• User Attivo

    @bmastro said:

    se mi chiedono come arrotondo, io dico "vendo pubblicità sul web"
    invece tu cosa rispondi quando ti chiedono la stessa cosa?
    "faccio programmazione per conto di Google"?

    Io dico, che "partecipo" al programma AdSense di Google. Non vendo pubblicità.

    Ho riletto le istruzioni di Google per partecipare ad AdSense:

    1. attivare l'account...
    2. inserire il codice AdSense nelle proprie pagine Web...
    3. effettuare ottimizzazioni...

    Quindi anche Google stessa parla di "inserimento codice" e non di "vendita di spazi pubblicitari".

    Inoltre Google scrive:

    *AdSense per i contenuti scansiona automaticamente il contenuto delle tue pagine web e pubblica gli annunci (testuali o illustrati) pertinenti al tuo pubblico e al tuo sito.

    Quindi AdSense (cioè Google)* pubblica gli annunci**, non io!


  • Super User

    @kruk said:

    Io dico, che "partecipo" al programma AdSense di Google. Non vendo pubblicità.

    Ho riletto le istruzioni di Google per partecipare ad AdSense:

    1. attivare l'account...
    2. inserire il codice AdSense nelle proprie pagine Web...
    3. effettuare ottimizzazioni...

    Quindi anche Google stessa parla di "inserimento codice" e non di "vendita di spazi pubblicitari".

    Inoltre Google scrive:

    *AdSense per i contenuti scansiona automaticamente il contenuto delle tue pagine web e pubblica gli annunci (testuali o illustrati) pertinenti al tuo pubblico e al tuo sito.

    Quindi AdSense (cioè Google)* pubblica gli annunci**, non io!

    beh, se vuoi ti do' anche ragione, però sarà dura spiegare questa cosa a quelli del fisco.
    Personalmente ti consiglio di scrivere loro una lettera dove spieghi la situazione secondo il tuo punto di vista, vediamo cosa dicono.

    Piccola puntualizzazione, in qualche post precedente ho letto che non si dovrebbe applicare l'IVA in quanto soggetto extracomunitario... ma per quel che so io la situazione è proprio il contrario: in quanto soggetto extracomunitario si deve applicare l'IVA, invece per i soggetti comunitari l'IVA viene pagata direttamente nel paese d'origine delle aziende (ad es. Tradedoubler, Zanox, ecc.)


  • Super User

    Non capisco: gli editori che guadagnano in pubblicità sulle loro riviste in realtà non dovrebbero identificare tali guadagni come discendenti da servizi pubblicitari prestati bensì come guadagni da stampa tipografica offset KZ25 a 256 colori su carta da 40gr/al mq per 3 moduli e mezzo con rilegatura sulla sinistra ?????
    Sappiamo tutti che non è così.

    Voler dire che guadagno con adsense perchè scrivo un po' di codice sul mio sito mi sembra che sarebbe un inquadramento del genere.
    Il che mi sembra, personalmente, davvero lontano dalla realtà, ma magari sbaglio.

    Paolo


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    Non capisco: gli editori che guadagnano in pubblicità sulle loro riviste in realtà non dovrebbero identificare tali guadagni come discendenti da servizi pubblicitari prestati bensì come guadagni da stampa tipografica offset KZ25 a 256 colori su carta da 40gr/al mq per 3 moduli e mezzo con rilegatura sulla sinistra ?????
    Sappiamo tutti che non è così.

    Voler dire che guadagno con adsense perchè scrivo un po' di codice sul mio sito mi sembra che sarebbe un inquadramento del genere.
    Il che mi sembra, personalmente, davvero lontano dalla realtà, ma magari sbaglio.

    Paolo

    A tutto questo è da aggiungere che una prestazione professionale può essere pagata anche in più trance, come dice Kurk ma è chiaro che l'importo deve essere definito sin dall'inizio.

    Ipotizzando che l'utente svolga una prestazione informatica inserendo il codice dell'annuncio sul proprio sito, bene quanto vale questa prestazione? la quale ripeto, viene effettuata una tantum all'atto di inserimento del codice e non dietro incarico di Google ma bensì autonomamente dall'utente in base a proprie valutazioni imprenditoriali, di marketing e grafiche.

