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- Scambio Link: come viene penalizzato!
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@nbriani said:
Mi chiedevo come Google potesse capire quali erano scambi link e quali no, pensando alle verifiche e al dispendio di risorse che avrebbe dovuto utilizzare quotidianamente nel calcolo dei pesi dei BL... (tipo per ogni BL controllare se ne esiste uno inverso, magari da doc diversi di uno stesso dominio, ecc ecc ma per i III livelli? e le triangolazioni?...)
Enrico Altavilla: Tra i webmaster è uso scambiarsi link per far apparire i propri siti web più "popolari" agli occhi degli algoritmi dei motori di ricerca. Avendo a disposizione un grafo del Web, esiste attualmente la tecnologia per individuare link reciproci tra i siti o addirittura pattern di link circolari (A > B > C > A)?
Sebastiano Vigna: Sì, questo è relativamente banale. Può non essere banale farlo per una distanza significativa, perché l'individuazione dei cicli che passano per A richiede una visita, che è lineare nel numero di link del grafo. Se però ci interessano, diciamo, i cicli più corti di cinque link, la faccenda è decisamente più semplice, grazie al fatto che il web ha un grado positivo medio (il numero di link verso altre pagine) piuttosto basso. Invito chiunque fosse interessato alla cosa a scaricarsi uno snapshot di .it e fare una prova con WebGraph.
motoricerca.info, "Intervista a Sebastiano Vigna", 12 luglio 2005](http://www.motoricerca.info/news/news-245.html)@LowLevel said:
-Sono plausibili le politiche di scambio a tringolo per far sembrare spontanei dei link? (A linka B e B link C).Le puoi fare a triangolo, a quadrilatero, a pentagono, a stella, come ti pare... gli algoritmi per l'analisi della neighbourhood sono molto sofisticati, ormai.
Non è lo scambio, ad essere cercato dai motori, ma l'appartenenza a zone isolate (o abbastanza isolate) del Web.
Tenuto conto che individuare i pattern caratteristici dello scambio link (più o meno "camuffato") è algoritmicamente banale (vedi sopra), e che Google dispone di una discreta potenza di calcolo... direi che ce n'è a sufficienza per ritenere plausibile che Google non si affidi unicamente alle segnalazioni/spam report degli utenti più zelanti. Quelle, semmai, verranno date in pasto agli algoritmi per testarli e migliorarli.@joker197cinque said:
Uhm...ero rimasto che la penalizzazione fosse a seguito di VENDITA di link, non anche per lo scambio. Che male c'è nello scambiare dei link?
Non c'è niente di male nello scambiare link, entro limiti ragionevoli. Ciò che viene penalizzato è lo scambio eccessivo ed estensivo di link unicamente (o prevalentemente) a fini SEO: leggi cosa ha scritto Matt Cutts in proposito.
Resta il fatto che dal punto di vista dei motori di ricerca i link unidirezionali (gratuiti e spontanei) sono molto meglio dei link reciproci che nove volte su dieci sono frutto di baratto. E questa considerazione non vale solo per gli inbound link, ma anche per gli outbound link... E i SEO lo sanno bene.
Da cui i vari linking schemes per far apparire (ai motori di ricerca) come unidirezionali link che in realtà non lo sono. Sistemucci la cui efficacia ha avuto una vita molto breve.
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@Everfluxx said:
Non c'è niente di male nello scambiare link, entro limiti ragionevoli. Ciò che viene penalizzato è lo scambio eccessivo ed estensivo di link unicamente (o prevalentemente) a fini SEO
Resta il fatto che dal punto di vista dei motori di ricerca i link unidirezionali (gratuiti e spontanei) sono molto meglio dei link reciproci che nove volte su dieci sono frutto di baratto.
1- Chi stabilisce quali sono i limiti ragionevoli? 5 links? 10links? 50 links?
2- Come fai a piazzare un sito nuovo su una key senza SEO ?
3- La favola dei links spontanei... metti un video di un cretino che gira a 300 km/h in moto con slalom tra le macchine sul tuo sito e vedrai quanti links spontanei....
Come faccio ad avere links spontanei su : forniture odontoiatriche ?
