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- REGIME AGEVOLATO NUOVE INIZIATIVE (art. 13 L. 388/00)
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STUDI DI SETTORE E REGIME FISCALE AGEVOLATO
Circolare del 17/07/2003 n. 39
- Nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo
L'art. 13 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, le cui disposizioni
attuative sono state previste dal provvedimento dirigenziale del 14 marzo
2001, introduce un particolare regime fiscale agevolato per le nuove
iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo.
Per coloro i quali, in possesso dei relativi requisiti richiesti dalla
norma, scelgono di avvalersi di tale agevolazione, e' dovuta un'imposta
sostitutiva dell'imposta sul reddito delle persone fisiche nella misura del
10 per cento applicata sul reddito di lavoro autonomo o d'impresa,
determinato rispettivamente ai sensi degli articoli 50 e 79 del Testo unico
delle imposte dirette, approvato con D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917.
Tale regime agevolativo e' caratterizzato, oltre che dall'applicazione
dell'imposta sostitutiva dell'IRPEF, da una radicale semplificazione degli
obblighi contabili.
Considerato che l'agevolazione riguarda l'applicazione al reddito,
determinato ai sensi dell'art. 50 e 79 del T.U.I.R., di una imposta
sostitutiva e delle relative semplificazioni in termini di obblighi fiscali,
tali contribuenti sono assoggettati agli studi di settore in quanto
l'esclusione riguarda la sola ipotesi di determinazione forfetaria del
reddito.
In sostanza, considerato che tale regime e' entrato in vigore per la
prima volta nel corso del 2001, detti contribuenti, per tale anno,
trattandosi dell'anno di inizio di attivita', sono esclusi dall'applicazione
degli studi di settore. Pertanto, per i soggetti, che hanno iniziato
l'attivita' nel corso del 2001, l'applicazione degli studi di settore
decorre dal periodo d'imposta 2002. - Effetti delle sanatorie di cui alla legge n. 289 del 27 dicembre 2002.
9.1 Regolarizzazione delle scritture contabili.
L'art. 14 della legge n. 289 del 2002 ha previsto la possibilita' di
procedere, relativamente ai redditi d'impresa posseduti, per i soggetti che
si avvalgono delle disposizioni di cui all'articolo 8 o 9 della medesima
legge, alla regolarizzazione delle scritture contabili con riferimento ai
nuovi elementi attivi e passivi, alle variazioni di elementi attivi e
passivi ovvero alla eliminazione delle attivita' o delle passivita'
fittizie, inesistenti o indicate per valori superiori a quelli effettivi.
Al riguardo, si precisa che, per coloro i quali si sono avvalsi della
predetta disposizione, le informazioni da indicare nel modello relativo ai
dati da comunicare ai fini dell'applicazione degli studi di settore, devono
tener conto delle predette regolarizzazioni, che hanno avuto riflessi anche
per il periodo d'imposta 2002, indipendentemente dagli effetti fiscali
previsti dalla norma.
E c'è di più:
Circolare del 18/06/2001 n. 57
8.3 Regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di
lavoro autonomo
D.
Posto che, con riferimento ai soggetti che decidono di avvalersi delle
disposizioni cui all'articolo 13 della legge n. 388 del 2000 possono
rendersi applicabili, nei periodi successivi al primo, le disposizioni in
materia di studi di settore, il risultato di Gerico superiore ai limiti di
ricavi e compensi fissati dal predetto articolo 13 ai fini del mantenimento
del regime agevolato costituisce causa di decadenza?
R.
Ai soggetti che si avvalgono della disposizione agevolativa di cui all'art.
13 della legge finanziaria per l'anno 2001, ai fini accertativi si applicano
regolarmente le disposizioni in materia di studi di settore (GERICO).
Pertanto, nel caso in cui nei periodi d'imposta successivi al primo il
risultato degli studi di settore sia superiore ai limiti dei ricavi e dei
corrispettivi fissati dall'art. 13 della legge finanziaria per l'anno 2001,
si decade dall'agevolazione in commento.
- Nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo
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Ciao a tutti, ho alcuni dubbi che mi assalgono.
Comincio con calma...