    Di certo non può essere parametrizzata ai numeri di click sugli annunci perchè è chiaro che non si tratterebbe più di prestazione informatica ma di compartecipazione ai ricavi pubblicitari di Google.


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    Non capisco: gli editori che guadagnano in pubblicità sulle loro riviste in realtà non dovrebbero identificare tali guadagni come discendenti da servizi pubblicitari prestati bensì come guadagni da stampa tipografica...?????
    Sappiamo tutti che non è così.

    Gli editori possono controllare cosa stampano. Chi partecipa ad AdSense invece non ha nessun controllo sulle pubblicità che vengono visualizzati nei browser. Il tutto è sotto il controllo e quindi responsabilità di Google.
    Ripeto: gli editori pubblicano le pubblicità, io invece no.

    @france974 said:

    A tutto questo è da aggiungere che una prestazione professionale può essere pagata anche in più trance, come dice Kurk ma è chiaro che l'importo deve essere definito sin dall'inizio.

    Posso comprare un'automobile a rate a tasso variabile.
    Posso comprare un software e per ottenere gli aggiornamenti giornalieri pago un tot all'anno. Questo tot può variare anche di molto (mai comprato l'Antivirus della Norton? Il costo per la "subscription" varia di anno in anno).

    Ipotizzando che l'utente svolga una prestazione informatica inserendo il codice dell'annuncio sul proprio sito, bene quanto vale questa prestazione?

    Potrei vederlo come una licenza d'uso. Google è disposta a pagarmi questa licenza in misura al proprio profitto che ne può trarre... Molte licenze software si vendono per "numero di utenza".


  • Super User

    Non è l'impossibilità di controllo dei singoli contenuti pubblicitari di quello che si pubblica che esime dall'aver compiuto servizi pubblicitari.

    L'azione di pubblicare aree a contenuto pubblicitario di terzi (tecnicamente istallate con javascript, come sui giornali stampate offset) è, come dice anche la sentenza della corte di giustizia UE, l'ultimo anello di una più complessa campagna pubblicitaria (che qui nasce con la raccolta adsense)e consequenzialmente servizio pubblicitario anch'esso.

    Individuato che è servizio pubblicitario avrà il suo inquadramento fiscale proprio.

    Paolo


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    Non è l'impossibilità di controllo dei singoli contenuti pubblicitari di quello che si pubblica che esime dall'aver compiuto servizi pubblicitari.
    L'azione di pubblicare aree a contenuto pubblicitario di terzi è, come dice anche la sentenza della corte di giustizia UE, l'ultimo anello di una più complessa campagna pubblicitaria

    Se io sono una ditta, che noleggia macchine da stampa, e ne noleggio una ad una tipografia che stampa un giornale per una casa editrice... Il mio "noleggiare la macchina" è considerato un anello di una campagna pubblicitaria?

    Io infatti noleggio solo la macchina, ma non ho alcun controllo di quello che la tipografia o casa editrice vi stamperà.

    A proposito: sulla macchina da stampa è incorporato un contatore. Ed il fruitore mi paga l'uso. Più stampa, più paga. Non so a priori quanto guadagnerò.


  • User

    @kruk said:

    Se io sono una ditta, che noleggia macchine da stampa, e ne noleggio una ad una tipografia che stampa un giornale per una casa editrice... Il mio "noleggiare la macchina" è considerato un anello di una campagna pubblicitaria?

    Io infatti noleggio solo la macchina, ma non ho alcun controllo di quello che la tipografia o casa editrice vi stamperà.

    A proposito: sulla macchina da stampa è incorporato un contatore. Ed il fruitore mi paga l'uso. Più stampa, più paga. Non so a priori quanto guadagnerò.