Ah si.. usando il social bookmarking.. magari su Segnalo o su Oknotizie immagino una marea di gioiosi navigatori che con immenso giubilo linkano
il mio articolo sull'importanza delle attrezzature per dentisti....oppure metto un bel video di un tipo che si rompe tutti i denti e prendo spunto descrivendo quanto è importante il dentista...ecc
Diciamo la verità... ci sono argomenti che si prestano e altri no...
Quello che esula dal mondo internet-web-video-contenuti ad effetto
quindi lavoro-professionalità nicchie di mercato particolari NON si prestano
a links spontanei....:bho:
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@Archetipo said:
1- Chi stabilisce quali sono i limiti ragionevoli? 5 links? 10links? 50 links?
Non è tanto il numero di link che conta in questo caso, ma la loro tipologia (qualità) e struttura. E ovviamente questo tipo di analisi sono i motori di ricerca a farle (automaticamente).2- Come fai a piazzare un sito nuovo su una key senza SEO ?"Senza SEO" in effetti la vedo dura...
Ma la buona SEO è l'esatto opposto dello spamming (l'estremo a cui tendono le tecniche finalizzate a ottenere risultati facili in poco tempo). Un'attivà SEO seria oggi richiede competenze, tempo e --non ultimo-- una certa dose di creatività.3- La favola dei links spontanei... metti un video di un cretino che gira a 300 km/h in moto con slalom tra le macchine sul tuo sito e vedrai quanti links spontanei....Se il tuo sito avesse un target di motociclisti, potrebbe essere un'ottima idea per un viral.
Come faccio ad avere links spontanei su : forniture odontoiatriche ?Per questo esistono i SEO.
Ah si.. usando il social bookmarking.. magari su Segnalo o su Oknotizie immagino una marea di gioiosi navigatori che con immenso giubilo linkano
il mio articolo sull'importanza delle attrezzature per dentisti....Servirebbe comunque a poco: i link dai siti che hai citato hanno tutti rel=nofollow.Diciamo la verità... ci sono argomenti che si prestano e altri no...
Quello che esula dal mondo internet-web-video-contenuti ad effetto
quindi lavoro-professionalità nicchie di mercato particolari NON si prestano
a links spontanei....:bho:Si prestano meno, forse. Tutto sta nel rendere i contenuti di un sito (o una parte di essi...) linkworthy, cioè degni di essere linkati. Fatto questo, il resto viene da sé. O quasi.
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@Everfluxx said:
@Archetipo said:
Diciamo la verità... ci sono argomenti che si prestano e altri no...
Quello che esula dal mondo internet-web-video-contenuti ad effetto
quindi lavoro-professionalità nicchie di mercato particolari NON si prestano
a links spontanei....:bho:Si prestano meno, forse. Tutto sta nel rendere i contenuti di un sito (o una parte di essi...) linkworthy, cioè degni di essere linkati. Fatto questo, il resto viene da sé. O quasi.
Non posso non quotare Everfluxx.
Ci sono argomenti che si prestano molto ad essere linkati "così come sono" (in tal caso, si ha la massima resa con la minima spesa) ma tutti gli altri argomenti possono comunque essere "manipolati" per ottenere una discreta link popularity di partenza.
Forniture odontoiatriche, per dire, è uno di questi: è chiaro che nessuno o quasi linkerà mai spontaneamente un catalogo per dentisti.
Che fare allora? Quella del video del tizio che si rompe tutti i denti è un'idea, sei sulla buona strada
Ma quando parlo di "manipolare" gli argomenti intendo: prendi il tuo tema, pensa all'idea "popolare" più vicina ed attinente che riesci ad immaginare, e lavora su quello.
Qualche esempio? Beh, potresti fare un articolo un po' out-of-focus e parlare delle cose che rendono maggiormente attraente una persona (che "tira" sempre come argomento)... in questo caso, si può non parlare del sorriso (magari a trenta denti)? Ovviamente in questo modo non otterrai molti link con anchor text "forniture odontoiatriche", ma qualunque link tu ottenga in questo modo avrai cominciato a lavorare sulla link popularity.
