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- Articolo interessante sul Web 2.0 ed il marketing per il turismo
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Non penso esista una risposta facile o banale alla questione che hai posto e concordo che spesso personaggi a cui piace mettersi in mostra non esitano a sparare a zero per alzare polveroni (e generare link per rimanere in ambito SEO ...)
Ti faccio un esempio molto pratico tratto dalla mia esperienza di vita vissuta nel web: Come sai negli anni 90 si diffuse un modello perverso e distorto secondo cui tutto ciò che era internet doveva essere gratuito e liberamente disponibile, in particolare i servizi di connessione alla rete e quelli di hosting.
A quel tempo la mia piccola realtà imprenditoriale contava proprio su questi elementi per tirare avanti (oltre che fare siti e proporre timidamente una ottimizzazione)
Ebbene, nonostante facessero tutti a gara per regalare connessioni e spazio web, io non ho preso che una piccolissima percentuale di Clienti (gliela voglio dare questa C maiuscola anche se non se la meriterebbero quelli a cui mi riferisco)
La morale della favola ? C'è mercato per tutti, i business li fanno le persone. Ci sarà molto rumore di sottofondo, e crescerà ... ma non è così per strada ? nei negozi ? negli uffici ? a spasso per la tua città ?
La rete si sta umanizzando ... con tutte le conseguenze del caso - almeno secondo me
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Io mi guardo bene dal fare discorsi filosofici e intellettuali, sono fuori dalla mia portata. Credo che ciò che afferma Keen ha il sapore di vecchio, un pò da conservatore. Condivido però che vi sia il rischio concreto che possa facilmente confondersi la spazzatura, il pettegolezzo, la menzogna, da altro. Ma che debba esserci un filtro autoriale o la legittimazione (elitaria) è ridicolo.
Credo che la democratizzazione del web e la possibilità di partecipare attivamente non possa far altro che migliorare non solo l'informazione ma la stessa produzione di prodotti e servizi. Il problema è garantire semmai la veridicità, l'obiettività dei contributi. Ciò va tenuto ben distinto però da quanto può essere "cultura" dove probabilmente occorre una maggiore attenzione ai contenuti.
Ma un conto è partecipare ai processi culturali, un conto è esprimere opinioni, giudizi, far circolare informazione.
Che poi vi sia un appiattimento culturale (lui li definisce "persone intellettualmente ignoranti"), è forse un dato di fatto estraneo ad internet. Internet come strumento lo rende semplicemente più evidente, lo rende noto con estrema facilità. Ma non sarà che tale "appiattimento culturale" è dovuto proprio agli intellettuali elitari?Stando con i piedi per terra, vi porto un esempio concreto (forse c'azzecca poco ma vediamo un po?):
Qualcuno di voi conosce le Bandiere Blu, un riconoscimento che viene dato alle località balneari (spiagge e porti) che risultano avere determinati requisiti di qualità. Da anni rappresentano in Italia uno strumento di orientamento per la scelta della destinazione turistica. Sono in molti infatti che utilizzano la mappa delle località con bandiera blu come garanzia di qualità delle acque, scegliendo per le proprie vacanze in Italia (ma anche all'estero) appunto tra tali località. Ogni anno tutti ne parlano, ogni genere di media da tv a autorevoli giornali, ne parla la stampa del settore turistico, e le stesse località turistiche si onorano di tale riconoscimento, lo fanno sapere in giro, si promuovono "sbandierando" tale titolo e così fanno anche tutti gli operatori turistici nelle località. Tipica frase o dicitura "ci fregiamo del titolo di località Bandiera Blu da ben ??. anni".
Basta farsi un giro su google con "bandiera blu" e vedrete.
http://www.google.it/search?hl=it&q=bandiera+blu&btnG=Cerca+con+Google&meta=e fin qui ci siamo.
C'è poi un sottofondo che serpeggia ormai da tempo sulla affidabilità del riconoscimento delle bandiere blu, o altro genere di titoli (si pensi ai simboli e simboletti di ristoranti, alberghi, etc). Ma nessuno ha prove in tal senso, è solo un mormorare, si dice che?.
