• User Attivo

    Si ma il discorso di fondo resta sempre un'altro e cioè che non si può dare un peso così rilevante alla popolarità da links (qualunque sia la fonte).

    Matt Cutts è molto simpatico, perchè ogni tanto se ne esce con queste trovate da moralista, quando un sistema cosi sbagliato, basato eccessivamente sulla popolarità e basta lo hanno creato loro...

    Siete un motore evoluto cosi come dite?? Bene... allora iniziate a catalogore in siti web... creando serp che mostrino l'elenco dei siti IN BASE ALLA REALE QUALITA' del sito....

    Purtroppo io posso fare un sito stupendo da mille e una notte.. contenuti originali, utilissimo all'utente ma se NON HO LA "POPOLARITA'" gg non mi caga nemmeno di striscio...

    Allora il discorso è questo:

    I signori di Google, davvero pensavano che nel web esistono link spontanei? Ci saranno pure... ma in settori competitivi te li puoi scordare...

    Allora la popolarità la acquisto comprando link? No... comprare link è una pratica scorretta...

    Allora che faccio? contatto un sito per vedere di collaborare? No... mi sa che Matt Cutts ha detto che anche le mail... non vanno bene...

    Ultima ipotesi... che dite? per essere piu popolare vado a pagare... su adwords 3 euro a clic?

    Mi sa che su quest'ultima ipotesi... Matt Cutts non si incazza..

    E' vero il discorso della torta ... Ma posso dirti per esperienza personale che ci sono molte torte ancora in magazzino... che nessuno può gustare... a causa della scarsa "popolarità" del pasticciere...

    Il discorso è che se mentre prima una torta buona magari te la mettevano in vetrina gratis, oggi, come è giusto che sia, il web è diventato un business e la vetrina non la regalano a nessuno...

    Quindi... sono da penalizzare quelli che scambiano centinaia e centinaia di link... ma un modo per aumentare sta benedetta popolarità il sign. Cutts ce lo indichi chiaramente.. o meglio ancora.. che si sviluppino algoritimi dove i link non contano più niente... e tutto si basa sull'effettiva "qualità delle torte"

    Scusate lo sfogo...
    Buona giornata...


  • User Attivo

    Dai netdream, non te la prendere, che ti rovini il fegato e la torta non puoi più mangiarla 🙂


  • Super User

    @nbriani said:

    Mi chiedevo come Google potesse capire quali erano scambi link e quali no, pensando alle verifiche e al dispendio di risorse che avrebbe dovuto utilizzare quotidianamente nel calcolo dei pesi dei BL... (tipo per ogni BL controllare se ne esiste uno inverso, magari da doc diversi di uno stesso dominio, ecc ecc ma per i III livelli? e le triangolazioni?...)

    Enrico Altavilla: Tra i webmaster è uso scambiarsi link per far apparire i propri siti web più "popolari" agli occhi degli algoritmi dei motori di ricerca. Avendo a disposizione un grafo del Web, esiste attualmente la tecnologia per individuare link reciproci tra i siti o addirittura pattern di link circolari (A > B > C > A)?

    Sebastiano Vigna: Sì, questo è relativamente banale. Può non essere banale farlo per una distanza significativa, perché l'individuazione dei cicli che passano per A richiede una visita, che è lineare nel numero di link del grafo. Se però ci interessano, diciamo, i cicli più corti di cinque link, la faccenda è decisamente più semplice, grazie al fatto che il web ha un grado positivo medio (il numero di link verso altre pagine) piuttosto basso. Invito chiunque fosse interessato alla cosa a scaricarsi uno snapshot di .it e fare una prova con WebGraph.

    motoricerca.info, "Intervista a Sebastiano Vigna", 12 luglio 2005](http://www.motoricerca.info/news/news-245.html)@LowLevel said:

                              -Sono plausibili le politiche di scambio a tringolo per far sembrare spontanei dei link? (A linka B e B link C).Le puoi fare a triangolo, a quadrilatero, a pentagono, a stella, come ti pare... gli algoritmi per l'analisi della neighbourhood sono molto sofisticati, ormai.
    

    Non è lo scambio, ad essere cercato dai motori, ma l'appartenenza a zone isolate (o abbastanza isolate) del Web.
    Tenuto conto che individuare i pattern caratteristici dello scambio link (più o meno "camuffato") è algoritmicamente banale (vedi sopra), e che Google dispone di una discreta potenza di calcolo... direi che ce n'è a sufficienza per ritenere plausibile che Google non si affidi unicamente alle segnalazioni/spam report degli utenti più zelanti. Quelle, semmai, verranno date in pasto agli algoritmi per testarli e migliorarli. 😉

    @joker197cinque said:

    Uhm...ero rimasto che la penalizzazione fosse a seguito di VENDITA di link, non anche per lo scambio. Che male c'è nello scambiare dei link?