Altrimenti, che ne dici della classifica dei percorsi di studio maggiormente redditizi... come non citare l'odontoiatria? Una community di studenti sarebbe ben lieta di far girare (con link) una lista ben argomentata di questo tipo.
Paradossalmente, potresti perfino pensare ad un video su una seduta da incubo vissuta da un odontoiatrafobo, con qualche effetto comico finale a sorpresa dopo una seduta terrificante (ecco magari però quello la metti su un dominio diverso da quello del cliente dentista eh ).
Il limite sul numero di esempi possibili è dato solo dalla creatività di ciascuno. E se proprio è la creatività che manca, basta tirar fuori dal cappello, qualche vecchia notizia ad effetto, o al limite inventarsela di peso: metaforicamente parlando l'uomo che addenta il cane fa sempre parlare di sè, anche se l'uomo non esiste - e quando non esiste a volte è pure meglio: se se ne riparla per la seconda volta per smentire la prima, si fa nuovo giro di link
Una volta creato il contenuto (ancora meglio, I contenuti) che si prestano ad essere linkati spontaneamente, si è a metà del lavoro: poi... arriva il "quasi" che diceva Everfluxx
Affinchè questi contenuti vengano notati e il loro potenziale di "linkabilità" venga espresso, essi vanno promossi nei luoghi, con i modi e nei momenti adatti.
Di solito è qui che arriva la parte difficile, ma non è ancora finita: poi bisogna anche far fruttare i link eventualmente ottenuti. Eh già perché finchè si tratta degli argomenti linkabili "così come sono", diciamo che questa parte "si fa da sè", altrimenti per far sì che quei link alla classifica dei percorsi di studio redditizi migliorino effettivamente il ranking per forniture odontoiatriche, c'è da lavorare di fino... ed è anche questo che significa fare SEO, secondo me.Ma la parte prima, beh quella è PURO DIVERTIMENTO
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Ovviamente "i troppi" non siete voi del forum ma le migliaia di persone che si occupano di SEO in tutto il mondo e che sparano teorie senza sapere minimamente cosa facciano realmente i motori di ricerca. Ovviamente mi infilo anch'io in questo forbito gruppo.
Questa situazione di sapere/non sapere non si è verificata per puro caso. Chi ha scritto il codice per i motori di ricerca ha fatto di tutto per rendere difficile la comprensione degli algoritmi... ma nulla è impossibile.
Il comportamento dei motori può essere compreso solo tramite una simulazione che prenda in considerazione tutte le ipotesi, idee, teorie.
Ovviamente il problema, anch'esso creato apposta, è che i tempi per verificare i risultati sono lunghi ma se partecipiamo in tanti ad una simulazione coordinata su numerosi siti web dove ognuno agisce esclusivamente su una sola variabile potremmo essere in grado, dopo un primo passaggio, di identificare quali variabili siano + o - importanti.
In una seconda fase si potrebbero iniziare a combinare le variabili e verificare i risultati.
Dopo 3 o 4 passaggi si potrebbero tirare fuori un bel po di "certezze".Scusate il delirio sono un po stanco visto l'orario.
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@petro said:
E se proprio è la creatività che manca, basta tirar fuori dal cappello, qualche vecchia notizia ad effetto, o al limite inventarsela di peso: metaforicamente parlando l'uomo che addenta il cane fa sempre parlare di sè, anche se l'uomo non esiste - e quando non esiste a volte è pure meglio: se se ne riparla per la seconda volta per smentire la prima, si fa nuovo giro di link
Ho avuto un "insight" dopo il tuo post...
la mia creatività mi ha suggerito questa idea : un bel sito di articoli INVENTATI notizie ad effetto FASULLE storie nate dai sogni delle persone,
le più incredibili leggende metropolitane...
Un'orgia di fantasie per plasmare su misura contenuti utili al SEO? oppure
fornire un'ubriacatura di realizzazioni mentali create dai meandri delle mente umana?
Non penso che i sofisticati algoritmi di google siano in grado di comprendere
se il contenuto di un articolo corrisponde alla realtà!!!
E poi...come non contare sull'originalità e unicità di storie completamente inventate?