    Kruk nel caso del sito offri uno spazio, un area, in cui vengono visualizzati annunci pubblicitari. Se poi gli annunci vengono visualizzati tecnicamente tramite un codice di programmazione da inserire nelle pagine poco importa, l'effetto finale che l'utente vede e' uno spazio ben preciso dove viene visualizzata pubblicita'. E' come un cartellone (display) elettronico piazzato in una strada in cui viene visualizzata pubblicita' a rotazione, tecnicamente viene inviato un file, quindi codice di programmazione, ma l'effetto finale e' un immagine pubblicitaria.

    Ciao


  • User Attivo

    @danleo said:

    Kruk nel caso del sito offri uno spazio, un area, in cui vengono visualizzati annunci pubblicitari. Se poi gli annunci vengono visualizzati tecnicamente tramite un codice di programmazione da inserire nelle pagine poco importa, l'effetto finale che l'utente vede e' uno spazio ben preciso dove viene visualizzata pubblicita'. E' come un cartellone (display) elettronico piazzato in una strada in cui viene visualizzata pubblicita' a rotazione, tecnicamente viene inviato un file, quindi codice di programmazione, ma l'effetto finale e' un immagine pubblicitaria.

    Bene, se ti piace il paragone con il display elettronico:
    Io sono un negozio di elettrodomestici e noleggio tra l'altro televisori e display giganti. Un negoziante noleggia uno di questi display, lo mette nella vetrina del proprio negozio e lo usa per pubblicizzare vari prodotti.

    Il display (l'area su cui viene visualizzata la pubblicità) è mio - l'ho solo dato in noleggio.

    Io metto a disposizione il mezzo, il contenitore. Il contenuto lo fornisce, gestisce e fattura qualcun' altro (il negoziante o in analogia Google). Non vedo alcuna responsabilità mia. Il negoziante potrebbe benissimo utilizzare quel monitor per giocare a Doom o per vedersi le foto di famiglia. Io so, che il negoziante lo usa per la pubblicità, come anche so, che Google sfrutta quel codice per inviare messaggi pubblicitari ai visitatori.


  • Super User

    @kruk said:

    Gli editori possono controllare cosa stampano. Chi partecipa ad AdSense invece non ha nessun controllo sulle pubblicità che vengono visualizzati nei browser. Il tutto è sotto il controllo e quindi responsabilità di Google.
    Ripeto: gli editori pubblicano le pubblicità, io invece no.

    mi dispiace ma qua il tuo ragionamento ha una falla: Adsense ha dei filtri che possono essere utilizzati per scegliere quali annunci pubblicare e quali no


  • User

    @kruk said:

    Bene, se ti piace il paragone con il display elettronico:
    Io sono un negozio di elettrodomestici e noleggio tra l'altro televisori e display giganti. Un negoziante noleggia uno di questi display, lo mette nella vetrina del proprio negozio e lo usa per pubblicizzare vari prodotti.

    Il display (l'area su cui viene visualizzata la pubblicità) è mio - l'ho solo dato in noleggio.

    Io metto a disposizione il mezzo, il contenitore. Il contenuto lo fornisce, gestisce e fattura qualcun' altro (il negoziante o in analogia Google). Non vedo alcuna responsabilità mia. Il negoziante potrebbe benissimo utilizzare quel monitor per giocare a Doom o per vedersi le foto di famiglia. Io so, che il negoziante lo usa per la pubblicità, come anche so, che Google sfrutta quel codice per inviare messaggi pubblicitari ai visitatori.

    Infatti il negoziante che ha il contratto di noleggio e che gestisce il display sara' responsabile del contenuto pubblicitario visualizzato sul display, e non la società di nleggio, ma non vedo l'attinenza con la questione.
    Tu metti a disposizione pubblicitaria uno spazio all'interno di un sito web gestito da te che mostra contenuti tuoi.
    Essendo tu il proprietario dei contenuti e il gestore del sito sei anche colui che mostra su un supporto media pubblicita' di terzi.
    Il risultato finale e' una pagina elettronica che in mezzo ai contenuti visualizza pubblicità e non codice di programmazione.
    Ciao


  • User Attivo

    @bmastro said:

    mi dispiace ma qua il tuo ragionamento ha una falla: Adsense ha dei filtri che possono essere utilizzati per scegliere quali annunci pubblicare e quali no

    No, AdSense permette solo di filtrare quali siti NON possono inviare pubblicità, ma non il contrario. Non c'è modo che io possa decidere quali annunci Google debba pubblicare.
    Sarebbe una pacchia: sceglierei solo quelli che rendono di più!

