- Home
- Categorie
- La Community Connect.gt
- Tutto sulla Community
- Creare un network di siti di appoggio.
-
l'argomento sta entrando nel vivo dell'interesse
ancora una volta viene rimarcato il concetto che il primissimo fattore da considerare e sviluppare per il posizionamento di un sito sono i contenuti.
se ragioniamo in "piccolo" pensiamo a directory e pagine.
se ragioniamo in un modo un po' più grande come dimensioni ragioniamo in siti, directory e pagine.
a questo punto lancio una domanda.
il sito madre dovrà essere costruito pensandolo ad un aggregatore di siti quindi con link in entrata ed in uscita verso i siti satellite (MONOTEMATICI) o lo costruiamo come un sito vero e proprio, con contenuti ma di un tema generalistico per poi scendere nel dettaglio di ogni aspetto con i siti satellite?
mi spiego con un esempio perchè scrivo da cani.
caso 1:
parliamo di patate, il sito madre ha 1 pagina per ogni tipologia di patate e su questa ha il link al sito satellite che parla della specifica tipologia.
in questo caso il sito madre non ha molti contenuti e tutto viene detto e scritto nei siti satellite.
I siti satellite hanno uno o più link verso il sito madre per tornare al "menu principale"caso 2:
il sito madre parla della patata in generale, le sue proprietà, le diverse tipologie e ne fa una breve introduzione etc etc etcin questo caso il sito madre ha un link verso il sito satellite ma inteso come un approfondimento di un tema già parzialmente trattato.
un'idea di quale sia la soluzione che adotterei ce l'ho ma... mi piacerebbe vedere se viene ribaltata subito.
-
@ Tymba
Come strutturare un network di siti, non è una risposta standard, ma dipende molto dall'obiettivo che si vuol raggiungere, dal fatto che debba essere più visibile il sito madre o i suoi singoli (o uno) dei siti satellite, dall'entià di rischio che si intende accettare in funzione della performance raggiunta, dall'albero di conoscenza dei contenuti di cui si dispone e che si vogliono pubblicare, dal numero di siti in tutto e tante altre cose.In generale, comunque, molto ma molto generale, l'opzione uno che proponi è quella più rischiosa, quella che i motori si accingono a "beccare" e che alcuni già "beccano" e penalizzano. Bisognerebbe entrare molto nel merito, però, per darti questa risposta.
Bisogna anche aggiungere un'altra cosa. Sui network di siti, si potrebbe organizzare un seminario e trovarci in 20 senza due persone con la stessa idea. Sono cose molto delicate e i pareri sono diversi e contrastanti, ognuna con motivazioni pro e contro.
-
la vedo come un sito A (il principale) che sviluppa interametne i contenuti trattati.
dei siti B, C, D,.n che a loro volta sviluppano l'argomento con testi unici.
i siti satelliti sono sganciati completamente con il sito principale (A) e tra di loro.
raggiunta popolarità tutti i siti satellita linkano A
-
ancora una volta viene rimarcato il concetto che il primissimo fattore da considerare e sviluppare per il posizionamento di un sito sono i contenuti.
Assolutamente. Senza contenuti non esiste rilevanza. Inoltre è molto più facile ottimizzare un sito ricco di risorse piuttosto che un sito che ne è carente. Ed è mia opinione che un progetto web che offre contenuti interessanti, ben organizzati (in directory), con efficaci link interni e sui testi (al di là dei motori di ricerca, l' ipertesto è il principio cardine di internet) ha già da solo svolto il 70% dell'ottimizzazione.
Fondamentalmente esistono due approcci possibili quando si crea un network. La scelta della metodologia ideale dipende essenzialmente dalla tipologia di contenuti di cui si dispone.
