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Quali sono all'incirca i costi fissi annuali per tenere aperta una partita IVA?
inoltre, sapete qual è la tipologia di professione da dichiarare per avere la P.IVA meno costosa?
mi hanno detto che nei vari casi c'è comunque un minimo presunto che deve essere pagato anche se si incassa 1euro
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sto leggendo questi topic, sono molto utili.
Interessa molto anche a me. Bella coversazione.
tenetemi informata....
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allora, riepilogo quello che ho capito, anche sulla base di qualche altra discussione: i versamenti dovrebbero essere quasi tutti in percentuale sul fatturato, senza quote fisse:
- IVA: 20%
- INPS: dal 4 al 17%
- IRPEF: 23% sopra i 5.000 euro
questo è positivo, visto che mettendosi in regola si intasca meno, ma non c'è rischio di pagare quote fisse che superano i ricavi quando questi sono ancora pochi.
quello che non ho capito è:
- come funziona IRAP: dovrebbe essere una % variabile da regione a regione e dovrebbe aver eliminato la tassa sulla salute, che invece era una quota fissa;
- se è vero che non esistono dei minimali (gli studi di settore c'entrano qualcosa?).
qualcuno mi da una mano?
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@piero said:
allora, riepilogo quello che ho capito, anche sulla base di qualche altra discussione: i versamenti dovrebbero essere quasi tutti in percentuale sul fatturato, senza quote fisse:
- IVA: 20%
- INPS: dal 4 al 17%
- IRPEF: 23% sopra i 5.000 euro
questo è positivo, visto che mettendosi in regola si intasca meno, ma non c'è rischio di pagare quote fisse che superano i ricavi quando questi sono ancora pochi.
quello che non ho capito è:
- come funziona IRAP: dovrebbe essere una % variabile da regione a regione e dovrebbe aver eliminato la tassa sulla salute, che invece era una quota fissa;
- se è vero che non esistono dei minimali (gli studi di settore c'entrano qualcosa?).
qualcuno mi da una mano?
Io da quello che ho capito:
- con AdSense l'iva ti viene rimborsata da Google.
- INPS credo che i valori siano quelli ma, se io sono un dipendente e apro P.IVA l'INPS devo pagarlo lo stesso o mi vale quello da dipendente?
- IRPEF come hai detto tu
Quindi io sarei intenzionato ad aprire la p.iva nonostante sia un dipendente specialmente se non pago l'INPS.
Aspettiamo Paolo
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Direi che per avere adsense con un corretto inquadramento giuridico serve:
- almeno impresa individuale (costo commercialista / iscriz. reg. imprese c/o Camera commercio - circa 600 euro compresi diritti e bolli);
- apertura P.Iva (costo commercialista già compreso sopra);
- iscrizione Inps commercianti (se non avete altra copertura INPS per altra attività prevalente, es. da dipendente) (dal 01.01.2006 è automatica all'iscrizione al registro imprese) con contributi fissi annuali di circa il 17,50% su circa 13500 euro.... e un conguaglio finale sul vero reddito se eccedente i 13500 euro.
- autorizzazione amministrativa del comune per agenzia d'affari (vedere altro topic recente di questa sezione - normalmente ci pensa l'imprenditore in prima persona)
quindi si avrà:
Irpef: aliquote a scaglioni (tenete in considerazione che se avete altri redditi, questo reddito aggiuntivo sconterà aliquote più alte sin da subito) con detrazioni e deduzioni;
Irap: 4,25% per l'eccedente 8000 euro di base imponibile;
Tutti gli adempimenti IVA;
Tutti gli adempimenti dichiarativi e contabili;
Tutti gli eventuali adempimenti previdenziali;
Costi commercialista annui;
...........Direi moooolto spannometricamente che se non si superano i 10000 euro di reddito annuo forse il gioco non vale la candela
Paolo
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Sempre perfetto Paolo!
Quindi io che sono dipendente posso togliere completamente la spesa dell'INPS?
Grazie ancora!
