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- Nuovo Regime per i Contribuenti Minimi - FINANZIARIA 2008
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Un saluto a tutti...domanda secca:
quali controindicazioni - aderendo al regime contribuenti minimi - nell'indicare più codici di attività (diciamo 4/5)?
Leggendo i vari thread al riguardo mi sono fatto l'idea - ma non vorrei avere compreso male- che il problema, per i regimi contributivi soggetti agli studi di settore sarebbe potuto derivare proprio da una possibile distorsione dei parametri degli stessi, ma nel caso dei contribuenti minimi questo problema evidentemente non si porrebbe...
grazie
datalight
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@datalight said:
Un saluto a tutti...domanda secca:
quali controindicazioni - aderendo al regime contribuenti minimi - nell'indicare più codici di attività (diciamo 4/5)?
Leggendo i vari thread al riguardo mi sono fatto l'idea - ma non vorrei avere compreso male- che il problema, per i regimi contributivi soggetti agli studi di settore sarebbe potuto derivare proprio da una possibile distorsione dei parametri degli stessi, ma nel caso dei contribuenti minimi questo problema evidentemente non si porrebbe...
grazie
datalightRegimi fiscali non contributivi.
Evidentemente!!!
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@fedclaud said:
Regimi fiscali non contributivi.
Evidentemente!!!scusa fedclaud, ma non sono sicuro di avere compreso la tua risposta...suppongo sia un sì ma mi fermo lì (mi piacerebbe capire)
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@datalight said:
scusa fedclaud, ma non sono sicuro di avere compreso la tua risposta...suppongo sia un sì ma mi fermo lì (mi piacerebbe capire)
Con il regime dei minimi si è fuori dagli studi di settore, indipendentemente dalle attività esercitate.
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@fedclaud said:
Con il regime dei minimi si è fuori dagli studi di settore, indipendentemente dalle attività esercitate.
Grazie, ma questo lo sapevo fedclaud. Quello che chiedevo era se vi erano ALTRE controindicazioni - non relative agli studi di settore - nell'indicare diversi codici di attività magari piuttosto diverse tra loro.
Per capirci, estremizzando parecchio il discorso una persona potrebbe aprire una singola partita iva e fare il pescatore, il commerciante, l'editore e il concessionario di spazi pubblicitari insieme senza alcun problema?
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@datalight said:
Grazie, ma questo lo sapevo fedclaud. Quello che chiedevo era se vi erano ALTRE controindicazioni - non relative agli studi di settore - nell'indicare diversi codici di attività magari piuttosto diverse tra loro.
Per capirci, estremizzando parecchio il discorso una persona potrebbe aprire una singola partita iva e fare il pescatore, il commerciante, l'editore e il concessionario di spazi pubblicitari insieme senza alcun problema?In genere si.
Puntualizziamo che la partita iva per una persona fisica è sempre una, anche se svolge 20 attività.
Naturalmente, vi sono delle attività che per legge non possono essere esercitate contemporaneamente ad altre, o per le quali non potresti avere la qualifica di artigiano (perchè ad esempio l'attività prevalente è quella di commercio o di lavoro autonomo) ma che potresti esercitare ugualmente.
Le difficoltà sorgono un pò a livello contabile e fiscale, poichè potrebbe essere obbligatorio avere più contabilità separate ovvero avere diversi regimi fiscali o non poter optare per alcuni di essi, ecc......
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@fedclaud said:
In genere si.
Puntualizziamo che la partita iva per una persona fisica è sempre una, anche se svolge 20 attività.
Naturalmente, vi sono delle attività che per legge non possono essere esercitate contemporaneamente ad altre, o per le quali non potresti avere la qualifica di artigiano (perchè ad esempio l'attività prevalente è quella di commercio o di lavoro autonomo) ma che potresti esercitare ugualmente.
Le difficoltà sorgono un pò a livello contabile e fiscale, poichè potrebbe essere obbligatorio avere più contabilità separate ovvero avere diversi regimi fiscali o non poter optare per alcuni di essi, ecc......OK grazie_ritornando in terra (ed approfittando della tua pazienza) secondo te potrei avere qualcuno dei problemi succitati esercitando la professione di artista, variegata già di per se' (pittore, videoartista, fotografo d'arte) insieme a quella di uno studio che si occupa di web design, grafica, multimedia e postproduzione audio-video?