Nell'esempio della PATATA fatto da Tymba, rientriamo nel caso in cui si ha una 'macrocategoria', suddivisa in 'microcategorie'. Diverso sarebbe stato se l'esempio fosse stato la VERDURA: avremmo avuto una macrocategoria (Verdura), sottocategorie (patate, carote, spinaci) e microcategorie (patate dolci, patate amare, carote lunghe, carote gialle, spinaci freschi, spinaci surgelati ecc ecc). In questo caso l'approccio sarebbe stato diverso.Comunque limitiamo a tre i temi trattabili:
a. patate dolci;
b. patate medie;
c. patate amare;e ovviamente,
X. patate.
- Creo 3 siti internet, a , b, c. Non è necessario che siano i 'siti dell'anno' in fatto di grafica e multimedialità. In teoria potrebbero essere anche siti monopagina, non è importante ai fini dell'esempio; l'importante è che siano siti che almeno in apparenza possano stare in piedi da soli: un home page, contatti, pagine secondarie, nessuna pagina 'under construction', nessun link rotto, nessuna redirezione automatica e così via...
a. parlerà di patate dolci, b. parlerà di patate medie, c. parlerà di patate amare.
Finiti e pubblicati online, si porrà in essere quel processo ormai obbligatorio che è la promozione: iscrizione ai motori di ricerca, inserimento in directory, scambi link, le solite cose insomma.
Nel frattempo (dato che l'inserimento in Google è quasi immediato ma l'effetto Sandbox e l'attribuzione di un pagerank richiedono un po' di tempo) avrò iniziato a costruire il sito X. Che non solo parla di patate in generale, ma tratta dettagliatamente di patate dolci, amare, medie. Tanto dettagliatamente che quando viene pubblicato online (e anche il sito X dovrà beneficiare di un minimo di promozione) i webmaster dei siti a, b, c, che nel frattempo si erano linkati tra di loro non possono fare altro che CITARE/VOTARE (con link testuali) il sito X come fonte autorevole.
Spiegando la struttura in modo grafico:
Dalla struttura soprariportata si nota che il sito X (principale) non linka mai i siti secondari. Si limita a beneficiare dei 'voti' provenienti dai siti secondari.
Condizioni:
- il sito X ha contenuti relativi a patate dolci, amare, e medie.
- Tali contenuti sono molto più estesi e dettagliati rispetto a quelli contenuti nei siti a, b, c.
- a, b, c, linkano sia l'home page che determinate pagine secondarie di X
- sia X che abc hanno contenuti unici
Previsioni:
Ricerche relative a 'patate dolci' o 'patate amare' o 'patate medie', dovrebbero restituire nelle serp (in ordine di comparsa tra i risultati) prima il sito X e poi, dipendentemente dall'ottimizzazione, i siti a, b, c.
Come ho detto all'inizio di post, essendo il tema PATATE relativamente limitato, in una situazione reale preferirei che il mio sito principale fosse PASSIVO (ossia che si facesse linkare ma non linkasse). Se l'esempio fosse stato sulla verdura, avrei agito diversamente.
Ma, preciso, questo è pertinente ad un mio personale approccio al problema, sarà interessante vedere come altre persone lo affronterebbero o affronteranno.
Cordialmente,
Stuart
- Creo 3 siti internet, a , b, c. Non è necessario che siano i 'siti dell'anno' in fatto di grafica e multimedialità. In teoria potrebbero essere anche siti monopagina, non è importante ai fini dell'esempio; l'importante è che siano siti che almeno in apparenza possano stare in piedi da soli: un home page, contatti, pagine secondarie, nessuna pagina 'under construction', nessun link rotto, nessuna redirezione automatica e così via...
-
la mia non era una domanda bensì una provocazione e la risposta non poteva essere che "dipende" ed è quella che avevo in testa.
lo schema proposto da stuart lo userei se decidessi di fare veramente un network di siti per parlare di un argomento.
ma veramente ci sono dei casi (tranne FORSE microsoft, fiat e qualche altro) che hanno bisogno di un network per presentare contenuti?
nelle realtà medio piccole quali siamo noi (almeno credo la maggior parte) si pensa al network con lo scopo di dare una spinta al posizionamento. in questo caso io non farei link tra i siti satellite.
non fare nemmeno link dal sito madre verso i siti satellite.svilupperei semplicemente dei siti satellite, monotematici come fossero siti singoli, passati 4-5 mesi comincerei a fare degli articoli che presentano 1-2 link verso il sito madre.
per ogni sito cercherei un hosting diverso (quindi ip, server tutto diverso).
possibilmente anche i nomi degli intestatari ma... fare le cose "fuori legge" non mi piace granchè quindi niente nomi falsi, se non ci riesco in questo aspetto peccherò nella strategia.