    Non c'è niente di male nello scambiare link, entro limiti ragionevoli. Ciò che viene penalizzato è lo scambio eccessivo ed estensivo di link unicamente (o prevalentemente) a fini SEO: leggi cosa ha scritto Matt Cutts in proposito.

    Resta il fatto che dal punto di vista dei motori di ricerca i link unidirezionali (gratuiti e spontanei) sono molto meglio dei link reciproci che nove volte su dieci sono frutto di baratto. E questa considerazione non vale solo per gli inbound link, ma anche per gli outbound link... E i SEO lo sanno bene.

    Da cui i vari linking schemes per far apparire (ai motori di ricerca) come unidirezionali link che in realtà non lo sono. Sistemucci la cui efficacia ha avuto una vita molto breve. 😉


  • User Attivo

    @Everfluxx said:

    Non c'è niente di male nello scambiare link, entro limiti ragionevoli. Ciò che viene penalizzato è lo scambio eccessivo ed estensivo di link unicamente (o prevalentemente) a fini SEO

    Resta il fatto che dal punto di vista dei motori di ricerca i link unidirezionali (gratuiti e spontanei) sono molto meglio dei link reciproci che nove volte su dieci sono frutto di baratto.

    1- Chi stabilisce quali sono i limiti ragionevoli? 5 links? 10links? 50 links?

    2- Come fai a piazzare un sito nuovo su una key senza SEO ?

    3- La favola dei links spontanei... metti un video di un cretino che gira a 300 km/h in moto con slalom tra le macchine sul tuo sito e vedrai quanti links spontanei....

    Come faccio ad avere links spontanei su : forniture odontoiatriche ?😢

    Ah si.. usando il social bookmarking.. magari su Segnalo o su Oknotizie immagino una marea di gioiosi navigatori che con immenso giubilo linkano
    il mio articolo sull'importanza delle attrezzature per dentisti....:eheh:

    oppure metto un bel video di un tipo che si rompe tutti i denti e prendo spunto descrivendo quanto è importante il dentista...ecc

    Diciamo la verità... ci sono argomenti che si prestano e altri no...
    Quello che esula dal mondo internet-web-video-contenuti ad effetto
    quindi lavoro-professionalità nicchie di mercato particolari NON si prestano
    a links spontanei....:bho:


  • Super User

    @Archetipo said:

    1- Chi stabilisce quali sono i limiti ragionevoli? 5 links? 10links? 50 links?
    Non è tanto il numero di link che conta in questo caso, ma la loro tipologia (qualità) e struttura. E ovviamente questo tipo di analisi sono i motori di ricerca a farle (automaticamente).

    2- Come fai a piazzare un sito nuovo su una key senza SEO ?"Senza SEO" in effetti la vedo dura... 😄
    Ma la buona SEO è l'esatto opposto dello spamming (l'estremo a cui tendono le tecniche finalizzate a ottenere risultati facili in poco tempo). Un'attivà SEO seria oggi richiede competenze, tempo e --non ultimo-- una certa dose di creatività.

    3- La favola dei links spontanei... metti un video di un cretino che gira a 300 km/h in moto con slalom tra le macchine sul tuo sito e vedrai quanti links spontanei....Se il tuo sito avesse un target di motociclisti, potrebbe essere un'ottima idea per un viral.

    Come faccio ad avere links spontanei su : forniture odontoiatriche ?😢Per questo esistono i SEO. 😉

    Ah si.. usando il social bookmarking.. magari su Segnalo o su Oknotizie immagino una marea di gioiosi navigatori che con immenso giubilo linkano
    il mio articolo sull'importanza delle attrezzature per dentisti....:eheh:Servirebbe comunque a poco: i link dai siti che hai citato hanno tutti rel=nofollow.

