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@kal ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
testate para-giornalistiche
Cosa intendi per "testate para-giornalistiche" e come le distingui dallle testate giornalistiche veramente autorevoli ?
1 Risposta -
@isotopia ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
@kal ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
testate para-giornalistiche
Cosa intendi per "testate para-giornalistiche" e come le distingui dallle testate giornalistiche veramente autorevoli ?
Sono siti che in calce riportano "testata registrata al tribunale di Vergate sul Membro", ma a guardarlo lo vedi chiaramente che non è un giornale vero e proprio, ma al meglio una webzine. Spesso non hanno una redazione né gli articoli sono firmati. L'unico menzionato è il direttore responsabile (se una testata è registrata, è un obbligo di legge).
Nella maggior parte dei casi sono siti di network di agenzie, a scarso, scarsissimo valore aggiunto.
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@kal quindi non fai LB di alcun tipo?
Per alcune query vedo comunque che i primi risultati hanno 3-4 link dofollow chiaramente da LB.
Altri utilizzano wikipedia
1 Risposta -
@applem ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
@kal quindi non fai LB di alcun tipo?
Yep. Quando lo dico tutti mi guardano così
Eppure.
Per alcune query vedo comunque che i primi risultati hanno 3-4 link dofollow chiaramente da LB.
Altri utilizzano wikipedia
Sono tutte correlazioni che non vogliono dire nulla. I link artificiali vengono quasi sempre sgamati da Google.
Pensaci: se tu sei in grado di dire subito che quelli link sono "chiaramente da LB", pensi che Google non sia in grado di calcolarlo?
Al 99% quei link vengono azzerati.
Poi ogni tanto succede come al sito di cui sopra, che passa Penguin (o qualcuno dei suoi figli e figliastri) ed il tuo sito va su e giù.
Comunque non è solo una questione di link.
È un discorso più generale di "segnali di qualità".
I link sono solo un pezzo del puzzle... Oramai bisogna considerare che Google usa algoritmi che fanno l'analisi multivariata tramite reti neurali.
Bisogna sempre guardare il quadro complessivo.
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@seowebcoach ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
non mi ha mai dato brutte sorprese nè guai di alcun tipo.
Giusto una nota su questo: attenzione al survivorship bias.
Solo perché tu non hai mai avuto brutte sorprese non vuol dire che non arrivino. In SERP trovi sempre quelli che "ce l'hanno fatta", perché quelli che non ce l'hanno fatta beh... sono stati abbattuti!
E sono proprio quelli che bisognerebbe guardare, se si vuole evitare di farsi abbattere.
E un'altra nota su questo:
@seowebcoach ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
@kal Sono d'accordo con te su tutta la linea ma ci sono dei però e delle specifiche aree merceologiche che non attrarranno MAI e poi MAI backlink naturali e soprattutto di valore.
Rispondo quello che rispondevo ancora in tempi non sospetti, era il 2013 ed era il primissimo periodo post-Penguin...
https://www.martinomosna.com/blog/perche-ho-cambiato-idea-sullacquisto-di-link/#comment-68
Detto questo, concordo assolutamente col senso generale del tuo post! Se ne parla a mio parere sempre troppo poco e dovremmo confrontarci di più su questi argomenti.
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@seowebcoach ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
Comunque è un piacere parlare con te di questo argomento perchè con il post che hai taggato ho fatto un viaggio nel passato incredibile!!!! Penguin mi ha tolto il sonno per anni!!!! ahah ah ah ah a
Io ti confesso che ogni tanto vado a rileggermeli per controllare se sono ancora "in squadra" (come si suol dire) o se ho cambiato linea nel tempo.
Per il momento non cambierei nulla di quell'articolo, tranne una:
A quel punto è sufficiente inviare una bella notifica per gettare nel panico colpevole il webmaster (o i fornitori del servizio di SEO).
Non c'è mai stata nessuna notifica per le penalizzazioni algoritmiche. Come si vede benissimo dall'indice di Visibilità di Sistrix... arrivano e basta e lo vedi poi sui ranking a posteriori.
Ti chiama il cliente che si controlla tutti i giorni e ti dice "dove è sparito il sito che eravamo primi?!"