    In analogia col negoziante posso mettere nel contratto, che costui non può pubblicare immagini erotiche sul mio display. E sperare, che il negoziante rispetta le clausole del contratto... Ma non posso veramente controllarlo (a meno di recarmi costantemente alla vetrina e controllare di persona - o in analogia continuare a fare refresh sulla pagina web - cosa peraltro proibita dal contratto con Google, perché genererebbe un numero di impression artificialmente alto)


  • User Attivo

    @danleo said:

    Infatti il negoziante che ha il contratto di noleggio e che gestisce il display sara' responsabile del contenuto pubblicitario visualizzato sul display, e non la società di nleggio, ma non vedo l'attinenza con la questione.

    Non vedi l'attinenza? Mai stato a Milano in Piazza Duomo, a Londra sul Piccadilly Circus o a New York sul Time Square? Quei palazzi appartengono a qualcuno, ma sicuramente c'è una società che ne gestisce le pubblicità e rumunera il proprietario della casa.
    Anni fa a Milano c'era un'enorme insegna pubblicitaria della Benetton che ha suscitato l'interesse pubblico... Chi pensi ne era responsabile? Il proprietario del palazzo che ha NOLEGGIATO la parete o la società che ha VENDUTO lo "spazio espositivo"?

    Essendo tu il proprietario dei contenuti e il gestore del sito sei anche colui che mostra su un supporto media pubblicita' di terzi.
    Il risultato finale e' una pagina elettronica che in mezzo ai contenuti visualizza pubblicità e non codice di programmazione.

    Sono proprietario dei contenuti che metto io, ma non dei contenuti all'interno di spazi gestiti da altri. Infatti in ogni "area AdSense" c'è scritto chiaramente nell'angolo in basso a destra chi ne è responsabile: "Google".


  • Super User

    @kruk said:

    No, AdSense permette solo di filtrare quali siti NON possono inviare pubblicità, ma non il contrario. Non c'è modo che io possa decidere quali annunci Google debba pubblicare.
    Sarebbe una pacchia: sceglierei solo quelli che rendono di più!

    Se si può decidere quali banner non mettere, vuol dire che c'è un controllo sulla pubblicità. Non sarà un controllo totale, nel senso che non puoi scegliere i clienti, ma a tutti gli effetti è un controllo parziale perchè puoi scegliere chi non pubblicizzare nella rosa a disposizione.


  • User Attivo

    @bmastro said:

    Se si può decidere quali banner non mettere, vuol dire che c'è un controllo sulla pubblicità. Non sarà un controllo totale, nel senso che non puoi scegliere i clienti, ma a tutti gli effetti è un controllo parziale perchè puoi scegliere chi non pubblicizzare nella rosa a disposizione.
    Non si può "decidere" quali banner mettere o non mettere. Si può solo specificare un insieme limitato, anzi limitatissimo di filtri per evitare che vengano pubblicati banner indesiderati (come i banner di alcuni concorrenti).
    Questo filtro non può essere considerato un "controllo sulla pubblicità".

    Il numero massimo di filtri che possiamo mettere è 200. Il numero dei clienti AdWords di Google invece si aggira sui milioni! Quindi non abbiamo gran che di scelta! Come Google stesso dice: il filtro è pensato per evitare di pubblicare pubblicità sulla concorrenza.


  • Super User

    Il controllo esiste.

    Nel caso che tu affitti display avrai affittato un bene;
    L'affittuario lo metterà nella vetrina del suo negozio.... ipotizzando che ci faccia passare spot di terzi.... egli starà facendo servizi pubblicitari.

    Il publisher (come l'affittuario) si trova ancora nel momento in cui può decidere se mettere o non mettere la pubblicità, il publisher compie l'iniziativa... il publisher compie servizi pubblicitari.... anche se il sito (display) non fosse suo, ma l'avesse affittato da terzi con libertà di riempimento.

