle 3 alle 5:30 ore di tempo libero quasi sicure nei giorni senza sport... e nei giorni in cui si fa sport dai 0-30 minuti fino ad un massimo di 3 ore....
A mio parere il tempo di studiare e approfondire argomenti extra-scolastici c'è tutto..
adesso non so come sia la situazione universitaria ma per quello che mi riguarda lo studio pomeridiano non è così pesante... soprattutto nella parte intermedia dell'anno... io ad esempio da gennaio a giugno ho avuto modo di fare sport o uscire con gli amici/studiare seo(generalmente quando non avevo sport riuscivo a dedicare 30 min-1 ora allo studio seo per poi uscire)...
Ho partecipato al pagerank patatrak senza problemi... magari non so, la situazione è cambiata o io sto in una scuola in cui si fa meno rispetto ad altre zone, però per ora il tempo non è stato mai un grosso problema...
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Le offerte a basso prezzo uccidono il mercato?
Sì! Pensa che in prima battuta l'ho letto senza il punto interrogativo, dandone per socntata la risposta affermativa
Secondo me uccidio il mercato perché non è completo dire che si ottiene un servizio scadente: è vero ma è altrettanto reale che i servizi "ben pagati" non necessariamente sono perfetti, personalmente dopo 15 anni di programmazione devo ancora vedere UN lavoro perfetto che non dà problemi... ma di compensi smisurati ne ho visti però, non per me purtroppo
Il ragazzino o l'improvvisato che fanno il *sito all'amico dell'amico *sono dannosi per il mercato perché creano un precedente: i potenziali clienti si troveranno male sì, ma quando verranno da te, web agency seria, si aspetteranno un prezzo che sia leggermente superiore a quello richiesto dal ragazzino, cifra che a te non basta neanche a coprire le spese (e offensiva), a fronte di una qualià di gran lunga superiore!
Non è vero che gli utenti sanno distinguere, almeno non così vero come tanti mi pare pensino. Forse non sono utonti, ma un po' cinghiali sì, a volte davvero, a volte per comodo.
Se si parte dal presupposto che "mi impegno quindi valgo", almeno in Italia, si fa il botto.
Modesta opinione
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Se in Italia la smettessero di istruire la gente con windows e office forse ne capirebbero di più sul mondo dell'it e di conseguenza sarebbero in grado di distinguere prezzi/persone in modo più consono.
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Giannelli, scusami, ma chi dovrebbe smetterla?
Forse rispondendoti si va OT, ma non dimenticare che se non esistesse Windows, probabilmente, in molte case non ci sarebbero PC o almeno sarebbero "arrivati" (anni) più tardi.
Non sono "di parte".Tutto dipende dall'uso che se ne fà.
Non ho mai conosciuto un professionista che "costruisce siti" con frontage; ho conosciuto invece dodicenni che hanno iniziato a scrivere la propria paginetta html con word e in seguito hanno capito che è meglio utilizzare il blocco note.Personalmente, fino a prova contraria, reputo la Gente abbastanza intelligente da saper scegliere cosa e meglio e cosa è peggio.
Se un qualcuno non è abbastanza preparato è compito "nostro" indirizzare un potenziale cliente nelle scelte da prendere.Ognuno di noi quando deve comprare qualcosa, prima di documenta sulle varie marche e modelli, poi a seconda del suo budget prende la decisione.
E' vero, a volte si prendono le "fregature" (e chi non le ha prese) per essere stati troppo precipitosi e quindi si paga il doppio.Faccio un esempio: ho intenzione di comprare una macchina fotografica. Vado in un centro commerciale e ne trovo due esteticamente carine, ma una costa i doppio dell'altra... la prima domanda che mi pongo è "Perchè tutta questa differenza di prezzo?" Sarà compito mio documentarmi se mi conviene comprare l'una o l'altra, ovviamente, in base all'uso che ho intenzione di farne e al budget disponibile.
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Comunque usare windows, mac o linux non c'entra nulla con i costi di un sito che non vengono accettati. Ho avuto persone che pur usando mac volevano il sito in regalo, quindi dire che il malaffare è windows in questo caso non può entrarci.