    Diciamo la verità... ci sono argomenti che si prestano e altri no...
    Quello che esula dal mondo internet-web-video-contenuti ad effetto
    quindi lavoro-professionalità nicchie di mercato particolari NON si prestano
    a links spontanei....:bho:Si prestano meno, forse. Tutto sta nel rendere i contenuti di un sito (o una parte di essi...) linkworthy, cioè degni di essere linkati. Fatto questo, il resto viene da sé. O quasi. 😉


  • User Attivo

    @Everfluxx said:

    @Archetipo said:

    Diciamo la verità... ci sono argomenti che si prestano e altri no...
    Quello che esula dal mondo internet-web-video-contenuti ad effetto
    quindi lavoro-professionalità nicchie di mercato particolari NON si prestano
    a links spontanei....:bho:

    Si prestano meno, forse. Tutto sta nel rendere i contenuti di un sito (o una parte di essi...) linkworthy, cioè degni di essere linkati. Fatto questo, il resto viene da sé. O quasi. 😉

    Non posso non quotare Everfluxx.

    Ci sono argomenti che si prestano molto ad essere linkati "così come sono" (in tal caso, si ha la massima resa con la minima spesa) ma tutti gli altri argomenti possono comunque essere "manipolati" per ottenere una discreta link popularity di partenza.

    Forniture odontoiatriche, per dire, è uno di questi: è chiaro che nessuno o quasi linkerà mai spontaneamente un catalogo per dentisti.

    Che fare allora? Quella del video del tizio che si rompe tutti i denti è un'idea, sei sulla buona strada 😉

    Ma quando parlo di "manipolare" gli argomenti intendo: prendi il tuo tema, pensa all'idea "popolare" più vicina ed attinente che riesci ad immaginare, e lavora su quello.

    Qualche esempio? Beh, potresti fare un articolo un po' out-of-focus e parlare delle cose che rendono maggiormente attraente una persona (che "tira" sempre come argomento)... in questo caso, si può non parlare del sorriso (magari a trenta denti)? Ovviamente in questo modo non otterrai molti link con anchor text "forniture odontoiatriche", ma qualunque link tu ottenga in questo modo avrai cominciato a lavorare sulla link popularity.

    Altrimenti, che ne dici della classifica dei percorsi di studio maggiormente redditizi... come non citare l'odontoiatria? Una community di studenti sarebbe ben lieta di far girare (con link) una lista ben argomentata di questo tipo.

    Paradossalmente, potresti perfino pensare ad un video su una seduta da incubo vissuta da un odontoiatrafobo, con qualche effetto comico finale a sorpresa dopo una seduta terrificante (ecco magari però quello la metti su un dominio diverso da quello del cliente dentista eh :lol: ).

    Il limite sul numero di esempi possibili è dato solo dalla creatività di ciascuno. E se proprio è la creatività che manca, basta tirar fuori dal cappello, qualche vecchia notizia ad effetto, o al limite inventarsela di peso: metaforicamente parlando l'uomo che addenta il cane fa sempre parlare di sè, anche se l'uomo non esiste - e quando non esiste a volte è pure meglio: se se ne riparla per la seconda volta per smentire la prima, si fa nuovo giro di link 😉

    Una volta creato il contenuto (ancora meglio, I contenuti) che si prestano ad essere linkati spontaneamente, si è a metà del lavoro: poi... arriva il "quasi" che diceva Everfluxx :eheh:
    Affinchè questi contenuti vengano notati e il loro potenziale di "linkabilità" venga espresso, essi vanno promossi nei luoghi, con i modi e nei momenti adatti.
    Di solito è qui che arriva la parte difficile, ma non è ancora finita: poi bisogna anche far fruttare i link eventualmente ottenuti. Eh già perché finchè si tratta degli argomenti linkabili "così come sono", diciamo che questa parte "si fa da sè", altrimenti per far sì che quei link alla classifica dei percorsi di studio redditizi migliorino effettivamente il ranking per forniture odontoiatriche, c'è da lavorare di fino... ed è anche questo che significa fare SEO, secondo me.

    Ma la parte prima, beh quella è PURO DIVERTIMENTO 😄


  • User

    Ovviamente "i troppi" non siete voi del forum ma le migliaia di persone che si occupano di SEO in tutto il mondo e che sparano teorie senza sapere minimamente cosa facciano realmente i motori di ricerca. Ovviamente mi infilo anch'io in questo forbito gruppo.
    Questa situazione di sapere/non sapere non si è verificata per puro caso. Chi ha scritto il codice per i motori di ricerca ha fatto di tutto per rendere difficile la comprensione degli algoritmi... ma nulla è impossibile.
    Il comportamento dei motori può essere compreso solo tramite una simulazione che prenda in considerazione tutte le ipotesi, idee, teorie.
    Ovviamente il problema, anch'esso creato apposta, è che i tempi per verificare i risultati sono lunghi ma se partecipiamo in tanti ad una simulazione coordinata su numerosi siti web dove ognuno agisce esclusivamente su una sola variabile potremmo essere in grado, dopo un primo passaggio, di identificare quali variabili siano + o - importanti.
    In una seconda fase si potrebbero iniziare a combinare le variabili e verificare i risultati.
    Dopo 3 o 4 passaggi si potrebbero tirare fuori un bel po di "certezze".