E infine c'è tutto un'altra informazione su queste bandiere blu, di sicuro meno impatto, meno "culturale", dai toni piuttosto pesanti, e che qualcuno potrebbe dire non "legittimata". Frutto delle inchieste di un tizio, non particolarmente conosciuto (bè è quello che scoprì le sacche di sangue infetto per le dialisi e che ha fatto lasciare la casa a D'Alema affittata dall'Inps al costo di 1.000 lire al mese....), che sicuramente non si definisce e non credo voglia sentirsi intellettuale, ma che fa il giornalista, tagliato fuori dai grandi palcoscenici e media, che insomma non fa più di tanto notizia. E che si esprime anche online.
Stefano Salvi - Bandiere Blu
http://www.sisalvichipuo.it/index.php?/archives/91-La-bufala-delle-attribuzione-delle-Bandiere-Blu-Parte-I.htmlIn un caso e nell'altro non c'è certezza di informazione, ma quel che è grave è che non ve ne sia soprattutto tra quelli che hanno un ruolo autorevole nell'informare (consumatori e non). E questa consapevolezza è cresciuta grazie anche al web. In ogni qual modo la possibilità di poter raccontare e condividere l'esperienza (nel caso di Salvi con testimonianze e documenti) fornisce un contributo informativo importante. O per lo meno pone in guardia da facili conclusioni o affermazioni, mettendoci di fronte ad un serio dubbio. Se poi il linguaggio non è proprio quello appropriato o considerato tale, cosa importa, è la sostanza dei fatti che in fondo in fondo interessa all'utente.
Scusatemi se sono OT
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a proposito del mio ultimo post, non so se qualcuno ha avuto modo di seguirla la polemica di celentano e il polverone che si è alzato in questi giorni. il corriere della sera oggi in prima pagina titola "Golette, bandiere e mare sporco: lite sui voti alle spiagge" dedicando 2 pagine alla gran confusione che c'è in giro.
non ne sapevo nulla, ma come si poteva immaginare è arrivata anche sui media tradizionali....peccato che ci voleva celentano.
chissà forse una velina salverà il nostro turismo?...al di là del web 2.0?
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Io punto molto sulla Canalis :).
In generale però mi fido abbastanza anche dei sindaci. A Firenze gli interventi per il turismo sembrano finalmente prendere una piega dignitosa, almeno per quanto riguarda le iniziative per nuovi eventi, musei, manifestazioni et similia...
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Ottimo il tuo blog Alfie
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Non è "mio" ma grazie mille
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Forse vi interesserà un contributo relativo ai vari marchi di qualità per le località turistiche da uno che ha visto dall'interno come funzionano certe cose....
A proposito di bandiere blu, bandiere arancioni, golette ecc... questi marchi sono sistemi di certificazione a cui località turistiche si sottopongono volontariamente e a pagamento.
Quando vengono emessi comunicati stampa sulle spiagge più belle di Italia lo si fa in relazione a quelle spiagge che hanno superato un certo esame con buoni voti, esame messo in piedi dalla commissione (di un ente privato) pagato per esaminare... devo aggiungere altro?
In pratica queste operazioni non sono altro che sistemi per farsi un po' di pubblicità attraverso dei redazionali supportati dal tenore di ricerche pseudo scientifiche.
E chi non si prende il bollino? Ecco, è proprio qui che scatta l'equivoco, non è che una spiaggia della Sardegna che non prende il bollino è brutta o sporca, è che quella località, molto probabilmente, non ha nemmeno partecipato alla selezione.E' un pio' come con miss Italia, non è la ragazza più bella d'Italia, è la
ragazza votata come la più bella tra quelle che hanno partecipato al concorso...Ciao
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Riprendo un secondo il tema iniziale
Articolo interessante sul Web 2.0 ed il marketing per il turismo
Forse alcuni di voi lo conosceranno già, è un altro blog che parla di turismo e web 2.0 e che trovo una risorsa molto interessante e ricca di punti, ve lo segnalo
Ciao
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@MaurizioLP said:
Riprendo un secondo il tema iniziale
Forse alcuni di voi lo conosceranno già, è un altro blog che parla di turismo e web 2.0 e che trovo una risorsa molto interessante e ricca di punti, ve lo segnaloBooking Blog
CiaoSinceramnte il sito che hai postato è molto interessante. Per quanto riguarda l'elenco dei social networks in ambito turistico:
http://www.bookingblog.com/ottimizzare-le-strategie-hotel-nel-web-20/come posso essere inserito come hotel? Ad es. su tripadvisor, esiste una registrazione per gli albeghi? come si viene recensiti in pratica?