Per il resto quoto giuseppe8383.
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Premettendo che NON sono pro Microsoft o office e tendo a essere pro linux, openoffice.
La questione openoffice/office è diversa e mettiamola momentaneamente da parte.
Certamente Windows ha una fetta di mercato con una maggioranza stra assoluta, praticamente tutti gli uffici hanno prodotti microsoft, quindi è quasi automatico che un informatico segua quella linea, quanti clienti avrebbe per pc con linux e quanti con pc windows??? ora non so i dati precisi ma sicuramente se dovesse fornire assistenza solo per prodotti linux morirebbe di fame. Ormai il mercato è stra intasato da Windows che un cambiamento di rotta è impossibile, ho letto su articolo (vedo se riesco a reperirlo) che cambiare tutti i pc in linux senza creare seri problemi ci vogliono parecchi anni.
La scuola segue windows e office semplicemente perchè forma gente per il mercato attuale. A parte che nella mia scuola per metà anno abbiamo anche fatto linux.
Se un'azienda volesse cambiare tutti i so e portarli tutti linux avrebbe principalmente 3 problemi:
- La formazione del personale (linux è diverso da windows)
- Ricercare i propri software commerciali in versione per linux
- Ricercare programmatori che sviluppano software per linux e assistenza per linux
Questi 3 problemi bloccano le aziende perchè gli costerebbe molto di più che avere windows.
La questione dei prezzi bassi non dipende certamente da linux o da windows
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@glucaweb said:
Premettendo che NON sono pro Microsoft o office e tendo a essere pro linux, openoffice.
La questione openoffice/office è diversa e mettiamola momentaneamente da parte.
Io non sono ne pro MS ne pro Linux riconosco pregi e difetti dell'uno e dell'altro e utilizzo quello che soddisfa le esigenze in un particolare momento.
Pensa che l'Office nemmeno lo posseggo, utilizzo Open Office.
@glucaweb said:La questione dei prezzi bassi non dipende certamente da linux o da windows
Hai ragione e in particolare parlando della creazione di siti.Anche se a volte può influire anche questo... pensa a chi fà un semplice software programma e utilizza visual studio .net (VB in particolare)... ovviamente non potrà far eseguire (a meno di "tool" vari) il suo programma a utenti Linux (o comunque *unix), ma risparmia tantissimo tempo rispetto a chi lo scriverebbe in Java o C++...
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Vorrei aggiungere che in effetti un buon motivo per fare prezzi molto bassi c'è: la promozione. All'inizio è normale praticare prezzi di favore o addirittura a rimessa pur di "accalappiare" qualche lavoretto per iniziare e farsi "il giro di clienti", però anche questa è un'arma a doppio taglio e si deve fare un piano per reintegrare questi primi mancati guadagni, altrimenti si rimane a lavorare per tre soldi, con esperienza, il colmo.
Il vero dramma, secondo me, è la scarsa informazione sulla complessità del lavoro informatico da parte dei potenziali clienti; cito solo l'esempio classico dell'amico che ti chiede "visto che fai(!) i programmi, tu che te ne intendi, mi aggiusteresti la playstation?"
L'informatica viene paragonata ai settori tradizionali e questo è a completa rimessa delle professioni IT poiché per spiegare la complessità di quello che facciamo ad alcuni clienti bisognerebbe... riprogrammarli??!
Chiunque capisce cosa fa un idraulico: aggiusta tubi e rubinetti. Quello che non riusciamo a capire di quello che fa poi ce lo immaginiamo come la giusta cosa per cui pagarlo, perché noi non lo sappiamo fare.
In informatica, pur essendo oscura ai più, la cosa viene percepita come "quei ragazzi del computer", essere presi sul serio è difficile, ma il rapporto difficoltà/resa del lavoro secondo me è sproporzionato.