Bene..ora non mi resta che trovare il dominio giusto....
pallaweb.it ...
raccontaunabugia.com
storieinventate.com
qualche suggerimento?
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@idibiasi said:
Ovviamente "i troppi" non siete voi del forum ma le migliaia di persone che si occupano di SEO in tutto il mondo e che sparano teorie senza sapere minimamente cosa facciano realmente i motori di ricerca. Ovviamente mi infilo anch'io in questo forbito gruppo.
Questa situazione di sapere/non sapere non si è verificata per puro caso. Chi ha scritto il codice per i motori di ricerca ha fatto di tutto per rendere difficile la comprensione degli algoritmi... ma nulla è impossibile.
Il comportamento dei motori può essere compreso solo tramite una simulazione che prenda in considerazione tutte le ipotesi, idee, teorie.
Ovviamente il problema, anch'esso creato apposta, è che i tempi per verificare i risultati sono lunghi ma se partecipiamo in tanti ad una simulazione coordinata su numerosi siti web dove ognuno agisce esclusivamente su una sola variabile potremmo essere in grado, dopo un primo passaggio, di identificare quali variabili siano + o - importanti.
In una seconda fase si potrebbero iniziare a combinare le variabili e verificare i risultati.
Dopo 3 o 4 passaggi si potrebbero tirare fuori un bel po di "certezze".Scusate il delirio sono un po stanco visto l'orario.
Io personalmente propendo più per essere studiati dai motori di ricerca e non di studiarli noi, anche perchè quell'isolamento di variabili di cui parli è pura utopia in un universo caotico qual è la rete. La **logica **è la vera signora del posizionamento ;).
Everfluxx avevo letto l'intervista che hai citato, e in verità si tratta di un pattern di scambio banale, un ciclo chiuso. Finchè si considera lo scambio link come vettore di informazione ipertestuale in un sistema isolato di qualsiasi dimensione è chiaro che l'individuazione è relativamente banale (disponendo di risorse di calcolo che non sono così potenti come pensi realtivamente all'estensione mostruosa della rete, ed usandole effettivamente).
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Essere studiati dai motori di ricerca è alla base di quello che ho scritto. Dopo che il motore di ricerca "ti ha studiato" produce un risultato (quello che a noi interessa). Se invece di "farlo studiare" su un solo sito lo si fa fare su N siti, creati apposta con contenuti riguardanti lo stesso argomento ma con "variabili" diverse sicuramente si creerà una graduatoria nelle SERP. Simulando si possono apprendere molte cose.
Ad esempio ho fatto una prova di posizionamento su una keyword inesistente linkando un sito in particolare. Google (ormai è risaputo) ha premiato il sito che ha ricevuto il link. MSN invece ha messo al primo posto il sito che ha fornito il link. Sono piccolezze che fanno riflettere... Tante piccolezze potrebbero tirare fuori un modello matematico affidabile
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@idibiasi said:
Ad esempio ho fatto una prova di posizionamento su una keyword inesistente linkando un sito in particolare. Google (ormai è risaputo) ha premiato il sito che ha ricevuto il link. MSN invece ha messo al primo posto il sito che ha fornito il link.
Ho fatto una prova simile, risultato:
GG mette il sito linkato(nel quale non compare l'ancor) prima del linkante (rispettivamente 2 e 3 posizione)
Y elenca solo il sito linkato
msn non elenca nessuno dei 2@idibiasi said:
Sono piccolezze che fanno riflettere... Tante piccolezze potrebbero tirare fuori un modello matematico affidabile
Vero, ma che gran lavoro però
Valentino
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@petro said:
Ovviamente in questo modo non otterrai molti link con anchor text "forniture odontoiatriche", ma qualunque link tu ottenga in questo modo avrai cominciato a lavorare sulla link popularity.
E a questo punto il discorso diventa purtroppo abbastanza ambiguo. In teoria i link spontanei dovrebbero farti salire sulla base del contesto dove sono stati messi. Purtroppo, per adesso google giudica la pertinenza semantica dei link prima sulla base di anchor text e poi sulla base del contesto nella quale il link viene messo. Diciamo la verità: un link spontaneo nel 75% dei casi verrà messo così come http://www.miosito.it/titolo . Quindi se non includiamo esattamente il kw in URL (questo è poco probabile,almeno quando vogliamo seguire tutte le linee guida: creare testi, titoli naturali e ottenere link spontanei) anche se otteniamo i link la sua pertinenza verrà significamente abbassata (vista la mancanza di anchor giusto).