-
l'esempio di stuart è secondo me molto valido.
Dato che i siti satelliti possono avere anche solo contenuti senza alcuna grafica o fronzoli, si ha un bel risparmio di tempo!
Non è necessario un dominio di primo livello per i siti satelliti.
Ci sono tantissimi hosting free americani, nei quali magari si può registrare un sottodominio con key italiane interessanti ma non ancora utilizzate, avendo un vantaggio nel posizionamento (e uno a livello di portafogli).
Se la tematica trattata è abbastanza ampia si possono fare vari network:
uno che spinge la home...ed altri che spingono le varie sezioni.A mio avviso è fondamentale che i siti satellite non siano linkati tra loro....
Anche se i siti satellite hanno un basso pagerank, forniscono dei link a tema....che aumentano il trust rank del sito principale....e questo a google piace molto....
se ho detto qualche idiozia correggetemi.
ps ho letto la tua guida stuart...davvero tanti complimenti...mi hai dato diversi spunti molto interessanti
-
un sito anche se satellite, anche se piccolo ha bisogno di tempo per lo sviluppo.
personalmente non ne ho talmente tanto a disposizione da potermi permettere di fare un sito soltanto per posizionarne un altro.se decido di pubblicare un sito questo deve essere a "reddito" ovvero deve avere la sua funzione ben precisa che va oltre il posizionamento di un altro.
Sono dell'idea che creare una rete di 3-4 siti sia un'operazione fuori dalla portata di una persona sola a meno che questa non ci si dedichi intensamente per uno o due anni.
-
il network è molto importante. basta vedere quello di studio cappello.
-
posso portare la mia eseperienza io lavoro con circa 80 siti che linkano poi il sito principale tutti i siti sono sulla stessa macchina e vi posso assicurare che molto utile avere un bel network
i siti hanno alcune pagine punatano a servizi del principale
naturalmente ha senso se avete un progetto in mano altrimenti secondo me è possibile fare 4-5 mini siti che si appoggino al principale
-
Secondo il mio modesto parere la creazione di un network che ruoti intorno ad un sito madre, almeno sulla carta, potrebbe essere una buona soluzione poichè alla fine non si farà altro che simulare dei link in entrata, che non sempre è possibile avere (anche se sono rari i casi) o che risultano essere di quantità modeste secondo le nostre percezioni.
Sappiamo praticamente tutti che le visite dei ragnetti ci arrivano in discreta parte da un percorso di link che partono da altri siti, già posizionati, che alla fine li condurranno al nostro neonato sitarello o cmq da far crescere ancora. Dunque nella testa di chi si deve occupare di questa crescita, scatta l' idea di crearsi una serie di siti satellite, che faranno accellerare questo processo..
Sempre secondo il mio parere la maniera ideale per crearsi questo network senza autolesionarsi rimane quello di non far insospettire i MdR che si sia creato una struttura d' appoggio per favorirsi; pertanto i contenuti dovranno essere validi e relativi all' argomento e alle parole chiave che avremo cura di far "comparire" nell' URL dei siti satellite che andremo ad acquistare ad hoc, la grafica dovrà essere diversa per ogni sito e non troppo pesante, il codice semplice e pulito per ogniuno, per quanto riguarda l' hosting appoggerei i siti su diversi provider meglio se anche fuori dall' Italia e magari intestandoli a propietari diversi.
Per i link li gestirei in modo che i satelliti puntino tutti al sito madre ma senza scambi reciproci, farei poi linkare i satelliti da altri siti a tema di altri webmaster (es. sito del webmaster 1 link verso satellite A, sito del webmaster2 link a satellite B ecc..) Inoltre i contenuti dei satelliti e del madre andrebbero aggiornati periodicamente... tanto per non far insospettire i MdR della loro staticità.