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Figurati Tuono............. poichè però non sono un consulente del lavoro, prima di prendere qualsiasi decisione ti chiedo di far visita di persona all'ufficio INPS di Lecco e chiedere bene in merito all'esonero dall'iscrizione (e versamento) se esiste altra copertura previdenziale Inps come dipendente (e questa è e rimane attività prevalente).
Per gli artigiani ho già assodato questo.Paolo
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ottimo, la ditta dove lavoro è artigiana.
Passerò cmq a chiedere.
Grazie ancora!
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ma quindi scusate non ho capito se un privato senza ditta e P.I. può iscriversi ad Adsense e accumulare crediti per poi (in caso di convenienza o meno) mettersi in regola per tutto qualora gli convenga
Ciao e complimenti per questo forum!
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@i2m4y said:
- autorizzazione amministrativa del comune per agenzia d'affari (vedere altro topic recente di questa sezione - normalmente ci pensa l'imprenditore in prima persona)
ciao Paolo
scusami se ritorno su questo tema, ma ho già sentito 2 commercialisti e nessuno dei due è riuscito a chiarirmi la situazione (da uno sto aspettando che approndisca il mio caso... dovrebbe contattarmi oggi o lunedì).Sei sicuro che sia necessaria la forma di agenzia di affari (o pubblicità)?
Un commercialista mi ha detto di no chiaramente (lui non aveva dubbi) ed un'altro come ti ho detto deve approfondire la materia perchè non aveva avuto altri casi simili.Ritorno sui miei dubbi... ma l'agenzia di affari non è valida solo in caso di intermediazione? perchè nei clusters (ormai sto diventando esperto ... scherzo) si fa sempre riferimento a intermediazione?
Ricordo a tutti che richiedere l'autorizzazione in comune (nel caso di agenzia di affari è obbligatoria per l'iscrizione in camera di commercio) non è una cosa così semplice:
- predisporre un tariffario (nel mio comune mi hanno detto che non accettano "range", ma che bisogna indicare chiaramente il prezzo che ci si vuole fare pagare... e nel caso di internet mi sembra un'assurdità)
- indicare un locale accessibile al pubblico e che abbia tutti i requisiti di legge (autorizzazione vigili del fuoco, sanità etc...)... quindi la vedo dura da casa
etc...
Mi sembra assurdo che per accettare sul proprio sito della pubblicità di Google (o da privati o ditte) sia necessario creare un'agenzia di affari.
ciao
AD
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Sulla materia credo che l'agenzia delle entrate dovrebbe dire qualcosa.
Ad esempio, leggo questo:Domanda:
Gentilissimo Dottore, le scrivo per una questione che diviene di giorno in giorno più spinosa e mi spinge a vagare da un forum ad un altro alla ricerca di risposte. Il quesito, al contrario del dubbio, è molto semplice. Disponendo di partita IVA come ditta individuale ed ospitando gli annunci di Google "adsense", bisogna (all'atto di ricevere il pagamento) emettere fattura nei confronti Google con o senza iva? Il mio commercialista sostiene di sì. Nel dettaglio mi fa applicare lo scorporo all'importo percepito. Molti colleghi, in rete, fatturano senza iva. Ho letto la sua precedente risposta in merito a spazi pubblicitari su siti italiani ma richiesti dagli USA. Mi sembra di capire che l'iva vada inserita. Può delucidarmi in merito al caso specifico? Nel ringraziarla la saluto cordialmente.Risposta:
Se possiamo considerare l'inserimento degli annunci Google-adsense quali "spese di pubblicità" (dei siti inserzionisti) o comunque "prestazioni di servizi rese tramite mezzi elettronici" si ricade nell'ipotesi di cui all'art. 7 - comma 4 - lett. D - del DPR 633/1972 (IVA) e pertanto le prestazioni in oggetto sono fuoti dal campo di applicazione dell'IVA in quanto rese ad un soggetto (Google) avente sede fuori dall'Unione Europea. Quindi l'IVA non ci vuole.Inoltre, se non sbaglio, l'agenzia delle entrate ha già risposto a un interpello NON considerando pubblicità qualcosa simile ad adsense (è così?).