Un altro discorso che non viene gestito molto bene da google: la pagina che ottiene più link spontanei in molti casi non è una pagina commerciale. Quindi un buon seo dovrebbe creare le pagine non commerciali, ottenere i link, e poi fare un link dalla pagina non-commerciale alla pagina che vuole che salga. Però anche in questo caso google sembra preferire tanti link alla pagina commerciale con anchor più giusto, anzi che uno sbattimento di creare un contenuto non-commerciale e poi provare a trasformarlo in una buona posizione. Basta guardare il settore turistico, purtroppo chiunque voglia essere sulla prima pagina deve veramente giocare ai limiti delle regole white-hat (non dico superarle, però bisogna tenere conto che l'idea di google e la realizazzione di questa idea per vari motivi sono e saranno sempre due cose un po’ diverse).
Per quanto riguarda i link spontanei, faccio ancora un altro discorso:
Abbiamo 4 esperti di seo, Giorgio, Nicola, Michal, Stefano che hanno un blog. Giorgio parlava nel suo blog di Michal, a Michal è piaciuto il post di Nicola e l'ha commentato, Nicola e Stefano si sono resi conto che Giorgio e Michal parlavano di una tematica che a loro interessa particolarmente e volevano citare tutti due. Alla fine Michal ha visto che viene citato da tutte le parti e vuole far vedere che il post del suo blog era così interessante che ha stimolato la discussione negli altri blog, linkando tutti e 3 i blog di Giorgio, Nicola, Stefano.
Cosa hanno fatto i 4 signori? Hanno scambiato 4 link tra i loro siti con sangue freddo. Anzi sono stati bastardi, perche tutti i link sono stati inseriti nel contesto giusto, pare spontaneo. Oppure hanno fatto un discorso puramente spontaneo, giustamente citando i loro discorsi?
Il blog va ancora bene, dove si può indovinare il valore dei post dal contesto (i post sono testuali, attraverso IR si può indovinare la loro tematica). Però se parliamo di tools, oppure di video che non hanno tanto testo, possono essere linkati spontaneamente o no?
Sono tutti i discorsi che Google deve valutare e delle quali noi dobbiamo tenere conto. Il principio sbagliato è partire dall'idea che nel mondo esiste la giustizia e che la teoria è la stessa cosa che la pratica. Purtroppo non è quasi mai così. Per salire facciamo sempre fatica, e sempre ci chiederemo se per caso quello che stiamo facendo non supera già le regole del gioco. Perché le regole chiare e tonde non esistono.
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@Micgaw said:
E a questo punto il discorso diventa purtroppo abbastanza ambiguo. In teoria i link spontanei dovrebbero farti salire sulla base del contesto dove sono stati messi. Purtroppo, per adesso google giudica la pertinenza semantica dei link prima sulla base di anchor text e poi sulla base del contesto nella quale il link viene messo. Diciamo la verità: un link spontaneo nel 75% dei casi verrà messo così come http://www.miosito.it/titolo . Quindi se non includiamo esattamente il kw in URL (questo è poco probabile,almeno quando vogliamo seguire tutte le linee guida: creare testi, titoli naturali e ottenere link spontanei) anche se otteniamo i link la sua pertinenza verrà significamente abbassata (vista la mancanza di anchor giusto).
Un altro discorso che non viene gestito molto bene da google: la pagina che ottiene più link spontanei in molti casi non è una pagina commerciale. Quindi un buon seo dovrebbe creare le pagine non commerciali, ottenere i link, e poi fare un link dalla pagina non-commerciale alla pagina che vuole che salga. Però anche in questo caso google sembra preferire tanti link alla pagina commerciale con anchor più giusto, che è però uno sbattimento creare un contenuto non-commerciale e poi provare a trasformarlo in una buona posizione. Basta guardare il settore turistico, purtroppo chiunque voglia essere sulla prima pagina deve veramente giocare ai limiti delle regole white-hat (non dico superarle, però bisogna tenere conto che l'idea di google e la realizazzione di questa idea per vari motivi sono e saranno sempre due cose un po? diverse).
