• User

    Short vs Video lungo : 2 algoritmi diversi per risultati diversi

    Oggi nel leggere i giornali, mi è apparsa la storia di Nicola Matarazzo che ha raggiunto i 100.000 iscritti su Youtube postando video sulla pizza. Curioso come sono ed interessato alle vicende youtubiche dal 2007, ho notato che questo ragazzo può essere molto utile per comprendere come sta funzionando Youtube oggi Agosto 2022. Il ragazzo ha 115000 iscritti e gli short fanno mediamente dalle 100000 views in su toccando anche il milione di views. I video leggermente più lunghi che non rientrano negli short, non arrivano nemmeno alle 1000 views. Mentre sto scrivendo ha un video uscito 2 giorni fa con sole 200 views. Questo ci fa capire, in primis, che ormai shorts e video lunghi non viaggiano con lo stesso sistema ma soprattutto che l'utente medio raramente guarda " le sue iscrizioni " e che quindi il tutto si gioca sul feed della home . Rimane importante la ricerca ma questo caso di successo , secondo me, ci dimostra che non è la qualità del video che fa la differenza ( dubito che uno short di 40 secondi e un video lungo 1:20 secondi mostrando le medesime cose , abbia qualità diverse per uno che ha deciso d'iscriversi al canale ), ma è Youtube stessa che fa la differenza. Onestamente se fossi il ragazzo sarei contento fino ad un certo punto perchè deve essere molto frustrante ottenere risultati così estremi. Voi cosa ne pensate?


    domenico.pacifico 1 Risposta
  • User Attivo

    @robertobonetti

    ... che gli shorts su YouTube faranno la fine di Google +

    Alla fine dei conti chi comanda un Network non è mai il Network ma gli investitori.

    P.S. Dal mio punto di vista il funzionamento degli algoritmi è peggiorato. Peggiorato perché perseguono maggiormente la VIRALITÀ FRIVOLA piuttosto che la QUALITÀ. Questo non è un mio pensiero ma un dato di fatto. Per accorgersi di ciò basta fare - come faccio - decine e decine di campagne pubblicitarie sui video ed incrociare le metriche generate: da una parte le metriche generate degli algoritmi di Youtube, dall'altra le metriche generate dalla campagna pubblicitaria Google ADS. Le differenza sono SPAVENTOSE.


    RobertoBonetti 1 Risposta
  • User

    @domenico-pacifico Calcolando che gli short non stan pagando molto rispetto ai video classici, e' probabile che se rimangono cosi' vanno a morire nel lungo periodo. Se invece cominciano a pagare, allora altra storia. Se guardo i miei numeri, vedo che i guadagni degli short son pari allo zero e quindi immagino che chi fa grossi numeri con gli short sia frustrato da vedere grossi numeri e pochi soldi. Certo esiste il fondo degli short, ma qualcuno sa se qualcuno prende soldi con regolarita' o e' una tantum? Inoltre con la storia del doppio algoritmo e i risultati del canale di cui ho parlato inizialmente al post, e' chiaro che il rischio che i canali di successo si vedano penalizzare i video classici c'e'. Oggi vedo molti canali grossi che si son buttati ( quindi sospetto che sia giunta la voce che a qualcuno i soldi son arrivati in Italia ) sugli short.


  • User Attivo

    @robertobonetti

    Vedi... si può anche aprire una pizzeria in una strada dove ce ne sono altre 19 ma... se non ci si differenzia il fallimento è matematico.

    Domando: l'impianto shorts di YouTube in che cosa si differenzia dall'impianto shorts di TikTok? 🙂

    Un investitore che punta sugli shorts investe su TikTok, non su YouTube. YouTube è stato costretto - con la speranza di spostare gli investitori di TikTok - a monetizzare gli shorts di "TASCA PROPRIA" inventandosi il FONDO DEGLI SHORTS.

    "TASCA PROPRIA" tra virgolette perché YouTube ne ha fatta un'altra delle sue. Cosa? Si è inventato il "DIRITTO DI MONETIZZAZIONE" ovvero YouTube può monetizzare - tenendosi il 100% del malloppo - tutti i video che non fanno parte del YouTube Partner Program. Insomma... qualche milione di video per qualche milione di dollari 🙂

    In questi casi ci vuole "solo" calma e sangue freddo: la natura delle cose rimetterà tutto a suo posto.