E a quel punto: PANICO
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Faccio un'altra considerazione su questo:
@seowebcoach ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
@kal Si conoscevo l'errore logico applicabile in molti ambiti... nel mio esempio si tratta di un leader di mercato ancora piantato li da anni che non ha subito alcuna variazione... diciamo uno di quei lavori fatti davvero egregiamente e che risulta, per i suoi competitor, il campione impossibile da battere, la bestia nera ed il sito da cui copiare tutto, anche dove metti gli heading.
La logica sembrerebbe suggerire che stia sempre primo non tanto per i backlink, ma perché "è famoso".
Io è da mò che lo dico: i link non sono il miglior indicatore di quanto un brand è famoso. Sicuramente pesano nel complesso... ma ci sono altrettanto sicuramente altri fattori. Come ad esempio di dati di ricerca (volume, trend, etc.) delle query di brand.
Ma sto divagando.
Per quanto riguarda l'articolo @kal dovrei riscrivere ciò che ho detto prima nel senso che ci sono attività di un certo tipo da cui NON si riesce a generare partecipazione disinteressata ma solo guerra, guerra e guerra. I link spontanei sono così pochi da dover comunque prendere in considerazione metodi alternativi per avere qualche buon back e migliorare l'impianto.
Il mio punto è: esiste la concreta probabilità che quei link che tu vedi siano effettivamente stati azzerati. Per lui, come per i competitor.
E che quei siti godano del ranking per degli altri fattori comunque collegati alla popolarità del brand che tuttavia non vengono presi in considerazione.
Questo per chiarire che quando dico "non comprate i linketti", non sto dicendo "non promuovete il vostro sito".
Al contrario: PROMUOVETELO ABBESTIA, con ogni centesimo del budget promozionale a vostra disposizione, coprendo al meglio tutti i momenti dell'acquisizione dell'utente, pre e post vendita.
Ogni euro speso in branding (brand awareness, brand identity, etc.) oggi come oggi è un euro speso bene.
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Giusto per la cronaca e per dare un po' di contesto in più a chi finora ha seguito questo thread.
Questo è l'andamento di Search Console di UNA keyword esatta a volume medio alto (la prima keyword non di brand per volume ad essere precisi).
Come vedete ha preso chiaramente una legnata con l'update di dicembre (da posizione 8 a posizione 70 dal giorno alla notte).
Si vede fra parentesi che c'è stato un primo micro-update a fine settembre inizio ottobre in cui ha fatto un salto in basso (da posizione 5 a posizione 30-50), da cui s'è ripreso... ma per tornare poi alla posizione 8 (-3 rispetto a prima).
Quindi delle avvisaglie che qualcosa non andava già c'erano prima di dicembre.
E poi qualcosa (dopo l'analisi e le attività di pulizia) ha tornato a funzionare da marzo in avanti... ma non più "di botto", bensì gradualmente.
Segno come detto che non si è trattata di una promozione legata ad un update... ma ad un lento macinare di segnali di qualità che si andavano pian pianino a popolare man mano che Googlebot faceva la sua attività di crawling del web (e sostanzialmente beccava i vari rel sponsored che iniziavano a comparire in seguito all'attività di outreach).
Ancora non si è ripreso dal tutto, quindi probabilmente del lavoro c'è ancora da fare.
Ma c'è un piano di azione e rimango fiducioso.
1 Risposta -
Si ok, ma allora che fai? Qualcosa devi comprare, perché col cavolo che ti arrivano i fantomatici "link naturali".. questi sconosciuti.. In Italia non ne ho visto calare uno neppure a siti con i controcazzi e contenuti unici.. figuriamoci a sitarelli appena sfornati che manco li vedi, considerato che quella merdaccia di google se sei nuovo ti tiene al palo.. Quindi che si fai? Sarebbe giusto dire, che grazie a quei linketti che ora disprezzate, a suo tempo quei siti hanno avuto modo di decollare un pochino.. Purtroppo la situazione è questa, altrimenti rimangono le testate giornalistiche da 2000 euro a guest, ma non ci sono sempre e non tutti se lo possono permettere.. Quindi io non sputerei così tanto sul piatto dei linketti, oppure sputateci pure.. ma fate una bella lista di alternative, ma che siano realistiche, non del tipo: scrivi contenuti unici e bla bla bla.. tutte frescacce, di articoli unici al millantesimo google c'è l'imbarazzo della scelta.. anzi, consiglio di consultare l'indice di google partendo dal basso ahhah.. Purtroppo la situazione è questa, ed è la classica situazione di M..
