• User Attivo

    Il "Metodo Mike Buongiorno"

    In tantissimi conoscono lo storico conduttore televisivo. Ritenuto uno dei pilastri della televisione italiana.
    Il format per cui è diventato celebre è stato quello dei quiz show; oggi diremo "un mix tra intrattenimento e divulgazione". Celebri erano i siparietti in cui il presentatore si arrabbiava, rispondeva piccato oppure commetteva memorabili gaffe.

    Dopo aver mosso i primi passi a New York nel campo delle telecomunicazioni (radio, giornali e documentari) Mike approda in Italia dove inizia ad importare dagli States format televisivi di successo:

    • "The 64.000$ Question" diventa "Lascia o raddoppia?"
    • "Jeopardy!" diventa "Rischatutto"
    • "Wheel of fortune" diventa "La ruota della fortuna"
    • "Family feud" diventa "Tutti X uno"
    • "Who Is the Smartest Kid in America?" diventa "Genius"
    • "Britain's Brainiest" diventa "Il migliore"
    • "Superflash", "Telemike" e "Pentatlon" sono altri programmi ispirati a format americani.

    La chiave del successo di Mike ovviamente non è da attribuire esclusivamente ai format condotti ma anche allo stile di conduzione inconfondibile che metteva a proprio agio lo spettatore.

    Il Metodo Mike Bongiorno è l'approccio del Creatore di Contenuti che si tiene aggiornato sui format di successo proposti in altri paesi e li ripropone sui propri canali. In questo modo riempie uno spazio fino ad allora lasciato vuoto.

    Questo approccio semplifica il processo creativo inerente all'ideazione e formulazione di nuovi format. Infatti, dato che l'idea è proposta solo in alcune nazioni, è possibile presentare e posizionare facilmente tale format nel proprio mercato andando ad occupare uno spazio lasciato vuoto. Inoltre con questo metodo è possibile concentrare le energie creative per dare nuovi significati al format di riferimento moltiplicando le possibili varianti.

    La mia opinione in merito è contrastante: da una parte si vede come molti eseguano un mero copia e incolla dei video senza aggiungere nulla al contenuto e recitando il copione di altri semplicemente tradotto (con interi intermezzi o battute identici a quello in lingua originale); dall'altra vedo in questi format stranieri tanti spunti interessanti dai quali si può attingere per creare qualcosa di unico e personale.

    Il Metodo Mike Bongiorno è simile ad un albero: il tronco rappresenta il format originale mentre i rami sono gli spunti presi in prestito dagli altri Creators. Dei frutti nati da questi rami alcuni saranno buoni come l'originale o addirittura migliori mentre altri avranno un sapore pessimo.
    Credo che il ruolo del Creator sia quello di essere onesto con il proprio pubblico ma soprattutto con l'ideatore del format originale. È troppo facile e ingiusto farsi belli con le idee raschiate via da altri senza una degna citazione (vai a vedere che nel Manifesto Etico per i Creatori di Contenuti bisognerà inserire anche questo genere di tematiche…).

    PS Non so se questo genere di contenuti riguardanti le #DinamicheSocial sia appropriato e pertanto mi farebbe piacere sapere da voi se volete altri argomenti simili (pollice su se volete altri contenuti simili; pollice giù se è meglio che mi fermi qui).


    MarcoCarovana 1 Risposta
  • User Attivo

    Ciao @andrea-sebastiani ,

    Il tuo posto è molto interessante. In effetti in America sono avanti anni luce con il discorso intrattenimento (sia in TV che online) e noi del vecchio continente potremmo imparare molte cose da loro. Anzi ti dirò di più... parlando di YouTube, molte aziende che aprono un canale ma non sanno da che parte cominciare (o peggio iniziano a creare contenuti scarsi solo perché pensano che basti qualche video buttato lì tanto per generare views), potrebbero vedere cosa fanno i brand americani del loro stesso settore, che in certi casi fanno davvero numeri da capogiro, e prendere molti spunti per i loro contenuti. 😉


  • User

    L'Italia è spesso indietro anni. Se qualcosa funziona in America, spesso funzionerà anche qui. Ci sono rare eccezioni.

    Conoscere l'inglese è un grande superpotere.

    L'unico limite è quando uno spettatore sa già l'inglese e si accorge che non fai altro che copiare. Ma in tal caso probabilmente guarda direttamente i canali in inglese (è quello che faccio io).


    Andrea Sebastiani 1 Risposta
  • User Attivo

    @albertocv hai perfettamente ragione

    L'unico limite è quando uno spettatore sa già l'inglese e si accorge che non fai altro che copiare. Ma in tal caso probabilmente guarda direttamente i canali in inglese (è quello che faccio io).

    Ma in Italia (e anche in tutti gli altri paesi non anglofoni) le persone in grado di compiere questo sforzo sono una percentuale esigua.

    La cosa che mi affascina di questo metodo è la linea sottile che divide la riproposizione e il miglioramento (o adattamento) di un format dal mero copia incolla.