Febbraio 2007 apertura partita iva con regime agevolato, sono una libera professionista (insegnante di danza) e su consiglio di un amico ho aperto servizi vari.
Premetto che non arriva nemmeno a 5000,00 ? l'anno.
1° dubbio: è stato corretto aprire con RFA?Al momento dell'apertura nessuno mi ha detto che dovevo aprire la gestione separata INPS per cui non ho aperto un bel niente, è possibile che dato che non appartengo a nessuna categoria sia esente INPS ( scusate se ho detto una cavolata!!:imb: )
Inoltre io per quanto ne sapevo i costi che avrei dovuto sostenere erano:
Marzo 2008 iva al 20%
Giugno 2008 irpef al 10% e stop.
Possibile che il tutor si sia dimenticato di dirmi le altre tasse?? :bho:Altra cosa, svolgo ogni tanto dei lavoretti extra che non c'entrano nulla con l'insegnamento (tipo volantinaggio) devo fare fattura anche a loro? Questi altrimenti mi farebbero la RA.
Ultimo quesito e poi vi lascio.
Vivo a casa con i miei e sono iscritta all'università, c'è per caso un modo per cui, in questo caos di tasse e sovratasse io riesca a non pagare quelle universitarie visto che sono a tutti gli effetti una lavoratrice con un fatturato al di sotto dei 5000,00 ? annui???
Grazie e perdonatemi ma sono ancora tanto confusa!!:x
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Buongiorno.
Che l'apertura del Regime Fiscale Agevolato ti sia di buon auspicio per il futuro.
Cominciamo dalla fine.
Tutte le Università, per il pagamento delle tasse, fanno ormai riferimento ad indicatori specifici ISEE ISEU ICP IPT, che coinvolgono nella loro determinazione gli ammontari complessi sia dei redditi che dei patrimoni dei componenti il nucleo familiare dello studente. Per cui la vedo dura.... :bho:
Torniamo all'inizio.
RFA si o no? Spero in prospettiva per te di sì.
- Hai l'obbligo di iscrizione ad una gestione previdenziale pur avendo scelto RFA*. Perché dico ad una gestione previdenziale? Perché la danza se non erro è anche una disciplina sportiva e potresti nel caso essere soggetta ad iscrizione ENPALS e non Gestione Separata INPS.
Inoltre qualora la tua attività (e qui dovrai cambiare il codice attività) può essere considerata scuola sportiva che effettua un corso, educativo o didattico, in discipline sportive riconosciuto dalla rispettiva Federazione sportiva (Ris. Min. 24 giugno 2002 n. 205/E) sei esente dall'assoggettamento ad IVA delle tue prestazioni (art. 10 n. 20 DPR 633/72).
Buona giornata
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Ciao Federoma e Benvenuta nel Forum GT
Ti rispondo per punti
Febbraio 2007 apertura partita iva con regime agevolato, sono una libera professionista (insegnante di danza) e su consiglio di un amico ho aperto servizi vari.
Premetto che non arriva nemmeno a 5000,00 ? l'anno.
1° dubbio: è stato corretto aprire con RFA?Si e no. Col regime agevolato devi pagare il 10% del reddito (compensi meno spese); col regime "normale" invece il 23% su un reddito decurtato di 4800 euro come detrazione fissa per lavoratore autonomo. Quindi da questo punto di vista non ti è convenuto. E' pur vero che col R.A. non hai spese per il commercialista e molte meno preoccupazioni...
Al momento dell'apertura nessuno mi ha detto che dovevo aprire la gestione separata INPS per cui non ho aperto un bel niente, è possibile che dato che non appartengo a nessuna categoria sia esente INPS ( scusate se ho detto una cavolata!!:imb: )
Molto strana la cosa; secondo me avresti dovuto iscriverti alla gestione separata o comunque ad altra cassaInoltre io per quanto ne sapevo i costi che avrei dovuto sostenere erano:
Marzo 2008 iva al 20%
Giugno 2008 irpef al 10% e stop.
C'è l'irap che si paga a giugno (saldo) e novembre (acconto)Altra cosa, svolgo ogni tanto dei lavoretti extra che non c'entrano nulla con l'insegnamento (tipo volantinaggio) devo fare fattura anche a loro? Questi altrimenti mi farebbero la RA.