1 Risposta -
@kal Ciao grazie per l'interessante spunto. Che percentuale di anchor text esatte, o comunque manipolative, cioè contenenti KW, avevano questi link?
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@daniwebmaster ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
Quindi che si fai? Sarebbe giusto dire, che grazie a quei linketti che ora disprezzate, a suo tempo quei siti hanno avuto modo di decollare un pochino..
Nope.
Il sito ha comprato i linketti ed è stato nuclearizzato da Penguin 2.1
Guarda il grafico che ho postato proprio all'inizio del topic.
Non è decollato: si è affossato. E negli anni successivi è stato sulle montagne russe... ma mai ha superato il ranking che aveva PRIMA di acquistare i linketti.
Dettaglio per nulla secondario.
@daniwebmaster ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
Si ok, ma allora che fai?
Personalmente? Niente.
È dal 2011 che faccio serenamente SEO senza dedicare manco un minuto al link building.
Cosa faccio?
Beh, sostanzialmente faccio il PIKAC:
https://www.slideshare.net/MartinoMosna/pikac-un-moderno-framework-seo-a-prova-di-algoritmoO per essere molto sintetici:
- una buona analisi del pubblico (buyer/search personas)
- una buona analisi delle parole chiave (incentrata sugli intenti di ricerca)
- un'architettura del contenuto efficace
- una buona strategia di contenuto
- un buon contenuto
Strategia e marketing poggiati solidamente su una buona base di SEO tecnico.
Per capirci, questo è l'ultimo progetto che ora partito alla grande:
A gennaio abbiamo posizionato il contenuto e ora parte il trend stagionale e si raccolgono i frutti.
Link artificiali: zero.
In team su questo progetto avevamo chi ha fatto delle buone (anzi, ottime) digital PR, ma non ha chiesto né acquistato link. Come detto sopra: non comprare linketti non significa non promuovete il brand. Al contrario.
(sia detto a margine: normalmente non mi piace molto condividere grafici come questo, lasciano un po' il tempo che trovano... però non mi piace neanche parlare solo per scienza infusa per cui ho fatto un'eccezione).
Ah, aggiungo... giusto perché non mi piace cantarmela e suonarmela da solo. Non sono il solo SEO che parla in questi termini. Ad esempio guardate qua: https://www.linkedin.com/posts/aminelfadil_piccolo-tip-su-come-ragionare-fuori-dagli-activity-6805498793862156288-kQmv
@filippo-jatta ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
@kal Ciao grazie per l'interessante spunto. Che percentuale di anchor text esatte, o comunque manipolative, cioè contenenti KW, avevano questi link?
Gli anchor text non sono molto rilevanti.
Come detto: Google per me è perfettamente in grado di capire che i link sono manipolativi guardando semplicemente il link graph e al più il contesto in cui i link sono stati messi all'interno del contenuto.
Però per rispondere alla tua domanda: erano architettati per SEMBRARE naturali. Talmente bene che si vedeva subito che non lo erano.
1 Risposta -
@kal Una domanda che viene naturale (anche se penso di sapere già la risposta), per "linketto" esattamente cosa intendi? Qualunque tipo di link o ti riferisci più che altro a content farm varie?
Nel senso, un business locale che magari fa una collaborazione a pagamento con il quotidiano locale per un pacchetto digital + cartaceo, lo vedi sempre di cattivo occhio?
Ma anche un brand nazionale che magari ha una vetrina su un sito di una rivista del settore.
Cioè consideri "linketto" anche quello non fatto esclusivamente per fini SEO ma per questioni di brand awareness e similari?
1 Risposta -
@luqweb ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
per "linketto" esattamente cosa intendi?
Per me il "linketto" è il link acquistato (non importa se col contenuto intorno o meno) con il preciso scopo di aumentare il ranking sui motori di ricerca.