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Ciao a tutti,
il web 2.0 per il turismo è una cosa che ancora mi sconcerta.
Non riesco a capire ancora se è un fattore da prendere fortemente in considerazione o meno. (sto preparando giusto qualcosina sul mio blog - la stavo scrivendo mentre mio fratello discuteva la tesi questa mattina )Le persone sono troppo volubili:
Purtoppo è vero. Da albergatore mi sono ritrovato ad avere una recensione negativa da parte di un utente che nemmeno aveva soggiornato da noi. Questo aveva scritto questa recensione solo perchè in fase di prenotazione c'erano stati dei malintesi ed io non avevo inviato il voucher di prenotazione. A questa persona probabilmente non è andata giù ed ha scritto quella recensione.
Ed anche se si da il mezzo all'albergatore di rispondere questi potrebbe essere visto come voler parare una situazione non propriamente bella.
Sono, come al solito, in linea con il pensiero di Alfie: troppa confusione...
Ho preso come spunto un post su quel bel blog di cui non è proprietario Alfie :), quello che parlava di controllare cosa dicesse la rete del proprio hotel.
Mentre controllavo i miei ho divagato guardando cosa succedesse a casa d'altri... DI TUTTO!
Ho pure trovato un hotel che aveva 6 recensioni completamente diverse una d'altra.
Il web si sta umanizzando? beh non so se questo potrà portare buoni frutti (sono abbastanza scettico).
ciao ste
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Secondo me hai perfettamente ragione, il web si sta umanizzando, ma non essere scettico - doveva andare così ...
Ti porto un esempio giusto per dire come è diventato complicato avere a che fare con le persone.
Si è presentato presso uno degli alberghi che seguo un Cliente che aveva regolarmente prenotato (e pagato) a mezzo grande portale (che evito di nominare per evitare grane - prevenire è meglio che curare).
Salito in camera è subito tornato alla reception dichiarando la propria intenzione di andare via, indignato in quanto in camera non era presente il piatto doccia (era presente invece vasca idromassaggio come specificato da descrizione sul portale). A nulla sono valsi tentativi di persuasione, anche un upgrade a camera superiore - voleva il piatto doccia e basta.
Poi è passato alla richiesta di rimborso che non ha sortito alcun effetto (lui aveva torto marcio) ed allora è andato sul portale ed ha lasciato un commento estremamente negativo a sfregio, abbassando la media con le conseguenze ovvie.
Da un pezzo dico che bisogna esserci e non subire passivamente queste cose - se loro mi avessero dato ascolto oggi avrebbero potuto rappresentare le proprie ragioni con un blog. Devi metterti in gioco e difenderti, non ci sono alternative: non è così anche off-line ?
La varietà dei commenti è un dato di fatto anche in altri settori - siamo così diversi e con prospettive così distanti che diventa (quasi) impossibile mediare punti di vista.
Io mi sono trovato a leggere dei commenti sull'emulatore di windows per MAC (ebbene SI voglio abbandonare windows !) ho letto opinioni sul funzionamento talmente diverse che sono davvero confuso e prima di fare lo switch andrò dal rivenditore con i programmi che devo avere per provarli ... è un mondo difficile e diventa sempre più complesso ...
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di che emulatore parli?parallels secondo me funziona da paura
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Putroppo per alcuni (fortunatamente la minoranza) la vacanza non rappresenta più un momento di riposo o relax, bensì un momento di "sfogo".
Sfogarsi contro l'anello debole della catena.
L'albergatore di cui parla sjachille nel suo post è l'anello debole. niente ha potuto contro il cliente, e si è ritrovato suo malgrado una recensione fatta appositamente per fare danno.I siti con recensioni sono una grande cosa, un utile strumento, ma per molti sono armi da scagliare contro qualcuno, per far danno, appunto.
Alcuni siti danno la possibilità di rispondere pacatamente a recensioni negative (vedi TripAdvisor) ma nella realtà ti negano anche questo diritto (a me è capitato).