Per quanto riguarda i link spontanei, faccio ancora un altro discorso:
Abbiamo 4 esperti di seo, Giorgio, Nicola, Michal, Stefano che hanno un blog. Giorgio parlava nel suo blog di Michal, a Michal è piaciuto il post di Nicola e l'ha commentato, Nicola e Stefano si sono resi conto che Giorgio e Michal parlavano di una tematica che a loro interessa particolarmente e volevano citare tutti due. Alla fine Michal ha visto che viene citato da tutte le parti e vuole far vedere che il post del suo blog era così interessante che ha stimolato la discussione negli altri blog, linkando tutti e 3 i blog di Giorgio, Nicola, Stefano.
Cosa hanno fatto i 4 signori? Hanno scambiato 4 link tra i loro siti con sangue freddo. Anzi sono stati bastardi, perche tutti i link sono stati inseriti nel contesto giusto, pare spontaneo. Oppure hanno fatto un discorso puramente spontaneo, giustamente citando i loro discorsi?
Il blog va ancora bene, dove si può indovinare il valore dei post dal contesto (i post sono testuali, attraverso IR si può indovinare la loro tematica). Però se parliamo di tools, oppure di video che non hanno tanto testo, possono essere linkati spontaneamente o no?
Sono tutti i discorsi che Google deve valutare e delle quali noi dobbiamo tenere conto. Il principio sbagliato è partire dall'idea che nel mondo esiste la giustizia e che la teoria è la stessa cosa che la pratica. Purtroppo non è quasi mai così. Per salire facciamo sempre fatica, e sempre ci chiederemo se per caso quello che stiamo facendo non supera già le regole del gioco. Perché le regole chiare e tonde non esistono.
quoto al 100%.
sicuramente una visione più realistica del discorso scambio link.
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@laboo said:
quoto al 100%.
sicuramente una visione più realistica del discorso scambio link.
sono d'accordo anche io su questa questione per cui diventera' sempre piu' difficile ottenere link da altri siti, ma il punto resta sempre lo stesso e cioe' la **qualita' **
e' molto tempo che sto lavorando su due siti e dopo numerose ore di lavoro tantissime pagine create originali e con informazioni utili all'utente finalmente sto vedendo i primi risultati del mio lavoro. Uno di questi siti infatti e' stato inserito in dmoz e alcuni forum hanno linkato il mio sito per la rilevanza delle informazioni inserite.
E' chiaro che tutto questo comporta un grande lavoro ma alla fine penso che ripaga.
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@rconocchia said:
sono d'accordo anche io su questa questione per cui diventera' sempre piu' difficile ottenere link da altri siti, ma il punto resta sempre lo stesso e cioe' la **qualita' **
e' molto tempo che sto lavorando su due siti e dopo numerose ore di lavoro tantissime pagine create originali e con informazioni utili all'utente finalmente sto vedendo i primi risultati del mio lavoro. Uno di questi siti infatti e' stato inserito in dmoz e alcuni forum hanno linkato il mio sito per la rilevanza delle informazioni inserite.
E' chiaro che tutto questo comporta un grande lavoro ma alla fine penso che ripaga.Non solo diventerà più difficile, ma presto o tardi non servirà più a nulla. La strada della Link Popularity non durerà per sempre
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@fradefra said:
Non solo diventerà più difficile, ma presto o tardi non servirà più a nulla. La strada della Link Popularity non durerà per sempre
e quali sono le alternative che tu pensi saranno anteposte ad essa?
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@micky said:
e quali sono le alternative che tu pensi saranno anteposte ad essa?
Ad esempio la diffusione del brand (con accorgimenti vari a protezione), l'uso dello stesso, ecc. ecc.
Anche la scelta fatta dagli utenti sulle SERP la vedo messa bene.
Vedo bene anche tutti quei parametri legati alla fidelizzazione, dove intercettabili.