Che poi comunque non è il singolo "linketto" il problema. Non lo è mai stato.
Diciamolo chiaro: il problema sono le "campagne di link building".
Ovvero per dirla in modo un po' più tecnico: azioni organizzate, strutturate e prolungate di acquisto link orientate alla manipolazione artificiale del pagerank.
C'è naturalmente un confine grigio tra "digital PR" e "link building"... e molto si gioca sull'equilibrio dell'autorevolezza delle testate online che coprono i tuoi contenuti, sul fatto che tu chieda esplicitamente un link o meno e sul fatto che tu paghi per ottenere il link.
Se i tuoi contenuti riescono ad essere pubblicati:
- su testate mediamente autorevoli
- con un link al tuo sito senza che tu lo chieda esplicitamente
- senza spendere un euro che non sia per il tempo di chi si occupa di digital PR
Allora non ci sono assolutamente problemi.
Se invece:
- vengono prodotti contenuti fuffa al solo scopo di piazzare il linketto
- vengono pubblicati su siti di
- dietro pagamento di corrispettivo
... sei a rischio guai.
Tra i due estremi ci sono zone di grigio con naturalmente un fattore di rischio variabile.
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Quindi per esempio campagne di LB su wikipedia le approvi?
1 Risposta -
@applem ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
Quindi per esempio campagne di LB su wikipedia le approvi?
Hanno il nofollow, quindi sono sostanzialmente "inutili" per quanto riguarda il pagerank.
Quindi non sono tecnicamente "campagne di link building".
A meno che uno non si faccia il viaggio che Google ignori sistematicamente il nofollow di Wikipedia, perché non è così. Nel nuovo modello "nofollow as a signal", il nofollow viene comunque perlopiù rispettato.
Anche perché se i link su wikipedia compaiono in seguito a (mi autocito):
azioni organizzate, strutturate e prolungate di acquisto link orientate alla manipolazione artificiale del pagerank.
Possiamo stare sicuri che il nofollow (comunque sempre presente a markup) venga applicato al 100%.
Ricordo sempre che Google ha la mappa del link graph dell'intera internet, è perfettamente in grado di riconoscere un pattern di acquisizione link artificiale.
In sintesi: le "campagne di link building" su Wikipedia sono certamente inutili ai fini SEO.
A 1 Risposta -
@kal ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
@applem ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
Quindi per esempio campagne di LB su wikipedia le approvi?
Hanno il nofollow, quindi sono sostanzialmente "inutili" per quanto riguarda il pagerank.
Quindi non sono tecnicamente "campagne di link building".
A meno che uno non si faccia il viaggio che Google ignori sistematicamente il nofollow di Wikipedia, perché non è così. Nel nuovo modello "nofollow as a signal", il nofollow viene comunque perlopiù rispettato.
Anche perché se i link su wikipedia compaiono in seguito a (mi autocito):
azioni organizzate, strutturate e prolungate di acquisto link orientate alla manipolazione artificiale del pagerank.
Possiamo stare sicuri che il nofollow (comunque sempre presente a markup) venga applicato al 100%.
Ricordo sempre che Google ha la mappa del link graph dell'intera internet, è perfettamente in grado di riconoscere un pattern di acquisizione link artificiale.
In sintesi: le "campagne di link building" su Wikipedia sono certamente inutili ai fini SEO.
Però oggi dubito abbia senso parlare di pagerank.
Lo dico perché molti siti concorrenti e molto meglio posizionati hanno 3-4 link da wikipedia.
Si parla di ambito news, dove il contenuto di qualità sicuramente paga più dei link, però comunque ho notato che i siti meglio posizionati (e magari con poco contenuto e che non rispetta le quality google) hanno almeno un link da wikipedia
1 Risposta -
@applem ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
Lo dico perché molti siti concorrenti e molto meglio posizionati hanno 3-4 link da wikipedia.
Si parla di ambito news, dove il contenuto di qualità sicuramente paga più dei link, però comunque ho notato che i siti meglio posizionati (e magari con poco contenuto e che non rispetta le quality google) hanno almeno un link da wikipediaHanno un link da Wikipedia perché sono "famosi".
Non viceversa.