Ecco secondo me seguendo queste regole si potrebbe ottenere qualcosa di buono ... ma come qualcuno ha scritto se siamo la Fiat o la Microsoft oppure abbiamo tantissimo tempo da dedicare ad un solo sito la cosa è fatibile... per quanto mi riguarda i siti che gestisco sono di piccole aziende familiari o medie imprese e non credo che la cosa sia poi realizzabile, anche per mancanza di contenuti testuali ...
ma sopratttutto un mega lavoro che richiede tutto questo impegno quanto lo dovrei far pagare?? la risp. è che solo chi è economicamente dotato (magari anche meno di FIAT e Microsoft) può permetterselo.... senza poi escludere i rischi che tali operazioni potrebbero cmq portare (fattore da non dimenticare)
-
Io sono realista e quoto ciò che ha detto Tymba. Vedo che anche Jerry è d'accordo sulla dispendiosità del progetto.
Oltretutto un network ben nascosto, come qui è stato detto (ip diversii e quindi provider diversi, niente link reciproci, etc.) escluderebbe a priori la possibilità di utilizzare adsense.
-
dato che sono di passaggio da questo interessante 3d quasi quasi vi dico la mia opinione anche se non vi interessa
Credo fondamentalmente che il network sia una santa cosa, ma che il posizionamento possa essere solo una delle sue finalità.
Siamo tutti daccordo sul fatto che il network ben fatto, sia a livello di struttura che di contenuti, sicuramente avrà successo.Detto ciò tuttosommato non credo che il primo ed unico obiettivo di un network possa essere il posizionamento.
Secondo il mio modesto parere, un network costituito da siti satelliti creati ad hoc per il sito madre potrebbe non dare grossi risultati sopratutto nel lungo periodo e certamente diventa costoso da mantenere al momento in cui l'unica utilità e finalità dei satelliti è il supporto al principale.Tutto cambia se si ha in mente un progettino e si procede creando piccoli siti che siano in grado di vivere di luce propria e che anche da soli creino valore ($).
Secondo me il vero punto dolente è l'argomento:
se si parla di patate, secondo me, è molto difficile pensare ad un network
se si parla di sicurezza informatica (la sparo a caso) un network potrebbe avere senso. I vari satelliti potrebbero specializzarsi in: news sull'argomento, soluzioni hardware software, forum di esperti...etc...
Si tratta di siti diversi ma con un preciso filo conduttore.Concludendo: personalmente, forse errando, mi concentrerei prima sui satelliti e farei poi un sito madre che ne aumenti la rilevanza...
praticamente il contrario di ciò che si è detto fin oran.b. vietati insulti e parolacce
(scusate la pessima esposizione ma sono di fretta)
-
@WebCarlo2 said:
Io sono realista e quoto ciò che ha detto Tymba. Vedo che anche Jerry è d'accordo sulla dispendiosità del progetto.
Oltretutto un network ben nascosto, come qui è stato detto (ip diversii e quindi provider diversi, niente link reciproci, etc.) escluderebbe a priori la possibilità di utilizzare adsense.
dispendioso? lo sapete meglio di me che anche in rete non si guadagna senza investire...
hai da investire... parti già con il piede giusto....
serve un grafico, uno o + editori , il programmatore, il SEO, il buon hosting, + domini... se ti fai tutto da solo... i risultati sono accettabili ma hai investito una VITA( per investimento intendo anche in termini di tempo )
p.s.: mi complimento con stuart per la bella esposizione dell'esempio...
-
Dell'Orto Fabio,
Sarebbe molto interessante avere degli esempi tangibili di network di siti, anche se credo molto difficile che ci riusciremo...
Il primo network lo realizzai -involontariamente- all'inizio del 2002. Al tempo lavoravo presso una web agency attiva nel mondo dell'ADULT. E ricordo che mettevamo in atto le tecniche più assurde -e scorrette- per scalare anche per poche settimane le serp's: keyword stuffing, testo nascosto, crosslinking indiscriminato, trasformavamo in doorway ogni singolo delirio partoribile dalla mente umana. Non ci interessavano i posizionamenti stabili e duraturi che ogni buon SEO deve ricercare: bastava una sola settimana ai vertici di Google per ripagarci del lavoro fatto e reiniziare da zero.
Un giorno venne da noi un tizio talmente famoso che non aveva bisogno di essere spinto nei motori di ricerca. Ci disse che voleva un sito/dominio per sè e uno per ogni starlet che lavorava per lui. Ma siccome il suo sito personale non era una priorità cominciammo a creare i siti delle attrici. Una decina. Per quasi tutte fu acquistato un dominio [nomecognome.com] o [nomecognome.net].
