• User

    @bluezeus said:

    Salve, sono nuovamente qui, in cerca del vostro aiuto in merito a due dubbi:

    1. Per poter dedurre i costi della bolletta telefonica, sia del fisso che del cellulare, occorre che l'abbonamento sia di tipo business? La percentuale di deduzione è del 50%?

    2. I software necessari per l'attività con quale percentuale si deducono?

    Infine una domanda banale:

    • Se alla fine del primo anno di regime, mi ritrovo un passivo, cosa accade?

    Nessun aiuto?


  • User

    Si sono libero professionista...
    non so perchè mi han sempre detto che ho una "ditta individuale".

    Purtroppo non sono per niente competente in materia... mi scuso per eventuali "castronerie".


  • User Attivo

    @bluezeus said:

    Nessun aiuto?
    Sarebbe meglio il contratto business per evitare future contestazioni, ma riterrei non necessario l'abbonamento tipo business, in quanto non si applicano le regole del tuir. La deduzione è possibile per i costi inerenti, quindi potendo dimostrare l'uso esclusivo professionale potresti dedurli al 100% o, comunque, volendo rifarsi alle regole del Tuir, all'80%, altrimenti, secondo l'Ade, per i beni promiscui al 50%.

    I software per l'attività, comunque li consideri, vanno spesati interamente nell'anno di pagamento.

    Se ti ritrovi in perdita:

    [LEFT]Il comma 108 prevede che le perdite prodotte nel corso dell’applicazione
    del regime sono computate in diminuzione dei redditi di impresa o di lavoro
    autonomo prodotti nei successivi periodi d’imposta ma non oltre il quinto.
    Se la perdita è stata realizzata nei primi tre periodi di imposta in cui
    viene esercitata l’attività, resta ferma – anche a beneficio dei contribuenti minimi - la possibilità di applicare la disposizione contenuta nell’articolo 84, comma 2, del Tuir riguardante il riporto illimitato delle perdite.[/LEFT]


  • User Attivo

    @kokorojoujou said:

    Ciao a tutti,
    mi sono iscritto al vostro utilissimo forum visto che stavo cercando in rete risposte su questo nuovo regime fiscale che mi è stato proposto e che non mi è molto chiaro.

    Il mio caso è questo:
    ditta individuale settore pubblicità
    attualmente regime ordinario, p.i presa in aprile 07
    i compensi dell'anno passato sono stati inferiori a 30000 così come le spese.
    sono però ancora a credito di iva per più di 200?.

    Nel prossimo anno posso preventivare un fatturato mettiamo di almeno 16000? senza IVA e 4% di rivalsa.
    Come spese però ne ho tante... non so però quantificarle: iscrizione ad associazioni, libri e riviste di grafica (carissime), gestione dello spazio web, concorsi, organizzazione e partecipazione a mostre, campionatura di gadget pupazzi o altro, gadget promozionali (magari anche tshirt coem l'anno scorso), costi per stampa, eventuali gingilli tecnologici per il computer, toner per stampante, cavolate d'ufficio prese all'ikea, cancelleria. Inoltre posso scaricare anche giocattoli e oggetti di design a scopo ispirativo. Non dimentichiamo i viaggi di lavoro in treno e eventuali pernottamenti.

    Dunque... a parte il discorso spese che non mi è chiaro come vengano detratte, l'altro fattore è quello della ritenuta d'acconto in fattura.
    I clienti accettano quindi fatture con RA senza IVA? come fanno a scaricare la prestazione?

    Alcuni colleghi mi dicono che questo regime pare poco professionale per il mio settore. Spero che qualcuno conosca casi simili e mi possa dare qualche chiarimento. Chi pago per farlo eventualmente non lo fa!

    Grazie e saluti!

    Federico

    Il regime fiscale non incide affatto sulla professionalità della tua attività.
    I clienti potranno "scaricare la prestazione" normalmente in quanto tu emetterai regolare fattura (documento giustificativo di spesa) senza addebito di iva.