Attenzione a non scambiare la causa con l'effetto.
Riguardo a questo:
@applem ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
Però oggi dubito abbia senso parlare di pagerank.
Ha sensissimo invece. Il PageRank è vivo e vegeto. Solo perché non vediamo più la barretta verde non significa che Google non usi più il PageRank.
Anche perché a me risulta che invece lo usi ancora eccome.
https://www.seroundtable.com/google-still-uses-pagerank-29056.html
A 1 Risposta -
@kal ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
@daniwebmaster ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
Quindi che si fai? Sarebbe giusto dire, che grazie a quei linketti che ora disprezzate, a suo tempo quei siti hanno avuto modo di decollare un pochino..
Nope.
Il sito ha comprato i linketti ed è stato nuclearizzato da Penguin 2.1
Guarda il grafico che ho postato proprio all'inizio del topic.
Non è decollato: si è affossato. E negli anni successivi è stato sulle montagne russe... ma mai ha superato il ranking che aveva PRIMA di acquistare i linketti.
Dettaglio per nulla secondario.
@daniwebmaster ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
Si ok, ma allora che fai?
Personalmente? Niente.
È dal 2011 che faccio serenamente SEO senza dedicare manco un minuto al link building.
Cosa faccio?
Beh, sostanzialmente faccio il PIKAC:
https://www.slideshare.net/MartinoMosna/pikac-un-moderno-framework-seo-a-prova-di-algoritmoO per essere molto sintetici:
- una buona analisi del pubblico (buyer/search personas)
- una buona analisi delle parole chiave (incentrata sugli intenti di ricerca)
- un'architettura del contenuto efficace
- una buona strategia di contenuto
- un buon contenuto
Strategia e marketing poggiati solidamente su una buona base di SEO tecnico.
Per capirci, questo è l'ultimo progetto che ora partito alla grande:
A gennaio abbiamo posizionato il contenuto e ora parte il trend stagionale e si raccolgono i frutti.
Link artificiali: zero.
In team su questo progetto avevamo chi ha fatto delle buone (anzi, ottime) digital PR, ma non ha chiesto né acquistato link. Come detto sopra: non comprare linketti non significa non promuovete il brand. Al contrario.
(sia detto a margine: normalmente non mi piace molto condividere grafici come questo, lasciano un po' il tempo che trovano... però non mi piace neanche parlare solo per scienza infusa per cui ho fatto un'eccezione).
Ah, aggiungo... giusto perché non mi piace cantarmela e suonarmela da solo. Non sono il solo SEO che parla in questi termini. Ad esempio guardate qua: https://www.linkedin.com/posts/aminelfadil_piccolo-tip-su-come-ragionare-fuori-dagli-activity-6805498793862156288-kQmv
@filippo-jatta ha detto in Non comprate i linketti, bimbi...:
@kal Ciao grazie per l'interessante spunto. Che percentuale di anchor text esatte, o comunque manipolative, cioè contenenti KW, avevano questi link?
Gli anchor text non sono molto rilevanti.
Come detto: Google per me è perfettamente in grado di capire che i link sono manipolativi guardando semplicemente il link graph e al più il contesto in cui i link sono stati messi all'interno del contenuto.
Però per rispondere alla tua domanda: erano architettati per SEMBRARE naturali. Talmente bene che si vedeva subito che non lo erano.
Grazie caro mi hai dato proprio una risposta da incorniciare
Ed ora rivolgo a te, la stessa domanda che ho fatto qui riguardo le cosiddette "collaborazioni":
https://connect.gt/topic/246360/le-collaborazioni-servono-ancora-a-qualcosa/1?_=1623197717688Chiaramente, avendo un sito nuovo non è che trovi da collaborare con la repubblica, sarebbero sempre e comunque scambi reciproci tra siti di pari livello, ma basati su di un contenuto, ed una collaborazione genuina. Chiaro che alla fine si fa tutto per avere visibilità, altrimenti invece di pubblicare siti su internet, mi scrivevo le mie cosine sul quaderno e me le leggevo per i fatti miei Che dici, google ci arriva a capirlo e concede visibilità in seguito alle collaborazioni, oppure non servono ad una mazza?
Grazie ancora!
Daniele