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Se non ne vedono il bisogno non ne vedono il guadagno, nè per loro nè per chi glielo fa, per questo sono più inclini a dare mille euro all'idraulico che gli rifà la doccia piuttosto che ad un webmaster, di qualsiasi livello, che gli fa un sito. Loro non vedono il bisogno di avere un sito, non si rendono conto che possono pubblicizzarsi a miliardi di clienti in pochi secondi. Ultimamente, ripensando a questa discussione, mi sono fatta un giro tra i miei concittadini e tutti fermi sullo stesso punto: non ne vedono il bisogno nè a breve nè a lungo termine. Se ti si rompe un tubo si allaga casa, allora lì hai bisogno di un idraulico, se non hai un impianto idrico, lo devi avere e allora lì hai bisogno di un idraulico, ma non è così per i siti, a detta loro ne possono fare a meno, soprattutto chi ha già clientela solida.
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Topic interessante. Io non credo di non essere di parte perchè non vendendo servizi sul web non sono ne dal lato di quelli che vogliono tenerli alti nè di quelli che vogliono tenerli bassi.
Trovo però da economista che questo mercato sia una delle rare forme di concorrenza perfetta. (la concorrenza perfetta è un termine tecnico che non vuol dire la miglior concorrenza.)
Il problema della concorrenza perfetta (problema per i venditori) è che questo sistema comporta una riduzione del guadagno prossima al costo di produzione.
In un settore come quello dei servizi applicare un modello di concorrenza perfetta porta alle anomalie che abbiamo riscontrato qui.
E' sicuramente un fenomeno interessante e andrebbe approfondito in quest'ottica.
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Secondo me le offerte basse uccidono il mercato. Parlo in particolare per gli articolisti: quando vedo gente che per un articolo di due cartelle ti offre 1 euro pagato tramite Paypal (così anche la commissione è a tuo carico) e oltretutto trova anche più di uno disposto a collaborare, mi verrebbe voglia di sputargli in faccia.
E chiaro che chiunque inserisce un'offerta si tiene molto basso, vedendo quanta gente gli risponde.
Se voi guardate il tariffario dell'ordine dei giornalisti vi renderete conto dei prezzi di mercato.
link: piccoligiornalisti.it/tariffe.htm
(notare che qui sono indicati i compensi minimi)In altre parole, secondo l'ordine dei giornalisti, il compeso minimo per un articolo come quello citato sopra dovrebbe essere di 60 euro. Ora non dico che si debba per forza attenersi a questo tariffario, anche perchè molti di quelli che scrivono non sono giornalisti, ma nemmeno pensare di offrire un sessantesimo.
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Onestamente penso che sia meglio regalare che dare programmi a "tre lire"
a quel punto si può puntare sul freeware e tirare a fare traffico, contatti, per poi far pagare l'assistenza e altri servizi connessi.La peggior cosa è il famoso lavoretto fatto per 30 euro, tolte le tasse, vanno pagate anche su 30 euro sissignore, ti rimane... 15, forse 17?
*Chiedete al famoso idraulico di cui sopra cosa è disposto a fare per 15 euro ... (15 perché l'idraulico non fattura praticamente mai :D)
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@sydarex said:
Innanzitutto devo dire che mi trovo d'accordo con OEJ: non esiste, a quanto ne so almeno, una buona statistica delle tariffe in questo ambiente.
In questo modo, chi sta "entrando nel mercato", come scrive Andrez, non può rendersi conto se viene sfruttato, svenduto, o no.
Questo certamente non aiuta.Ma, sempre perché parliamo di mercato, è ovvio che chi non possiede un curruculum e/o un portfolio competitivo debba arrangiarsi.
Ovviamente, un cliente deciderà sulla base del prezzo e delle capacità documentate - e in mancanza delle seconde, è necessario spingere sulle prime.
Perchè scometto che tu non hai un curruculum, secondo me una persona ha il diritto di proporsi al prezzo che più ritiene adeguato anche se per gli altri fa la figura del morto di fame.
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Non è questione di "figure da morto di fame", il problema è un altro: finchè chi offre 1 euro (o anche 5, non fa molta differenza) per un articolo da due cartelle trova frotte di persone disponibili a farsi sfruttare, non alzerà mai il prezzo e lo stesso faranno gli altri.