Mi sono studiato i codici ATECO2007 e sono parecchi, almeno 5:
90.03.09 - altre creazioni artistiche e letterarie
18.13.0 - lavorazioni preliminari alla stampa e ai media
62.01.0 - produzione di software non connesso all'edizione
59.11.0 - attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi
59.12.0 - attività di post-produzione cinematografica, di video e di programmi televisiviLa prossima settimana ho appuntamento da un consulente ma orientativamente cosa ne pensi? Praticabile? Grazie.
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@datalight said:
OK grazie_ritornando in terra (ed approfittando della tua pazienza) secondo te potrei avere qualcuno dei problemi succitati esercitando la professione di artista, variegata già di per se' (pittore, videoartista, fotografo d'arte) insieme a quella di uno studio che si occupa di web design, grafica, multimedia e postproduzione audio-video?
Mi sono studiato i codici ATECO2007 e sono parecchi, almeno 5:
90.03.09 - altre creazioni artistiche e letterarie
18.13.0 - lavorazioni preliminari alla stampa e ai media
62.01.0 - produzione di software non connesso all'edizione
59.11.0 - attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi
59.12.0 - attività di post-produzione cinematografica, di video e di programmi televisiviLa prossima settimana ho appuntamento da un consulente ma orientativamente cosa ne pensi? Praticabile? Grazie.
Non dovresti avere grossi problemi.
Certo che le attività da svolgere vanno approfondite dal punto di vista contabile e fiscale.
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@archeoita said:
Non sei obbligato ad inserire tutti i codici, sempre che non ti servano per avere determinati rapporti con i tuoi fornitori.
Se alcune attività sono marginali, non è necessario che tu aggiunga un codice, per me all'inizio dovresti limitarti a quelli prevalenti, poi li potrai sempre aggiungere in seguito.Grazie. Certo potrei inserirli quando ho la specifica commessa...ma poi se nel mio sito e nel materiale pubblicitario riguardante la mia attività dico che svolgo questi servizi con tanto di portfolio dei diversi di servizi/lavori appartenenti a diversi codici che in passato ho realizzato non posso avere qualche problema?
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@fedclaud said:
Non dovresti avere grossi problemi.
Certo che le attività da svolgere vanno approfondite dal punto di vista contabile e fiscale.Grazie fedclaud:)
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@fedclaud said:
Il regime fiscale non incide affatto sulla professionalità della tua attività.
I clienti potranno "scaricare la prestazione" normalmente in quanto tu emetterai regolare fattura (documento giustificativo di spesa) senza addebito di iva.ok allora pare sia conveniente.
ero convinto che i clienti non accettassero queste fatture. Oggi informandomi in giro pare che le accettino perchè molti si sono già convertiti e cominciano ad arrivare.La rivalsa inps 4% è sempre da includere?
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@archeoita said:
non possono non accettare, ma valuta molto attentamente.
Se i tuoi clienti sono soggetti passivi d'IVA, ricordati che tutta l'iva sugli acquisti per te diventa un costo e non potrai ricaricare sui tuoi cliente l'iva che non puoi fatturare, come potresti fare con un privato
mi puoi fare un esempio di questo caso?
tipo se faccio una brochure per un cliente e devo inserire in fattura la spesa di stampa che ho avuto?se invece faccio delle spese per lo studio, o per libri non centra questo discorso no? posso detrarre per intero l'importo adesso, no?
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@archeoita said:
Se riesci a ricaricarlo in un qualche modo alzando il prezzo al tuo cliente bene, se no sono miseriacce!
ah ho capito... si fa come i caffè e i conti al ristorante che lievitano improvvisamente!
già stamattina ho fatto 3 figure di merda perchè l'impiegata del commercialista ha detto (erroneamente) che dovevo ricaricare del 20% la fattura! cioè forse ricarico quelle di nuovi clienti... vabbè non sono certo una volpe.
proposto al cliente del cambio di tariffa, fra un po' mi denuncia!
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Vogliamo fornire anche noi il nostro contributo a questo discorso fornendo di seguito la comunicazione pervenutaci da uno Studio di Consulenza Tributaria e Societaria di Roma.
** COMUNICAZIONE:**
Riteniamo opportuno segnalare una novità della Legge Finanziaria che potrebbe essere di aiuto agli affiliati che avevano il timore di aprire la partita IVA nel momento in cui avessero superato il famoso limite dei 5.000 Euro di compensi totali guadagnati in un anno.
La Legge Finanziaria per il 2008 introduce una nuova disciplina per i cosiddetti "contribuenti minimi": successive circolari ne hanno illustrato i meccanismi di funzionamento.