    Scusate il delirio 🙂 sono un po stanco visto l'orario.


  • User Attivo

    @petro said:

    E se proprio è la creatività che manca, basta tirar fuori dal cappello, qualche vecchia notizia ad effetto, o al limite inventarsela di peso: metaforicamente parlando l'uomo che addenta il cane fa sempre parlare di sè, anche se l'uomo non esiste - e quando non esiste a volte è pure meglio: se se ne riparla per la seconda volta per smentire la prima, si fa nuovo giro di link 😉

    Ho avuto un "insight" dopo il tuo post...:yuppi:
    la mia creatività mi ha suggerito questa idea : un bel sito di articoli INVENTATI notizie ad effetto FASULLE storie nate dai sogni delle persone,
    le più incredibili leggende metropolitane...
    Un'orgia di fantasie per plasmare su misura contenuti utili al SEO? oppure
    fornire un'ubriacatura di realizzazioni mentali create dai meandri delle mente umana?
    Non penso che i sofisticati algoritmi di google siano in grado di comprendere
    se il contenuto di un articolo corrisponde alla realtà!!!
    E poi...come non contare sull'originalità e unicità di storie completamente inventate?
    Bene..ora non mi resta che trovare il dominio giusto....
    pallaweb.it ...
    raccontaunabugia.com
    storieinventate.com
    :vaiii:
    qualche suggerimento?


  • Super User

    @idibiasi said:

    Ovviamente "i troppi" non siete voi del forum ma le migliaia di persone che si occupano di SEO in tutto il mondo e che sparano teorie senza sapere minimamente cosa facciano realmente i motori di ricerca. Ovviamente mi infilo anch'io in questo forbito gruppo.
    Questa situazione di sapere/non sapere non si è verificata per puro caso. Chi ha scritto il codice per i motori di ricerca ha fatto di tutto per rendere difficile la comprensione degli algoritmi... ma nulla è impossibile.
    Il comportamento dei motori può essere compreso solo tramite una simulazione che prenda in considerazione tutte le ipotesi, idee, teorie.
    Ovviamente il problema, anch'esso creato apposta, è che i tempi per verificare i risultati sono lunghi ma se partecipiamo in tanti ad una simulazione coordinata su numerosi siti web dove ognuno agisce esclusivamente su una sola variabile potremmo essere in grado, dopo un primo passaggio, di identificare quali variabili siano + o - importanti.
    In una seconda fase si potrebbero iniziare a combinare le variabili e verificare i risultati.
    Dopo 3 o 4 passaggi si potrebbero tirare fuori un bel po di "certezze".

    Scusate il delirio 🙂 sono un po stanco visto l'orario.

    Io personalmente propendo più per essere studiati dai motori di ricerca e non di studiarli noi, anche perchè quell'isolamento di variabili di cui parli è pura utopia in un universo caotico qual è la rete. La **logica **è la vera signora del posizionamento ;).

    Everfluxx avevo letto l'intervista che hai citato, e in verità si tratta di un pattern di scambio banale, un ciclo chiuso. Finchè si considera lo scambio link come vettore di informazione ipertestuale in un sistema isolato di qualsiasi dimensione è chiaro che l'individuazione è relativamente banale (disponendo di risorse di calcolo che non sono così potenti come pensi realtivamente all'estensione mostruosa della rete, ed usandole effettivamente).


  • User

    Essere studiati dai motori di ricerca è alla base di quello che ho scritto. Dopo che il motore di ricerca "ti ha studiato" produce un risultato (quello che a noi interessa). Se invece di "farlo studiare" su un solo sito lo si fa fare su N siti, creati apposta con contenuti riguardanti lo stesso argomento ma con "variabili" diverse sicuramente si creerà una graduatoria nelle SERP. Simulando si possono apprendere molte cose.
    Ad esempio ho fatto una prova di posizionamento su una keyword inesistente linkando un sito in particolare. Google (ormai è risaputo) ha premiato il sito che ha ricevuto il link. MSN invece ha messo al primo posto il sito che ha fornito il link. Sono piccolezze che fanno riflettere... Tante piccolezze potrebbero tirare fuori un modello matematico affidabile 🙂