L'unico obiettivo era che i siti comparissero primi con una ricerca specifica del nome. Il che era abbastanza facile da ottenere. Quando iniziammo a lavorare sul sito principale -che doveva essere estremamente complesso, multimediale e autocelebrativo- venne dato lo stop ai lavori perchè al cliente non importava più nulla di avere un sito (...).
Siccome l'hosting e il dominio erano già stati acquistati decidemmo di mantenerlo, ma divenne un semplice monopagina contenente i link ai siti delle attrici, che già avevano un link al sito del tizio.
Dopo qualche tempo, nonostante molte ricerche 'nome cognome' restituissero decine di migliaia di risultati, i siti delle attrici erano primi come previsto. Al secondo posto quasi sempre il sito principale. Ma notammo anche una cosa (fu allora che cominciai a capire il vero significato di "RILEVANZA" dei risultati): con determinate ricerche (non cito le keyword per mantenere 'pulita' la discussione), il sito principale era sensibilmente più in alto degli altri siti, pur non contenendo NESSUNA delle parole componenti la query.E preciso: in nessun caso ci fu particolare ottimizzazione, anzi. Tutti siti html, con molta grafica, testi solo nei tag critici (title ecc...) e in qualche punto delle pagine; come promozione il minimo indispensabile: qualche scambio link, in un paio di casi l'inserimento nella sezione Adult di Dmoz.org e directory specifiche.
Ulteriore precisazione: i siti delle attrici NON si linkavano tra loro.Feci tesoro di questo insegnamento e successivamente proposi l'opzione network ad alcuni miei clienti (non più del mercato ADULT). Con risultati discreti, direi, molto probabilmente non ottenibili diversamente. Purtroppo per contratto mi è imposto di non nominare i miei clienti e il lavoro che svolgo per loro. Ma ti assicuro che, come confermato da molti post di questo thread, è una metodologia assai efficace.
Perdonate l'assoluta mancanza di sintesi. E' l'orario.
Tymba
se decido di pubblicare un sito questo deve essere a "reddito" ovvero deve avere la sua funzione ben precisa che va oltre il posizionamento di un altro
Opinione personale, che rispetto. Faccio però notare che un sito che procuri anche solo (pessimisticamente) 2 accessi qualificati al giorno o che contribuisca a procurare più accessi al sito 'target', è già di fatto considerabile parte integrante dell'attività: intendilo come una spesa pubblicitaria, di rappresentanza, o come preferisci. E' un fattore importante se hai un'attività commerciale online (turismo, e-commerce, servizi per privati o aziende). Diverso è se gestisci un sito personale o noprofit e quindi effettivamente l'ipotesi network potrebbe essere sovradimensionata alle tue esigenze e al tempo che puoi investirci sù (un po' come comprarsi un Ferrari per andare a fare la spesa al supermercato, se mi passi la metafora...)
Riguardo la dispendiosità di un network, evidenziata da Jerry, WebCarlo2, e Rinzi.
Parto dal presupposto che chiunque, tra i partecipanti del forum sul Posizionamento nei motori di ricerca, mastichi un po' di html -necessario a ottimizzare pagine web o crearne di nuove- sappia attivare un dominio e un hosting. Relativamente agli editor ritenuti necessari per la produzione di contenuti, sarò autoreferenziale al massimo e citerò me stesso:
Innanzitutto devo precisare che chi adotta la tecnica del site networking si presume abbia GIA' un'elevata quantità di contenuti da pubblicare o implementare. Sia che questi contenuti siano omogenei (argomento - tema1 + tema2 + tema3 + temaN) che eterogenei (argomento1 + argomento2 + argomento3 + argomentoN).
Un pacchetto base dominio+spazio web senza troppe features non è oneroso. Certo, il termine 'oneroso' è quanto di più soggettivo esista al mondo, ma pensate ad esempio ai costi di qualche anno fa, e soprattutto pensate a quanto sia esagerato citare mega-aziende come Microsoft o Fiat.
