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regime dei minimi e raffronto con quello agevolato
Ciao a tutti,
come tutti (o forse sono solo io) vivo con un po' di inquietudine la novità del forfettone.
Ho aperto PI come ditta individuale nel settembre 2007 con il regime agevolato, che se non ricordo male prevede il pagamento di un'imposta del 10% sull'imponibile a titolo di sostituzione di IRPEF e via dicendo.Leggo che con il FORFETTONE la vita cambia perchè sostanzialmente non versi più il 20% di IVA ma un'imposta sostitutiva del 20% sul reddito (con la perdita della possibilità di "scalare" l'IVA).
Figata, ho detto a prima vista, ma poi ho fatto due conti e qualcosa non mi torna.
Prendo una situazione ipotetica:PRIMA:
Il Cliente paga: 1200 € -
IVA 20% : 200 € -
Imposta sostitutiva (10% sull'imponbile cioè su 1000): 100 € =MIO GUADAGNO: 900 €
(che poi a voler essere pignoli l'imponibile si abbassa in quanto dovrei sottrarre dal totale i costi deducibili, ecc...)DOPO:
Il Cliente paga: 1000 € -
IVA 0% : 0 € -
Imposta sostitutiva (20% sull'imponbile cioè su 1000): 200 € =MIO GUADAGNO: 800 €
Ora vi chiedo: il ragionamento fatto è giusto? Se è csì perchè mai dovrei passare al forfettone? Probabilmente invece il mio ragionamento è sbagliato, e allora vi chiedo di illuminarmi nell'attesa che il mio commercialista si degni di darmi una risposta!
Inoltre chiedo: non parto svantaggiato quando un'azienda mi commissiona un lavoro, visto che non potrà scalarsi l'IVA?
Al possibile suggerimento: "alza il tuo prezzo" rispondo già facendo osservare che non sempre è possibile soprattutto se si hanno contratti già stipulati...
Help!
Grazie
Aki76
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Quanto da te indicato è a primo acchito giusto.
Nessuno ha detto che il nuovo regime sia favorevole per chi ha già il regime agevolato nuove iniziative.
Segnalo che in casi del genere si perde poi l'ausilio del tutor gratuito, che non è più previsto nel regime dei minimi. Può essere dunque che sorgano ulteriori costi.
Faccio poi un ragionamento sui commercianti che utilizzano il nuovo regime e che vendano a soggetti passivi iva.
Ipotesi nuove iniziative:
- acquisto merce 1000 + 200 iva che detraggo = 1000 costo.
- vendita quella merce a 1500 + 300 iva che verso = 1500 ricavo.
- margine 1500 - 1000 = 500 su cui pagherò il 13,9% (10% sostitutiva + 3,9% nuova irap)
- restano in tasca 430,50
- tutor gratuito
Con regime minimi:
- acquisto merce a 1000 + 200 iva che non detraggo = 1200 tutto costo;
- vendita quella merce a 1500 + 0 iva = 1500 ricavo
- margine 1500 - 1200 = 300 su cui pagherò il 20% (20% sostitutiva + 0% irap)
- restano in tasca 240,00
- si aggiunga il possibile costo del commercialista e limite dimezzato di permanenza nel regime.
Se aumentassi i prezzi per assorbire non sarei più accettato dal mercato. Non posso neppure arrivare a 1800 (vecchi: 1500+300iva) in quanto l'iva per il mio cliente soggetto passivo iva sarebbe stata detraibile e dunque non un costo.
Se invece si vende a soggetti privati (che non detraggono l'iva):
- acquisto merce 1000 + 200 iva che detraggo = 1000 costo.
- vendita quella merce a 1500 + 300 iva che verso = 1500 ricavo.
- margine 1500 - 1000 = 500 su cui pagherò il 13,9% (10% sostitutiva + 3,9% nuova irap)
- restano in tasca 430,50
- al cliente privato costa 1800 (1500+300 iva per lui indetraibile)
- tutor gratuito
Con regime minimi:
- acquisto merce a 1000 + 200 iva che non detraggo = 1200 tutto costo;
- vendita quella merce a 1800 + 0 iva = 1800 ricavo
- margine 1800 - 1200 = 500 su cui pagherò il 20% (20% sostitutiva + 0% irap)
- restano in tasca 400,00
- al cliente privato costa 1800 (1500+300 iva per lui indetraibile)
- si aggiunga il possibile costo del commercialista e limite dimezzato di permanenza nel regime.
Quindi sempre di meno.
Le valutazioni dovrebbero esserepiù approfondite (es. deducibilità contributi previdenziali), ma semplificando non noto molti motivi dell'euforia con cui questo regime è presentato.