Dunque, io mi domando:
supponiamo che da privato riceva soldi da adsense, li fatturo con CF e senza iva e poi li dichiaro nel modello unico come redditi extra. Qual è il rischio che corro se sbaglio a fare così?
Aprire una agenzia di pubblicità è veramente assurdo. E poi che senso ha l'autorizzazione del mio comune quando i server stanno non so nemmeno bene dove e la pubblicità sarebbe in tutto il mondo su web? boh!
Il mio comune che c'entra?
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@emanuelen said:
Dunque, io mi domando:
supponiamo che da privato riceva soldi da adsense, li fatturo con CF e senza iva e poi li dichiaro nel modello unico come redditi extra. Qual è il rischio che corro se sbaglio a fare così?
Aprire una agenzia di pubblicità è veramente assurdo. E poi che senso ha l'autorizzazione del mio comune quando i server stanno non so nemmeno bene dove e la pubblicità sarebbe in tutto il mondo su web? boh!
Il mio comune che c'entra?Se veramente è necessario aprire un'agenzia di pubblicità (e ripeto, dal mio punto di vista, no, considerato che non si fa intermediazione di pubblicità... essere agente pubblicitario significa proprio essere intermediario), allora la legge dice che per l'iscrizione al Registro Imprese è necessaria l'autorizzazione del comune dove si esercità l'attività di impresa.
NON SI SCAPPA... che poi in comune non abbiano la minima idea di come far coincidere i requisiti di quest'autorizzazione con le caratteristiche di Google (o altri sistemi... tipo vendita di banner sul proprio sito) è un altro discorso.
Ma il comune c'entra eccome, perchè senza la loro autorizzazione in camera di commercio non ti iscrivono.Detto questo, non penso che tu possa fatturare alcunchè senza avere partita iva e senza avere una forma d'impresa... in ogni caso come privato non lo puoi fare.
Spero di saltarci fuori in tempi brevi
AD
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Ciao a tutti,
premesso che non sono uno specialista di licenze autorizzative e licenze, cui normalmente pensa il cliente devo dire che c'è molta incertezza sul tema dell'agenzia d'affari per vendere pubblicità sui siti propri.... dunque non intermediando per terzi.
Il collega che si occupa di licenze che ho contattato, prima mi ha detto nooooo è solo intermediazione...... poi è tornato sui suoi passi facendo riferimento ad una circolare del ministero dell'industria che parla incidentalmente di tali agenzie d'affari e del relativo regolamento di attuazione.
La trovate qui:
http://www.lapraticaforense.it/articolo.php?idart=117
Precisamente dove si dice:
*Questa indicazione consente di considerare agenzie d?affari non solo i soggetti che si offrono quali intermediari, rispetto ad affari altrui, ma anche i soggetti che, attraverso tale forma di organizzazione dell?attività, intendono vendere anche beni propri. *
Al paragrafo 4.
Da lì discenderebbe, a suo giudizio, l'obbligo di considerarsi agenzia d'affari anche per la vendita di spazi conto proprio (anche se si tratta di servizi e non di beni).
Paolo
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@i2m4y said:
Ciao a tutti,
premesso che non sono uno specialista di licenze autorizzative e licenze, cui normalmente pensa il cliente devo dire che c'è molta incertezza sul tema dell'agenzia d'affari per vendere pubblicità sui siti propri.... dunque non intermediando per terzi.
Il collega che si occupa di licenze che ho contattato, prima mi ha detto nooooo è solo intermediazione...... poi è tornato sui suoi passi facendo riferimento ad una circolare del ministero dell'industria che parla incidentalmente di tali agenzie d'affari e del relativo regolamento di attuazione.Ok Paolo, però si parla di vendite all'asta... per me il discorso è:
oltre all'attività di intermediazione, possono rientrare anche vendite dirette di beni (ho un sito d'aste e occasionalmente vendo anche beni miei)... ovvero se è prevalente comunque l'intermediazione.