Quanto al tempo investito, si. In effetti all'inizio dal punto di vista pratico si tratta solo di selezionare e editare contenuti in diversi siti, ma bisogna realmente promuovere N siti e non solo uno. E' un processo che alla lunga paga, ma con migliaia di siti che vengono pubblicati quotidianamente, ormai l'avviamento di un sito richiede mesi, se non anni. Purtroppo è una realtà con cui facciamo i conti tutti i giorni, pro o contro network che si possa essere.Jerry
ma soprattutto un mega lavoro che richiede tutto questo impegno quanto lo dovrei far pagare?? la risp. è che solo chi è economicamente dotato (magari anche meno di FIAT e Microsoft) può permetterselo....
Direi che te lo devi far pagare il giusto, più una lauta percentuale per l'enorme stress che ne ricaveresti Scherzi a parte, molte aziende (non tutte enormi) pagano decine di migliaia di euro per box, trafiletti e pagine pubblicitarie su quotidiani e magazine o spot televisivi. E un SEO che fa questo lavoro perchè crede nelle potenzialità di internet come veicolo di visibilità -almeno, io ci credo- e che è consapevole che tra tutti i pubblicitari egli fa il lavoro più difficile e frustrante saprà benissimo quando ha davanti un cliente per cui un network avrebbe un senso o meno.
Tornando alla strategia pura.
Per i link li gestirei in modo che i satelliti puntino tutti al sito madre ma senza scambi reciproci, farei poi linkare i satelliti da altri siti a tema di altri webmaster (es. sito del webmaster 1 link verso satellite A, sito del webmaster2 link a satellite B ecc..) Inoltre i contenuti dei satelliti e del madre andrebbero aggiornati periodicamente
Anche alla luce della case history che ho riportato ad inizio di post sono d'accordo. Fondamentalmente nelle fasi iniziali confermo l'intenzione di linkare reciprocamente i siti satellite. Una volta che tutti i siti hanno raggiunto un valore pagerank stabile, hanno un discreto numero in inbound links e sono stati completamente indicizzati (essendo composti da poche pagine non è che ci voglia molto...) eliminerei i link reciproci e lascerei solo i collegamenti verso il sito principale.
Tuttavia durante il processo di promozione, indicizzazione e attribuzione del pagerank, si potrebbe verificare che uno dei siti satellite è particolarmente performante (in termini di traffico e ranking) e allora la strategia cambierebbe. Potenzierei i contenuti di quest'ultimo e lo farei linkare dagli altri per consolidarne il posizionamento e il pagerank ecc ecc ecc... ma questa è pura e semplice speculazione.
Cordialmente,
Stuart
-
Sono felice per come sta procedendo questa discussione i cui contenuti sono l'anima del posizionamento, un ringraziamento va a Stuart di cui invito tutti quanti voi a leggere con la massima attenzione la sua [url=http://www.googlerank.com/ita/guida-posizionamento/index.html]guida per il posizionamento nei motori di ricerca.
Ragazzi è un thread veramente importante leggetelo con la massima attenzione !!!
Ora sarebbe interessante leggere altre case history, come altresì importante sarebbe sentire un carissimo forumista AGOAGO.
Egli potrebbe, oltre che "raccontarci" una sua case history introdurre degli argomenti complementari...
come e dove mettere i links del network ?
come e dove mettere i siti del network ?
Se Ago vorrà dedicarci qualche mezzora del suo tempo, vi posso assicurare che ne leggeremo delle belle.
Mi piacerebbe poi sentire il Priore FRADEFRA. il quale ci potrebbe suggerire come rendere il "circuito" dmoz compatibile
Il grande LOW potrebbe sviscerare qualche argomento tecnico che per via della mia enorme ignoranza avrò sicuramente tralasciato ed infine ENRICO MADRIGRANO per i consigli finali relativi alla promotion, una eventuale analisi dei costi e dei canali che potrebbero generare ricavi.
Buona lettura....
-
magari
-
Eccolo Fradefra
Riassumo quanto ho detto prima e che alcuni di voi hanno ribadito. Il network non si fa in modo standard, ma dipende da cosa si vuol ottenere.