Paolo
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Grazie Paolo,
quindi la grande novità è che non sempre è favorevole passare al polpettone (ehm, forfettone)Tu fai l'esempio per i commercianti, anche se non è il mio caso (ditta individuale di consulenze informatiche) credo di aver capito.
Un'ulteriore domanda: girando fra ieri ed oggi in giro per Internet alla ricerca di lumi, mi sono trovato a leggere qua e là e ho scoperto una cosa per me "agghiacciante" (nel senso che mi ha lasciato di ghiaccio!) e cioè che col regime agevolato che ho aperto non avrei diritto a deduzioni/detrazioni... tipo per spese mediche, veterinarie, occhiali, mutuo casa, ecc... è vero o ho capito male (fa' che sia la seconda, fa' che sia la seconda, fa' che...) ?
Quindi adios ai soliti "rimborsi" che mi venivano fatti quando ero dipendente? Se è così, conta qualcosa se fino al 3 agosto sono stato dipendente?Grazie ancora,
Aki76
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Quelle deduzioni-detrazioni di cui parli posso avvenire solo dal reddito complessivo o dall'irpef.... poichè il regime nuove iniziative sottrae il reddito agevolato al reddito complessivo e non produce irpef (ma imp. sostitutiva) non consente la deduzione o detrazione di quegli oneri che restano deducibili detraibili zsolo in presenza dunque di altri redditi e di irpef (es. quelli derivanti dal lavoro dipendente).
Paolo
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Beh si i prezzi di vendita dei commercianti "minimi" dovrebbero in linea teorica essere più bassi dl 20% (iva), in realtà dubito che si verificherà: 1) perchè penso siano davvero pochissimi i commercianti con ricavi sotto i 30000 euro (ricordo che l'altro regime prevedeva un limite di 61000 circa per loro) 2) perchè è un modo per rientrare della minor convenienza del regime rispetto alle nuove iniziative 3) perchè è una occasione di lucrare uno spread.
Paolo
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@i2m4y said:
Quelle deduzioni-detrazioni di cui parli posso avvenire solo dal reddito complessivo o dall'irpef.... poichè il regime nuove iniziative sottrae il reddito agevolato al reddito complessivo e non produce irpef (ma imp. sostitutiva) non consente la deduzione o detrazione di quegli oneri che restano deducibili detraibili zsolo in presenza dunque di altri redditi e di irpef (es. quelli derivanti dal lavoro dipendente).
Paolo
dunque in RFA (ed in assenza di altro lavoro dipendente) nemmeno i costi per carburanti (ad esempio) sono deducibili... ?
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@Giordano said:
dunque in RFA (ed in assenza di altro lavoro dipendente) nemmeno i costi per carburanti (ad esempio) sono deducibili... ?
I costi relativi all'attività d'impresa sono deducibili in RFA (carburanti, telefono, ecc.); non lo sono gli oneri che invece sono relativi alla sfera personale (ad es. spese mediche) ma anche i contributi previdenziali; tali costi possono essere in qualche modo recuperati se si hanno altri redditi IRPEF (non RFA), giusto Paolo ?
Un dubbio che mi rimane a questo proposito è come va considerata la "rivalsa parziale INPS"; se ne era parlato anche in altri topic, ma non mi sembra che sia uscita una risposta definitiva: fa sicuramente parte dell'imponibile ai fini IVA, ma fa anche parte dell'imponibile ai fini dell' imposta sostitutiva RFA ?
Il dubbio persiste anche perchè nell'ultimo aggiornamento di RFAWeb è comparsa un nuvo campo da compilare "cassa di previdenza" quando si registra una fattura: intenderanno mica la rivalsa INPS ? :bho:
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@vtrotta said:
I costi relativi all'attività d'impresa sono deducibili in RFA (carburanti, telefono, ecc.); non lo sono gli oneri che invece sono relativi alla sfera personale (ad es. spese mediche) ma anche i contributi previdenziali; tali costi possono essere in qualche modo recuperati se si hanno altri redditi IRPEF (non RFA), giusto Paolo ?
sì, è quello che ho sempre pensato anche io, ma qualche risposta di questo topic mi pareva facesse capire il contrario, al chè mi sono preoccupato di non aver capito nulla ...
quei costi "personali" vengono recuperati in caso di redditi irpef (lavoro dipendente)
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@i2m4y said:
Quanto da te indicato è a primo acchito giusto.
Nessuno ha detto che il nuovo regime sia favorevole per chi ha già il regime agevolato nuove iniziative.
Segnalo che in casi del genere si perde poi l'ausilio del tutor gratuito, che non è più previsto nel regime dei minimi. Può essere dunque che sorgano ulteriori costi.
Faccio poi un ragionamento sui commercianti che utilizzano il nuovo regime e che vendano a soggetti passivi iva.