Ma se io non faccio MAI intermediazione (e non mi interessa farlo) vale ancora questo discorso?Ma se non rientrano nell'attività di agenzia di pubblicità, allora come vanno inquadrate? vendita di servizi?
@i2m4y said:
La trovate qui:
http://www.lapraticaforense.it/articolo.php?idart=117
Precisamente dove si dice:*Questa indicazione consente di considerare agenzie d?affari non solo i soggetti che si offrono quali intermediari, rispetto ad affari altrui, ma anche i soggetti che, attraverso tale forma di organizzazione dell?attività, intendono vendere anche beni propri. *
qui si dice però
"attraverso tale forma di organizzazione dell'attività, intendono vendere anche beni propri"non si dice "intendono vendere beni propri", ma "ANCHE" beni propri.
uff
Ma se, mettiamo il caso, io avviassi l'attività non come "agenzia di pubblicità", e poi la cosa di dimostrasse obbligatoria... cosa rischio?
sigh!
AD
PS.
sempre mille grazie per la tua disponibilità Paolo
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Figurati,
ho pensato anche io alle cose che tu hai evidenziato.... alle stesse, anche prima di postare.
Effettivamente anche io mi sto formando l'opinione che sia ragionevole non avere l'onere di tale inquadramento e di tale autorizzazione amministrativa se si vende servizi pubblicitari esclusivamente conto proprio e dunque su spazi propri.
Se ci si ferma al dato letterale della norma ed anche del regolamento attuativo dell'art. 115 TULPS in effetti mi sembrerebbe applicabile alla sola intermediazione (esattamente come dici tu).
Una idea potrebbe essere quella di fare un interpello diretto al ministero dell'industria, ma penso che la risposta arriverebbe (se arriverebbe) tra un anno.
Un'altra..... trovare un altro codice attività sufficientemente vicino, ma che non parli di agenzia od intermediazione (cosicchè alla Camera commercio non sorgano sospetti di possibili autorizzazioni).
Hai già fatto ricerca per simili codici????
Paolo
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AVVISO:
Per la questione dell'agenzia pubblicitaria / autorizzazioni si continua di qui:
http://www.giorgiotave.it/forum/viewtopic.php?t=7025
Grazie
Paolo
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@i2m4y said:
Tranne qualche raro caso di bannerino ospitato per pochissimo tempo e raramente direi che le prestazioni occasionali (quelle che chiamate con ritenuta) non si possono usare per servizi pubblicitari. Questo è un mio parere, ma mi sembra ragionevole.
Volevo porre una riflessione, ma siamo sicuri nel caso specifico di adsense che siano da considerarsi servizi pubblicitari?
Io non prendo un soldo dagli annunci esposti sul sito, bensi' e' google che si fa pagare per questo servizio. E' Gooogle che fornice servizi pubblicitari, io, tramite l'inserimento dei codici dei banner, ho ceduto a lui i diritti di sfruttamento del mio sito. I soldi che google mi fornisce non possono essere inquadrati come diritti d'autore?
Io ho pubblicato un libro una diecina di anni indietro e tuttora ricevo dei lauti compensi (circa 10 dollari di Singapore all'anno :P): un libro penso che sia del tutto paragonabile ad un sito web, contiene pubblicita' e vengo pagato periodicamente.
M.
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A me sembra molto sensato dichiarare adsense come "proventi da opere d'ingegno", perché in fondo è di questo che si tratta.
Un sito web è assimilabile a una pubblicazione, ha dei contenuti originali. Si tratta di un'opera d'ingegno, come un libro o un disco.
Poter fare davvero così sarebbe una svolta, e il mio commercialista è possibilista (deve studiare meglio la cosa, ma la sua prima opinione è questa).
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Io ritengo un sito come una rivista da sfogliare.... come ovvio le sue pagine di pubblicità sono servizi pubblicitari e non opere dell'ingeno o diritti d'autore.
Ritengo non percorribile altra strada se non quella della pubblicità (tranne in alcuni rari casi dove oltre ai link vi sono altri impegni del webmaster con lo sponsor ed allora si potrebbe finire nel procacciamento d'affari).
Paolo