Non con quel codice attività, devi fare l'estensione... oppure con collaborazione occasionaleVivo a casa con i miei e sono iscritta all'università, c'è per caso un modo per cui, in questo caos di tasse e sovratasse io riesca a non pagare quelle universitarie visto che sono a tutti gli effetti una lavoratrice con un fatturato al di sotto dei 5000,00 ? annui???
**Dipende se ci sono disposizioni in merito della tua università per studenti lavoratoriCiao
**
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Grazie 1000. Sono ancora molto confusa se ho ancora dubbi mi rifaccio sentire.
Fede;)
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Di nuovo qui!
Ditemi se sbaglio:
Percepisco un mensile di circa 500? al mese tutto compreso! I miei amici mi dicono che il mio datore di lavoro ( che conosco da una vita e reputavo una persona cara) dovrebbe quantomeno darmi 500 più IVA, é corretto? In più il 4% dell'INPS e il 10% IRPEF...sto dicendo caxxate??
Quello che voglio dirvi è che prima di aprirmi la partita iva prendevo comunque 500 al mese su cui mi vaniva fatta ritenuta d'acconto.
Fatemi capire se posso far valere o meno questi miei diritti altrimenti per quanto mi rigurda vado a chiudere al volo la mia partita iva.
Grazie ancora
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@federoma said:
Di nuovo qui!
Ditemi se sbaglio:
Percepisco un mensile di circa 500? al mese tutto compreso! I miei amici mi dicono che il mio datore di lavoro ( che conosco da una vita e reputavo una persona cara) dovrebbe quantomeno darmi 500 più IVA, é corretto? In più il 4% dell'INPS e il 10% IRPEF...sto dicendo caxxate??
Quello che voglio dirvi è che prima di aprirmi la partita iva prendevo comunque 500 al mese su cui mi vaniva fatta ritenuta d'acconto.
Fatemi capire se posso far valere o meno questi miei diritti altrimenti per quanto mi rigurda vado a chiudere al volo la mia partita iva.
Grazie ancoraCiao federoma
Beh... naturalmente il tutto è subordinato alla libera contrattazione.
Detto questo, se prima avevi una collaborazione occasionale di 500 euro (o da quanto ho capito (500-100=400) per lo meno avrebbe dovuto, col passaggio alla partita iva, come giustamente tu dici, 500+4%prev+iva 20%; in questa maniera, dovresti stare più meno alla pari.ps: naturalmente per tali cifre il regime agevolato non ti è molto conveniente!
Ciao
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Salve, da poco più di un anno sono iscritto al regime di RFA. Visto che prossimamente inizierò a lavorare anche in "trasferta" (alcuni giorni in altre regioni), volevo avere delle deluzidazioni in merito alla deducibilità dei costi di albergo e ristorazione.
Se stò via 4 giorni, posso dedurre le spese di vitto e alloggio? In che %? Da quanto ho potuto leggere, mi pare che ciò sia possibile ma fino ad un massimo del 2% del reddito! Ma se io partecipo ad un progetto e guadagno diciamo 6500 euro, il 2% corrisponde ad appena 130 euro, che basta solo per una notte! Possibile? Grazie e saluti
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Ciao Singlemalt e Benvenuto nel Forum GT
deduco che sei un libero professionista.
Anche se è possibile dedursi solo il 2% delle spese alberghiere e di ristoranti e l'1% di quelle di rappresentanza, nulla ti vieta, senza scaricarle, di addebitarle al committente come spese; questo è espressamente previsto negli onorari...
*
un esempio indicativo (architetti)- *Salvo contrarie pattuizioni, il committente deve rimborsare al professionista le seguenti spese:**a) le spese vive di viaggio, di vitto, di alloggio per il tempo passato fuori ufficio da lui e dal suo personale di aiuto, e le spese accessorie;**b) le spese per il personale di aiuto o per qualsiasi altro sussidio od opera necessaria all'esecuzione di lavori fuori ufficio;**c) le spese di bollo, di registro, i diritti di uffici pubblici o privati, le spese postali, telegrafiche e telefoniche;**d) le spese di scritturazione, di traduzione di relazioni o di diciture in lingue estere su disegni, di cancelleria, di riproduzione di disegni eccedente la prima copia;**e) i diritti di autenticazione delle copie di relazioni o disegni. Le spese di viaggio su ferrovie, tramvie, piroscafi, ecc. vengono rimborsate sulla base della tariffa di prima classe per il professionista incaricato ed i suoi sostituti e della classe immediatamente inferiore per il personale subalterno di aiuto. Le spese di percorrenza su strade ordinarie tanto se con vetture o automezzi propri, quanto con mezzi noleggiati, sono rimborsate secondo le ordinarie tariffe chilometriche
Ciao
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Il limite del 2% vale per i professionisti in genere.