Ipotesi nuove iniziative:
- acquisto merce 1000 + 200 iva che detraggo = 1000 costo.
- vendita quella merce a 1500 + 300 iva che verso = 1500 ricavo.
- margine 1500 - 1000 = 500 su cui pagherò il 13,9% (10% sostitutiva + 3,9% nuova irap)
- restano in tasca 430,50
- tutor gratuito
Con regime minimi:
- acquisto merce a 1000 + 200 iva che non detraggo = 1200 tutto costo;
- vendita quella merce a 1500 + 0 iva = 1500 ricavo
- margine 1500 - 1200 = 300 su cui pagherò il 20% (20% sostitutiva + 0% irap)
- restano in tasca 240,00
- si aggiunga il possibile costo del commercialista e limite dimezzato di permanenza nel regime.
Se aumentassi i prezzi per assorbire non sarei più accettato dal mercato. Non posso neppure arrivare a 1800 (vecchi: 1500+300iva) in quanto l'iva per il mio cliente soggetto passivo iva sarebbe stata detraibile e dunque non un costo.
Se invece si vende a soggetti privati (che non detraggono l'iva):
- acquisto merce 1000 + 200 iva che detraggo = 1000 costo.
- vendita quella merce a 1500 + 300 iva che verso = 1500 ricavo.
- margine 1500 - 1000 = 500 su cui pagherò il 13,9% (10% sostitutiva + 3,9% nuova irap)
- restano in tasca 430,50
- al cliente privato costa 1800 (1500+300 iva per lui indetraibile)
- tutor gratuito
Con regime minimi:
- acquisto merce a 1000 + 200 iva che non detraggo = 1200 tutto costo;
- vendita quella merce a 1800 + 0 iva = 1800 ricavo
- margine 1800 - 1200 = 500 su cui pagherò il 20% (20% sostitutiva + 0% irap)
- restano in tasca 400,00
- al cliente privato costa 1800 (1500+300 iva per lui indetraibile)
- si aggiunga il possibile costo del commercialista e limite dimezzato di permanenza nel regime.
Quindi sempre di meno.
Le valutazioni dovrebbero esserepiù approfondite (es. deducibilità contributi previdenziali), ma semplificando non noto molti motivi dell'euforia con cui questo regime è presentato.
Paolo
scusatemi non vorrei sbagliarmi.........ma i 100 euro di iva da versare? non dovrebbero essere conteggiati?
nel primo caso (vendita a sogg passivo) cmq non fa cambiare la situazione di molto.......è sempre meglio nuove iniziative imprenditoriali
ma nel secondo caso , con i privati, se vendo allo stesso prezzo finale....(cioè 1800 ) risparmio con il nuovo regime (visto che non pago iva) se considero che con quello delle nuove iniziative devo versare 100 di iva e che diminuiscono quanto mi resta in tasca!
potrei in effetti anche decidere di vendere a qualcosa in meno per attrarre clientela ma ricordando che il limite per permanere nel regime è inferiore rispetto a quello delle nuove iniziative.
ciao
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@i2m4y said:
Se invece si vende a soggetti privati (che non detraggono l'iva):
- acquisto merce 1000 + 200 iva che detraggo = 1000 costo.
- vendita quella merce a 1500 + 300 iva che verso = 1500 ricavo.
- margine 1500 - 1000 = 500 su cui pagherò il 13,9% (10% sostitutiva + 3,9% nuova irap)
- restano in tasca 430,50
- al cliente privato costa 1800 (1500+300 iva per lui indetraibile)
- tutor gratuito
Con regime minimi:
- acquisto merce a 1000 + 200 iva che non detraggo = 1200 tutto costo;
- vendita quella merce a 1800 + 0 iva = 1800 ricavo
- margine 1800 - 1200 = 500 su cui pagherò il 20% (20% sostitutiva + 0% irap)
- restano in tasca 400,00
- al cliente privato costa 1800 (1500+300 iva per lui indetraibile)
- si aggiunga il possibile costo del commercialista e limite dimezzato di permanenza nel regime.
Quindi sempre di meno.
Scusami Paolo, ma il margine è 1800-1200=600? su cui pago il 20% (sostitutiva) = 120? --> 600-120=480? che restano in tasca, non 400?. Per cui mi resta in tasca di più, per cui è maggiormente conveniente.
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@Giordano said:
Scusami Paolo, ma il margine è 1800-1200=600? su cui pago il 20% (sostitutiva) = 120? --> 600-120=480? che restano in tasca, non 400?. Per cui mi resta in tasca di più, per cui è maggiormente conveniente.
quoto giordano.......
e in piu devi aggiungere il guadagno sull'iva di ? 100 che non devi versare e che con l'altro sistema invece dovresti pagare a fine anno.
ciao