In sintesi, la nuova disciplina si rende applicabile alle persone fisiche, in possesso di partita IVA, che:- nel corso del 2007 hanno conseguito ricavi o compensi in misura non superiore a 30.000 Euro;
- non hanno sostenuto spese per lavoro dipendente o per collaboratori a progetto;
- non hanno eseguito nei tre anni precedenti acquisti di beni strumentali per valore complessivo superiore a 15.000 Euro;
- non hanno eseguito cessioni all'esportazione e non hanno erogato somme sotto forma di utili di partecipazione con apporto costituito da solo lavoro.
I soggetti titolari di partita IVA in possesso dei requisiti di cui sopra rientrano "automaticamente" nel nuovo regime, che prevede che:
- i contribuenti minimi sono esonerati da obblighi di tenuta delle scritture contabili e da tutti gli adempimenti IVA, non sono soggetti agli studi di settore e non versano IRAP;
- le fatture emesse non recano l'addebito dell'IVA e, conseguentemente, non vi è alcun obbligo di conteggio e di versamento relativo a tale imposta;
- il reddito netto prodotto, determinato secondo criteri di "cassa", è assoggettato ad un'imposta sostitutiva del 20%;
- l'imposta sostitutiva si applica sul "reddito netto", quindi restano deducibili le spese sostenute ed anche il contributo previdenziale INPS;
- resta fermo l'obbligo di conservazione dei documenti, nonché l'obbligo di canalizzare le operazioni su un conto bancario.
I soggetti in possesso dei requisiti possono comunque optare per l'applicazione del regime ordinario con semplice "comportamento concludente", applicando l'IVA sulla prima fattura emessa nel 2008.
In ogni caso, escono dal regime forfetario i contribuenti che nell'anno precedente hanno conseguito ricavi superiori a 30.000 Euro; se i ricavi superano il limite di 45.000 Euro la cessazione della disciplina semplificata ha effetto immediatamente.
Per gli aspetti pratici, riteniamo opportuno consigliare a coloro che opteranno per il regime di cui sopra di inserire in calce alle fatture emesse in applicazione della nuova normativa la seguente dicitura: "Operazione non soggetta ad IVA ai sensi dell'Art. 1 commi 96 e ss. L. 24/12/2007 n. 244".
Riassumendo:
Coloro che dovessero superare il limite di 5.000 Euro annui di ricavi, e che pertanto non possono emettere ulteriori ricevute per "prestazioni occasionali", potranno aprire la posizione IVA usufruendo del nuovo regime che consente di limitare gli adempimenti amministrativi a quelli che, in definitiva, erano già previsti per le stesse "attività occasionali" (conservazione dei documenti e dichiarazione dei redditi), evitando anche le problematiche di controllo relative agli studi di settore: in pratica, il Commercialista serve solo una volta all'anno !
L'unico aspetto "negativo" rispetto alle prestazioni occasionali sta nel fatto che, superato il limite dei 5.000 Euro, occorre versare il contributo INPS per la pensione: ricordate però che si applica sul "reddito netto" e che comunque, nell'attuale quadro normativo, si applica ormai su quasi tutte le tipologie di reddito.
Sperando di avervi fatto cosa gradita.
Saluti,
Sprintrade Team
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@mruoppolo said:
Chiedo ancora qualche lume.
Da quello che ho capito ci sono due strade
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Segno il bollo in fattura ma non me lo faccio pagare dal cliente egli quindi è obbligato ad apporlo.
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faccio tutte le cose per benino, compro il bollo e lo appiccico e do la fattura al cliente.
nel caso 1 ci guadagno 1.81 euro perché il bollo lo metto cime un arrotondamento
nel caso 2 vado in pari col bollo ma perdo in operatività, perché l'email la posso usare solo se passo attraverso uno scanner altrimenti sono costretto alle poste e in tal caso ci rimetto l'affrancatura.
tutto ciò è corretto?
Spiegami un'altra cosa (per piacere ovviamente) indicare il netto da pagare equivale a coobbligare il cliente all'acquisto del bollo? Ovvero, esiste qualche dicitura che può farlo?
Perché se nn ricordo male nn mettere il bollo può equivalere ad evaderlo e non vorrei ritrovarmi con una sanzione da 100 a 500 volte ecc ecc
Ciao a tutti,
faccio un'altra domanda riguardante il bollo nel regimo minimo:
svolgo attività legale.
E' prevista anche nel mio settore professionale l'affrancatura del bollo sulla fattura del cliente? Anche se il cliente è persona giuridica?
Grazie di nuovo,Emanuele
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