    Paolo


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    Il controllo esiste.
    Nel caso che tu affitti display avrai affittato un bene;
    L'affittuario lo metterà nella vetrina del suo negozio.... ipotizzando che ci faccia passare spot di terzi.... egli starà facendo servizi pubblicitari.

    Il publisher (come l'affittuario) si trova ancora nel momento in cui può decidere se mettere o non mettere la pubblicità, il publisher compie l'iniziativa... il publisher compie servizi pubblicitari.... anche se il sito (display) non fosse suo, ma l'avesse affittato da terzi con libertà di riempimento.

    Paolo, stimo molto il tuo parere, ma...

    Io mi vedo proprio nei panni di chi affitta il display. I servizi pubblicitari li fa/gestisce/fattura il negoziante (Google) non io. Non posso decidere se mettere pubblicità - decido solo se affittare il display (partecipare ad AdSense) o meno.
    Dal momento che ho "affittato" quell'area a Google, è Google la sola persona a decidere sul contenuto. Google a volte inserisce messaggi non pubblicitari o link a siti di associazioni onlus (che non pagano). Google detiene i contatti con gli inserzionisti, Google invia le inserzioni ai browser dei visitatori del sito... Insomma: fa tutto Google.


  • Super User

    Ti ringrazio e mi piace discorrere di questa questione perchè imparo anche io.

    Purtroppo però devo nuovamente dissentire..... tu sei l'ultimo anello della catena che porta il messaggio al navigante e dunque tu fai servizi pubblicitari.
    Questo non lo dico io ma è un principo stabilito da una sentenza della corte di giustizia UE che cito nel topic top..... e quindi principio quasi equivalente a legge in Italia.... ed immediatamente applicabile.

    Credo che qualsiasi verificatore vedrebbe in primis il contenuto pubblicitario, poi forse parteciperebbe a discussioni tecniche/informatiche varie, ma penso che un bel verbale l'avrebbe già scritto.

    Alle volte la testa al toro la taglia la prassi quotidiana..... PURTROPPO.

    Paolo


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    ... tu sei l'ultimo anello della catena che porta il messaggio al navigante e dunque tu fai servizi pubblicitari.

    No, non "porto il messaggio" al navigante - ne sono completamente estraneo. Il messaggio viaggia direttamente dai server di Google al browser del navigante. Non ho modo di vedere/controllare quali messaggi Google visualizza nell'area sulla "mia pagina web". Non solo non posso controllare cosa combina Google, ma addirittura mi è vietato controllarlo! Google non mi fornisce l'elenco dei propri clienti inserzionisti, e mi vieta addirittura di generare "impressioni artificiali" sulle pagine per ottenere un'elenco dei hostname pubblicizzati...

    Non a caso Google inserisce nell'angolo in basso a destra di ogni area banner o sopra la lista dei link testuali la scritta "Ads by Google" (ovvero "Annunci Google" nella versione italiana), per dire chiaro e tondo, che questi annunci sono forniti da Google e non da me.

    Questo non lo dico io ma è un principo stabilito da una sentenza della corte di giustizia UE ... e quindi principio quasi equivalente a legge in Italia...

    Come spieghi allora, che in Germania (paese UE) si deve fatturare esente IVA? Gli introiti AdSense sono esenti tasse siccome provenienti da servizio reso online a ditta extra-UE (legge tedesca: § 3a IV UStG).

    Credo che qualsiasi verificatore vedrebbe in primis il contenuto pubblicitario, ... Alle volte la testa al toro la taglia la prassi quotidiana..... PURTROPPO.

    Quindi mi dai ragione?!? 🙂


  • Super User

    Sinceramente non ti so dire il perchè la legislazione tedesca dia quel modus operandi... posso solo commentare quella italiana, che vuole la fatturazione con Iva sulla base di tutto quanto ho scritto (interpretando) nel mio topic in rilievo.

    In fondo comunque, reputo solo una piccola complicazione questa cosa..... perchè comunque GG paga anche l'ulteriore Iva al publisher.

    Paolo