Fare un netowork non è un'operazione da 15 giorni e 1.000 euro, ma bisogna aver ben chiaro che è un progetto, il cui iter è stabilito inizialmente e che poi prosegue anche per un paio d'anni.Detto questo, io sono in linea di massima per la strategia che vede la realizzazione dei siti satelliti, una alla volta, fatti e posizionati prima, per poi passare al sito madre. Se c'è bisogno di una presenza sin dall'inizio, al posto del sito madre metto un mini sito provvisorio su un altro dominio (senza riferimenti dai satelliti). Tale mini sito, quando un anno dopo ci sarà il sito madre, diventerà un satellite a sua volta.
Anche io ho avuto modo di verificare (e l'ho anche riportato in passato su vari post ed articoli, VE compreso) che se si ottimizzano i satelliti, il sito madre è quasi automaticamente posizionato ed anche per chiavi non direttamente presenti nello stesso. Importante, però, è che ci sia una robusta progettazione dell'albero dei contenuti del network.Per Dmoz, in realtà, non ci sono mai problemi, se ognuno dei siti, satellite o no, madre o no, ha i suoi contenuti autonomi e di utilità. Dmoz e gli altri motori combattono i network con ripetizione o assenza di contenuti, non i network in sè. Quindi, basta fare siti di contenuti e tutti potranno stare in Dmoz. Nel caso si tratti di siti aziendali o di prodotto, vi sono alcune cose da tenere presenti, come l'impossibilità di avere più siti commerciali per la stessa azienda. La cosa, però, è facilmente risolvibile. Basta che i siti siano informativi e non commerciali.
Sciaoooooo!
-
@Rinzi said:
dispendioso? lo sapete meglio di me che anche in rete non si guadagna senza investire...
hai da investire... parti già con il piede giusto....
serve un grafico, uno o + editori , il programmatore, il SEO, il buon hosting, + domini... se ti fai tutto da solo... i risultati sono accettabili ma hai investito una VITA( per investimento intendo anche in termini di tempo )
p.s.: mi complimento con stuart per la bella esposizione dell'esempio...
Io la vedo non da SEO (non essendolo) e ti dico:
che preferisco investire su un mio software e piazzarlo con Adwords (ad esempio) piuttosto che investire su un network di siti nella speranza sempre che tutto vada a genio al motore di ricerca di turno (che penso per tanto tempo sarà ancora G).
Tra i due investimenti quello sul software, dal mio punto di vista, è meno rischioso.Dovete anche pensare che qui sul forum ci sono anche i non SEO, come me. Sapete un non SEO come vi vede?
Come dei giocatori di borsa, anche se non lo siete.
Il mio software è una cosa che ho e posso al limite venderlo sottocosto.
Il network se non parte, o se partito e poi non garba più al motore di ricerca e' come non averlo.
-
@WebCarlo2 said:
Io la vedo non da SEO (non essendolo) e ti dico:
che preferisco investire su un mio software e piazzarlo con Adwords (ad esempio) piuttosto che investire su un network di siti nella speranza sempre che tutto vada a genio al motore di ricerca di turno (che penso per tanto tempo sarà ancora G).
Tra i due investimenti quello sul software, dal mio punto di vista, è meno rischioso.Dovete anche pensare che qui sul forum ci sono anche i non SEO, come me. Sapete un non SEO come vi vede?
Come dei giocatori di borsa, anche se non lo siete.
Il mio software è una cosa che ho e posso al limite venderlo sottocosto.
Il network se non parte, o se partito e poi non garba più al motore di ricerca e' come non averlo.Centrato
Il network si fa per supportare un servizio o un prodotto, non sicuramente fine a se stesso! Chi lo fa solo per questo, anche secondo me, sta scegliendo una strada che lo porta ad investire su un qualcosa che di fatto non esiste. E' come quando, negli anni 70/80 le aziende usavano la loro liquidità per investimenti finanziari in borsa, invece che investire sulla loro tecnologia e sul loro prodotto. Avevano la sensazione di guadagnare tanto ed in fretta. Venti anni dopo, però, si ritrovarono indietro rispetto al resto dell'industria, senza competitività, senza un prodotto aggiornato e con tutto da rifare. E spesso i soldi guadagnati (quando di guadagno s'era trattato) non erano neanche poi tanti.Concordo. Network di siti per supportare qualcosa di esistente. Non fine a se stesso. Non deve essere lui il prodotto!
