• User Attivo

    Manipolazione dei risultati

    Ieri, ho sostenuto un esame di Knoledge Management in cui il mio progetto verteva sulle teorie generali e pratiche del SEO. Il professore, circa a metà della mia esposizione durata forse 1 ora abbondante, mi fa una domanda che per un attimo mi ha lasciato un po' di stucco:
    "Il fatto che alcuni siti abbiamo un Trust Rank elevato solo per accordi con il motore dietro somme di danaro o quant'altro, rende le ricerche in internet affidabili?", a sostegno di questa sua tesi mi parlava di quando ha effettuato una ricerca per "free log analyzer" non è riuscito a trovare un vero e proprio software "free" ma una serie di software a pagamento, ma non solo perchè molti siti di marce prestigiose sono in alto alle query senza adottare nessuna tecnica SEO.
    Beh, sul momento ho arrancato perchè il suo ragionamento era corretto. Pensiamo in un periodo di startup iniziale dove non ci sia nessun sito indicizzato nell'indice di un motore. Vengono inseriti due siti uno che segue le tecniche SEO alla perfezione ma si tratta di una marca sconosciuta, insignificate nella vita reale, un altro sito fatto totalmente in FLASH che utilizza FRAME e tutto quello che può far rabbrividire ogni buon SEO ma è un sito di una marca prestigiosa. Come dovrebbe reagire il motore? Creare delle SERP pulite e mostrare sicuramente prima il sito corretto o sbaglio?
    Ma nella realtà non è così mai. Provate a cercare la keyword "jeans", che siti usciranno tra i primi risultati? "Armani Jeans" e compagnia bella, o brutta a seconda dei gusti anche se per la cronaca nel momento in cui scrivo ne ho indosso un paio. Ma date un occhio a quel sito. Non ha nulla di ottimizzazione eppure si trova in alto. Questa discriminazione è corretta? Esiste una vera democrazia nell'indicizzazione? O perdiamo il nostro tempo a studiare per poi vedere il marchio di turno rubarci tutto ciò che con fatica abbiamo guadagnato.
    Morale della favola l'esame è stato comunque apprezzato ed il mio 30 l'ho portato a casa, ma il dubbio mi rimane.
    Ho fatto dei ragionamenti a freddo e l'unica spiegazione che mi sono dato sta nel numero di visite, una marca più importante riceverà sicuramente più visite una meno blasonata, ma non mi sembra una buona giustificazione.


  • User Attivo

    Ciao,

    è stato già affrontato questo argomento e tra l'altro ero stato io a creare il primo post.

    in quell'occasione ho avuto la possibilità di capire che non esistono manipolazioni, per un semplice motivo: google è considerato un motore di ricerca autorevole e affidabile, ma soprattutto quotato in borsa e se si diffondesse la notizia che basta pagare per essere primi le sue azioni cadrebbero nel giro di pochi secondi. Le serp vengono controllate a vista da persone umane oltre che dagli spider e spesso vengono messi in prima posizione i siti che l'utente si aspetta di trovare. Quando cerchi la parola jeans che cosa ti aspetti di trovare? un sito che tratta jeans e quale tra i più conosciuti? be' armani jeans è proprio uno di quelli e tra le altre cose ha un bel po' di BL .

    Se cerchi la parola Vaticano, l'utnte si aspetta di trovare il sito del Vaticano e poco importa se questo sito è in flash o altro..è importante che sia quello ufficiale. Non trovi?

    Google vuole fare in modo di mostrare quello che l'utente si aspetta di trovare per essere considerato autorevole, contrariamente l'utente direbbe che su internet (ma soprattutto su google) non ci sono informazioni degne di ricerca.


  • User Attivo

    @domenico.biancardi said:

    "Il fatto che alcuni siti abbiamo un Trust Rank elevato solo per accordi con il motore dietro somme di danaro o quant'altro, rende le ricerche in internet affidabili?"

    Il povero professore purtroppo non ha alcun elemento per confermare la sua supposizione e non è riuscito a porre la domanda in maniera corretta perchè questa è la sua idea, non è una teoria confermata. Se il professore fosse in grado di confermare con delle prove credibili la sua teoria penso che sarebbe possibile discuterne, in caso contrario rimangono parole al vento.

    Forse il professore non sa che gli algoritmi di posizionamento di google non sono resi pubblici pertanto si possono studiare gli andamenti senza avere la conferma matematica della posizione di un sito anche se è possibile analizzarla.


  • User Attivo

    si infatti, era proprio quello che mi bazzicava nella mente al momento della risposta... il problema è che non riuscivo a trovare un esempio importante.

    grazie per la tua delucidazione 🙂


  • Super User

    Quoto robot_dika

    e aggiungo che giuggiole tramite toolbar prende i nostri tempi di permanenza su un sito e li associa alla query eseguita.

    Quindi se cerchi "jeans" e trovi primo il sito della tua bottega sotto casa e chiudi immediatamente , quel sito sarà anche ottimizzato da Matt Cutts, ma per google ha un feed negativo da oggi.