Per i professionisti è invece possibile dedurre integralmente le spese di vitto ed alloggio relativi a corsi di aggiornamento professionali.
Nel caso di redditi di impresa i costi di vitto ed alloggio possono essere dedotti secondo inerenza e nella loro interezza (es. elettricista di Mestre che per motivi di lavoro deve soggiornare 3 giorni a MI per montare un impianto particolare).In questo caso potendo dimostrare di essere stato a MI per motivi di lavoro i costi di vitto ed alloggio non ha problemi a recuperarli.
Io consiglio sempre ai miei clienti di farsi fare fattura e non semplice ricevuta fiscale.
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Grazie della risposta. Si, scusa avevo omesso che sono un libero professionista. Certo, le spese le faccio pagare al committente, ma in tal modo comunque appaiono come reddito e ci devo pagare le tasse, visto che poi non posso detrarle! Mi sembra un poco assurdo ... C'è qualche alternativa?
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Certo che posso dimostrare che le spese sono state sostenute per una particolare trasferta legata ad un progetto. Però ciò è previsto dalla legge oppure è un qualcosa che si fa comunque?
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@singlemalt said:
Grazie della risposta. Si, scusa avevo omesso che sono un libero professionista. Certo, le spese le faccio pagare al committente, ma in tal modo comunque appaiono come reddito e ci devo pagare le tasse, visto che poi non posso detrarle! Mi sembra un poco assurdo ... C'è qualche alternativa?
E' vero purtroppo che le spese (tranne quelle sostenute in nome e per conto del cliente) ti fanno reddito . Che dirti. una scappatoia (è brutto dirlo) è l'aumento dei compensi per le proprie prestazioni (ormai non esistono più tariffe grazie a bersani) in caso di trasferta. E' normalissimo. Prendere un professionista della zona costa sicuramente meno rispetto che a prenderlo fuori.
Come dimostrare l'inerenza delle spese?
Semplice... se hai fatturato una prestazione il giorno tale a roccacannuccia e hai una fattura di hotel di roccacannuccia più inerenza di così ;).
Ciao
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ciao a tutti
sposto la mia domanda in questa discussione.. penso sia la piu appropriata (grazie lorenzo 74)ho la partita iva agevolata e vorrei sapere se esiste un tetto minimo al di sotto del quale si potrebbe risultare evasori, dal momento che x il fisco è improponibile che avendo p.IVA si abbia un volume di affari basso.. ma è vero???
il mio problema è che vorrei mantenere il contratto di collaborazione che ho adesso e allo stesso tempo svolgere la mia attivita come professionista (sono un grafico). ma se a fine anno fatturo poco con P.IVA, rischio di pagare tasse sproporzionate o multe??grazie mille a tutti!!
ciao
Andrea
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@j-andrea said:
ciao a tutti
sposto la mia domanda in questa discussione.. penso sia la piu appropriata (grazie lorenzo 74)ho la partita iva agevolata e vorrei sapere se esiste un tetto minimo al di sotto del quale si potrebbe risultare evasori, dal momento che x il fisco è improponibile che avendo p.IVA si abbia un volume di affari basso.. ma è vero???
il mio problema è che vorrei mantenere il contratto di collaborazione che ho adesso e allo stesso tempo svolgere la mia attivita come professionista (sono un grafico). ma se a fine anno fatturo poco con P.IVA, rischio di pagare tasse sproporzionate o multe??grazie mille a tutti!!
ciao
AndreaCiao andrea.