  • User

    Un saluto a tutti...domanda secca:

    quali controindicazioni - aderendo al regime contribuenti minimi - nell'indicare più codici di attività (diciamo 4/5)?
    Leggendo i vari thread al riguardo mi sono fatto l'idea - ma non vorrei avere compreso male- che il problema, per i regimi contributivi soggetti agli studi di settore sarebbe potuto derivare proprio da una possibile distorsione dei parametri degli stessi, ma nel caso dei contribuenti minimi questo problema evidentemente non si porrebbe...
    grazie
    datalight


  • User Attivo

    @datalight said:

    Un saluto a tutti...domanda secca:

    quali controindicazioni - aderendo al regime contribuenti minimi - nell'indicare più codici di attività (diciamo 4/5)?
    Leggendo i vari thread al riguardo mi sono fatto l'idea - ma non vorrei avere compreso male- che il problema, per i regimi contributivi soggetti agli studi di settore sarebbe potuto derivare proprio da una possibile distorsione dei parametri degli stessi, ma nel caso dei contribuenti minimi questo problema evidentemente non si porrebbe...
    grazie
    datalight

    Regimi fiscali non contributivi.
    Evidentemente!!!:ciauz:


  • User

    @fedclaud said:

    Regimi fiscali non contributivi.
    Evidentemente!!!:ciauz:

    scusa fedclaud, ma non sono sicuro di avere compreso la tua risposta...suppongo sia un sì ma mi fermo lì (mi piacerebbe capire):smile5:


  • User Attivo

    @datalight said:

    scusa fedclaud, ma non sono sicuro di avere compreso la tua risposta...suppongo sia un sì ma mi fermo lì (mi piacerebbe capire):smile5:

    Con il regime dei minimi si è fuori dagli studi di settore, indipendentemente dalle attività esercitate.


  • User

    @fedclaud said:

    Con il regime dei minimi si è fuori dagli studi di settore, indipendentemente dalle attività esercitate.

    Grazie, ma questo lo sapevo fedclaud. Quello che chiedevo era se vi erano ALTRE controindicazioni - non relative agli studi di settore - nell'indicare diversi codici di attività magari piuttosto diverse tra loro.
    Per capirci, estremizzando parecchio il discorso una persona potrebbe aprire una singola partita iva e fare il pescatore, il commerciante, l'editore e il concessionario di spazi pubblicitari insieme senza alcun problema?


  • User Attivo

    @datalight said:

    Grazie, ma questo lo sapevo fedclaud. Quello che chiedevo era se vi erano ALTRE controindicazioni - non relative agli studi di settore - nell'indicare diversi codici di attività magari piuttosto diverse tra loro.
    Per capirci, estremizzando parecchio il discorso una persona potrebbe aprire una singola partita iva e fare il pescatore, il commerciante, l'editore e il concessionario di spazi pubblicitari insieme senza alcun problema?

    In genere si.
    Puntualizziamo che la partita iva per una persona fisica è sempre una, anche se svolge 20 attività.
    Naturalmente, vi sono delle attività che per legge non possono essere esercitate contemporaneamente ad altre, o per le quali non potresti avere la qualifica di artigiano (perchè ad esempio l'attività prevalente è quella di commercio o di lavoro autonomo) ma che potresti esercitare ugualmente.
    Le difficoltà sorgono un pò a livello contabile e fiscale, poichè potrebbe essere obbligatorio avere più contabilità separate ovvero avere diversi regimi fiscali o non poter optare per alcuni di essi, ecc...... :ciauz:


  • User

    @fedclaud said:

    In genere si.
    Puntualizziamo che la partita iva per una persona fisica è sempre una, anche se svolge 20 attività.
    Naturalmente, vi sono delle attività che per legge non possono essere esercitate contemporaneamente ad altre, o per le quali non potresti avere la qualifica di artigiano (perchè ad esempio l'attività prevalente è quella di commercio o di lavoro autonomo) ma che potresti esercitare ugualmente.
    Le difficoltà sorgono un pò a livello contabile e fiscale, poichè potrebbe essere obbligatorio avere più contabilità separate ovvero avere diversi regimi fiscali o non poter optare per alcuni di essi, ecc...... :ciauz:

    OK grazie_ritornando in terra (ed approfittando della tua pazienza) secondo te potrei avere qualcuno dei problemi succitati esercitando la professione di artista, variegata già di per se' (pittore, videoartista, fotografo d'arte) insieme a quella di uno studio che si occupa di web design, grafica, multimedia e postproduzione audio-video?