    Viceversa se chi cerca "jeans" si sofferma volentieri sul sito di Armani, quel sito ha molte possibilità di ritrovarsi presto primo con quella query.

    Ciap


  • User Attivo

    @franseo said:

    Quoto robot_dika

    e aggiungo che giuggiole tramite toolbar prende i nostri tempi di permanenza su un sito e li associa alla query eseguita.

    Quindi se cerchi "jeans" e trovi primo il sito della tua bottega sotto casa e chiudi immediatamente , quel sito sarà anche ottimizzato da Matt Cutts, ma per google ha un feed negativo da oggi.

    Viceversa se chi cerca "jeans" si sofferma volentieri sul sito di Armani, quel sito ha molte possibilità di ritrovarsi presto primo con quella query.

    Ciap

    No, non funziona proprio così, posso confermare con certezza che la toolbar non prende i nostri tempi di permanenza, poichè non viene inviato alcun dato a google quando chiudiamo una pagina.
    Tuttavia potrebbe capire se siamo andati via se torniamo indietro sulla serp e clicchiamo un altro risultato (informazione che viene loggata e che influisce sul posizionamento).


  • Super User

    @eLLeGi said:

    No, non funziona proprio così, posso confermare con certezza che la toolbar non prende i nostri tempi di permanenza, poichè non viene inviato alcun dato a google quando chiudiamo una pagina.
    Tuttavia potrebbe capire se siamo andati via se torniamo indietro sulla serp e clicchiamo un altro risultato (informazione che viene loggata e che influisce sul posizionamento).

    Su quale base usi la certezza che Google non calcola i tempi di permanenza in un sito??

    Thank you


  • User Attivo

    Anch'io avevo affrontato il problema se ci fossero o meno aziende che pagano per stare nelle serp e nel mio caso in particolare, un sito di una famosa azienda che utilizzava tecniche scorrette per ottenere la prima posizione, le teorie sulle "bustarelle" si sono rivelate poco attendibili (il sito è stato bannato).

    Poi secondo me, vista la ridda di voci che girano attorno a questo argomento, sarebbe forse una buona idea da parte di Google fornire una versione ufficiale sull'argomento.
    (sempre che non ci sia già e non mi sia sfuggita...)

    :ciauz:


  • User Attivo

    @angelweb said:

    Su quale base usi la certezza che Google non calcola i tempi di permanenza in un sito??

    Thank you

    Analizzando il traffico di rete, la toolbar non invia alcun dato in fase di uscita di una pagina.


  • User Attivo

    @domenico.biancardi said:

    Ieri, ho sostenuto un esame di Knoledge Management in cui il mio progetto verteva sulle teorie generali e pratiche del SEO. Il professore, circa a metà della mia esposizione durata forse 1 ora abbondante, mi fa una domanda che per un attimo mi ha lasciato un po' di stucco:
    "Il fatto che alcuni siti abbiamo un Trust Rank elevato solo per accordi con il motore dietro somme di danaro o quant'altro, rende le ricerche in internet affidabili?", a sostegno di questa sua tesi mi parlava di quando ha effettuato una ricerca per "free log analyzer" non è riuscito a trovare un vero e proprio software "free" ma una serie di software a pagamento, ma non solo perchè molti siti di marce prestigiose sono in alto alle query senza adottare nessuna tecnica SEO.
    Beh, sul momento ho arrancato perchè il suo ragionamento era corretto. Pensiamo in un periodo di startup iniziale dove non ci sia nessun sito indicizzato nell'indice di un motore. Vengono inseriti due siti uno che segue le tecniche SEO alla perfezione ma si tratta di una marca sconosciuta, insignificate nella vita reale, un altro sito fatto totalmente in FLASH che utilizza FRAME e tutto quello che può far rabbrividire ogni buon SEO ma è un sito di una marca prestigiosa. Come dovrebbe reagire il motore? Creare delle SERP pulite e mostrare sicuramente prima il sito corretto o sbaglio?
    Ma nella realtà non è così mai. Provate a cercare la keyword "jeans", che siti usciranno tra i primi risultati? "Armani Jeans" e compagnia bella, o brutta a seconda dei gusti anche se per la cronaca nel momento in cui scrivo ne ho indosso un paio. Ma date un occhio a quel sito. Non ha nulla di ottimizzazione eppure si trova in alto. Questa discriminazione è corretta? Esiste una vera democrazia nell'indicizzazione? O perdiamo il nostro tempo a studiare per poi vedere il marchio di turno rubarci tutto ciò che con fatica abbiamo guadagnato.
    Morale della favola l'esame è stato comunque apprezzato ed il mio 30 l'ho portato a casa, ma il dubbio mi rimane.
    Ho fatto dei ragionamenti a freddo e l'unica spiegazione che mi sono dato sta nel numero di visite, una marca più importante riceverà sicuramente più visite una meno blasonata, ma non mi sembra una buona giustificazione.

    Leggendo qua e là sapevo che i quality rater oltre a bloccare siti scorretti, si occupano anche di verificare la pertinenza di una data ricerca usando appunto l'elemento umano per migliorare i risultati.