-
Dell'Orto Fabio
Ora sarebbe interessante leggere altre case history
Me ne viene in mente una. Tranquillamente visibile da tutti, sia per i contenuti che per l'individuazione di siti principali/satelliti.
Ossia
www.resourceindex.com] il quale è una singola appendice (aggiornata) che collega altri siti del network php.resourceindex.com/] cgi.resourceindex.com/] (directory di risorse stile Hotscripts, per intenderci, dall'elevatissima rilevanza e autorevolezza). webhosting.resourceindex.com/] (commerciale/gratuito).
e che collega siti minori scriptarchive.com/] (minore nell'ordine gerarchico del network, ma traina da solo l'intera struttura), formmail.com/] (commerciale), chumpsoft.com/] (commerciale), mattwright.com/] (sito personale)
Esempio sicuramente fuori dalle logiche lavorative/mentali di quasi ognuno di noi, ma che insegna molto:
a. il webmaster dei siti citati (Matt Wright) è attivo su internet dal 1995 (il che significa da sempre), ha iniziato con un sito pubblicato su una directory di un aggregate site (tipo geocities.com), e che piano piano è cresciuto prendendo un dominio, vendendo spazi pubblicitari all'interno del sito e aprendo una directory (cgi.resourceindex.com , da cui ricordo di aver scaricato l'impossibile, anni addietro) e così via.
Certo, stiamo parlando di un genietto del web, ma è mia convinzione che con un minimo impegno, e molta pazienza, senza voler fare il passo più lungo della gamba, si possono creare validi network tematici.b. Il network si è praticamente pagato da solo, aggiungendo un sito satellite per volta, quando la mole di contenuti ne giustificava la creazione.
c. E' un po' una ripetizione del punto B, ma i siti legati a resourceindex sono tali proprio perchè la diversità e quantità di contenuti ne imponeva la creazione. Sicuramente il network non è legato alla logica dei motori di ricerca (cgi.resourceindex è nato molto prima di Google), eppure....
.... http://www.google.com/search?hl=en&q=form+mail] -- prima, seconda e quinta posizione in una query da 540.000.000 di risultati.
Questa volta non disattivo il link perchè è una storia edificante, per chiunque lavori su internet: http://www.mattwright.com/msa.html
Non sono coinvolto lavorativamente, personalmente, commercialmente con il Webmaster citato. Vista la presenza di link (che ho disattivato, comunque), accetterò che i moderatori editino il mio post, se lo riterranno necessario.
Io la vedo non da SEO (non essendolo) e ti dico: che preferisco investire su un mio software e piazzarlo con Adwords
INDISCUTIBILE!
Però mi sembra sia un forum che tratta di "Posizionamento nei motori di ricerca", e che quindi anche solo a livello teorico è utile di parlare di qualsiasi tecnica di ranking che NON preveda il Pay-per-Click. Seguendo il tuo -condivisibile- commento allora non solo questo thread, ma QUALSIASI altro di questa sezione potrebbe essere sostituito da una paginetta con la dicitura:**"Notti passate ad interpretare i file di LOG? Ore perse a cercare il miglior hosting? Depressione post Deep Crawl? Il valore pagerank del tuo sito non rende sereno? Dì BASTA a tutto questo! Se vuoi comparire ai vertici di Google usa AD-Words. E ora tutti in vacanza!" **
Il network si fa per supportare un servizio o un prodotto, non sicuramente fine a se stesso!
Network di siti per supportare qualcosa di esistente. Non fine a se stesso. Non deve essere lui il prodotto!Ovvio. Ci mancherebbe altro...
PS:
Dell'Orto Fabio
Sono felice per come sta procedendo questa discussione i cui contenuti sono l'anima del posizionamento, un ringraziamento va a Stuart di cui invito tutti quanti voi a leggere con la massima attenzione la sua guida
Ti ringrazio nuovamente, anche per il backlink Spero di essere all'altezza di tale complimento e di rendermi in qualche modo utile al forum.
Cordialmente,
Stuart