    Mi sono studiato i codici ATECO2007 e sono parecchi, almeno 5:
    90.03.09 - altre creazioni artistiche e letterarie
    18.13.0 - lavorazioni preliminari alla stampa e ai media
    62.01.0 - produzione di software non connesso all'edizione
    59.11.0 - attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi
    59.12.0 - attività di post-produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi

    La prossima settimana ho appuntamento da un consulente ma orientativamente cosa ne pensi? Praticabile? Grazie.


  • User Attivo

    @datalight said:

    OK grazie_ritornando in terra (ed approfittando della tua pazienza) secondo te potrei avere qualcuno dei problemi succitati esercitando la professione di artista, variegata già di per se' (pittore, videoartista, fotografo d'arte) insieme a quella di uno studio che si occupa di web design, grafica, multimedia e postproduzione audio-video?

    Mi sono studiato i codici ATECO2007 e sono parecchi, almeno 5:
    90.03.09 - altre creazioni artistiche e letterarie
    18.13.0 - lavorazioni preliminari alla stampa e ai media
    62.01.0 - produzione di software non connesso all'edizione
    59.11.0 - attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi
    59.12.0 - attività di post-produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi

    La prossima settimana ho appuntamento da un consulente ma orientativamente cosa ne pensi? Praticabile? Grazie.

    Non dovresti avere grossi problemi.
    Certo che le attività da svolgere vanno approfondite dal punto di vista contabile e fiscale.


  • User

    @archeoita said:

    Non sei obbligato ad inserire tutti i codici, sempre che non ti servano per avere determinati rapporti con i tuoi fornitori.
    Se alcune attività sono marginali, non è necessario che tu aggiunga un codice, per me all'inizio dovresti limitarti a quelli prevalenti, poi li potrai sempre aggiungere in seguito.

    Grazie. Certo potrei inserirli quando ho la specifica commessa...ma poi se nel mio sito e nel materiale pubblicitario riguardante la mia attività dico che svolgo questi servizi con tanto di portfolio dei diversi di servizi/lavori appartenenti a diversi codici che in passato ho realizzato non posso avere qualche problema?


  • User

    @fedclaud said:

    Non dovresti avere grossi problemi.
    Certo che le attività da svolgere vanno approfondite dal punto di vista contabile e fiscale.

    Grazie fedclaud:)


  • User Attivo

    @datalight said:

    Grazie fedclaud:)

    Figurati.
    A disposizione quando possibile.


  • User

    @fedclaud said:

    Il regime fiscale non incide affatto sulla professionalità della tua attività.
    I clienti potranno "scaricare la prestazione" normalmente in quanto tu emetterai regolare fattura (documento giustificativo di spesa) senza addebito di iva.

    ok allora pare sia conveniente.
    ero convinto che i clienti non accettassero queste fatture. Oggi informandomi in giro pare che le accettino perchè molti si sono già convertiti e cominciano ad arrivare.

    La rivalsa inps 4% è sempre da includere?


  • User

    @archeoita said:

    non possono non accettare, ma valuta molto attentamente.
    Se i tuoi clienti sono soggetti passivi d'IVA, ricordati che tutta l'iva sugli acquisti per te diventa un costo e non potrai ricaricare sui tuoi cliente l'iva che non puoi fatturare, come potresti fare con un privato
    mi puoi fare un esempio di questo caso?
    tipo se faccio una brochure per un cliente e devo inserire in fattura la spesa di stampa che ho avuto?

    se invece faccio delle spese per lo studio, o per libri non centra questo discorso no? posso detrarre per intero l'importo adesso, no?