Altre possibilità possono emergere dai dati che i motori stanno acquisendo sui visitatori mediante i tanti tool che distribuiscono e che sono di fatto un canale informativo enorme, di dati continuamente in viaggio.
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@fradefra said:
Ad esempio la diffusione del brand (con accorgimenti vari a protezione), l'uso dello stesso, ecc. ecc.
Anche la scelta fatta dagli utenti sulle SERP la vedo messa bene.
Vedo bene anche tutti quei parametri legati alla fidelizzazione, dove intercettabili.
Altre possibilità possono emergere dai dati che i motori stanno acquisendo sui visitatori mediante i tanti tool che distribuiscono e che sono di fatto un canale informativo enorme, di dati continuamente in viaggio.
d'accordissimo su queste cose che magari avranno un peso crescente, ma dire che
"Non solo diventerà più difficile, ma presto o tardi non servirà più a nulla."
francamente, con tutto il rispetto, credo sia troppo :).
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@micky said:
d'accordissimo su queste cose che magari avranno un peso crescente, ma dire che
"Non solo diventerà più difficile, ma presto o tardi non servirà più a nulla."
francamente, con tutto il rispetto, credo sia troppo :).Beh, chiaramente ho le mie motivazioni, ma hai ragione tu... è solo un'opinione.
Ne riparliamo tra un paio d'anni?
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@micky said:
d'accordissimo su queste cose che magari avranno un peso crescente, ma dire che
"Non solo diventerà più difficile, ma presto o tardi non servirà più a nulla."
francamente, con tutto il rispetto, credo sia troppo :).
Ti spiego come la vedo.Se io ho bisogno di un carrozziere seguo questa scaletta.
1) ho un carrozziere di fiducia?, se si vado da lui, se no vado al punto 2
2) mi metto a pensare se qualche mio amico mi può dare un consiglio. Se si seguo il suo consiglio, se no passo al punto 3
3) apro le pagine gialle e vedo cosa trovo
Quando si apre un nuovo settore io non posso avere un professionista di fiducia, come è altamente improbabile che lo abbia anche un mio amico, quindi seguo le "pagine gialle".
Eppure più passa il tempo, e più questo "nuovo settore" diventerà consolidato.
In un settore consolidato ci sono dei marchi conosciuti, ci sono delle mie esperienze dirette e indirette... insomma, del consiglio di un elenco cartaceo non me ne faccio un tubo!Ovviamente nel mio esempio le pagine gialle sono i motori di ricerca.
Finché tutti i siti di un settore (es. Hotel) sono sconosciuti a tutti, io andrò su GG a cercare un sito di Hotel.
Poi quando questi siti iniziano a costruirsi un brand io inizio a saltare GG per scrivere direttamente venere.com o chi per lui.Ovvero: quando su internet la maggior parte dei settori avrà dei brand consolidati ti porterà più traffico una pubblicità sul portale XY piuttosto che un piazzamento su GG.
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giustissimo anche tutto questo, solo che stai trascurando che i brand si costruiscono inizialmente anche e soprattutto con la popolarità ed i backlink che possono contare pur meno ma addirittura annullarsi di valore significherebbe monopolio: il link è una forma di voto, ora traffico, preferiti ed apprezzamento in generale sono altri collegi elettorali, ma i backlink non possono passare da senatori a rubagalline :D!
Poi Francesco proprio tu non eri uno dei principali detrattori del tempo di permanenza degli utenti sui siti (solo per fqre un esempio)? A quali altri fattori oggettivi ti riferiresti (se vuoi dirlo naturalmente)?
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@micky said:
giustissimo anche tutto questo, solo che stai trascurando che i brand si costruiscono inizialmente anche e soprattutto con la popolarità ed i backlink che possono contare pur meno ma addirittura annullarsi di valore significherebbe monopolio
Off line non esiste il link, eppure non sono tutti monopoli
La link popularity è solo un modo (tra mille) di costruire un brand e, se pensi hai nomi più grossi di oggi su internet, scopri che nella maggior parte dei casi il loro successo è dovuto al passaparola!
In questi nomi, la link popularity è una conseguenza del passaparola, non un effetto.