Proviamo a pensarci: io ho bisogno di un articolista, mi faccio un giro sul forum e vedo che le collaborazioni vengono pagate 1 euro ad articolo, alcune anche a 0,70 centesimi o anche meno. Vedo che un sacco di gente risponde all'offerta dando la propria disponibilità. Chi me lo fa fare di pagare il giusto prezzo quando posso trovare un articolista (magari scarso, ma la qualità bisogna saperla vedere) a prezzi stracciati?
@syntax said:
Perchè scometto che tu non hai un curruculum, secondo me una persona ha il diritto di proporsi al prezzo che più ritiene adeguato anche se per gli altri fa la figura del morto di fame.
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Ma nessuno si mette nei panni del cliente? Non avete mai interpellato un libero professionista o una ditta di servizi per qualche lavoro anche per la casa?
Molte categorie (come già detto e fatto in qualche post indietro) usano un tariffario per i loro servizi.
Ma quanti preventivi vi fate fare prima di accettare un lavoro da un'azienda e/o professionista?
Ma quali competenze mettete sul campo per capire se uno lavora meglio di un'altro?
Ma come fate a valutare correttamente le offerte che vi arrivano se uno scrive XXZ e l'altro CDAQ?
Ma come fate a fidarvi di uno "sconosciuto" a cui magari dovrete consegnare (metaforicamente) le chiavi di casa?
Ma perchè tra 10 preventivi ricevuti scegliete quello meno caro?Piccola riflessione sugli "smanettoni". Io non credo che lo smanettone senza P.I. possa lavorare con aziende (le aziende vogliono la fattura) o altro. Forse troverà qualche cosa da fare da qualche conoscente/amico/parente ma alla lunga il discorso non reggerà. E nel momento in cui vorra entrare nel mondo P.IVA si troverà spiazzato da una serie di problemi che sicuramente non riuscirà a sopportare chiedendo 2 soldi per lavorare. Conoscendo poi come funziona il sistema fiscale italiano credo che sarà destinato a morire nell'arco di un biennio. A tal proposito vi aggiorno su un dato del 2006 della CCIAA di Milano sul tasso di mortalità delle neo aziende/attività. Il 60% delle partite IVA aperte chiude nell'arco dei primi 3 anni di vita. Quindi, non volendo essere pessimista, con i tempi che corrono, e considerando i prossimi 2 anni di crisi NERA, quel tasso percentuale sarà destinato ad aumentare.
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Si certo con i se e con i ma non si và da nessuna parte, chi e il pazzo imprenditore/venditore che si mette nei panni del clienti,una persona normale pensa prima a se stessa, tutti tra cliente e venditore cercanon sempre di "fregare" il prossimo chi più chi meno.
Ti posso assicurare che molte aziende se trovano la persona che li fa risparmiare non cercano ne fattura ne niente.
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Mi metto nei panni del cliente, ma la pietà non paga gli affitti!
Scherzi a parte bella discussione, quoto Syntax quando dice > posso assicurare che molte aziende se trovano la persona che li fa risparmiare non cercano ne fattura ne niente. Ma comunque sono aziende piccole secondo me, le grandi non nascondono queste cose, per semplice difficoltà fiscale a farlo, diciamo pure impossibilità.
Poi spariscono i milioni, ma quello è un altro conto, mille euro per "quel ragazzo del computer" non si possono cacciare senza pegno.
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Concordo con hotdeluxe.
La problematica principale del lavoro sul web è che basta un pc, una connessione e poche conoscenze per mettersi in concorrenza con dei professionisti.. ormai molti ragazzini usando dei cms e facendo prezzi stracciati rubano clientela di basso livello a professionisti.. anche perchè la clientela di basso livello non capisce neanche la differenza di qualità di un lavoro professionale. Mentre per fare concorrenza in altri settori ci sono diverse spese iniziali da sostenere, e quindi questo non avviene...
Secondo me i liberi professionisti devono puntare a dei mercati/clienti di fascia media dove si ha la consapevolezza della qualità della professionalità e non si lavora per due lire perchè il vicino di casa fa il sito con joomla scaricando un template free.