Mi interessa la frase che ha scritto sjachille:
@sjachille said:
Da un pezzo dico che bisogna esserci e non subire passivamente queste cose - se loro mi avessero dato ascolto oggi avrebbero potuto rappresentare le proprie ragioni con un blog. Devi metterti in gioco e difenderti, non ci sono alternative: non è così anche off-line ?
Puoi gentilmente approfondire questo concetto? Anche con un esempio se possibile.
Saluti
d-force
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Penso intendesse di collegare un blog o simile al sito principale dell'hotel.
Si è già parlato svariate volte di questo aspetto di fare turismo che ancora non mi piace ma che bisogna seriamente prendere in considerazione (pensate anche che bella spinta avere un blog che saltuariamente ti mette un bel link nei suoi post ).
Velocemente stavo guardando il sito Hilton.com ma di blog non ne ho visto.
ciao
ste
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@esteban said:
Penso intendesse di collegare un blog o simile al sito principale dell'hotel.
steIn particolare mi riferivo a questa frase:
"avrebbero potuto rappresentare le proprie ragioni con un blog."Posso immaginarmelo, ma non capisco il nesso tra avere un proprio blog e difendere le proprie ragioni....
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Vi posto questo dialogo direttamente dal blog che non è mio - scusate se lo faccio senza il famoso filtro autoriale ma tanto parla da solo
@Commento di alex ? 2 Ottobre 2007 said:
Il ns. sito è stato diffamato su Booking.com
Risultato, ci siamo difesi direttamente con i clienti.
Booking.com ci ha bannato.
Grazie per averti fatto incassare centinaia di ?uro di commissioni. Per la reputazione del ns. Hotel? Ora decideranno i ns. Legali, contro Booking.com
Grazie@Commento di sfarinel ? 3 Ottobre 2007 said:
Ciao Alex,
mi dispiace per ciò che è accaduto al tuo hotel su booking.com.
Sono però piuttosto curioso di sapere esattamente la dinamica della vicenda.
Dici che il sito è stato diffamato, ma quante recensioni negative hai ricevuto? su un totale di quante recensioni?
e perchè booking.com ti ha bannato? con quali argomentazioni?
Non vi hanno dato modo di illustrare ed argomentare le voste ragioni?
Infine, cosa intendi per ?ci siamo difesi direttamente con i clienti? ?
Spero avrai modo di rispondere, condividendo con me ed id lettori del blog questa tua esperienza negativa.
Saluti,
Sergio@Commento di Alex ? 4 Ottobre 2007 said:
Booking ci ha bannato,in quanto ci siamo rivolti direttamente ad un cliente, via mail. Abbiamo un contratto con il 15% di commissione. Se vi sono problematiche, con i clienti, bisogna esporle al customer-service ( dicono ) e non risolverle da soli. Ma il contratto non parla di ciò. Il cliente in questione prima di partire ci aveva fatto i complimenti e stretto la mano per il soggiorno nella ns. città e nella ns. struttura. Era piaciuto tutto.
A casa, invece, ha incominciato a scrivere che le stanze erano sporche, che la camera era piccola, inventando altre falsità. Gli abbiamo dato addirittura la stanza più grande , in quanto ci sembrava fastidioso, facendola pagare per media. Ho scritto una mail al cliente dimostrando il ns. disappunto su ciò che aveva fatto. La rabbia fa brutti scherzi. Magari si è offeso, per ciò che gli ho scritto e ha chiamato Booking.con per farmi Bannare. Ci è riuscito
Argomentazione di Booking.com?: che la mail era stata troppo pesante e loro ci tengono al cliente. E a noi che glieli procuriamo??? Chi ci tutela dalle diffamazioni on-line? Risultato? Passeremo alle vie Legali sia con il cliente che con Booking.com. Ovviamente tutte le recensioni sono negative. Ma su tutti gli Hotel. ( vedi Grado). Ho già informato la Federalberghi e tutte le Associazioni di categoria. Vedremo. Perchè non ci danno diritto di replica?
Perchè il cliente non si firma quando fa una lamentela?
Facciamo tanti sacrifici e poi veniamo ricompensati così. Non si può tenere sempre un profilo basso?
Saluti
Alex
OT: @esteban said:
Sono, come al solito, in linea con il pensiero di Alfiemi piace il "come al solito"