Grazie per aver raccolto il mio invito
Purtroppo quello che dici è più o meno veritiero, in quanto con gli studi di settore, se tu non raggiungi i ricavi che il fisco si aspetta, ti viene richiesto l'adeguamento, con conseguente maggior carico di tasse. E' pur vero che esiste l'opzione di non adeguarsi, e in tal caso potresti essere soggetto ad accertamenti e quindi a doverne dimostrare le ragioni. Se hai appena aperto al partita iva avrai il primo anno "di rodaggio" sul quale non è richiesto lo studio di settore.
in bocca al lupo.
Ciao
Ciao
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[quote=lorenzo-74;354585]Ciao andrea.
Grazie per aver raccolto il mio invito
Purtroppo quello che dici è più o meno veritiero, in quanto con gli studi di settore, se tu non raggiungi i ricavi che il fisco si aspetta, ti viene richiesto l'adeguamento, con conseguente maggior carico di tasse. E' pur vero che esiste l'opzione di non adeguarsi, e in tal caso potresti essere soggetto ad accertamenti e quindi a doverne dimostrare le ragioni. Se hai appena aperto al partita iva avrai il primo anno "di rodaggio" sul quale non è richiesto lo studio di settore.
in bocca al lupo.Una curiosità, ma gli studi di settore sono proporzionali ai costi? In altre parole se fatturo pochissimo, ma ho anche pochissimi (quasi nulli) costi posso risultare comunque congruo e coerente?
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nello studio di settore (almeno in quello dei professionisti) c'è un indicatore... "incidenza dei costi sui compensi"... ma comunque se hai pochi compensi lo studio ti potrà risultare ugualmente non congruo e/o non coerente anche con pochi costi
ciao
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grazie lorenzo 74,
leggendo nel forum ho notato che i problemi dell'adeguamento sono molto diffusi e, come tutta la burocrazia in italia, privi di soluzioni chiare e definibili..bahsolo una domanda, magari stupida, ma proprio non l'ho capita:
il mio commercialista mi ha detto che avendo P.IVA agevolata non posso detrarre l'iva, perche gia usufruisco delle "agevolazioni". Inoltre mi dice di segnare la ritenuta d'acconto nelle fatture.
Noto però nelle varie discussioni che tutti voi scaricate l'IVA avendo il regime agevolato... Inoltre perche si parla di ritenuta d'acconto?? non ne sono esente?? (forse dipende dall'attivita?? sono segnato come "altre attivita connesse allinformatica 72600)ciao a tutti!!
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Ciao jandrea.
Mi pare strano quello che ha detto il tuo commercialista.
L'iva che è lecito detrarre la puoi detrarre anche con il regime agevolato; inoltre non sei assoggettato a ritenuta d'acconto.
Infatti metterai in fattura come nota: Compenso non soggetto a ritenuta d'acconto poiché in regime d'imposta sostitutiva art. 13 Legge 388 del 27-12-2000ps: sei sicuro di essere in regime agevolato "cosiddetto forfettino" ?
Ciao
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Allora...
Mi trovo in uno stato confusionale senza uguali e vedo che la mia situazione è più o meno generale.
**1 **Sono riuscita a capire che è obbligatora l'apertura della gestione separata inps anche per chi come me guadagna sotto i 5000,00 ? annui; premetto che tra domani e lunedì mi precipito a chiudere la mia partita iva, come la mettiamo con quello che ho fatturato tra marzo e settembre? Tra l'altro nelle fatture non compare nemmeno il 4% di rivalsa quindi che succede? L'inps è tutto a mio carico?**2 **è possibile che non esista un inquadramento professionale che faccia al mio caso?(Sono una studentesa universitaria e insegno in una scuola di danza per cira 2 h al giorno dal lun al ven per un tot di 10 ore settimanali) Con le collaborazioni è valida ancora la clausola dei 30 gg nell'anno solare?
Anche con le prestazioni meramente occasionali? (perchè dal post mi è sembrato di no, basta non superare i 5000,00? ed eventualmente pagar inps solo per ciò che eccede sui 5000,00?...è ancora cos'??? :?)Insomma aiutatemi perchè non ci sto capendo un cavolo e tra l'altro mi ritrovo a pagare un'enormità tra iva irpef irap ci mancava solo l'inps! :bho: